La soluzione biologica, piante, alberi, planctono, rimanda il problema di alcuni anni perché alla morte dell'organismo la CO2 torna daccapo in atmosfera.
La soluzione è del tipo ritorniamo alla roccia o legarla a qualcosa che la assorbe e non la restituisce se non a fatica.
Solo che 400ppm per l'estrazione sono davvero pochini. Se si concentrassero le emissioni però si potrebbe agire, ecco perché è meglio avere 1000 auto elettriche che 1000 a gasolio anche se l'elettricità la generi a carbone. Problemi delle elettriche a parte.
La CO2 e già contenuta in piante, rocce ed oceani, per avere una situazione disastrosa e un deriva venusiana deve essere liberata tutta in atmosfera, la temperatura andrebbe alle stelle, l'H2O verrebbe dissociata, e il vento solare disperderebbe gli elementi più leggeri, Idrogeno e Ossigeno, e l'altra parte si legherebbe con il carbonio. Ma c'è un problema di fondo la Terra non e Venere, la Terra possiede un campo magnetico efficiente ed è alla giusta distanza dal sole e fino a quando ci saranno questi elementi non potrà esserci una situazione disastrosa. La CO2 aumenterà???, la Terra ne farà buon uso, Giurassico e Cretaceo non erano solo le ere dei rettili giganti, ma vi era una flora tra le più rigogliose che sia mai apparsa sulla Terra, possiamo mettere a rischio la nostra sopravvivenza su questo pianeta, ma non la vita, senza di noi si svilupperà in altre forme, e tutto continuerà anche senza di noi.
Ultima modifica di Lake; 02/10/2019 alle 20:52
“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
Socio Meteonetwork.
Ni.
Ci sono due casistiche che si stanno scontrando ultimamente, specie dopo il propulsore-Greta: la selvicoltura organizzata (più le sue nuove sfide) e la piantumazione casuale.
La prima è la base di ogni ecosistema di foresta, quantomeno temperata, ed è il frutto della convivenza millenaria tra uomo e bosco, che deve essere mantenuto in modo tale da fornire in maniera perpetua dei beni (da prodotti eduli a roba durevole come il legno per manufatti ed edifici, ma anche proprio lignina e cellulosa da impiegare in altri ambiti); ogni foresta temperata dell'emisfero boreale, dalla British Columbia alla Manciuria, è gestita anche se sembra di no, per produrre principalmente legno, in cui il carbonio risiede in modo permanente. Nell'emisfero australe invece tale ecosistema è quasi assente eccetto in Cile, che per clima e vegetazione ricalca molto le coste nordamericane occidentali da San Francisco a Juneau.
Il rinverdimento globale degli ultimi decenni è un'occasione d'oro per implementare la selvicoltura in tutto l'emisfero e segnatamente qua in Italia, dove il rinverdimento ha raggiunto livelli a dir poco folli: cedui di carpino nero, orniello e roverella dimenticati lì dagli anni '60 che sono diventati selve impenetrabili, pascoli di media e bassa montagna in cui il sole non filtra più per i troppi aceri e frassini, ma anche sulle colline attaccate alle pianure gli ex-cedui hanno invaso tutto e dove non sono arrivati loro ci hanno pensato le robinie, i negundi, gli ailanti, i ligustri lucidi e qualsiasi altra specie rustica fuggita da qualche giardino.
Insomma, il mondo si sta rinverdendo da sè e dobbiamo imparare a ''palleggiare'' questa occasione, motivo per cui mi rompe che all'università la dendrometria venga insegnata ancora usando formule basate sui boschi di 60 anni fa, ma lo capisco perché al momento non si può fare altrimenti, ci tocca aspettare la maturità di questi boschi e, in altri casi, addirittura ci tocca attendere che diventino tali.
La seconda invece la leggo come panico che si trasforma in una sorta di altruismo pseudo-sostenibile, in nome del quale si piantano alberi dove capita, non curandosi degli ecosistemi già esistenti e quindi deturpandoli; per una buona causa, sì, ma buona per l'uomo, non per la natura. Siccome il più delle volte va a finire che questi alberi vengono piantati laddove prima non ce n'erano-non a caso-e di conseguenza non c'è una tradizione selvicolturale consolidata, molto probabilmente capiterà ciò che hai detto, cioè che qualche albero avrà prodotto legno utile, ma la maggior parte sarà fungata, inutilizzabile, marcia o addirittura stecchita dopo pochi anni, ed ecco che il carbonio immagazzinato per alcuni anni se ne torna dov'era.
E dico pseudo-sostenibile perché alla base c'è comunque un discorso del tipo ''agiamo come capita, tanto i casini li correggeranno i posteri''.
Beh, quello che pensi tu è molto diverso da quello che pensa la stragrande maggioranza dei climatologi.
La CO2 umana non è un falso problema ma è IL PROBLEMA climatico attuale misurato da migliaia di strumenti meteo e satellitari in giro per il pianeta e intorno al pianeta. Possiamo discutere su quanto sia quantificabile l’aumento delle temperature dovuto all’inquinamento, su quanto aumenteranno nei prossimi anni, sul peso che sta avendo sugli eventi estremi meteo in giro per la Terra. Ma l’aumento delle temperature medie terrestri e il loro rapporto con l’aumento degli inquinanti è un dato di fatto indiscutibile anche se qualcuno pensa di metterlo in discussione.
Il fatto che ti stanchi di "tifare" per una fazione o per un'altra (che poi quella dei negazionisti del AGW è davvero minoritaria) non cambia la realtà delle cose. Il Sole? Il Sole è debolissimo da parecchi anni e ormai avremmo dovuto misurare un calo delle temperature medie terrestri e invece questo calo non si è verificato. E' evidente che c'è una forzante che impedisce alle temperature mondiali di scendere e questa forzante, considerato che le attività vulcaniche sono piuttosto modeste, non può che essere la CO2 antropica. E non lo dico io ma buona parte dei climatologi.
2012: 31 Gennaio - 15 Febbraio (120 cm) T. minima: -10,9°C
2017: 5 - 19 Gennaio (40 cm)T. minima: -10,7°C
2018: 24 - 28 Febbraio (30 cm) T. minima: -11,2°C
Bene o male facciamo parte di questo pianeta non siamo una specie aliena, la CO2 e prodotto anche dai processi fisiologici di 6 mld di essere umani, poi dobbiamo considerare quello degli allevamenti bovini e ovini, il progresso tecnologico ci aiuterà ad eliminare la CO2 prodotta dalla combustione.
“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
Socio Meteonetwork.
La temperatura ha cominciato ad aumentare nel 1750.
Per colpa di chi?
@Lake
i rapporti isotopici del carbonio ci dicono che la CO2 in più viene dalle fonti fossili e non dagli allevamenti o da qualsiasi altro organismo biologico.
Come si dice sempre è la dose che fa il veleno. In un ambiente senza CO2 ci puoi vivere, con il 10%, anche in presenza di ossigeno sufficiente, svieni in meno di un minuto e rischi la morte perché nei polmoni la CO2 prodotta da te non passa più nell'aria ma inizi ad assorbirla.
In altre parole per stare bene nell'aria ci deve essere una concentrazione di CO2 (di solito però espressa in termini di pressioni parziali) inferiore a quella che si trova nel nostro sangue altrimenti lo scambio non avviene e la CO2 si accumula nel sangue.
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