Sì pare anche a me questa cosa.
Comunque situazione davvero interessante anche perché, come ha detto @Alessandro1985 non si è mai sentito parlare di rilevazioni in quelle particolari aree del globo.
2012: 31 Gennaio - 15 Febbraio (120 cm) T. minima: -10,9°C
2017: 5 - 19 Gennaio (40 cm)T. minima: -10,7°C
2018: 24 - 28 Febbraio (30 cm) T. minima: -11,2°C
In effetti la maggior parte dei dati vengono da Europa, Nord America e Antartide. Esistono piccoli carotaggi effettuati anche nei nostri ghiacciai e prelevati dai depositi glaciali di alcune grotte ma non coprono estensioni temporali elevate, probabilmente solo alcuni millenni.
Ci sarebbero le analisi delle concrezioni in grotta, ma non so quanto sono sviluppate, e le analisi dei coralli.
Se ci si vuole divertire il NOAA raccoglie un sacco di dati di paleoclimatologia qui
Paleoclimatology Datasets | National Centers for Environmental Information (NCEI) formerly known as National Climatic Data Center (NCDC)
Bellissima ricerca (ResearchGate) che è stata la prima (datata 2002/2003) a ricostruire le anomalie termiche medie di varie aree d'Europa durante l'Olocene (ultimi 12000 anni).
Dall'abstract:
We present the first area-average time series reconstructions of warmest month, coldest month and mean annual surface air
temperatures across Europe during the last 12,000 years. These series are based on quantitative pollen climate reconstructions from
over 500 pollen sites assimilated using an innovative four-dimensional gridding procedure. This approach combines three-
dimensional spatial gridding with a fourth dimension represented by time, allowing data from irregular time series to be ‘focussed’
onto a regular time step.
In sintesi, sono state ricostruite le temperature oloceniche di sei regioni d'Europa:
- NW (Mare del Nord e aree limitrofe)
- CW (Francia/Germania/Benelux)
- SW (Mediterraneo Occidentale)
- NE (Finlandia e Russia nordoccidentale)
- SE (Turchia)
- CE (ex repubbliche sovietiche)
Naturalmente è stata ricostruita anche la time serie della temperatura dell'intera Europa.
L'anomalia è stata ricostruita rispetto al 1890 (60 BP). Questo perchè i vari proxy non arrivavano fino al 1980 per cui non si poteva porre quello come anno di riferimento.
Questo significa che le anomalie sono calcolate rispetto a un mondo più freddo anche rispetto alla media del XX secolo.
Ecco i risultati:
Europe Temp Anomaly Holocene.jpegSummer and Winter Temp Anomalies in Europe during Holocene.jpegAnnual Mean Temperature Anomaly in Europe during Holocene.jpeg
I pattern sono davvero interessanti, con molte sorprese!
Infatti, considerando l'area SW, si vede come a fronte di scarti più contenuti (solo 2° tra la fine del Dryas recente e il 1890) stiano vivendo il periodo più mite dell'Olocene, con un costante aumento termico che ha raggiunto l'apice con il MWP (Medieval Warm Period) ma che oggi probabilmente ha superato anche quella vetta.
Molte aree d'Europa centro-meridionale (CW e SE) vedevano invece temperature simili a oggi fin da migliaia di anni fa.
E' da dire però che il modello ha una risoluzione di 300 anni, per cui ha limato i picchi sia verso l'alto sia verso il basso sostitendoli con una media trecentenaria che appiattisce la variabilità dei periodi. Quindi se visivamente pare non esserci segno nè di PEG, nè di Periodo caldo Medievale nè di Periodo Caldo Romano o di Evento della Migrazione non deve far pensare che non ci siano stati
Probabilmente ci furono oscillazioni anche di oltre 1° attorno a un valore che è poi è la media indicata.
Il dato del SW mi ha sorpreso, ma l'ho ritrovato anche in ricostruzioni più recenti, come questa (https://www.clim-past.net/12/1645/20...-1645-2016.pdf). Mostra temperature che in Spagna erano ben più fresche rispetto all'epoca preindustriale (come anche nel resto del Mediterraneo), segno che oggi stiamo vivendo nel periodo più mite dell'Olocene nel settore europeo meridionale.
Tutto il contrario in Nord Europa (Scandinavia e Russia europea), con temperature oggi nettamente più fredde, che anche in questo caso ben si sposano con le ricostruzioni da me allegate, e che vedono un calo termico (settore NE per il primo studio).
Che possiamo dire dell'Italia? Si colloca per la sua estensione notevole sia in longitudine sia in latitudine a metà strada sia dal Mediterraneo Occidentale (SW) sia della Turchia (SE) sia del Centro-Ovest Europa (CW). Probabilmente ha avuto un clima che è oscillato attorno alle medie proprie di fine Ottocento tra alti e bassi nelle ultime migliaia di anni.
Sarebbe interessante leggere una ricostruzione solo per l'Italia.
Ultima modifica di burian br; 10/10/2019 alle 13:03
Il link agli allegati a me non funziona ma quello su ResearchGate si.
Ci sono anche i dati seguendo il link a fine articolo.
Curioso l'andamento SW e SE che sembra in controtendenza.
splendido contribuo burian
ci voleva una ricerca ad ampio respiro e non geograficamente troppo settoriale
come interpretiamo questi dati alla luce degli svariati studi già citati che enfatizzano la stagionalità tra le fasce climatiche
Non saprei, sei tu il più esperto in pattern e indici teleconnettivi.
In estate si nota come le fasce europee meridionali fossero più fresche di oggi, al contrario della Scandinavia. Forse un pattern SCAND+ estivo prevalente?
Ne deduco che la fascia tropicale doveva essere meno estesa in latitudine durante l'Optimum Olocenico, visto che la cella di Hadley sarebbe stata costretta sul lato nord da pattern più freschi e piovosi (stile estati anni 70) e a sud dai monsoni più forti che spingevano la ITCZ più a nord (periodo umido sahariano). Questo almeno fino al 6000 BP.
In inverno faceva più freddo nel Mediterraneo soprattutto occidentale, e all'incirca come oggi o poco di più in Scandinavia. Quale pattern poteva determinare questo?
Mi ha colpito che durante il Younger Dryas facesse addirittura più caldo in Europa Meridionale, eccezionalmente a SE. La cosa riguardava soprattutto gli inverni.
Quali potrebbero essere i pattern alla base? Anticiclone di blocco nei settori orientali e discese fredde a Ovest?
Invece in tempi recenti i settori a SE si sono scaldati meno sia in estate sia in inverno. E anche oggi è così in tempi di GW rispetto ai settori occidentali. Maggiore ingerenza dell'Anticiclone delle Azzorre di media nei settori a SW?
Ultima modifica di burian br; 11/10/2019 alle 15:30
Io mi immagino un pattern molto antizonale, con appunto anticiclone ad est e continue discese fredde continentali sull'Europa, che poi scivolavano verso l'Iberia ed il Mediterraneo occidentale.
Ora più che l'azzorriano io darei la colpa ad un ITCZ molto alto nei settori occidentali e un po' meno su quelli orientali (anche quest'estate è stata così se non sbaglio), che favorisce così risalite subtropicali sul comparto occidentale d'Europa.
2012: 31 Gennaio - 15 Febbraio (120 cm) T. minima: -10,9°C
2017: 5 - 19 Gennaio (40 cm)T. minima: -10,7°C
2018: 24 - 28 Febbraio (30 cm) T. minima: -11,2°C
Sì, è ciò che immagino anch'io durante il Younger Dryas.
In effetti anche durante la PEG le zone orientali del continente (intendo i settori balcanici e della Turchia) dovrebbero avere avuto clima non tanto più freddo rispetto ad oggi, perchè le discese prendevano la direzione dell'Europa occidentale.
Quanto dicevo invece sull'anticiclone delle Azzorre era una spiegazione sui motivi per cui il riscaldamento galoppa velocemente a SW e meno (quasi assente) a SE negli ultimi millenni. E non solo in estate, anche in inverno. La cosa che più viene in mente è che è divenuto più frequente negli ultimi millenni che l'Anticiclone metta il suo naso nel Mediterraneo Occidentale, causando discese fresche/fredde sui settori orientali, o comunque in estate limando il riscaldamento essendo il core subtropicale più a ovest. L'ITCZ non so quanto possa c'entrare sempre, perchè tendenzialmente si dovrebbe star abbassando negli ultimi millenni come conseguenza della maggiore insolazione estiva verso l'emisfero australe.
Da alcuni studi che ho letto (qui uno: https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-01681535/document, ma da leggere con le pinze perchè, per loro stessa dichiarazione, "Very few large-scale climate reconstruction of precipitation exist for the whole Holocene and, even at local scales, pollen-inferred reconstructions of seasonal precipitation are very rare" e "Caution is required when interpreting climate model results, however...") pare che i pattern pluviometrici fossero caratterizzati da estati piovose nel Mediterraneo, soprattutto dall'Italia verso Est, mentre gli inverni fossero caratterizzati, sia per i modelli sia per i proxy, da condizioni simili a quelle del presente (il trentennio 1960-90).
Si evidenzia un pattern N/S, con le aree settentrionali italiane più secche rispetto a quel trentennio e il resto del Mediterraneo molto più piovoso. In estate in particolare si nota anche un gradiente W/E, con le aree orientali (Egeo e Sud Italia) più piovose. In inverno ciò non si riscontra (segnale debole).
Ipotesi
Alcune ricerche propongono un'estensione degli effetti monsonici addirittura sul Mediterraneo per spiegare la maggiore piovosità estiva. Molte altre, come quella da me citata, invece, credono sia legato a un anticiclone di blocco prevalente in Scandinavia (SCAND+) con westerlies deboli e correnti orientali fresche e piovose sul Mediterraneo (soprattutto orientale, ed ecco "spiegato" il gradiente W/E nelle precipitazioni estive.
Per l'inverno si suppongono condizioni NAO/AO+ per la maggior parte dell'Olocene dopo il 6000 BP, anche se c'è un trend di minori precipitazioni sulla Penisola Iberica, ma la questione non è stata ancora chiarita per niente.
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