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  1. #1
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito il td della paleoclimatologia

    dopo molto tempo che avevo in animo quest'idea tentiamo l'esperimento, nella consapevolezza (come suggeriva qualcuno) che si rischia la stessa frequentazione della stanza tlc in primavera
    l'obiettivo della discussione è tentare di ricostruire le macrofluttuazione delle ere, possibilmente seguendo una scansione cronologica coerente
    quindi dal quaternario andando a ritroso
    ovviamente se qualcuno desidera inserire qualche contributo estemporaneo sono ugualmente ben accetti
    per aprire la tematica si potrebbe fare un'introduzione sulle forzanti di lungo periodo che contribuiscono alle oscillazioni
    ultimo ma non ultimo
    il td non ha ALCUN INTERESSE ad entrare nelle tematiche del riscaldamento globale moderno, quindi ogni deriva in questo senso è del tutto ot e sgradita
    grazie a tutti coloro che vorranno contribuire

  2. #2
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: il td della paleoclimatologia

    Eh, ci sarebbe tantissimo da dire!

    Quando scrivi "quaternario e ritroso" intendi che dobbiamo prendere in considerazione gli ultimi 2 milioni di anni? O in generale il periodo antecedente l'epoca dei Romani?

  3. #3
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: il td della paleoclimatologia

    no no
    intendevo proprio di prendere le singole ere geologiche e vederne le caratteristiche allo stato attuale delle conoscenze, partendo dall'olocene e retrocedendo
    ovviamente per fare questo ragioneremmo come detto sulle macrofluttuazioni e quindi su tempi minimo nell'ordine delle migliaia più che delle centinaia di anni

  4. #4
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    Predefinito Re: il td della paleoclimatologia

    Si può partire dai dati delle carote di ghiaccio?

  5. #5
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: il td della paleoclimatologia

    Citazione Originariamente Scritto da zoomx Visualizza Messaggio
    Si può partire dai dati delle carote di ghiaccio?
    certo
    si possono prendere in esame tutti gli approcci che permettano le ricostruzioni

  6. #6
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: il td della paleoclimatologia

    Dalla NOAA sull'Optimum Olocenico (circa 5000-4000 a.C), i grafici sono dell'IPCC AR5:


    Paleoclimatologists have long suspected that the "middle Holocene," a period roughly from 7,000 to 5,000 years ago, was warmer than the present day. Terms like the Altithermal or Hypsithermal or Climatic Optimum have all been used to refer to this warm period that marked the middle of the current interglacial period. Today, however, we know that these terms are obsolete and that the truth of the Holocene is more complicated than originally believed.
    What is most remarkable about the mid-Holocene is that we now have a good understanding of both the global patterns of temperature change during that period and what caused them. It appears clear that changes in Earth's orbit have operated slowly over thousands and millions of years to change the amount of solar radiation reaching each latitudinal band of Earth during each month. These orbital changes can be easily calculated and predict that the Northern Hemisphere should have been warmer than today during the mid-Holocene in the summer and colder in the winter. The combination of warmer summers and colder winters is apparent for some regions in the proxy records and model simulations. There are some important exceptions to this pattern, however, including colder summers in the monsoon regions of Africa and Asia due to stronger monsoons with associated increased cloud cover during the mid-Holocene, and warmer winters at high latitudes due to reduction of winter sea ice cover caused by more summer melting.
    In summary, the mid-Holocene, roughly 6,000 years ago, was generally warmer than today during summer in the Northern Hemisphere. In some locations, this could be true for winter as well. Moreover, we clearly know the cause of this natural warming, and we know without doubt that this proven "astronomical" climate forcing mechanism cannot be responsible for the warming over the last 100 years.

    Model-data comparison of surface temperature anomalies for the mid-Holocene (average of 5,500 to 6,500 years ago)

  7. #7
    Vento moderato L'avatar di GiagiKarl
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    Predefinito Re: il td della paleoclimatologia

    Insomma, da queste carte sembra che l'ITCZ fosse mediamente più alto e che anche lo IOD fosse prevalentemente positivo, o sbaglio?
    2012: 31 Gennaio - 15 Febbraio (120 cm) T. minima: -10,9°C
    2017: 5 - 19 Gennaio (40 cm)T. minima: -10,7°C
    2018: 24 - 28 Febbraio (30 cm) T. minima: -11,2°C



  8. #8
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: il td della paleoclimatologia

    Citazione Originariamente Scritto da GiagiKarl Visualizza Messaggio
    Insomma, da queste carte sembra che l'ITCZ fosse mediamente più alto e che anche lo IOD fosse prevalentemente positivo, o sbaglio?
    Esatto, in estate era così. Per questo il Sahara era una foresta rigogliosa, perchè i monsoni si spingevano più a nord.

    La causa di tutto è astronomica: l'asse terrestre all'epoca era inclinato a 24°, non a 23°27' come oggi. Per cui vi erano diverse conseguenze: intanto i tropici erano spostati, così come i circoli polari, le cui latitudini sono diretta funzione dell'inclinazione terrestre.

    Infatti i tropici erano posti alle latitudini 24°N E 24°S. Per cui la radiazione solare arrivava con maggiore forza in estate in tutto l'emisfero nord.
    Viceversa, i Circoli polari erano posti più a S: precisamente 66°N e 66°S (= 90-24). Ergo, l'area di tenebre si estendeva di 1° in più rispetto ad oggi il giorno del solstizio d'inverno. In generale, arrivava meno radiazione all'emisfero Nord in inverno, perchè il sole era allo zenit (ovvero a 90° rispetto al punto considerato) più a sud visto che il tropico del Capricorno era spostato a 24°. Per cui faceva più freddo in inverno.
    Se vogliamo, si può semplificare dicendo che il sole era più alto sull'orizzonte in estate e più basso sull'orizzonte in inverno rispetto ad oggi.
    Lo stesso nell'altro emisfero, naturalmente, ma a stagioni sempre invertite.

    Anche gli oceani erano più miti: 0,7° di più in media a livello globale, con punte locali superiori a 1-2°.

    Il maggiore freddo nelle aree equatioriali era legato alla copertura nuvolosa: diretta conseguenza era anche l'espansione delle aree tropicali e della fascia equatoriale, visto che i tropici erano posti a 24° N/S, pr un totale di 48° di latitudine contro i 46,5° attuali.
    Viceversa erano meno estese le aree temperate: 40° soltanto.

    Dal 5000 a.C l'inclinazione dell'asse terrestre si sta riducendo progressivamente (prosegue tuttora), al ritmo di 0,47 secondi ogni anno. Attualmente è di quasi 23° 26', avendo perso quasi un decimo di grado dal 1900.

  9. #9
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: il td della paleoclimatologia

    piano burian
    il sahara probabilmente non è mai stato una foresta rigogliosa ma ha sicuramente attraversato fasi favorevoli allo sviluppo di un paleoambiente che alternava savana a steppa con ambienti di foresta d'altitudine (tigli, noci, aceri) e foreste a galleria nei pressi dei corsi d'acqua
    questo ovviamente durante le fasi d'oscillazione umida la cui più antica dell'olocene ricadrebbe attorno all'8500 BP
    detto anche il "grande umido neolitico"
    ovviamente le fasi umide corrispondono generalmente a quelle in cui si rientra dalle oscillazioni a carattere freddo

    per fare un pò di ordine però partiamo dalla scansione olocenica
    gli studi ormai vetusti (ma che usiamo per comodità) sulle torbiere del nord europa hanno scansito le macrofluttuazioni del periodo in 5 fasi:
    preboreale
    boreale
    atlantico
    subboreale
    subatlantico

    queste fasi come è noto sono precedute dall'ultimo forte episodio di raffreddamento che prende il nome di dryas recente
    un evento importante e certamente traumatico relativo alle fasi iniziali dell'olocene è relativo al travaso di una enorme quantità di acqua dal continente americano, il celeberrimo evento del lago Agassiz, che probabilmente è stato anche sopravvalutato nel suo impatto
    ma di questo avremmo modo di parlare
    Ultima modifica di Alessandro1985; 04/10/2019 alle 18:48

  10. #10
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: il td della paleoclimatologia

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    piano burian Immagine

    il sahara probabilmente non è mai stato una foresta rigogliosa ma ha sicuramente attraversato fasi favorevoli allo sviluppo di un paleoambiente che alternava savana a steppa con ambienti di foresta d'altitudine (tigli, noci, aceri) e foreste a galleria nei pressi dei corsi d'acqua
    questo ovviamente durante le fasi d'oscillazione umida la cui più antica dell'olocene ricadrebbe attorno all'8500 BP
    detto anche il "grande umido neolitico"
    ovviamente le fasi umide corrispondono generalmente a quelle in cui si rientra dalle oscillazioni a carattere freddo

    per fare un pò di ordine però partiamo dalla scansione olocenica
    gli studi ormai vetusti (ma che usiamo per comodità) sulle torbiere del nord europa hanno scansito le macrofluttuazioni del periodo in 5 fasi:
    preboreale
    boreale
    atlantico
    subboreale
    subatlantico

    queste fasi come è noto sono precedute dall'ultimo forte episodio di raffreddamento che prende il nome di dryas recente
    le oscillazioni di cui sopra partirebbero da un evento traumatico relativo al travaso di una enorme quantità di acqua dal continente americano, il celeberrimo evento del lago Agassiz, che probabilente è stato anche sopravvalutato nel suo impatto
    ma di questo avremmo modo di parlare
    Sì, mi sono lasciato trasportare dai miti comuni.

    In realtà, anche fosse stato così, avrebbe interessato solo l'area dell'odierno Sahel. Comunque hai ragione tu, di foreste non si può parlare.

    Il lago Agassiz avrebbe causato il Dryas recente, da come ne hai scritto pare che abbia determinato gli altri 5 periodi (che, a proposito, erano quelli che erano indicati allo schema nel museo di Brindisi nella sezione Preistoria di cui ti parlai, proprio quelli!).

    Questa la scansione cronologica dell'Olocene:

    Preboreale (11,5 ka – 9 ka),
    Boreale (9 ka – 7,5 ka),
    Atlantico (7,5 ka – 5 ka),
    Subboreale (5 ka – 2,5 ka)
    Subatlantico (2,5 ka – presente)

    Il Dryas recente avrebbe avuto termine in maniera "brutale" circa 11500 anni fa (9800 a.C circa). A sua volta è stata una breve fase più fredda dalla fine della glaciazione, avvenuta 3000 anni prima. Non so però se globale, credo sia locale, ma non saprei.

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