Alberi di noce in provincia di Milano e alberi di noce in provincia di Ragusa a 230 m slm
Prosegue il foliage anche qua, le albizzie stanno cambiando colore, gli aceri hanno colore da dorato a rosso, la vite canadese ha un bel colore rosso
Aggiornamento dall'orto dopo quasi un mesetto dall'ultimo post.
Finalmente sono riuscito a reperire della paglia per pacciamare il terreno. È uno strumento utilissimo per favorire la protezione e la rigenerazione del suolo, aiuta lo sviluppo di humus superficiale, limita notevolmente le infestanti e mantiene costanti temperatura ed umidità. Oltre ad essere esteticamente bello
Le piantine dell'orto autunnale/invernale continuano a svilupparsi bene. Rispetto all'ultimo aggiornamento ho rimosso peperoni e basilico, sostituiti con piselli, fave e cavolo cinese pak choy. Incredibilmente le melanzane continuano a vegetare benissimo e a produrre, nonostante le giornate ormai corte e le prime minime sotto i 10 gradi.
Sotto casa poco fa
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Ieri lungo la strada per il lago di pianfei,550 m circa
anno 2008:1176 mmanno 2009:1222,5 mmanno 2010:1265 mm
...Always looking at the sky...
LA CRESCITA DEGLI ALBERI:
Nel 1992, in occasione dei lavori di ristrutturazione del mio palazzo, dovendo rifare completamente l'impermeabilizzazione e la pavimentazione del mio terrazzo, ( casa paterna ora mia) decisi di regalare alla casa di riposo che stava di fronte a casa mia degli alberi in vaso , oramai divenuti troppo grandi per il balcone, da piantare nel loro giardino.
Il direttore ne fu felice ma chiese la cortesia di piantarli tutti molto vicini perché avevano in mente di riprogettare il giardino e li avrebbero collocati poi loro nella posizione definitiva di lì ad un anno.
Con queste raccomandazioni piantai nell'estate del 92 diversi alberi tolti dai loro vasi, con il pane di terra avvolto in rete per facilitarne il successivo spostamento.( per la cronaca il giardino non fu mai rifatto e gli alberi crebbero così vicini da darsi fastidio l'uno con l'altro).
Portai due cipressi dell'Arizona alti già un paio di metri, un pino silvestre anch'esso alto un paio di metri, tre pini di aleppo alti un metro ed un piccolo abete bianco.
Piantai gli alberi, annaffiai abbondantemente e grazie alla pacciamatura abbondante non fu più necessario annaffiare nei successivi mesi estivi.
Nel corso degli anni ho notato che l'esiguo spazio lasciato tra le piante le ha costrette a crescere in verticale ognuna con la propria velocità in competizione con le altre.
Il terreno vegetale ha uno spessore medio di circa 1 metro ,poi sotto ci sono strati più sassosi di ciotoli che noi chiamiamo "calcimonio" ossia strati di ciotoli di fiume poco aggregati tra di loro ma legati debolmente da un terriccio duro e biancastro ricco di calcare derivato dal dilavamento superiore.
Terreno ottimo per le roverelle che qui hanno il loro climax di elezione.
Dalle mie finestre li ho visti negli anni crescere e tra tutti i più veloci sono stati i pini di aleppo, poi i cipressi dell'Arizona, molto.lento invece il pino silvestre ( dell'abete bianco si sono perse le tracce, era piccolo e soffocato dagli alberi più grandi ed adatti al clima di Lanciano ( anche se nei giardini pubblici e privati crescono benissimo qui).
Poi le nevicate, negli anni hanno abbattuto un cipresso e due pini di aleppo: resiste il.pino silvestte, piuttosto tozzo, un cipresso dell'Arizona ed un pino di aleppo ( piantato più al riparo dal vento)
Nelle foto si vedono a dx il pino silvedtre, alla sua sinistra un pino di aleppo superstite ( checera timasto più piccolo degli altri) un po' più slto e fietro il cipresso dell'Arizona.
Eccolo il pino silvestre dietro l'ippocastano in veste aitunnale:
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Qui si vedono tutti e tre:
Pino silvestre a dx, pino di aleppo a sx, cipresso dell'Arizona dietro a sx:
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Zoommando un po' sul pino silvestre:
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Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 02/11/2020 alle 08:13
Splendido foliage in appennino, riserva di Canfaito (prov. Macerata)
una delle più belle faggete secolari
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qui in provincia di Benevento siamo forse persino piu avanti rispetto a Milano riguardo i noci, anche se con colori meno spettacolari, altre latifoglie anche in stadio avanzato , ad esempio betulle, tigli, per non parlare dei faggi in montagna, qui vicino.
nell'ordine, un noce, una betulla, uno scorcio di una faggeta, un altro noce e infine un tiglio ormai quasi spoglio
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L'ultima foto mi dà l'occasione di ripetere la solita raccomandazione: l'epoca di caduta delle foglie ed il loro colori non sono in relazione solamente con il calendario ed il clima, ma molto anche con le condizioni generali di vita e benessere/malessere della pianta.
Tipicamente nelle riprese del Giro di Lombardia si vedono tigli lungo i viali cittadini di Como ormai completamente spogli e tigli nei boschi a 1.000 m ancora del tutto verdi ...
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