Oggi mentre aspettavo un'impresa edile per un sopralluogo qui a Lanciano, notavo la riconquista della vegetazione spontanea dei campi abbandonati nei lotti limitrofi alla città.
Si tratta di terreni ben drenati dove l'evoluzione riporta il bosco misto di querce xerofile ( roverella) mentre nelle zone più invallate torna il bosco caducifoglio mesofilo.
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Soliti tigli sotto casa
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Scusate la confusione, ma sul TD di nowcasting Alto Adige, Naiva ha appena messo alcune foto semplicemente strepitose di larici, cembri e faggi; ve le consiglio vivamente
Bei colori nei dintorni della città.
Non avevo mai fatto caso al bel rosso degli ornielli.
La foto non rende
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In basso a sx un noce.
Nel bosco gran varietà di alberi, compreso qualche faggio nelle zone più riparate a poco più di 600 metri.
Esatto, gli ornielli in autunno prendono un rosso violaceo fiammeggiante, che te li fa individuare anche a grandi distanze; come anche in primavera con i fiori bianchi.
Dietro al noce c'è per caso un grande pioppo?
In secondo piano sulla sinistra, il grosso del bosco ancora verde, da quali specie è costituito? Non riesco ad ingrandire abbastanza, ma non mi sembra che le querce (cerri o roverelle) siano in maggioranza
Ultima modifica di alnus; 28/10/2020 alle 08:00
In basso dietro il noce scorre un ruscello e la zona è umida e freddissima. E' una conca esattamente rivolta a nord in cui con cielo sereno e neve abbiamo misurato -18 (in città eravamo sui -5/-6).
Lungo il ruscello pioppi e salici. Poi a salire i 3 tipi di querce che regnano nella zona, in ordine cerro farnetto e roverella. Ornielli, aceri campestri e obtusatum, come detto qualche faggio e castagni, carpinella (orientalis) carpino bianco e più sporadico nero. Sorbi e noccioli.
Questo dovrebbe essere il noce, se ruoti vedi il resto. La foto l'ho fatta dall'alto.
Google Maps
Autunno nei parchi cittadini di Lanciano.
Lanciano, collocata a 10 km dal mare Adriatico e posta ad una quota media di 260 m. slm si colloca da un punto di vista vegetazionale nella fascia delle querce caducifoglie ( xerofile a roverella sui terreni asciutti tabulari sommitali e mesofile in quelli più invallati con anche cerri ed ornielli oltre che aceri campestri.
I lecci riescono a sopravvivere sul bordo di certe falesie arenacee a strapiombo, dove sono assediati dalle querce.
Pertanto nei parchi si trova di tutto: dai pini mediterranei( pino di aleppo e domestico) alle conifere montane ( picea ed abies ,pini neri) ,tanti cedri e tra le latifoglie prevalgono i tigli.
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Per quello che vale, visto che in vaso possiamo forzare le piante, in effetti questa "elasticita fitoclimatica" mi permette sul mio terrazzo-balcone, da un lato di poter vedere fruttificare gli agrumi ( che ovviamente proteggo in inverno) e sul lato nord avere un faggio ed una betulla in vaso in ottima forma ( ma ho.avuto anche le stelle alpine)..
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