Ma quella è una preoccupazione che varrebbe per qualsiasi virus di quel tipo o di altre famiglie che generano malattie ad elevato contagio nei mammiferi (es. maiali, roditori, pipistrelli), la mutazione "pericolosa" ossia quella che ne rende possibile il passaggio attraverso la barriera specifica di fatto c'è già stata...
salgono a 3 le città in quarantena
dopo wuhan, anche huanggang e ezhou, in totale sono isolate quasi 20 milioni di persone
whatever it takes
Sono stati segnalati 1130 casi nel mondo ad oggi. Mentre per la SARS ben 8036 casi nel solo 2003.
Credo che la differenza fosse tutta qui. Il contagio interumano poi sembra molto difficile, seppure avviene. Inoltre in molti soggetti la malattia è asintomatica, o caratterizzata da sintomi aspecifici, quindi magari viene confusa con altre e nemmeno considerata. Naturalmente se è asintomatica significa che il soggetto risponde al virus e al tempo stesso blocca la propagazione dell'infezione.
Sicuramente si seppe ben gestirla, e non ci fu bisogno di lanciare allarmi alla popolazione.
Ci sono diversi casi di patologie in cui non si lancia nessun allarme: a New York, nel 2002, un uomo giunse all'ospedale con le piaghe tipiche della peste. Era lì in vacanza, e proveniva da una zona dove è endemica la peste, dal Colorado credo, o comunque negli USA centrali. Non si seppe comunque nulla, nonostante costui avesse preso taxi, metropolitane, e frequentato ristoranti.
Credo che la strategia sia vedere come evolve, e solo dopo lanciare allarmi.
Ciao a tutti.
Anche se la medicina e' un ambiente molto molto interessante per quanto mi riguarda, vi faccio una domanda da ignorante in materia... Da quel che ho letto, vi e' ad ora una percentuale elevata di casi di guarigione (stiamo parlando di circa 95 casi su 100 di persone guarite o che non hanno piu' manifestato i sintomi della malattia) e cio' significa che le persone guarite hanno sviluppato nell'organismo gli anticorpi per quel tipo di coronavirus.
Assodata questa informazione, presunta vera, non e' piu' semplice riuscire a sintetizzare un vaccino? Posso capire se non ci fosse stato alcun caso di guarigione ma dato che ci sono comunque persone guarite si puo' essere moderatamente ottimisti… Oppure no?
Grazie
bel video sulla SARS, che ha molte similitudini
YouTube
whatever it takes
In medicina vale il detto "prevenire è meglio che curare".
Di certo quella del vaccino è un'opzione che sarà già in studio nei vari laboratori, ma l'iter per crearne uno non possiamo sapere quanto sarà lungo. E non sempre si riesce a creare un vaccino efficace, quindi non possiamo dare per scontato ci si riesca.
Quindi la risposta è: sì e no al tempo stesso . Sì, perchè può essere davvero semplice, e magari già tra un mese si riuscirà ad avere un vaccino. No, però, perchè potrebbe richiedere molto tempo, e intanto l'infezione si propagherebbe lasciandola correre mietendo numerose vittime (una bassa percentuale di mortalità, su grandi numeri, significa comunque grandi perdite).
Quando dici sugli anticorpi invece è la sieroprofilassi, che però è temporanea in quanto gli anticorpi sono introdotti con un siero nell'organismo della persona che si vuole immunizzare, ma non sono prodotti dalla stessa, nè lo saranno successivamente, perchè la sintesi di anticorpi non può essere indotta artificialmente, ma è il risultato di un processo casuale dell'immunità adattativa.
Quindi non appena l'effetto di questa sieroprofilassi scompare, si è di nuovo esposti e vulnerabili. Può comunque essere un'opzione valida per contenere un piccolo focolaio, isolando e trattando i pazienti affetti nel caso appunto l'infezione riguardi solo loro e non anche altre centinaia di persone. Anche perchè non possiamo prelevare siero dalle persone guarite come se fosse latte da mucche.
Forse a Bari il primo caso italiano
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