hanno appena isolato la città di wuham
https://twitter.com/RobertoBurioni/status/1220069567080345601?s=20
whatever it takes
Ho letto. Dai, Plague Inc. ci ha insegnato come affrontare queste situazioni.
In via precauzionale, è comprensibile.
Comunque ci terrei a ridimensionare la reale portata di queste patologie infettive: non sono infatti letali quanto lo era Ebola. I Coronavirus sono infatti virus diffusi, che causano spesso comuni raffreddori. Talvolta polmoniti (in genere in soggetti defedati, con basse difese immunitarie come anziani o chi è immunodepresso).
Il tipo di Coronavirus che si sta diffondendo in Cina è un nuovo tipo, pare affine a quello della SARS ma meno letale. Ora, il Coronavirus della SARS provocò la morte del 9,5% delle persone che ne furono contagiate.
Se è meno letale del Coronavirus della SARS, significa che provoca morte molto raramente. Dopotutto al momento si contano solo 17 morti su chissà quante centinaia di persone affette.
Detto ciò, è necessario porre misure di sicurezza, per evitare la trasmissione in altre aree del mondo con conseguente pandemia. In questo caso, anche un misero 5% di mortalità si tradurrebbe, su 1 miliardo (per esempio) di contagiati, in ben 50 milioni di morti possibili!
Misure però tardive, in quanto il virus è stato già isolato in altri paesi asiatici e anche negli USA e Canada
Nel 2014 l'area del contagio della MERS si estese dal suo focolaio d'origine (in Arabia Saudita) a parecchi paesi, ci furono 3 casi non letali anche in Italia (a Firenze) e una trentina in Corea del Sud (con 16 decessi), inoltre la mortalità di questa malattia (sempre provocata da un Coronavirus) si attestò attorno al 36-38% (in Arabia addirittura vi furono 450 decessi, ossia oltre il 70% dei pazienti contagiati, anche se parliamo di un paese non certo famoso per la sua "trasparenza" per cui è verosimile che i casi di contagio siano stati parecchi di più) eppure ci fu molto meno allarmismo di quanto ve ne sia per questa nuova malattia...
Ultima modifica di galinsog@; 22/01/2020 alle 23:00
Be', oddio, non è che il 5% sia un tasso di mortalità trascurabile, visto che si stima che l'epidemia influenzale da H1N1 del 1918/1920 (la famosa "Spagnola") fosse mortale in una percentuale inferiore al 4% dei pazienti contagiati... stavo invece cercando informazioni su quante siano state le pandemie provocate in passato da Coronavirus... perché, da quel che ricordo, i Coronavirus in genere hanno una degradabilità molto elevata (insomma, semplificando, fuori dall'ospite animale "campano" pochissimo), quindi per diventare epidemici devono trovare condizioni ideali e soprattutto una densità di popolazione molto elevata, tale da favorire un velocissimo passaggio da ospite a ospite. Di conseguenza l'evoluzione da epidemia a pandemia, con i virus di questa famiglia, è sicuramente possibile ma non è molto probabile (e questo forse ha limitato, assieme alle misure di profilassi, la diffusione di malattie estremamente contagiose come SARS e MERS)...
Ultima modifica di galinsog@; 22/01/2020 alle 23:01
Infatti una delle ipotesi sull'alto tasso di mortalità dell'influenza spagnola è che l'elevato numero di vittime non fosse dovuta a una maggiore virulenza del virus (anche se comunque fu maggiore rispetto ai normali ceppi influenzali), ma semplicemente all'incredibile diffusione che ebbe quell'anno, facilitata dalla miseria lasciata dalla guerra che aveva esposto ad altre malattie magari respiratorie le persone già prima di infettarsi di spagnola.
Un tasso del 5% non è trascurabile, ma nemmeno pericoloso. Se sei una persona immunitariamente competente, è improbabile morirne. Al tempo stesso però potresti fungere da veicolo, un vero e proprio untore che diffonde la patologia involontariamente trasmettendola a individui che invece potrebbero soffrirne molto fino a morirne.
Comunque la percentuale che ho tirato è del tutto detta a caso , e volutamente pompata per rendere l'idea di come quando si parla di patologie potenzialmente mortali le percentuali di letalità si aggirano su valori bassi.
Ben altri sono i virus veramente mortali, quale l'Ebola, che fino a poco fa (prima della commercializzazione di un nuovo farmaco) era letale in oltre il 50% dei casi, se non ricordo male.
O la peste (veicolata però da un batterio, Yersinia pestis) che causava la morte nel 50% (fino al 90% nella forma polmonare) dei casi.
Su quanto affermi: direi che in popolate città e metropoli occidentali troverebbe terreno fertile anche se fosse il virus più labile del mondo. Nelle nostre città, in particolare nelle stazioni, c'è una densità incredibile, con centinaia di persone in pochi metri quadrati.
Il problema ragazzi non sono quelli elencati da voi ma che muti ulteriormente,questa è la preoccupazione.
Ma la MERS non è rimasta confinata all'Arabia, ci sono stati decine di focolai in tutto il Medioriente e ha raggiunto l'Europa, l'Asia (i 16 morti in Corea del Sud) e il Nord America (ci fu qualche caso anche negli USA). Tra l'altro una delle zone più colpite fu la Siria ed eravamo in piena ondata migratoria da quel paese... il fatto è che probabilmente avevamo altre priorità... Certo che nelle zone densamente popolate, di tutto il Mondo, una polmonite virale da Coronavirus può diventare un grosso problema... non mi sembra così semplice trasformare una banale infezione in pandemia, se per pandemia intendiamo quelle influenzali da virus aviario (Spagnola, Asiatica, Hong Kong) o la peste di metà Trecento...
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