Originariamente Scritto da
EnnioDiPrinzio
Stimolato da questa discussione interessantissima ho sottratto un'oretta al mio lavoro andando a perlustrare con il computer che ho in ufficio e tramite Google earth e street view alcuni settori delle Alpi.
Con più calma posterò delle immagini, ma per ora faccio un breve riassunto delle mie prime impressioni.
Cominciando dalle Alpi Marittime, ho notato nella valle di Limone Piemonte che il limite superiore del bosco è costituito da latifoglie e non da conifere ( come negli Appennini) ed i faggi sono ben presenti fino al limite superiore del bosco.
Andando ad ispezionare le successive vallate poste poco più a nord, ho notato che nelle valli che confluiscono ad Entracque inizia a costituirsi una fascia superiore di conifere ( pecci e larici) fino a 1800 m. relegando le latifoglie ad una fascia inferiore ai 1400 m. tuttavia le conifere mostrano ancora una scarsa penetrazione verso le quote medio basse ( 1000-1200 m.) dove le latifoglie predominano).
Salendo ancora verso nord la già ricordata Val Maira è la prima ad avere estese peccete già dai 1000 sui pendii esposti a nord ( ove alle stesse quote a Limone troviamo latifoglie).
Della presenza di faggio in Val Maira ho già detto e non mi ripeterò.
Salendo poi in val di Susa ( dove pure ho passato diverse estati da ragazzino) sono andato a rivedere i posti che ricordavo e se lì i pendii esposti a nord sono coperti in prevalenza da peccete e sopra lariceti e quelli sud da pinete ( pino silvestre) ho notato in una delle convalli esposte a sud che confluiscono sulla cittadina (con ottima protezione alle sue spalle da montagne piuttosto alte) che ci sono in alcune zone protette ma umide, dei popolamenti di latifoglie con faggio se non sbaglio).
Uscendo da Bardonecchia, scendendo , subito dopo il paese (sotto il forte Bramafam- lato sud) , ci sono ampi popolamenti di latifoglie ( con anche faggi) in vallette fresche e sopraelevate dal fondo valle principale.
Insomma il fondovalle è ostile al faggio che si rifugia in posizioni sopraelevate riparate e fresche, ossia con impluvi che garantiscano protezione dalle gelate ma anche umidita ( altrimenti prende il sopravvento il pino silvestre sui fianchi secchi esposti a sud).
Prima di spegnere il computer sono andato dalle parti del Brennero ( Colle Isarco) dove pure ho passato un'estate , ma
li anche a 1000 m. le latifoglie sono assolutamente minoritarie, si limitano al fondovalle mi pare con ontani mentre i monti sono coperti da estese peccete.
Non ho visto faggi ad un primo veloce sguardo in val di Fleres.
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