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Adige ieri a Trento.
Consueta morbida estiva non dovuta ad alimentazione nivo-glaciale.
Questa sera la cascata che forma il fiume Sangro sullo sbarramento della diga di Serranella
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Poco a nord di Ortona , al limite della Costa dei Trabocchi sfocia il piccolo torrente Arielli, lungo una quindicina di km che svolge il suo corso interamente incassato in colline di arenaria ( sarebbe meglio dire: incide un basso tavolato in arenaria).
Come molti altri piccoli corsi d'acqua della zona, questa particolarità geologica fa si che questi terreni siano permeabili e costituiscano una specie di spugna a lento rilascio delle precipitazioni e che a contatto tra le arenarie ed il sottostante strato delle argille plioceniche si formino tante piccole sorgenti perenni a portata costante.
Quindi questi corsi d'acqua, anche più piccoli di questo hanno un aspetto di ruscelli fino alla foce con l'alveo che coincide con la sezione d'acqua.
Qui la foto è di due giorni fa, ma passando in inverno la portata è la stessa.
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Sempre il solito Serio, alla confluenza con la Valle Nossana, stamattina ( a fianco, ripesco la solita foto da un post dell'anno scorso, tanto per dare l'idea)
serio a ponte nossa verso monte - el P1200143.jpg
da notare che nonostante la piena, i due flussi dalla valle principale e dall'acquifero carsico si mantengono comunque distinti e riconoscibili
confluenza nossana-serio - el P1200147.jpg
visto verso valle, col ponte della vecchia ferrovia (...ia ia oh!...)
ponte ferrovia a ponte nossa - el P1200150.jpg serio a ponte nossa verso valle - el P1200153.jpg
e verso monte, il ponte vecchio da cui sono scattate le prime foto
ponte vecchio a ponte nossa - el P1200154.jpg
Passiamo ora a un torrente locale, il Valeggia, che dal Monte Pora scende a ovest verso Castione della Presolana, quindi all'altezza di Rovetta piega verso sud ad angolo retto, per finire come torrente Borlezza nel Lago di Iseo a Lovere. Normalmente appare in secca quasi tutto l'anno, almeno sino a Onore, o al massimo con dei tratti in cui l'acqua esce - poca - fra le ghiaie dell'alveo, per poi scomparire poco più avanti. La valle è infatti scavata profondamente nella roccia sottostante, e riempita da uno spessore considerevole di sabbie e ghiaie, che fanno da serbatoio, quindi la circolazione idrica avviene in gran parte subalveo.
Qui siamo a Onore, quindi circa 6 km o poco più dalla sorgente. Rispettivamente, visto verso monte (sinistra) e verso valle (destra).
Valeggia al campo sportivo di Onore - el P1200159.jpg valeggia al campo sportivo di onore verso valleel P1200161.jpg
Questo invece è il "Righenzolo", fra virgolette perché in decenni che giro in quelle zone con qualsiasi tempo non avevo mai visto un corso d'acqua in quell'inciso.
Si tratta normalmente di un vallone scavato in dolomie molto fratturate dalla tettonica, e in erosione accelerata, cosicché il solco originario è riempito da un grande cono da trasporto in massa, praticamente un ghiaione poco inclinato, che si è formato per sovrapposizione di ripetuti episodi di colata di detrito a carattere puntiforme e catastrofico.
Oggi, per fortuna, il detrito a monte sta fermo... e viene giù solo l'acqua.
righenzolo alla chiesa di onore verso monte - el P1200164.jpg
Un bell'esempio di come sia meglio non costruire vicino agli alvei, anche quando sembra che il fiume non ci sia del tutto!
Il Brembo a Dalmine il 31 Ottobre. La notte prima il livello era più alto di circa 1m. Stamattina probabilmente era ancora più alto.
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Oooooh... finalmente! forse ho smosso un po' le acque: dai, "uscite" le foto dei corsi d'acqua dalle vostre parti, con quello che sta accadendo, sono documenti interessanti per tracciare un quadro più generale, anche delle situazioni che non hanno superato la criticità (fra cui ci sono quelle che, magari al prossimo giro, si dirà:"ma chi se lo aspettava, non era mai successo...").
L'altro giorno non avevo con me la macchina fotografica, quindi mi mancano foto de "il Seveso a Milano", nel senso di "proprio in centro a Milano"... in intervallo di pranzo all'Isola (nomen omen?) non si riusciva ad andare oltre la piazza degli uffici... però di questo si trovano centinaia di immagini in rete, perché purtroppo è stato un evento "epocale" (nel senso che non accadeva da tanto, ma anche che caratterizza un'epoca, quella della Milano iperurbanizzata).
Della situazione in generale, invece, molti tasselli sfuggono alla stampa (perché creare allarmismo, finché non c'è il disperso o i danni irreparabili?).
Ecco il torrente Dordo ieri ad Ambivere, un rigagnolo per il 90% del tempo durante l'anno. L'ultima esondazione risale al 25/06/2014 dopo un temporale rigenerante.
Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"
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Adige a Trento
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