Non so cosa intendi per piante selvatiche ma le erbe selvatiche se non sono protette o disciplinate le raccogli ovunque.
E non credo ci siano problemi per una piantina di qualsiasi tipo.
Riguardo il pino d'Aleppo se non ho sbagliato con l'identificazione direi che attorno al lago di Guardialfiera, circa 200mslm in basso Molise sono proprio loro in maggioranza (a parte quegli alberi della famiglie di tuie o cipressi d'importazione che mi provocano il disgusto).
Di piantine di pino ce ne sono una infinità e non credo qualcuno dica qualcosa se te ne porti via una. Ma sinceramente non conosco la legge. Se poi avviene in proprietà privata credo proprio nessuno possa dirti niente.
Mi piacerebbe sapere cosa si intende per piccolo albero.
Ad esempio, io ho preso tranquillamente plantule di abete bianco, non so se hai presente, 1 filino e 5 aghi.
Roba che se cammini ne ammazzi a decine.
Che roba è? Un albero? Quando una piantina diventa albero?
Benvenuta!
Se stanno cominciando a fiorire i meli solo ora, devi essere un po' su di quota, tipo 700/800 metri. Giusto?
Stupenda la Lessinia! L'ho esplorata abbastanza negli ultimi anni, soprattutto nei bordi Ovest (Corno d'Aquilio) ed Est (Giazza, Passo Pertica), luoghi davvero scenografici.
E' sicuramente il pino più diffuso d'Italia, praticamente monospecie tutte le coste un minimo rocciose dalla Maremma al Conero, isole comprese. Inoltre abbastanza comune anche all'interno e già dall'Umbria (bassa valle del Nera). interessante la segnalazione di Treborsnow, abbastanza vicino a te.
Seminare molte volte si rivela più rapido che piantare.
Poi se prendi una piantina con zolla di terra in autunno/inverno vedrai che si tiene.
Comunque è vero: le leggi italiane in fatto di tutela ambientale sono talmente assurde che potrebbe benissimo essere proibito, in quanto specie rara
Ultima modifica di alnus; 23/04/2021 alle 20:56
Lo so tenendo presente che quelle piantine vivono si e no due tre anni in attesa che una pianta vecchia cada a terra per avere un po' di luce, altrimenti deperiscono e muoiono.
Io ad esempio nel 1995, presi un semenzale di betulla alto 5 cm sppena nato al bordo dell'asfalto di una strada sperduta sui monti della Corsica.
Lì dov'era sarebbe stato schiacciato dalle automobili .
Ora è un albero sul mio terrazzo
Pinus_halepensis_range.svg.jpg
L'areale del Pino d'Aleppo preso da Wikipedia. In Italia in effetti non sembra diffuso ma direi sporadico.
Cominciamo a parlare del "progettino"
Premessa fondamentale: sono un "autodidatta", molta improvvisazione ma anche molta lettura.
C'è uno spazio verde abbastanza ampio davanti il mio condominio, che definire trascurato è (era) poco.
Il primo strato è un mix di terra, materiale di riporto edilizio e rifiuti di vario tipo, coperto da un fitto intreccio di radici di erbe spontanee, che ovviamente in primavera crescono a dismisura ed in estate ingialliscono. E ogni volta bisogna(va) implorare qualcuno dell'ammistrazione pubblica per far tagliare e pulire.
Qualche anno fa ho cominciato a mettere semi in vaso: ho iniziato con le noci che raccolgo in campagna, poi con le ghiande dei boschi dei dintorni e ad un certo punto son cresciuti...e dove li metto? In quello spazio! Insomma, piano piano mi sono allargato, poi è arrivato il covid e con il fatto dei 200 metri da casa ho passato e continuo a passare un po' di tempo a sistemare. E' arrivata la voce all'assessore all'ambiente che ho scoperto essere amante degli alberi e da li ho avuto, a parte qualche contrattempo, ulteriore stimolo per continuare.
In sostanza: 26 specie diverse tra alberi ed arbusti tutti rigorosamente dai boschi dei dintorni e che ne sono rappresantativi, la maggior parte da semi lasciati crescere in vaso o piantine prelevate in bosco e poi fatte crescere in vaso. Ed altre con un tecnica che non so come si chiama ma pare funzionare bene: ho tagliato un ramo basso che strisciando a terra aveva prodotto radici.
In alcuni casi sono ancora molto piccoli, in altri si comincia a "vedere" l'albero.
Elenco:
Faggio
Abete bianco
Castagno
Cerro
Rovere
Farnetto
Roverella
Leccio
Carpino bianco
Carpino nero
Acero di monte (pseudoplatanus)
Acero di Lobelius (cappadocicum lobelii)
Acero napoletano
Acero campestre
Orniello
Noce
Olmo
Nocciolo
Sorbus torminalis
Sorbus domestica
Agrifoglio
Biancospino
Prugnolo
Rosa canina
Ligustro
E per diverse specie ne ho messi più d'uno.
Ho lasciati perdere pioppi e salici, per diversi motivi, e i pini, che non mi piacciono.
Ogni volta che ho fatto un buco è stata una sorta di mini bonifica.
E non so quanti secchi d'acqua ho dato per ogni pianta agli inizi.
Ho cominciato a tagliare l'erba regolarmente e non soddisfatto ho deciso di lasciare qualcuna delle erbe spontanee. In particolare la malva, che mi piace molto quando fiorisce.
Avevo messo pure una Robinia che era nata in vaso ma poi per principio l'ho tolta e messa altrove.
Sono in sovrannumero, di parecchio. Ma intanto vediamo come crescono, che a togliere si fa sempre in tempo.
Unico che ha bisogno di aiuto al momento è il castagno, sicuramente per il fatto che il terreno non è sufficientemente acido: ho dato chelato di ferro che mi ritrovavo al bisogno, poi da questo inverno ho messo il solfato di ferro.
Ovviamente molte delle considerazioni e richieste fatte in passato sono relative a questi alberi.
Sono partiti tutti tranne il faggio, ma con le gemme gonfie, e l'acero di lobelius a cui tengo parecchio (endemico dell'italia centromeridionale) e che spero non faccia scherzi.
Vedrò di mettere foto.
Il più diffuso in zona, il cerro.
Da seme, in vaso per un paio d'anni, decisamente aspetto di un albero.
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