Siamo in una fase di attività molto elevata per quanto riguarda Grimsvotn ( e non solo lui, tutto il vulcanismo islandese presenta un chiara ciclicità di circa 250 anni che suggerirebbe una fase di attività elevata nei prossimi decenni), ma difficilmente potrebbe ripetersi qualcosa di paragonabile a quella serie di eruzioni che era agevolata dal rimbalzo isostatico post glaciale.
Quindi sì, è possibile avere una fase di eruzioni frequenti anche di notevole intensità, ma quella sequenza dovrebbe restare un unicum.Le eruzioni in quella zona tendono ad essere monogenetiche, quindi difficilmente torneranno ad attivarsi gli stessi crateri, ma Fagradalsfjall potrebbe non aver ancora finito.
La penisola di Reykjanes inoltre sembra attivarsi in sequenze piuttosto ravvicinate che coinvolgono tutti i principali sistemi vulcanici nell'arco di pochi secoli, seguiti da lunghe fasi di quiescenza di tutta la penisola.
Potremmo quindi vedere una ripresa di attività nello stesso sistema vulcanico (ma probabilmente in un punto diverso) oppure potrebbe cedere in qualcuno dei sistemi vulcanici vicini, vedremo.
A Reykjanes story | VolcanoCafe
Da quel che so i VEI6 o più accadono solitamente nelle zone di subduzione delle placche, che causano risalite di magma più viscoso e ricco di gas.
Si ma …
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A livello di materiale emesso è VEI6 visto che è sopra i 10 Km3, VEI7 sarebbe oltre i 100 Km3 e credo sia abbondantemente oltre le possibilità del vulcanismo islandese.
È il problema che accennavo in un post precedente sulla difficoltà di applicare la scala VEI ad una attività vulcanica prevalentemente effusiva. Però è anche un magma molto ricco di zolfo e quindi può avere un impatto climatico importante se l'eruzione è abbastanza forte da raggiungere la stratosfera (e in Islanda la può raggiungere anche per mezzo dei soli moti convettivi dovuti al calore senza forti esplosioni).
Un elemento non trascurabile che impatta sull’esplosività dei vulcani islandesi è poi la presenza di calotte glaciali, che possono dare origine a esplosioni freatiche, come successo nel 2010
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Eh sì la stratosfera bassa è fondamentale, ai tropici serve una eruzione sopra i 20 Km, in Islanda può bastare la metà.
A questo si aggiunge la capacità dei vulcani islandesi di eruttare enormi quantità di lava molto calda e ricca di gas per periodi non brevissimi, quindi una capacità di incidere sul clima unica per delle eruzioni effusive.
Forte subsidenza del ghiacciaio sopra il Grimsvont, probabile nuova inondazione che partirà da li fra poco
La notte tra il 24 e il 25 novembre il ghiacciaio si è abbassato di 25 cm più più altri 60 cm nei giorni precedenti, si stima che la fuoriuscita di acqua si dirigerà a Gígjukvísl senza però creare problemi
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Dovrebbe essere un area abbastanza ristretta
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