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  1. #31
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Citazione Originariamente Scritto da Pino 64 Visualizza Messaggio
    Lo sai dive che non mi trovi d'accordo fermo restando che sei bravissima a fare i calcoli, bene non partire da fine Aprile, ma parti dalle prime nevicate perché noi non stiamo a latitudini che la neve che cade a Novembre si scioglie ad Aprile.
    Per cui la neve più o meno lentamente inizia subito a sciogliersi, dipende dalle condizioni metereologici ed altitudine.
    Togli la dispersione come vapore acqueo d'inverno è nullo o minimo.
    Inoltre la neve sciogliendosi e penetrando nelle rocce/ terreno non rimane lì sotto alla montagna dove cade.
    Poi di tuttii i mm di acqua caduta sotto forma di pioggia togli tutti quelli che cadono sotto forma di forti temporali perché il terreno non fa in tempo ad assorbirle quell'acqua scivola via, il terreno assorbe le piogge lente quelle che io definisco autunnali, poi rifai i calcoli e vediamo a che conclusione arrivi

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    Quando sarete in grado di spiegare la differenza tra acqua che cade dal cielo e penetra nel terreno e neve che cade dal cielo, si deposita, fonde e penetra nel terreno allora rifaccio i calcoli.

    Nel frattempo ti comunico che ieri, mentre ero in giro sul matese, con T ampiamente positiva, vento forte e bassa umidità (tipica condizione primaverile) la neve sublimava talmente bene che ho avuto difficoltà a trovare acqua liquida in giro.

  2. #32
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Poi magari arriva un'altra di quelle tipiche condizioni primaverili: una +5 umida con vento forte, 100mm di pioggia e nebbia che quegli stessi 2 metri li dimezza in un giorno e mi ritrovo con 200mm equivalenti e nella piana di Campitello si forma un lago. Uno fa tanto per sciogliere a 1mm al giorno e tac! in un giorno ho smarrito mezza "riserva idrica".

  3. #33
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Sono sempre stato appassionato del tema acqua sin da bambino, ma anche adesso , da adulto, non ho conoscenze tecniche per addentrarmi in considerazioni specialistiche, tuttavia dico la mia da semplice osservatore di due realtà regionali assai diverse, la Liguria della mia infanzia-adolescenza e l'Abruzzo dell'età adulta.
    La Liguria, sottoposta ad abbondanti precipitazioni autunnali e primaverili ma con sottosuolo impermeabile ad eccentuata pendenza, ha una moltitudine di ruscelli torrenti e piccoli fiumi impressionante : basta un piccolo avvallamento per creare un piccolo ruscello.
    Tali corsi d'acqua però sono attivi nel semetre freddo e poi tra maggio e giugno si prosciugano del tutto sino a settembre ottobre.
    Pochi corsi d'acqua arrivano al mare in estate, in modo perenne: nella riviera di levante il fiume Entella ( con una portata davvero scarsa) ed il sistema dei fiumi Vara e Magra con portate superiori ma comunque in forte magra estiva.
    In Abruzzo invece che ha tre tipi di sottosuolo: carsico nell'interno,( salvo i monti della Laga) argilloso nelle colline interne e di arenarie e conglomerati specie nelle colline costiere a sud del fiume Pescara, le precipitazioni sono distribuite da ottobre a maggio senza cali drammatici invernali e la neve cade abbondante e permane a lungo sulle cime più alte.
    In estate possono anche esserci episodi alluvionali, anche in collina e sulla costa ma di solito c'è un regime mediterraneo.
    Pertanto una montagna come la Maiella, con ampie superfici carsiche sopra i 2000-2500 m. abbina la lunga permanenza delle nevi alla natura carsica del suolo per cui il lento rilascio è doppiamente assicurato per cui ad esempio il fiume Aventino ed il fiume Verde, tributari del Sangro, hanno portate estive abbondanti come fossero dei fiumi alpini che nascono dai ghiacciai ( tale caratteristica è poi oscurata dai sistemi dei bacini idroelettrici che alterano le portate).
    Però per tornare al tema dell'importanza della neve per il sistema idrico del thread, anche se l'Abruzzo, climaticamente appartiene al centro e non al sud, si possono fare alcune considerazioni che tornano utili.
    Più che la neve è importante il tipo di sottosuolo: il sottosuolo calcareo determina accumulo e lento rilascio a prescindere che a cadere sia pioggia o neve , certo ad alta quota la neve rilascia in ritardo ma percentualmente le aree sopra i 2000 metri sono ridotte.
    Poi a bassa quota, in collina noto anche altre dinamiche: in Abruzzo se i fiumi che provengono dall'interno calcareo montuoso hanno ottime portate estive, i torrenti che hanno il bacino imbrifero prevalentemente nelle colline argillose, vanno in secca o quasi in estate.
    Però attenzione attenzione, sulla costa sud dell'Abruzzo (da Farancavilla a Vasto) prevalgono tavolati arenacei e conglomerati che imitano, a scala ridotta, il lento rilascio carsico montano, per cui abbondano ruscelli e torrentelli perenni .
    Un caso è il rio Feltrino o l'Osento che hanno portate estive ed invernali quasi invariate al contrario del più lungo Sinello che va in secca perché nasce da colline argillose.
    In questo caso la neve c'entra poco perché parliamo di territori sotto i 500 metri.
    Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 14/04/2021 alle 13:45

  4. #34
    Tempesta violenta L'avatar di Fenrir
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Mi sono svegliato e ho visto che si e' aperto un vespaio per una domanda semplicissima.
    Non c'era nessuna ironia in quanto ho chiesto: l'affermazione che l'Italia e il Giappone "sono i due paesi con piu' sorgenti (non termali, ma di acqua in genere) al mondo" presuppone che esista una classifica, e mi piacerebbe molto vederla, anche perche' mi sembra una classifica molto particolare e molto affascinante.

    Mi piacerebbe anche sapere come e' stata stilata, da dove vengono i dati, se esiste una banca dati "sorgenti" uniforme per tutti i paesi del mondo eccetera eccetera. Ma se una classifica del genere esiste sul serio, sicuramente sara' corredata in calce da un mare di fonti (ok ok mi fermo con i giochi di parole )
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  5. #35
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Citazione Originariamente Scritto da TreborSnow Visualizza Messaggio
    Poi magari arriva un'altra di quelle tipiche condizioni primaverili: una +5 umida con vento forte, 100mm di pioggia e nebbia che quegli stessi 2 metri li dimezza in un giorno e mi ritrovo con 200mm equivalenti e nella piana di Campitello si forma un lago. Uno fa tanto per sciogliere a 1mm al giorno e tac! in un giorno ho smarrito mezza "riserva idrica".
    Esatto!

    Chi dà tanta importanza alla neve, dovrebbe fare dei confronti numerici.
    Invece vedo che continua a portare molte parole ma nessuna comparazione quantitativa.

    Sembra un po' di sentir parlare i giornalisti, come quando al TG riportano con allarme la notizia che il livello del Po è sceso di due metri (un fiume profondo dieci metri)
    Ultima modifica di alnus; 12/04/2021 alle 13:27

  6. #36
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Citazione Originariamente Scritto da TreborSnow Visualizza Messaggio
    Veramente la saccenza è tua. Ci sono state annate senza neve ma con pioggia senza che alcuno abbia sofferto qualsiasi tipo di problema. Poi magari riesci a fare pure qualche riferimento agli arcinoti nevai campani che dalla preistoria forniscono acqua alla più popolosa regione meridionale.
    Ti chiedo scusa se ho usato un termine inappropriato che infatti ho provveduto subito a rimuovere (ma tu hai voluto riesumare) . Rispetto il confronto ed i punti di vista diversi, che sono sempre un arricchimento. Ci mancherebbe.
    Ultima modifica di Ghiacciovi; 12/04/2021 alle 13:45

  7. #37
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Citazione Originariamente Scritto da Ghiacciovi Visualizza Messaggio
    Ti chiedo scusa se ho usato un termine inappropriato che infatti ho provveduto subito a rimuovere (ma tu hai voluto riesumare) . Rispetto il confronto ed i punti di vista diversi, che sono sempre un arricchimento. Ci mancherebbe.
    Mi fa piacere che hai rimosso ma io ho quotato quando evidentemente ancora non modificavi, non ho riesumato niente.

  8. #38
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Al netto dell'ovvia difficoltà nel riportare analiticamente dei numeri (che, peraltro, non mi pare siano stati presentati da altri interlocutori), il grosso è stato detto. In particolare, limitando i ragionamenti alla sola idrografia del Massiccio dei Picentini dove insiste l'area del Laceno (provincia di Avellino), ripeto quello che già è stato affermato: un conto sono 1300 mm di precipitazioni liquide da dicembre ad oggi di cui solo 70 - 80 cm di neve a 1400 metri ( come sta avvenendo quest'anno); un altro conto sono 1300 mm di precipitazioni liquide più gli abituali 250 - 300 cm di neve annuali su quelle stesse montagne ( quali altri numeri occorrono?). Questi, infatti, rilasciano lentamente nel terreno permeabile, da dicembre a maggio, buoni 780 mm di lama d'acqua equivalente nei meandri carsici sotterranei ( ipotizzando un contenuto in acqua del 60% della neve). Il discorso è molto semplice.........questa differenza numerica che emerge da misurazioni raccolte annualmente sui centimetri di neve fresca che cadono annualmente su quelle montagne penso sia più che sufficiente. Che altri numeri occorrono? In soldoni, si sta semplicemente affermando che sui monti del sud, quest'anno, è nevicato poco ed il fattore neve, nei territori carsici-montani-appenninici del sud, dove in estate l'aridità e l'evaporazione sono elementi molto limitanti, è un fattore importante per prevedere o meno sofferenza idrica estiva. Detto ciò, se invece si ritiene che la pioggia sia sufficiente a rimpinguare ugualmente le riserve idriche, rispetto il vostro punto di vista, ci mancherebbe. Io posso dirvi però che tutte le annate in cui, da quando monitoro l'innevamento appenninico, c'è stato scarso innevamento invernale, a prescindere dalle piogge totali, in estate si è andati in sofferenza.
    Per tali ragioni, ad esempio, rimanendo alle tettoniche carsiche, anche la Sicilia secondo me potrebbe soffrire nei prossimi mesi dato che sui Sicani, sulle Madonie e sui Nebrodi, la neve è stata molto scarsa ( 50 - 100 cm totali ). Tali assiomi frutto di osservazione individuale vi garantisco che sono suffragati da abbondante letteratura in climatologia e geologia.
    Poco sopra facevate l'esempio delle sciroccate e della formazione del lago Matese a Campitello. Allora, il fattore limitante delle piogge abbondanti è proprio il ruscellamento superficiale: il terreno carsico ha un punto di assorbimento massimo (come un collo di bottiglia) superato il quale, se ci si riferisce ad una conca, si va verso la formazione di accumuli lacustri effimeri ( caso di Campitello o Laceno o Campo Felice quando piove molto in pieno inverno o quando le nevi si sciolgono rapidamente); se invece si ragiona su un pendio, qui l'acqua dilava a valle senza essere permeata in toto nel terreno.
    Discorso diverso si ha, invece, con i serbatoi idrici solidi ( ghiaccio, neve, firn ecc. ) in cui, verificandosi un lento scioglimento progressivo degli starti inferiori in un arco temporale più o meno lungo, il punto limite di massimo assorbimento del terreno carsico non viene mai raggiunto e quindi tutta l'acqua di fusione si rende disponibile per l'assorbimento freatico. Per questo, determinate aree montane hanno un bisogno estremo di neve.
    A scala ridotta, lo stesso effetto di "trattenimento dell'acqua" e distribuzione della stessa sul terreno in modo da non superare la capacità massima di assorbimento dei terreni, è esercitata dalle aree boschive: le foreste trattengono il surplus di pioggia durante la perturbazione e la rilasciano lentamente anche dopo che la perturbazione è cessata. Ognuno di noi ha sperimentato come nei grandi boschi continui a piovere anche dopo che le perturbazioni sono cessate. E' un piccolo esempio per capire come agisce l'effetto neve sull'assorbimento lento dei terreni in determinate aree.

  9. #39
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Citazione Originariamente Scritto da TreborSnow Visualizza Messaggio
    Mi fa piacere che hai rimosso ma io ho quotato quando evidentemente ancora non modificavi, non ho riesumato niente.
    Ma si certo.....l'ho capito dai

  10. #40
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Citazione Originariamente Scritto da Fenrir Visualizza Messaggio
    Mi sono svegliato e ho visto che si e' aperto un vespaio per una domanda semplicissima.
    Non c'era nessuna ironia in quanto ho chiesto: l'affermazione che l'Italia e il Giappone "sono i due paesi con piu' sorgenti (non termali, ma di acqua in genere) al mondo" presuppone che esista una classifica, e mi piacerebbe molto vederla, anche perche' mi sembra una classifica molto particolare e molto affascinante.

    Mi piacerebbe anche sapere come e' stata stilata, da dove vengono i dati, se esiste una banca dati "sorgenti" uniforme per tutti i paesi del mondo eccetera eccetera. Ma se una classifica del genere esiste sul serio, sicuramente sara' corredata in calce da un mare di fonti (ok ok mi fermo con i giochi di parole )
    Fenrir,
    non voglio perorare le cause di nessuno. Penso però che l'utente PINO che è stato bannato per qualche giorno, possa in qualche modo aver frainteso l'abbondanza italiana e giapponese di sorgenti termali e di acque minerali censite con un generico discorso sulle sorgenti o sulla ricchezza d'acqua dolce il cui primato, in rapporto al numero di abitanti, sappiamo che spetta ad altre terre ( il Canada, la Norvegia stessa, le regioni Alpine ecc. ). Chiaro che condivido appieno il fatto che non esistano ranking specifici al riguardo, nè letteratura che abbia censito tutte le sorgenti della terra..... per il resto....nessun vespaio..... anzi le occasioni di confronto, la condivisione delle esperienze e lo scambio di idee penso siano sempre importanti.

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