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  1. #11
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Sicuro, la neve è molto importante, ma non è vero che gli acquazzoni scivolino via e vadano perduti, affatto.
    E sappiamo tutti bene quante sciroccate di pioggia abbondante vengano nel semestre freddo su tutti i monti d'Italia (Alpi comprese) alle quote medie, e a volte anche alte ...

    Altro luogo comune (addirittura scritto sui libri di scuola) che contesto: il fatto che i fiumi del Norditalia siano alimentati dai ghiacciai delle Alpi. La portata dei fiumi alpini e il livello dei laghi, in realtà, dipendono molto di più dalle piogge, specie quelle estive in quota.

    Paragonare poi la nevosità del Giappone a quella italiana ... sorvoliamo
    Ultima modifica di alnus; 12/04/2021 alle 07:46

  2. #12
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Citazione Originariamente Scritto da TreborSnow Visualizza Messaggio
    Ah, non lo sapeva nessuno...

    Il problema è che avrebbe un senso se esistessero ghiacciai che accumulano 3 stagioni su 4 e restituiscono in estate.
    Non su un territorio in cui la superficie innevata in inverno rappresenta pochi punti percentuali dell'intero territorio e nei quali basta meno di un mese a sciogliere tutto.
    Per non parlare di regioni come Campania e Puglia, le più importanti demograficamente parlando, che non hanno rilievi tali da accumulare in quota visto che non hanno cime e massicci che superano i 2000m. La puglia poi supera appena i 1000.
    Io ho fatto un discorso generale, poi non sono assolutamente d'accordo sul fatto che in un mese si scioglie tutto, la neve che inizia a cadere a Novembre alle basse quote lentamente inizia a sciogliersi da subito, ed con le oscillazioni delle temperature, la neve si scioglie e si solidifica di continu, quest'anno abbiamo ancora 3/4 di Appennini carichi di neve, e sono carichi da Novembre quindi sono già 6 mesi che la neve si scioglie lentamente, con il variare delle quote, non che si scioglie tutto in un mese.
    Ma nemmeno quando passavo 4 mesi sui ghiacciai Alpini ho visto sciogliersi tutto in un mese, non puoi prendere l'esempio dell'unica regione che non ha grosse montagne è un po riduttivo

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  3. #13
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Tra l'altro non da milioni di anni ma da un bel po' esistono i bacini artificiali, oltre a quelli naturali, che se pure piove a monte in inverno accumulano a valle. Certo non è male avere una riserva solida soprattutto se ho già i bacini a valle pieni. Ma a quel punto già è grasso che cola.

  4. #14
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Citazione Originariamente Scritto da Pino 64 Visualizza Messaggio
    Io ho fatto un discorso generale, poi non sono assolutamente d'accordo sul fatto che in un mese si scioglie tutto, la neve che inizia a cadere a Novembre alle basse quote lentamente inizia a sciogliersi da subito, ed con le oscillazioni delle temperature, la neve si scioglie e si solidifica di continu, quest'anno abbiamo ancora 3/4 di Appennini carichi di neve, e sono carichi da Novembre quindi sono già 6 mesi che la neve si scioglie lentamente, con il variare delle quote, non che si scioglie tutto in un mese.
    Ma nemmeno quando passavo 4 mesi sui ghiacciai Alpini ho visto sciogliersi tutto in un mese, non puoi prendere l'esempio dell'unica regione che non ha grosse montagne è un po riduttivo

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    La neve si scioglie lentamente in quota anche in inverno, ma la pioggia di un inverno non è che viene tutta insieme.
    Anche la pioggia arriva lentamente.
    Inoltre 3/4 d'appennino...


    snapshot-2021-04-09 (1).jpg
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  5. #15
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Comunque sarebbe necessario conoscere il tempo di residenza medio dell'acqua all'interno delle montagne.
    Riguardo il Matese ho osservato empiricamente che dopo un lungo periodo siccitoso quando arrivano piogge abbondanti impiega davvero molto tempo per restituire quell'acqua. E da questo punto di vista, in un contesto di cambiamento climatico, per me è importante osservare in primo luogo che cada qualcosa dal cielo. Poi dopo ci preoccupiamo se è liquida o solida.

  6. #16
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    È chiaro che è importante anche l'acqua che viene dal cielo, soprattutto per gli invasi e bacini idrici, per le falde acquifere è sorgenti e molto importante l'acqua dei ghiacciai e nevai, comunque la foto satellitare non rende bene l'idea della neve che c'è ancora in quota, sopra i 1500 metri di quota qualsiasi webcam guardi si nota ancora un'ottimo innevamento, ed oramai stiamo a metà Aprile

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  7. #17
    Burrasca L'avatar di Adriano90
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Su Roma ha ragione Pino. Roma (era) piena di sorgenti, pensate alla zona del Pigneto, dove c'è via dell'acqua bullicante. Ebbene, c'è una storia interessante credo nei primi anni 90', quando un costrutture tentò di aspirare con l'idrovora il lago naturale (ora lago ex snia) ma, a seguito di un temporale, gli si ruppe il collettore ed esplosero le fogne al pigneto, con conseguenze "maleodorevoli".

    Oggi c'è il lago naturale ex snia, ai piedi di uno scheletro di cemento.

    Magari Pino conosce questa cosa.
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  8. #18
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Quest'anno ha nevicato pochissimo sui monti dell'Appennino meridionale..... e questo è un grosso problema. Le precipitazioni liquide, in un'area che presenta forte orografia carsica (ad esempio la zona del Laceno), sono molto meno influenti nel rialimentare le riserve idriche sotterranee: la pioggia che bagna una montagna carsica, torna al mare in un periodo molto rapido. Mentre gli equivalenti in acqua delle neve che ricopre le stesse montagne, più o meno da dicembre a marzo-aprile, percolando lentamente nelle falde (le montagne carsiche possono essere riferite a delle "spugne" che si riempiono lentamente di acqua) rimane maggiormente trattenuta nelle cavità interne e profonde di questi sistemi montuosi là dove l'evapotraspirazione dei mesi estivi, fortissima alle latitudini mediterranee, non riesce ad influire. I 1300 mm di pioggia caduti a Laceno da dicembre ad oggi non sono la stessa cosa che gli equivalenti d'acqua di 250 - 300 cm di accumulo nevoso stagionale dei monti Picentini da dicembre a marzo....... quindi, i 150-200 mm di acqua da neve fusa che penetrano lentamente nel terreno senza essere dilavati per ruscellamento direttamente nei fiumi e nel mare. Per comprendere i benefici di una stagione di accumulo idrico sulle riserve delle falde sotterranee, si deve valutare quanto lentamente il deposito idrico solido (neve - ghiaccio ) staziona sulle montagne carsiche....... più a lungo vi staziona, maggiore probabilità si ha di rimpinguare le riserve interne montane non soggette a ruscellamento rapido e ed evaporazione.
    Se poi vogliamo semplicemente proporre il paragone con i 400 mm di pioggia dell'anno scorso ...... i paragoni vanno fatti con le annate normali e non con quelle disastrose. La normalità è avere 1800 mm annui di precipitazioni sui monti Picentini , di cui almeno 150 - 200 garantiti dalla neve che è fondamentale. Dirò di più: con il cambiamento climatico in atto, l'intensificazione dei fenomeni ed il concentrarsi delle precipitazioni in breve lasso di tempo, sta accentuando ulteriormente, nel Mediterraneo, il ruscellamento rapido delle precipitazioni liquide verso il mare. In ciò sottraendo alle risevre idriche ed alle falde montane la quota di infiltrazione lenta indispensabile e rendendo le aree mediterranee molto più dipendenti dalla neve invernale rispetto a prima per rialimentare le sorgenti. Se possibile, nell'era del global warming, la neve alle nostre latitudini sta diventando ancor più un fattore critico.

    Per rispondere invece all'utente che vive in Norvegia, relativamente alle affermazioni relative all'abbondanza di sorgenti in Italia e Giappone, mi piacerebbe precisare un paio di cose:
    ciò è vero relativamente all'abbondanza di acque minerali e termali. Di fonti ve ne sono tantissime. Più che di sorgenti, Italia e Giappone vantano la maggiore quantità al mondo di acque minerali e termali. Il motivo risiede nella estrema varietà geologica dei terreni: vulcanici, carsici, alluvionali, freatici, granitici ecc. In particolare, in Italia prevale la componente carsica che, come daltronde in Montenegro, Bosnia, Croazia, ecc, determina l'abbondanza estrema di risorgive a valle dei massicci montani. Insomma: poche acque superficiali (pochi fiumi ) e molte sorgenti proprio perchè l'acqua scorre nei meandri interni delle montagne e non in superficie come negli altri paesi. In Giappone, invece, interpretando l'Utente Pino 64 , prevale un'abbondanza di terreni vulcanici che contribuiscono alla mineralità delle acque ed una straordinaria abbondanza di nevicate invernali (i maggiori snowfall annui del pianeta, come noto, si verificano proprio in Giappone oltre che sui monti costieri del Nord America. Immagino che anche la Norvegia non scherzi.....).
    Ultima modifica di Ghiacciovi; 12/04/2021 alle 10:11

  9. #19
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Citazione Originariamente Scritto da Ghiacciovi Visualizza Messaggio
    Quest'anno ha nevicato pochissimo sui monti dell'Appennino meridionale..... e questo è un grosso problema. Le precipitazioni liquide, in un'area che presenta forte orografia carsica (ad esempio la zona del Laceno), sono molto meno influenti nel rialimentare le riserve idriche sotterranee: la pioggia che bagna una montagna carsica, torna al mare in un periodo molto rapido. Mentre gli equivalenti in acqua delle neve che ricopre le stesse montagne, più o meno da dicembre a marzo-aprile, percolando lentamente nelle falde (le montagne carsiche possono essere riferite a delle "spugne" che si riempiono lentamente di acqua) rimane maggiormente trattenuta nelle cavità interne e profonde di questi sistemi montuosi là dove l'evapotraspirazione dei mesi estivi, fortissima alle latitudini mediterranee, non riesce ad influire. I 1300 mm di pioggia caduti a Laceno da dicembre ad oggi non sono la stessa cosa che gli equivalenti d'acqua di 250 - 300 cm di accumulo nevoso stagionale dei monti Picentini da dicembre a marzo....... quindi, i 150-200 mm di acqua da neve fusa che penetrano lentamente nel terreno senza essere dilavati per ruscellamento direttamente nei fiumi e nel mare. Per comprendere i benefici di una stagione di accumulo idrico sulle riserve delle falde sotterranee, si deve valutare quanto lentamente il deposito idrico solido (neve - ghiaccio ) staziona sulle montagne carsiche....... più a lungo vi staziona, maggiore probabilità si ha di rimpinguare le riserve interne montane non soggette a ruscellamento rapido e ed evaporazione.
    Se poi vogliamo semplicemente proporre il paragone con i 400 mm di pioggia dell'anno scorso ...... i paragoni vanno fatti con le annate normali e non con quelle disastrose. La normalità è avere 1800 mm annui di precipitazioni sui monti Picentini , di cui almeno 150 - 200 garantiti dalla neve che è fondamentale. Dirò di più: con il cambiamento climatico in atto, l'intensificazione dei fenomeni ed il concentrarsi delle precipitazioni in breve lasso di tempo, sta accentuando ulteriormente, nel Mediterraneo, il ruscellamento rapido delle precipitazioni liquide verso il mare. In ciò sottraendo alle risevre idriche ed alle falde montane la quota di infiltrazione lenta indispensabile e rendendo le aree mediterranee molto più dipendenti dalla neve invernale rispetto a prima per rialimentare le sorgenti. Se possibile, nell'era del global warming, la neve alle nostre latitudini sta diventando ancor più un fattore critico.

    Per rispondere invece all'utente che vive in Norvegia, dalle cui parole trapela una velata ironia sulle affermazioni relative all'abbondanza di sorgenti in Italia e Giappone, mi piacerebbe precisare un paio di cose:
    ciò è vero relativamente all'abbondanza di acque minerali e termali. Di fonti ve ne sono tantissime. Più che di sorgenti, Italia e Giappone vantano la maggiore quantità al mondo di acque minerali e termali. Il motivo risiede nella estrema varietà geologica dei terreni: vulcanici, carsici, alluvionali, freatici, granitici ecc. In particolare, in Italia prevale la componente carsica che, come daltronde in Montenegro, Bosnia, Croazia, ecc, determina l'abbondanza estrema di risorgive a valle dei massicci montani. Insomma: poche acque superficiali (pochi fiumi ) e molte sorgenti proprio perchè l'acqua scorre nei meandri interni delle montagne e non in superficie come negli altri paesi. In Giappone, invece, interpretando l'Utente Pino 64 , prevale un'abbondanza di terreni vulcanici che contribuiscono alla mineralità delle acque ed una straordinaria abbondanza di nevicate invernali (i maggiori snowfall annui del pianeta, come noto, si verificano proprio in Giappone oltre che sui monti costieri del Nord America. Immagino che anche la Norvegia non scherzi.....).
    Sono tue considerazioni o hai qualcosa di concreto da proporre?

    L'acqua che entra nel terreno basta che entra, non cambia nulla se entra a 1mm al mese, o a 20 mm al giorno. Anche e soprattutto perchè la pioggia non arriva in un colpo solo, che le piogge invernali non sono temporalesche.
    Poi se vuoi pensare che sono meglio 300mm di neve in tutto l'inverno che 1300 tutti liquidi sempre durante tutto l'inverno buon per te.

  10. #20
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    Predefinito Re: Importanza della neve riguardo le riserve idriche

    Citazione Originariamente Scritto da Adriano90 Visualizza Messaggio
    Su Roma ha ragione Pino. Roma (era) piena di sorgenti, pensate alla zona del Pigneto, dove c'è via dell'acqua bullicante. Ebbene, c'è una storia interessante credo nei primi anni 90', quando un costrutture tentò di aspirare con l'idrovora il lago naturale (ora lago ex snia) ma, a seguito di un temporale, gli si ruppe il collettore ed esplosero le fogne al pigneto, con conseguenze "maleodorevoli".

    Oggi c'è il lago naturale ex snia, ai piedi di uno scheletro di cemento.

    Magari Pino conosce questa cosa.
    Su Roma ha ragione cosa? Che le sorgenti saranno state ipersfruttate? E ci mancherebbe. Ma che c'entra con la neve?

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