La fusione troppo rapida della neve crea sicuramente ruscellamento e alimentazione rapida di torrenti e fiumi...... tutta acqua purtroppo sottratta alle falde che invece giovano maggiormente di lenti scioglimenti. Chiaro che i bruschi rialzi termici, i prefrontali meridionali ecc. sono deleteri. Ma i confronti vanno fatti sempre tra situazioni analoghe: piogge normali con nevicate normali oppure piogge catastrofiche versus scioglimenti rapidi della neve ... anche nel secondo caso, penso che laddove c'è neve al suolo, c'è sempre una migliore alimentazione della falda perché gli strati più prossimi al terreno risentono meno degli improvvisi rialzi termici. E' la tipica omeoterma degli strati più vicini al suolo, laddove il lento scioglimento alimenta lentamente e costantemente le falde.
Una polje magnifica si trova a Roccaraso nella cosiddetta "Valle Fredda". Per chi non l'abbia mai vista, consiglio vivamente di visitarla. Zona selvaggia, affascinante, con la tipica fascia dei faggi situata a 30 metri rispetto alle zone declivi e minime invernali che arrivano a - 30 gradi. Anche lì c'è un piccolo laghetto.
Al Pozzo della Neve ci sono stato anche io diversi anni fa, anche se era estate ho dovuto superare il primo sifone in apnea (sapevo già che era corto) per piazzare lo scarico della pompa oltre il sifone per abbassarne il livello e permettere agli altri di passare senza bagnarsi troppo. Altri tempi.
Mai discussa la quantità, ma il beneficio per i mesi estivi. Un conto è avere una quantità disponibile subito, un altro è avere una quantità, magari anche inferiore, che però arriva alle sorgenti dopo 2 - 3 mesi e quindi rende disponibile l'acqua nei mesi in cui non piove o piove meno. Si parlava di questo. Ma ripeto, non è un paradigma e anche le vostre osservazioni sono giuste. Cambia da caso a caso e da luogo a luogo. La pioggia è importantissima tanto quanto la neve e non so quantificare, in effetti, questo ruolo della neve. Penso sia difficile farlo . Nella Maiella avviene così ma magari altrove non so. Tante regioni vivono di sole piogge e anche a Roma, come giustamente ha detto anche Trebor, ci sono sorgenti che vivono di sola pioggia....
Ultima modifica di Ghiacciovi; 15/04/2021 alle 10:38
Grazie davvero per il vostro prezioso punto di vista.
Perchè la pioggia in alcuni casi arrivi prima alle sorgenti, non lo so. Magari flussi più alti di acqua seguono vie preferenziali negli strati del terreno..... non so. Magari il lento scioglimento della neve invece permea lentamente con capillarità diffusa.......davvero non saprei. Abbiamo gente più esperta nel thread. Alexeia ad esempio.
Ricapitoliamo, a Roma arrivano 500 MILIONI di metri cubi di acqua l'anno, l'85%viene dalle sorgenti, il 12% da pozzi, ed il3% da fonti superficiali.
queste sono le principali: Peschiera
Capore
Acqua Marcia
Aacquoria
Salone Vergine
Simbrivio
Acqua Sacra
I principali pozzi sono: Finocchio
Torre Angela
Pantano Borghese
Laurentino
L'acquedotto del Peschiera-Capore è il principale acquedotto di Roma, che convoglia le acque delle sorgenti del Peschiera e della Capore
entrambe in provincia di Rieti, è uno dei più grandi acquedotti al mondo a trasportare soltanto acqua di sorgente. la sua portata media
è di 14 metri cubi/s(14000 litri/s) pari a circa l'85% dell'acqua consumata a Roma, la sua lunghezza totale è di 130 km il 90% dei quli
è sotterraneo, praticamente l'acqua di Roma arriva dal massiccio centrale Appenninico Velino Sirente zone dove notoriamente nevica in
abbondanza, sicuramente lo scioglimento delle nevi ha la sua enorme importanza perchè permette di essere sfruttata nei mesi estivi dove
notoriamente piove di meno, ci possono essere anche mesi consecutivi senza precipitazioni, adesso quale sia la percentuale di apporto
tra acqua che viene dal cielo e quella dallo scioglimento delle nevi è difficile dirlo, se qualcuno ha dei dati però riferiti al territorio menzionato
sarei molto curioso di saperli, la mia idea che mi sono fatto conoscendo il territorio e le precipitazioni medie annuali, rapportati ai consumi
di acqua di Roma mi fanno pensare che sia maggiore l'apporto di acqua proveniente dallo scioglimento delle nevi, ecco perchè ho definito
quest'annata di precipitazioni nevose ottima soprattutto per le falde acquifere, e ancora non è finita
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