io riporto dati per quello che leggo le certezze su queste cose nessuno le può avere tantomeno io, mi piace informarmi e scambiare dati
e opinioni, poi si parte da dei dati di fatto che possiamo osservare tutti quanti in Italia nevica tanto nell'arco dell'anno e di acqua ce ne è
tanta, però se tu o chiunque possiede informazioni differenti uno le confronta, nella vita tutto cambia una volta vidi un documentario
che si intitolava la freccia del tempo, in poche parole tutto cambia con il passare del tempo, niente rimane immutabile, quindi anche le certezze
o lo stato delle cose sono del momento
Però adesso non complichiamo il quadro tirando in ballo anche il numero di sorgenti!
L'acqua cade giù, in un modo o nell'altro, si infiltra e va a fare la falda acquifera. Poi, se c'è il versante che la interseca, fa anche la sorgente. Altrimenti la andiamo a tirare su con i pozzi, ma sempre acqua che arriva dall'alto è.
Molte zone d'Italia usano acqua tratta da pozzi, persino la Sanpellegrino viene in parte presa su da pozzo, figurati poi in pianura. Ci sono acque in bottiglia italiane che vengono da pozzi (altro motivo per cui a questo punto preferisco i pozi del mio sindaco a quelli imbottigliati altrui...). Quindi la disponibilità di acqua pro capite è slegata dal numero di sorgenti presenti.
cercavo di spiegare come ho specificato sopra con dei dati in mio possesso e per quello che leggo che l'Italia è in ogni caso uno dei paesi al mondo che consuma più acqua, a me risulta essere il terzo ed essendo una nazione piccola non i sono grandi fiumi o grandi laghi, anche se ce ne sono
l'acqua arriva dal cielo sotto forma di neve o pioggia, le falde acquifere vanno alimentate in qualche maniera come sapevo e tu hai confermato
più rapidamente dalla pioggia e più lentamente dallo scioglimento delle nevi circa 4 mesi, e questa è una cosa positiva perchè permette alle falde
di essere alimentate anche nei periodi siccitosi
Moderatore MeteoNetwork Forum
Riflettendoci sono arrivato alla conclusione che a parità di precipitazioni liquide e solide è decisamente più conveniente avere tutte precipitazioni liquide. Esatto, liquide.
Avere una scorta solida in montagna ha una serie di vantaggi che in realtà sono effimeri e nella stragrande maggioranza dei casi controproducenti.
I vantaggi sarebbero essenzialmente 2: alimentazione più lenta ed efficace delle falde e quindi delle sorgenti, e traslazione temporale.
In realtà le piogge invernali, comunque lente, alimentano bene e tranquillamente la stragrande maggioranza delle falde e relative sorgenti, che non sono legate alla neve.
Basta riflettere sulla disponibilità idrica della Campania, che non ha monti di rilievo dal punto di vista nevoso in questo senso. Inoltre al centro-sud, e non solo, nella stragrande maggioranza dei casi esistono bacini artificiali a valle.
Esempio pratico che conosco bene. Sistema Matese bacino del Biferno invaso di Guardialfiera. Immaginiamo che i 300cm medi che cadono sul Matese in inverno siano tutta pioggia. Ovviamente una parte alimenterà le falde, la restante ruscellerà ed andrà velocemente a finire nel lago. Il fatto che va velocemente nel lago è un enorme vantaggio, perché non spreco nulla. La superficie aumenta poco all'aumentare del livello, e dunque la perdita per evaporazione resta la stessa.
In pratica è come se andassi a mettere tutta l'acqua che arriva in più sul fondo, al sicuro. Cosa succede invece con la neve in quota? Che una bella quantità, e dubito sia trascurabile, fonde ed evapora o sublima direttamente su una superficie enorme.
Tutta perdita.
L'unico caso in cui ho perdita è quando ho l'invaso pieno presto. Ma succede molto raramente, e vuol dire che tutte le falde di tutta la regione sono strapiene. Mi viene in mente l'alluvione del basso Molise a fine gennaio 2004, quando non fu possibile gestire la piena del Biferno che arrivò direttamente nella zona di Termoli. Normalmente il picco invece si raggiunge tra fine aprile e maggio, grazie alle nevi che fondono velocemente ma anche e soprattutto grazie alle piogge primaverili.
Cosa succede se non ho bacini? In teoria sarebbe un vantaggio avere il ritardo di fusione ed alimentazione della falde. Ma alla fine le piene primaverili dove finiscono? In mare.
Ecco dove finiscono. Guadagno solo qualcosa in termini sorgivi per giugno al limite luglio. Ma normalmente non serve a niente, perché già l'assenza di un bacino indica che la disponibilità di acqua è molta e piove molto anche in primavera ed estate. Tipo sui monti abruzzesi.
mi scuso con il moderatore, noin era mia intenzione aggirare il regolamento ammetto che non sapevo che non si potessero tenere 2
account, la mia buona fede è li ha dimostrarlo non l'ho fatto di nascosto, per quanto riguarda la fine del BAN è scritto quando cerco
di accedere come Pino 64 che scade il 16/04/2021 ore 10:00 chiedo di potere rientrare con il mio vero nome e di chiudere AcquaSacra
altrimenti se non è possibile vi leggerò con piacere come ho sempre fatto da anni
Io penso invece che la questione non sia inquadrabile univocamente, ma andrebbero analizzati i diversi contesti possibili prendendo in considerazione variabili quali (generalizzando molto)
- tipo di substrato: permeabilità, fratturazione, presenza di suolo o di fasce di detrito
- quota a cui avvengono le precipitazioni, quindi possibilità che l'accumulo duri più o meno. Vogliamo parlare dell'importanza dei ghiacciai?
- a questo punto, latitudine/ma anche zona climatica e relative tipologie di precipitazione (le precipitazioni liquide/solide che mi aspetto di avere in inghilterra sono diverse da quelle che mi aspetto in Italia ...)
- tipologia di bacino idrografico, presenza di laghi, presenza di fenomeni carsici (Timavo insegna), fiumi che alimentano le fade o viceversa
- tipologia di falda: si è parlato di Roma delle sue falde e delle sue sorgenti; situazione completamente diversa ad esempio in pianura padana
In sostanza, secondo me, alla domanda qual è l'importanza della neve riguardo le riserve idriche, la risposta è dipende
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
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