Originariamente Scritto da
burian br
Nei primi 8 minuti non succederebbe nulla, perché la luce impiega 8 minuti per giungere dal Sole sulla Terra. Dopo però sarebbe l’apocalisse.
Immaginate una notte perpetua, ecco, nemmeno quella è valida. La Luna non brillerebbe più nel cielo, e le stelle sarebbero le uniche fonti di luce nel buio totale. L’effetto serra si ridurrebbe improvvisamente, e la Terra perderebbe soltanto radiazione infrarossa, risultando in un raffreddamento perpetuo. Non so i tempi in cui la temperatura sarebbe ancora vivibile per le specie, ma pensò che la morte per assideramento potrebbe sopraggiungere molto prima che per l’assenza di luce che causerebbe la morte delle piante e degli altri organismi fotosintetici.
Cesserebbero i moti atmosferici, anche se non subito (ci sarebbe un periodo di latenza), non più attivati dalle differenze di temperatura tra parti del mondo diverse, e probabilmente dominerebbero i venti zonali che seguono la rotazione terrestre.
Con il calo della temperatura immagino che tutto il vapore acqueo contenuto nell’atmosfera si congelerebbe, e a breve la CO2. Senza di essi sparirebbe ogni minimo effetto serra decente, e la temperatura del pianeta si raffredderebbe ulteriormente. L’aria sarebbe composta solo da ossigeno e azoto, poi solo di ossigeno dopo il congelamento dell’azoto.
Tutte le forme di vita morirebbero con intervalli di tolleranza diversi (ultimi a morire i batteri), e credo che l’unica vita residua sul pianeta sarebbe quella sui fondali oceanici (che resisterebbero sotto una coltre spessa km di ghiaccio) vicino alle fonti geotermiche o a vulcani sottomarini, pallido riflesso di quel che un tempo era la vita sulla Terra.
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