Il grafico che ho postato non voleva evidenziare un'inversione di tendenza ma solo un rallentamento del trend di aumento (anche se dal 2016 le emissioni erano riprese a crescere con una derivata notevole).
Il problema della CO2 si riflette in realtà anche sugli ecosistemi, pensa all'acidificazione degli oceani. Parlare di CO2 quindi non è legato solo al clima ma anche a questo importante effetto.
Io credo che intendesse solamente lamentarsi delle visioni eccessivamente catastrofiche e sensazionalistiche (e delle frasi ipocrite come "dobbiamo salvare il pianeta", anche se va detto che l'uomo non sarebbe l'unico essere vivente ad avvertirne gli effetti, credo)
E anche sulle emissioni, è comprensibile: almeno la Cina appunto ha elaborato un piano da qui al 2060, l'Europa che tanto parla e noi in particolare no, vorremmo fare non so cosa ma passando non si sa come dal 20% al 100% di rinnovabili. Anche trascurando che ci sono altre importanti fonti di emissione oltre ai trasporti che pagano sempre per tutto, tra l'altro. E ovviamente ogni cosa deve essere fatta con una certa attenzione per il benessere sociale ed economico della popolazione, è ovvio.
Di fronte a certe sparate da parte di persone che solitamente non propongono nessuna soluzione concreta ci sta pure reagire in un certo modo
Si è trasformato la climatologia in una fede religiosa, con tanto di Apocalisse, scenari di salvezza eterna per l'umanità e il mondo, e promulgata da profeti (Greta) che fanno uso di linguaggio figurato e lanciano accuse e fanno la morale, masse di fedeli che riempiono le piazze.
Io tutto questo non riesco a digerirlo, perchè una fede religiosa se non è critica, se non analizzata e compresa, ha due soli esiti:
- crea fanatici
- crea disillusi che alla fine abbandonano
Io sto solo notando tutto questo, e ne sono infastidito e preoccupato perchè non si sta educando bene la gente al problema, e non educandola bene si rischia di finire soltanto in uno di quei due modi. Esiste una terza via, in cui è il singolo che analizza il problema per proprio conto, trova le risposte e termina per accettare quella che inizialmente gli era stata presentata come una fede in cui doveva credere, e non come una fede ragionevole in cui il credere era solo la conseguenza della sua comprensione e non un'imposizione. Ma concretamente non credo sarebbero in tanti a seguirla.
Non è sbagliato porre il tema climatologico come una fede, d'altro canto non si potrebbe fare diversamente visto che si chiede di credere a un domani di cui non abbiamo prove certe ma solo modelli più o meno attendibili, il problema è che finora si sta ponendo il tutto come una fede imposta e non analizzata e spiegata sul serio, e temo che alla lunga questo possa risultare controproducente diffondendo ondate di diffidenza a livello popolare.
Basterebbe solo modificare i termini del dibattito, su tutto il resto, incluse COP varie, accordi e via discorrendo, nulla da obiettare.
Ultima modifica di burian br; 06/11/2021 alle 22:37
Quoto circa tutto, persino ''Ultima modifica di burian br; Ieri alle 22:35''.
In particolare quella ''scoperta del mondo non così diverso'' mi ha aperto un varco! Ti immagini? Magari questi ragazzi tra 20 anni si sentiranno presi per i fondelli e diventeranno negazionisti di spessore, dato che il loro livello di conoscenza del clima, mantenutosi pari ad ora (0), girerà nel verso contrario a quello attuale
Non sapendo niente ci impiegherebbero un battito di ciglio per cambiare totalmente schieramento.
Accosto questo fantomatico avvenimento alla realtà a cui ho assistito in più occasioni in ambito meteo (sui social, specialmente), in cui non proprio pochi negazionisti e scettici-che davano massima importanza all'attività solare-sono emigrati in massa nelle file del catastrofismo in seguito alla sequenza di batoste collettive presa tra l'inverno 2013/14 e il super Nino del 2015/16.
Io l'ho sempre detto che stimo molto di più chi va alle manifestazioni climatiche unicamente per saltare scuola, fare doppia colazione in compagnia, ridere un po', cacciarsi due o tre selfie ed eventualmente approcciare qualcuno/a.
Ultima modifica di DuffMc92; 07/11/2021 alle 01:17
Scusate ma questa cosa per cui uno se da importanza all'attvità solare non deve dare importanza alla CO2 e viceversa non la capisco proprio. E' il motivo per cui ora mi ritrovo a parlare da solo di certi argomenti legati proprio all'attività solare...siccome la temperatura aumenta, allora il sole non c'entra più niente! E' un atteggiamento molto naive e antiscientifico! L'attività solare continua nostro malgrado a fare il suo lavoro, anche se aumenta la temperatura e la CO2. Anzi, dai miei modelli viene fuori che certi effetti sono persino enfatizzati! E' avvilente sentirsi isolato per sofismi da quattro soldi e sillogismi aristotelici di una grettezza incredibile. Non mi riferisco a te, ho solo colto la palla al balzo perchè trovo un disinteresse francamente desolante su un argomento invece interessantissimo e avvincente, specie per chi ama la meteorologia. Fine OT.
Pardon, scusa Copernicus, non ho specificato che io intendevo la diatriba comune Co2 vs sole, a cui si tende a ridurre la climatologia tra chi non ne conosce le basi (categoria che naturalmente non ti include neanche per sbaglio)
Il mio commento che hai citato è imperniato proprio sui miraggi della disinformazione climatica, quindi i ragionamenti (eufemismo) dualistici sono comuni e non rappresentano neanche l'aspetto più grave della faccenda; perciò ho menzionato il sole con il punto di vista ''da bar'' che mi tocca attribuire a questa gente.
Tranquillo comunque, non ho colto nessun riferimento a me personalmente e non mi ritengo minimamente offeso né stizzito. Difficile anzi non darti ragione, tutto sommato.
Edit: ho aggiunto quel ''circa'' davanti a ''tutto'', ma che alla fine non è neanche un ''circa'', perché non ho seguito granché dello scambio con snow e nulla della questione tecnica (scenari), mi limitavo esclusivamente alla parte che va dal fine che giustifica i mezzi alla fine, di cui allora sì quoto ogni virgola.
Io invece credo che la sua sia la mentalità giustissima di fronte all'evidenza non è vittimismo (se vogliamo metterla in questi termini piuttosto sarebbe la tua ad essere inadeguata), è rispetto nei confronti delle generazioni future per lasciar loro un pianeta vivibile. Cosa diremmo se questo problema si fosse presentato 200 anni prima? Segnaleremmo un'umanità stupida che ha distrutto il proprio habitat a causa dell'inazione di fronte ad una problematica evidente da tempo e che si poteva mitigare in modo netto.
Anche nel vero senso della parola... per fare un esempio alcune aree rischiano di diventare inabitabili perché le temperature sarebbero troppo alte per la vita umana (wet bulb >35°C), e in un mondo a +3°C/+4°C questa soglia critica verrebbe raggiunta regolarmente nel Golfo Persico e occasionalmente in India, parte degli Stati Uniti e non saremmo lontani nemmeno nel Mediterraneo.
Altro esempio, lo scioglimento dei ghiacci e l'innalzamento dei mari... non è questione di qualche cm/mezzo metro a Brindisi, ma non è detto che tutti possano adattarsi, secondariamente il livello di innalzamento raggiunto può variare ancora molto in base al riscaldamento raggiunto (vari metri?) e poi visto che il sistema è inerziale non lo inverti e ad un certo punto l'innalzamento del livello del mare si staccherà dall'incremento delle temperature. Nessuno parla mai di cosa ne sarà nel 2200.
Ovviamente non citiamo tutti gli altri aspetti già noti... faccio per dire che non si possono banalizzare gli effetti del riscaldamento climatico basandoci su cosa vediamo ora perché ora stiamo vedendo la punta dell'iceberg, non è nemmeno tutto chiaro come risponderà il pianeta al surplus di caldo certi effetti potrebbero essere potenziati in modo esponenziale, e poco farà una differenza fondamentale. Io non starei qui a scherzare con il fuoco, serve agire.
Venendo al discorso politico ci si scontra con la realtà, anch'io reputo gli obbiettivi e le risposte della politica irrealizzabili e la recente intesa del G20 inadeguata e tecnicamente impossibile perché si pretende il +1.5°C senza scadenze temporali sulla riduzione delle emissioni (!), ma dal profilo scientifico quella soglia di +1.5°C è fondamentale, già ora siamo a +1.X°C quindi molto probabilmente non si riuscirà a rispettare questo obbiettivo, è già una prima dimostrazione che su certi aspetti abbiamo fallito in modo irreversibile.
Siamo in ritardo di decenni, sono 40 anni che c'è sensibilizzazione sulla tematica e poco ha funzionato (solo l'europa ha un po'ridotto) e questo ritardo lo si pagherà. Le conseguenze del GW non saranno quindi quelle degli scenari più rosei!
Il grosso svantaggio per la nostra generazione è che si trova ad agire ad un punto di svolta e già ora stiamo imbarcando acqua, non c'è tempo e il poco avrà effetti esponenziali sul lungo.
Per risolvere una problematica del genere serve intesa ai piani alti, e vedendo le discussioni internazionali di questi giorni siamo in altissimo mare, il miglioramento tecnologico da solo non serve, occorre un'intesa vera.
Inutile nel mondo occidentale chiedere banali sacrifici ai cittadini che sono specchietti per le allodole per la politica, mi sa che andremo ben lontani da questi ambizioni obbiettivi.
Allo stato attuale il pianeta segue il trend del riscaldamento forte, con le misure di mitigazione attuali nella migliore delle ipotesi si può ambire a +2.7°C (mi sembra ben calibrata questa stima del UNEP).
Se vai a prendere articoli che sostengono che l'IPCC non è abbastanza allarmista allora sì che diventa impossibile restare entro i 2 gradi.
Non si capisce a quali modelli facciano riferimento in quell'articolo, ma dal riferimento al carbon budget raggiunto entro il 2032 si evince che livello di emissioni cumulate che loro associano ad un aumento di due gradi è simile al il livello di emissioni cumulate che nell'AR6 viene associato ad un aumento di 1,5 gradi (vedi l'articolo già citato in una precendente risposta). Sempre secondo l'AR6, che ribadisco per l'ennesima volta è il mio punto di riferimento in tutto questo discorso, si raggiungerebbero i 2 gradi con 32 anni di emissioni ai livelli attuali, quindi nel 2053, è una differenza enorme rispetto all'articolo che hai citato.
Crescono molto lentamente, al punto che le emissioni totali sono sostanzialmente piatte nell'ultimo decennio.Le emissioni però intanto crescono, ed è previsto lo facciano ancora, il che significa che queste soluzioni ancora non sono adottate nè lo saranno in maniera importante. Si spera comunque il prima possibile.
Carbon_emissions_sink.png
Global CO2 emissions have been flat for a decade, new data reveals - Carbon Brief
Chi prevede che cresceranno ancora? Il 2022-2023 probabilmente sarà più alto del 2019, ma considerato quanti cambiamenti stanno avvenendo prevedere ulteriori aumenti mi sembra quantomeno azzardato.
Se pensiamo che tutti questi discorsi di politici e manager delle grandi imprese siano greenwashing di facciata hai ragione, se c'è un minimo di sostanza in tutto questo invece dovremmo cominciare a vedere grossi cambiamenti nei prossimi anni. Tu mi sembri propendere per la prima ipotesi, anche se detesti Greta in questo le assomigli.La Cina è stato sovrano, la tassa di emissione è il massimo di influenza che si può fare, non è detto sia così fondamentale nell'accelerare il processo. A me sembra che a volte tu dia per scontato tutto ciò, il che magari è anche vero ma non è detto.
Ecco perchè si fanno i conti senza l'oste e penso sia più realistico uno scenario da RCP 4.5. Felice di sbagliarmi.
Troppi se.
Quel che non comprendi è che io non penso sia impossibile ma solo altamente improbabile. Questo dialogo non ha molto senso se ci pensi perchè io non metto in dubbio la possibilità ciò accada, e in questo caso sono già preparato mentalmente all'eventualità di una decrescita delle emissioni secondo scalette meno drastiche.
In tutte le dinamiche politiche la maggioranza delle persone ha una consapevolezza infima, dalla Rivoluzione francese al nazifascismo e la Resistenza (consiglio "Il sentiero dei nidi di ragno" di Calvino per capire quello che intendo) fino ai movimenti moderni è sempre stato così. Ma se l'intento del td è una discussione sociologica tolgo il disturbo immediatamente.
No, io non sono d'accordo con l'idea che il fine giustifica i mezzi.
Quest'oggi a Glasgow ci sono stati 200mila giovani a protestare sul GW, ma di questi quanti hanno realmente capito di che si parla? Quanti scoprendo che tra 20 anni il mondo non sarà così diverso (perchè la gente comune non va a notare che le temperature sono aumentate dove abiti di 1°, ma vanno a sensazioni che sono molto più evanescenti e fallibili) saranno dubbiosi con malcontento popolare in caso di decisioni politiche anti-GW? Il fenomeno Greta lo mal sopporto sinceramente, è l'esempio della scienza piegata e maltrattata alla politica che disprezzo.
Chi lo chiede non ha nemmeno idea di che parla, come se un bambino chiedesse qualcosa senza nemmeno capire veramente di che si sta trattando, o solo perchè gli si è data un'idea spaventosa. E' un gioco di assurdità in cui una massa formata a suon di slogan e poca scienza, e con molto catastrofismo apocalittico, chiede a politici a loro volta male informati di fare qualcosa per il clima. Il fine è buono, i mezzi no, se magari si curassero meglio i mezzi? E' chiedere troppo? Perchè altrimenti è un dibattito tra fanatici, e il fanatismo alla fine quando si scontra con la realtà rischia di causare problemi, perchè in futuro saranno questi giovani di oggi a votare per le decisioni ambientaliste necessarie, e la disinformazione potrebbe generare il fenomeno opposto rallentando gli obiettivi.
Circa la parte in blu credo sia OT rispetto allo scopo di questo thread, che è volto più a discutere dell'ambito sociologico del tema GW e dei suoi risvolti.
Sugli strumenti si potrebbe aprire un altro thread, ma credo non ci sarebbe molto da discutere, sarà più un elenco di strumenti utili e validi che si potrebbero applicare, interessante certamente.
Il problema è che ne siamo bombardati, anche a scuola. Ed è un bombardamento SBAGLIATO perché non forma ma disinforma!
Io dai libri di scuola ricordo tante dichiarazioni che alla luce di quel che ho letto per davvero dai report IPCC mi hanno portato a questo atteggiamento di forte fastidio, e qualche anno fa anche di dubbio sulle dichiarazioni degli stessi scienziati (mai un dubbio da portarmi a essere contrario al GW, ma solo perchè riesco a masticare i dati scientifici fin troppo per capire che non ha alcun senso arrivare a negare).
Vorrei evitare che tra 10 anni, quando i ragazzi di oggi ancor più bombardati e disinformati usciranno dalle scuole, quel che è successo a me possa propagarsi come un'epidemia a tutti. Ma questi tutti non sono Burian Br che ha la passione per le scienze e per la matematica, quindi ti lascio immaginare le eventuali conseguenze.
Segnalibri