Se parliamo del nostro orticello italico, come ho scritto sopra, addirittura attualmente c'è più superficie forestale che negli ultimi secoli.
Il consumo di suolo è un problema relativo nel nostro Paese, mentre in altri è importante perchè lo sviluppo è inevitabile porti a consumo di suolo, il nodo qui non è nell'impedire il consumo di suolo ma nel renderlo massimamente efficiente così da ridurre gli impatti soddisfando i requisiti di benessere che ci si impone.
L'ho notato anch'io, ma mi sembra un problema "vecchio". Prendo per riferimento ad esempio le numerose case a mare costruite attorno all'aeroporto e sulla litoranea nord a Brindisi, molte di quelle risalgono agli anni 80. Molte erano abusive al tempo addirittura. Oggi per fortuna c'è maggiore sensibilità sul tema e non si permettono nuove costruzioni.
Non aumenterà a dismisura in futuro, ma proprio perché in quelle aree il suolo è una risorsa preziosa occorre prestare attenzione, invece si continua a vaneggiare di nuove autostrade, nuovi centri commerciali, sempre più grandi tra l'altro (vedi Arese o il nuovo centro commerciale in programma vicino a Linate). Basta guardare anche a Roma l'enorme dispersione al di fuori del GRA: 40 anni fa, con una popolazione leggermente inferiore, quasi tutti gli abitanti stavano al suo interno, ora quasi un milione di persone vivono al di fuori.
è ampiamente e scientificamente dimostrato che si tratta invece di un grosso problema (vedi recentissimo rapporto ISPRA, che si aggiunge a tutti gli altri).
Non bisogna confondere l'aumento della superficie forestale (che avviene essenzialmente nelle aree abbandonate marginali di montagna e collina, nelle zone dove fino ad alcuni decenni fa si praticava la pastorizia e/o un agricoltura di sussistenza) con la cementificazione, che invece si espande soprattutto sulle aree agricole pianeggianti distruggendo per sempre suolo fertile (in nome della Crescita della logistica, delle aree commerciali, dei siti produttivi, (sempre meno) e abitativi) e sulle aree costiere (qui soprattutto per nutrire la Crescita del turismo.
Che poi mi vengono a dire che il problema non è l'ossessione per la Crescita.
Sono case perfettamente in regola. Non sono sul mare, chiaramente, almeno non le nuove. Nel Nord Sardegna solo il 58% delle case sono abitazioni principali. E in Gallura questa percentuale sarà ancora più bassa. In Italia la superficie forestale aumenta perché diminuisce quella agricola, le montagne si spopolano e vengono abbandonate
Anche questo però è un problema di pianificazione urbana, si è scelto di costruire interi quartieri fuori dal GRA senza una logica urbanistica o economica, semplicemente per assecondare gli interessi privati dei palazzinari, ritrovandosi con costi di urbanizzazione immensi e zone ingestibili per il trasporto pubblico, costi che poi vanno a ricadere sulla collettività (e pesano sui conti del comune e delle municipalizzate, oltre che sulla vita dei romani che perdono ore in auto bloccati nel traffico ogni giorno).
Avremmo dovuto invece puntare sulla densità all'interno del GRA, sul recupero delle zone industriali dismesse e altre zone abbandonate (che non mancano) integrando il più possibile le costruzioni residenziali e commerciali nelle reti di trasporto pubblico.
E se guardiamo al terzo mondo l'urbanizzazione disordinata attorno alle grandi città, che crescono per accumulo di catapecchie costruite ai margini, non aiuta a ridurre il consumo di suolo, come invece si potrebbe fare costruendo in verticale con adeguate infrastrutture di trasporto di massa. La dicotomia tra elevata densità (tipica delle città europee) e sprawl all'americana è una delle maggiori determinanti del consumo di suolo, eppure la resistenza allo sviluppo verticale delle città è molto forte anche tra gli ambientalisti.
Ultima modifica di snowaholic; 27/07/2021 alle 21:37
Il reddito medio da un indicazione della ricchezza media, ma non della percentuale di abitanti che sono ricchi.
In Cina rispetto ad inizio ‘900 pochi (relativamente ad oltre 1 mld) hanno cambiato lo stile di vita arricchendosi molto, ma la stragrande maggioranza vive come viveva 50 se non 100 anni fa.
Non è questione di pensare che sono barbari, ma di vedere come sono le condizioni di vita al di fuori degli indicatori medi.
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Non so cosa tu intenda per sprawl ma in merito mi vengono in mente le città inglesi e forse statunitensi caratterizzate dalla presenza di villette piuttosto che di edifici a più piani (ad esempio Los Angeles occupa una superficie molto maggiore di Londra pur avendo la metà dei suoi abitanti, e analogamente Bologna a sostanziale parità di abitanti è molto più piccola di Liverpool)
Le villette sono ottime per chi ci vive (di base potendo scegliere penso che pochi preferirebbero un palazzone a una villetta), ma effettivamente non sono il massimo per uno sfruttamento efficiente del suolo occupato
Ok, quindi aspettativa di vita in 60 anni è passata da 43 anni a 77, l'urbanizzazione dal 16 al 61%, la povertà estrema è scesa dal 49,6% del 2000 allo 0,6% del 2019 (dal 99% al 24% se si usa una definizione più ampia di povertà), il 63% della popolazione ha uno smartphone (più che in Giappone) ma la stagrande maggioranza della popolazione vive come 100 anni fa, perché tu hai deciso così.
Immagino che anche in Calabria e in Ungheria vivano come 100 anni fa allora.
Ultima modifica di snowaholic; 27/07/2021 alle 20:58
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