Citazione Originariamente Scritto da Copernicus64 Visualizza Messaggio
Ma sono anche guarda caso i paesi dove il PIL aumenta meno. Va anche considerato che i nostri stati sfruttano risorse da altri paesi come nel caso dell'Italia, quindi anche per quello le cose vanno così bene, l'inquinamento e le ingiustizie sociali ahimè li esportiamo in altri paesi.

Vorrei almeno farvi capire che proprio la crescita esponenziale dei capitali non è sostenibile, questo per me è chiaro come il sole. Io che ho più di 50 anni so perfettamente quello che sto dicendo. Basta farsi un giro su google earth ogni tot anni e si vede come le devastazioni aumentano a ritmo incalzante in quasi tutte le aree del pianeta. Quello che colpisce sono i nuovi impianti, i nuovi silos le nuove cave i nuovi disboscamenti che sono sempre almeno il doppio come dimensioni di quelli di 20 prima. E' proprio connaturato alla crescita esponenziale.

E a questo BISOGNA PORRE RIMEDIO senza se e senza ma, al di la delle miopi ideologie politiche. Non è opinabile, è un fatto. Siccome la cosa mi sta molto a cuore (come dovrebbe stare a cuore a tutti), ho fatto vari giri del pianeta ultimamente per rendermi conto di questo e con molta amarezza vedo che l'andazzo è quello. In particolare Russia, Africa, Cina, Amazzonia, quasi tutte le aree tropicali ma in generale un pò ovunque, Italia compresa, a parte qualche area boschiva in espansione, più perchè ha avuto la fortuna di essere dimenticata che per altro.

Ora, ammettendo che oggi siamo al 5-6% di urbanizzazione e cementificazione che sembra poco, questa è già raddoppiata dagli anni 2000 e diventerà il 12% nel 2040. Già qui si porranno problemi seri di sostenibilità. Ma cosa succederà nel 2060 quando la superficie sfruttata (non per l'agricoltura ma per attività industriali o abitative) sarà del 24%?. Nel 2080 sarà dei quasi il 50%. Forse non si arriverà nel 2100 al 100% perchè i disastri saranno tali e tanti che il sistema crollerà molto prima. Per adesso non c'è affatto un rallentamento di quest'andazzo, anzi. Vogliamo porvi rimedio prima che sia troppo tardi? E non sarebbe il caso di cambiare sto cavolo di PIL o sostituirlo con qualche indice più attuale non pensato da qualche illustre capitalista dell'800 con i baffoni ben pettinati? (in realtà non lo so ma era giusto per rendere l'idea dell'anacronismo! ).

Se non ci saranno policies sovranazionali l'economia senza regole si comporterà come un gas in espansione in tutte le direzioni e a poco serviranno incentivi e cosucce del genere.

Queste cose ovviamente andrebbero decise di comune accordo tra stati, è difficile ma prima o poi (meglio prima che poi) ci si dovrà arrivare. Noi cittadini intanto dovremmo fare le nostre scelte in termini di stile di vita e di privilegiare i prodotti e i sistemi a basso impatto, questo è di per se già molto importante e potrebbe incidere parecchio sulle scelte dei governi e del mondo produttivo.
Prova a riflettere un attimo con un approccio un po' più concreto: se in termini astratti, anche in base alla percezione secondo cui il consumo di suolo sembra continuare ad aumentare, la previsione dell'"esponenzialità" potrebbe avere senso, in termini empirici mi sembra quantomeno improbabile (per dire un eufemismo) avere il 50% dei suoli occupato...occupato da cosa? Negli Stati sviluppati, anche per via della stabilizzazione del numero di abitanti, non vedo tutte queste esigenze di espansione, costruzione e consumo di suolo, non come nel dopoguerra e nel periodo del boom economico, a me sembra abbastanza evidente. Le abitazioni quelle sono dato che la popolazione non aumenta, effettivamente molti continuano a provare a costruire strutture per esercitare nuove attività economiche in generale ma queste da sole non è che sono in grado di "consumare" tutto quel suolo, ma proprio no (poi trovo che il dibattito sul consumo di suolo sfoci spesso in estremizzazioni palesi, ad esempio qualcuno si lamenta addirittura per il consumo di suolo di rifugi e bivacchi montani: ma che impatto potrà mai avere nel concreto un'occupazione di un'area così ristretta nel contesto di un territorio sconfinato? Eppure ho visto costruire bivacchi che non poggiano sul terreno giusto per risparmiare quei due metri contati posti tra l'altro in alta quota su terreno persino privo di vegetazione......)



Per il resto, dato che hai citato in un altro post gli allevamenti intensivi, torno a fare emergere il problema di un approccio apposto: se passi dagli allevamenti intensivi all'agricoltura intensiva (è inevitabile, se non vuoi uno devi prenderti l'altro, sia a livello locale che a livello globale non le sfami migliaia o miliardi di persone senza occupare suolo, anzi ovviamente l'agricoltura intensiva lo aumenterebbe senza alcun dubbio).


In generale, credo che si debba adottare una prospettiva meno ideologica. Vanno anche bene le ideologie, ma poi devono essere tradotte nel concreto con il rispetto di parametri e economici, di benessere sociale e così via: anche il PIL non è un'opinione, non è un'invenzione di qualche capitalista con i baffi, ma è strettamente correlato al benessere sociale. In più non capisco come si potrebbe usare e per quali scopi un indice alternativo