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  1. #151
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Credo che l'aumento della popolazione affiancato da innovazione generata da sempre più numerose nuove risorse umane ci condurrà ad un risparmio di risorse e ad una diminuzione di emissioni, perchè è proprio quello che è successo negli ultimi decenni.
    Se invece la popolazione diminuirà non credo proprio che l'impegno/investimento nell'innovazione tecnologica sarà lo stesso dell'attuale, sia in termini di risorse umane che economiche.

  2. #152
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    si parla di evidenze scientifiche anche sulla temperatura delle acque oceaniche in seguito ad eruzioni sottomarine?
    fenomeni sempre presenti, dall'alba dei tempi, e comunque circoscritti.
    mo vogliamo pure cercare di dimostrare che l'aumento di CO2 e di temperatura delle acque sia da ascrivere a fenomeni vulcanici
    Si vis pacem, para bellum.

  3. #153
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    Visto che la mia non è una strategia e nemmeno una tattica e che queste misurazioni dirette e indirette a cui ti riferisci non mi convincono, penso che sia più plausibile che esistano tantissimi parametri che possano concorrere insieme all'aumento delle temperature globali invece che solo il fattore antropogenico.

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    Almeno ti sei sforzato un po' di più, però hai fatto una caricatura ben poco fedele delle teorie AGW.



    La teoria dell'AGW ha alcuni difetti:

    -attribuisce il riscaldamento dal 1860 ad oggi (e quello dei prossimi decenni) alla sola attività umana, come si vede dalla linea continua rossa della figura,relativa alla parte osservata.


    -assume implicitamente che il clima sia qualcosa di immutabile e che le modifiche osservate siano causate esclusivamente da attività extra-naturali. Tutti sappiamo che il clima è sempre cambiato e continuerà a farlo, anche su tempi-scala brevi, e quindi ci aspetteremmo una valutazione della proporzione(naturale/umano) in questi cambiamenti.
    1) il grafico è dal 1960, non 1860. Fino agli anni 40 con buona probabilità c'era una componente naturale piuttosto rilevante se non addirittura prevalente nel riscaldamento avvenuto fino a quel punto (il dibattito è abbastanza aperto, ma anche scarsamente rilevante per il futuro).

    2) No, non lo assume, lo ricava da una accurata analisi dei vari fattori con una valutazione della proporzione come chiedi tu, c'è un intero capitolo su questo nei rapporti IPCC e una immensa mole di letteratura scientifica. Può essere che non ti piaccia il risultato, ma non dire che questo lavoro non venga fatto. Ci sono ottimi motivi per considerare il contributo naturale al riscaldamento negli ultimi decenni nullo se non addirittura negativo, visto il calo di attività solare e il rallentamento AMOC.

    - I modelli non sono in grado di descrivere il clima del passato, se non per i brevi periodi sui quali i parametri dei modelli sono stati aggiustati, e quindi non è chiaro perché si dovrebbero accettare le loro conclusioni riguardo al futuro.


    I modelli non possono spiegare in modo dettagliato il clima del passato perché del clima del passato conosciamo pochissimo, adesso invece ci sono misurazioni pervasive degli oceani, dell'atmosfera e anche della radiazione proveniente dallo spazio, quindi è molto più semplice capire cosa sta succedendo.

    E se parliamo di previsione, è da decenni che i modelli climatici prevedo un riscaldamento e gli scettici un raffreddamento imminente, invece si va sempre più su.

    -Nei modelli vengono prese in considerazione le reazioni del sistema (feedback) di segno solo positivo (quelle negative sono considerate trascurabili o, al massimo, molto piccole). Questo significa che quando si innesca un processo (ad esempio il riscaldamento che nella fattispecie è esclusivamente dovuto all'uomo), questo viene continuamente alimentato (accelerato) fino a condurre ad un tipo di catastrofe non meglio identificato. La storia della Terra, lunga 4
    miliardi di anni e testimone di trasformazioni ben più significative di quella in corso, ci insegna che esistono retroazioni di segno negativo in grado di riportare il sistema ad un suo stato stabile:

    Immagine




    Falso. Ci sono feedback di entrambi i segni nei modelli, se quelli più semplici e facilmente dimostrabili (come vapore acqueo, albedo, lapse rate) sono prevalentemente positivi non ci si può certo inventare quelli negativi solo per par condicio. In ogni caso questo non produce un riscaldamento che si accelera da solo, se le concentrazioni di gas serra si stabilizzano si stabilizzano anche le temperature nei modelli attuali. Il riscaldamento accelerato deriva da una accelerazione dei forcing.



    Peraltro questi feedback sono anche quelli che spiegano le oscillazioni tra periodi glaciali e interglaciali nei modelli paleoclimatici, lamentarsi contemporaneamente dei feedback positivi e delle difficoltà a spiegare le oscillazioni del passato è piuttosto contraddittorio.

    Il clima terrestre non tende alla stabilità entro un intervallo compatibile con la sopravvivenza delle società umane attuali, gli scenari "catastrofici" dell'IPCC non sono niente rispetto alla variabilità del clima terrestre in tempi geologici. Poi se mi dici che il completo scioglimento delle calotte polari non è un rischio da scongiurare in ogni modo mi arrendo.







    -I modelli climatici "viaggiano" a CO2: in essi è contenuta, come unica “manopola” per cambiare il clima (tipo la manopola della sintonia di una radio), la quantità (concentrazione) di CO2 (in parti per milione in volume o ppmv). È questo che giustifica la lotta senza quartiere all'anidride carbonica in tutte le raccomandazioni dell'IPCC e il fatto che la maggioranza delle persone la consideri un veleno quando in realtà è l'elemento fondamentale per la fotosintesi, da cui deriva, anche per l'aumentata concentrazione, un beneficio per la biosfera (in pratica è cibo per le piante
    -La preponderante importanza della CO2 dipende dal fatto che inserendone i livelli nei modelli, questi approssimano meglio le osservazioni (sempre senza ricostruire le oscillazioni climatiche osservate e con parametri costruiti ad hoc) di quando la CO2 non c'è. Ma non è così che funziona: le grandezze fisiche e chimiche che possono essere inserite al posto della CO2 sono praticamente infinite ed è impossibile verificarle tutte. Quindi è scorretto usarne una (tra l'altro presente in tracce nell'atmosfera, circa lo 0.0410% del totale o 410 ppmv) e definirla in qualche modo "vera" e responsabile di tutto il male possibile.
    Falso, la CO2 non è l'unico elemento, già soltanto tra i contributi antropici ce ne sono molti altri. Però ha il difetto di essere quello più persistente nel tempo e quindi anche il più pericoloso, mentre gli altri offrono buone possibilità di mitigazione già nel breve termine.



    La sua preponderanza non dipende da motivi statistici ma dalle proprietà del gas, che sono note da oltre un secolo e non hanno niente a che vedere con le sue concentrazioni. L'ozono ha concentrazioni diversi ordini di grandezza inferiori ma ha un ruolo ancora più importante nel filtrare la radiazione solare. La statistica si limita a confermare le stime dei modelli fisici, da sola vale poco.

    La caratteristica di essere trasparente nello spettro della luce visibile e di assorbire la radiazione infrarossa è nota e dimostrata sperimentalmente, quindi non puoi infilarci qualunque cosa al posto della CO2.

    - In ogni caso, una teoria scientifica poggia su solide basi teoriche e non su "le abbiamo provate tutte"; in più, come ha dimostrato Popper, una teoria scientifica deve poter essere falsificata (deve cioè prevedere un esperimento o una situazione critica in grado di renderla non più valida), cosa che non succede per il riscaldamento globale antropogenico (o AGW).
    Immagine


    Immagine

    Ci mancava giusto la citazione a sproposito di Popper.
    Visto che non possiamo costruire un altro pianeta e farci un esperimento naturale, ci sono molti altri modi per falsificare una teoria sul clima. Ma per provare a falsificarla bisognerebbe conoscerla, mentre tu hai dimostrato ampiamente di non avere la minima idea di cosa sia.
    Ultima modifica di snowaholic; 24/08/2021 alle 11:57

  4. #154
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Questo è quello che capita a "informarsi" da fonti alternative e non si fa mai lo sforzo di leggere prima quelle ufficiali: vengono considerati solo i feedback positivi.

    l'IPCC AR6:

    It is virtually certain that the net climate feedback is negative, primarily due to the Planck temperature response, indicating that climate acts to stabilise in response to radiative forcing imposed to the system. Supported by the level of confidence associated with the individual feedbacks, it is also virtually certain that the sum of the non-Planck feedbacks is positive. Based on Table 7.10 these climate feedbacks amplify the Planck temperature response by about 2.8 [1.9 to 5.9] times. Cloud feedback remains the largest contributor to uncertainty of the net feedback, but the uncertainty is reduced compared to AR5. A secondary contribution to the net feedback uncertainty is the biogeophysical and non-CO2 biogeochemica lfeedbacks, which together are assessed to have a central value near zero and thus do not affect the central estimate of ECS. The net climate feedback is assessed to be –1.16 W m–2 °C–1 6 , likely from –1.54 to –0.78 Wm–2 °C–1, and very likely from –1.81 to –0.51 W m–2°C–1.

    Ovviamente tolto il feedback di planck, la somma degli altri è positiva, se non fosse così i cambiamenti climatici del passato richiederebbero variazioni molto maggiori dei forcing radiativi. Il feedback di lapse rate è anche negativo ma è strettamente legato al vapore acqueo che invece è positivo e di maggiore magnitudo.


    fff.PNG
    Ultima modifica di elz; 24/08/2021 alle 12:15

  5. #155
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Visto che abbiamo discusso di come conciliare agricoltura e fotovoltaico vi propongo questo studio sull'utilizzo del fotovoltaico per ombreggiare parzialmente le colture, riducendo così il consumo d'acqua e l'escursione termica.

    Benefits of Agrivoltaics Across the Food-Energy-Water Nexus | News | NREL

    Il risultato è stato un aumento di produzione agricola, minor consumo d'acqua e anche maggiore efficienza dei pannelli perché le temperature dei pannelli restavano più basse rispetto a installazioni più compatte.

    The co-location of PV and agriculture could offer win-win outcomes across many sectors, increasing crop production, reducing water loss, and improving the efficiency of PV arrays. Adopting such synergistic paths forward can help build resilient food-production and energy-generation systems.


    As Macknick notes, “The promising results of this work have broad implications for how solar development and farming across the globe could be integrated to provide mutual benefits.”


    Soprattutto per realtà con temperature estive elevate e abbondanti produzioni orticole come la Puglia potrebbe essere una soluzione molto interessante.

  6. #156
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    non solo il FV può essere integrato nell'agricoltura, ma vi sono interessanti applicazioni anche sull'acqua, con numerosi vantaggi, fra cui, non ultimo, quello di mantenere più bassa la T delle celle

    Fotovoltaico, il futuro dell'energia solare e sull'acqua per Asia e Africa - la Repubblica

  7. #157
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Almeno ti sei sforzato un po' di più, però hai fatto una caricatura ben poco fedele delle teorie AGW. 1) il grafico è dal 1960, non 1860. Fino agli anni 40 con buona probabilità c'era una componente naturale piuttosto rilevante se non addirittura prevalente nel riscaldamento avvenuto fino a quel punto (il dibattito è abbastanza aperto, ma anche scarsamente rilevante per il futuro).
    scarsamente rilevante per il futuro? Per me no.
    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    2) No, non lo assume, lo ricava da una accurata analisi dei vari fattori con una valutazione della proporzione come chiedi tu, c'è un intero capitolo su questo nei rapporti IPCC e una immensa mole di letteratura scientifica. Può essere che non ti piaccia il risultato, ma non dire che questo lavoro non venga fatto. Ci sono ottimi motivi per considerare il contributo naturale al riscaldamento negli ultimi decenni nullo se non addirittura negativo, visto il calo di attività solare e il rallentamento AMOC.
    il calo dell'attività solare e l'AMOC sappiamo ricondurli scientificamente a dei feedback precisi?


    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    I modelli non possono spiegare in modo dettagliato il clima del passato perché del clima del passato conosciamo pochissimo, adesso invece ci sono misurazioni pervasive degli oceani, dell'atmosfera e anche della radiazione proveniente dallo spazio, quindi è molto più semplice capire cosa sta succedendo. E se parliamo di previsione, è da decenni che i modelli climatici prevedo un riscaldamento e gli scettici un raffreddamento imminente, invece si va sempre più su.
    non si può capire cosa stia succedendo se le stesse misurazioni non le abbiamo del passato.
    Mi risulta che sono differenti le motivazioni con cui viene spiegato il riscaldamento.
    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Falso. Ci sono feedback di entrambi i segni nei modelli, se quelli più semplici e facilmente dimostrabili (come vapore acqueo, albedo, lapse rate) sono prevalentemente positivi non ci si può certo inventare quelli negativi solo per par condicio. In ogni caso questo non produce un riscaldamento che si accelera da solo, se le concentrazioni di gas serra si stabilizzano si stabilizzano anche le temperature nei modelli attuali. Il riscaldamento accelerato deriva da una accelerazione dei forcing.

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    Peraltro questi feedback sono anche quelli che spiegano le oscillazioni tra periodi glaciali e interglaciali nei modelli paleoclimatici, lamentarsi contemporaneamente dei feedback positivi e delle difficoltà a spiegare le oscillazioni del passato è piuttosto contraddittorio.
    Il clima terrestre non tende alla stabilità entro un intervallo compatibile con la sopravvivenza delle società umane attuali, gli scenari "catastrofici" dell'IPCC non sono niente rispetto alla variabilità del clima terrestre in tempi geologici. Poi se mi dici che il completo scioglimento delle calotte polari non è un rischio da scongiurare in ogni modo mi arrendo.
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    certo la tua ipotesi è che tutto sia perfettamente noto e conosciuto, ma non è la mia.
    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Falso, la CO2 non è l'unico elemento, già soltanto tra i contributi antropici ce ne sono molti altri. Però ha il difetto di essere quello più persistente nel tempo e quindi anche il più pericoloso, mentre gli altri offrono buone possibilità di mitigazione già nel breve termine.
    Immagine
    La sua preponderanza non dipende da motivi statistici ma dalle proprietà del gas, che sono note da oltre un secolo e non hanno niente a che vedere con le sue concentrazioni. L'ozono ha concentrazioni diversi ordini di grandezza inferiori ma ha un ruolo ancora più importante nel filtrare la radiazione solare. La statistica si limita a confermare le stime dei modelli fisici, da sola vale poco.
    La caratteristica di essere trasparente nello spettro della luce visibile e di assorbire la radiazione infrarossa è nota e dimostrata sperimentalmente, quindi non puoi infilarci qualunque cosa al posto della CO2.
    e infatti non ho scritto che sia il solo ma che si sta dando troppa importanza alla sola CO2 e non credo sia il più pericoloso.
    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Ci mancava giusto la citazione a sproposito di Popper.
    Visto che non possiamo costruire un altro pianeta e farci un esperimento naturale, ci sono molti altri modi per falsificare una teoria sul clima. Ma per provare a falsificarla bisognerebbe conoscerla, mentre tu hai dimostrato ampiamente di non avere la minima idea di cosa sia.
    Ho idea che sia una teoria appunto come un'altra, la pratica è altra cosa.

  8. #158
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    La sua preponderanza non dipende da motivi statistici ma dalle proprietà del gas, che sono note da oltre un secolo e non hanno niente a che vedere con le sue concentrazioni. L'ozono ha concentrazioni diversi ordini di grandezza inferiori ma ha un ruolo ancora più importante nel filtrare la radiazione solare. La statistica si limita a confermare le stime dei modelli fisici, da sola vale poco.

    La caratteristica di essere trasparente nello spettro della luce visibile e di assorbire la radiazione infrarossa è nota e dimostrata sperimentalmente, quindi non puoi infilarci qualunque cosa al posto della CO2.
    Parlando di concentrazioni ti riferisci unicamente alle proprietà del gas, corretto?
    Cioè, semplificando la CO2 ha la proprietà di "schermare" il calore indipendentemente dalla sua concentrazione.

    Non al fatto che gli effetti sul clima, cioè la quantità di calore "schermata", varia al variare della concentrazione della CO2 nell'atmosfera, altrimenti non mi torna qualche cosa.

  9. #159
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da MeTeo72 Visualizza Messaggio
    Parlando di concentrazioni ti riferisci unicamente alle proprietà del gas, corretto?
    Cioè, semplificando la CO2 ha la proprietà di "schermare" il calore indipendentemente dalla sua concentrazione.

    Non al fatto che gli effetti sul clima, cioè la quantità di calore "schermata", varia al variare della concentrazione della CO2 nell'atmosfera, altrimenti non mi torna qualche cosa.
    Sì, era solo un esempio per smentire l'argomentazione che un gas presente in tracce non possa avere un forte impatto climatico.

    I gas più importanti per i meccanismi climatici sono tutti molto rari, ma hanno la caratteristica di assorbire molto la luce su alcune frequenze particolarmente rilevanti.

    Azoto e ossigeno sono il 99% dell'atmosfera ma lasciano passare gran parte della radiazione infrarossa e quindi senza CO2 e gli altri gas serra il clima terrestre sarebbe molto freddo.

    La nostra atmosfera assorbe la luce in maniera piuttosto irregolare, alcune frequenze sono sature e altre invece passano quasi totalmente (tra cui quella visibile e parte dell'infrarosso).


    Un gas molto efficiente nel bloccare le frequenze che non sono sature può avere un forte impatto climatico anche con quantità molto ridotte, ce ne sono alcuni molto più efficienti rispetto alla CO2 ma per fortuna anche molto più rari o meno stabili.
    Ultima modifica di snowaholic; 25/08/2021 alle 08:27

  10. #160
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    Credo che l'aumento della popolazione affiancato da innovazione generata da sempre più numerose nuove risorse umane ci condurrà ad un risparmio di risorse e ad una diminuzione di emissioni, perchè è proprio quello che è successo negli ultimi decenni.
    Se invece la popolazione diminuirà non credo proprio che l'impegno/investimento nell'innovazione tecnologica sarà lo stesso dell'attuale, sia in termini di risorse umane che economiche.
    Scusami eh, ma questa proprio non sta nè in cielo e nè in terra....se continuiamo a crescere in maniera folle come accaduto negli ultimi 60 anni, ma quale risparmio di risorse pensi che ci possa essere nonostante le innovazioni ??...dove li metti altri 2 miliardi ( dico per dire) di umani??....cosa gli dai da mangiare ??...e via di disboscamenti, di cemento, di allevamenti intensivi !...ma neanche per idea, anzi penso l'esatto contrario ovvero che la via della salvezza sarebbe di imporre il "monofiglio mondiale" o, addirittura, in quei paesi che hanno un'esplosione demografica incontrollata , nessun figlio...la tua è una teoria folle, per me il principale problema per cui ci troviamo come ci troviamo ( soprattutto a livello ambientale, del clima mi interessa a margine perchè, come ho già detto, a 1° o 2°C in più la razzaccia umana si adeguerebbe) è proprio il sovrapopolamento del pianeta, ma senza proprio ombra di dubbio.

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