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  1. #181
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Questa però non l'ho capita:

    "...L'inerzia dell'uscita dalla PEG dovrebbe ridursi nel tempo, non accelerare..."....per quale motivo ??

  2. #182
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Fonte?

    Da metà '800 al dopoguerra l'aumento è stato di pochi decimi in un secolo, dopo c'è stato un aumento molto più rapido che può variare tra 0,8 e 1 grado in 50 anni in base ai vari dataset.
    Immagine



    L'inerzia dell'uscita dalla PEG dovrebbe ridursi nel tempo, non accelerare, senza contare che un piccolo contributo antropico c'era già prima.
    E' il periodo di riferimento che è sbagliato, dato che prende come media climatica uno dei periodi più gelidi degli ultimi 5000 anni. Ovvero quando le case di molti paesi alpini venivano distrutte a causa dell'avanzamento delle lingue glaciali...dire che quella è la situazione "ottimale" e normale trovo che sia a dir poco una forzatura. Sarebbe meglio utilizzare il periodo 1950-1981 anche se è un pò limitato. Credo infatti che in quel periodo il contributo antropico fosse in realtà quasi trascurabile, anche perchè in quell'epoca le polveri di SO2 avranno in gran parte causato un offset degli effetti (ancora molto modesti) della CO2 sul bilancio radiativo. Detto questo penso che il contributo antropico al riscaldamento possa essere di circa +0.5, anche se va considerato che da 30 anni non ci sono più eruzioni vulcaniche rilevanti, quindi forse direi tra +0.3 e +0.4. Va detto che ora la porzione del contributo antropico sembra essere in rapido aumento, questo si, forse anche a causa del fatto che stanno diminuendo gli effetti "raffreddanti" delle polveri di SO2, grazie al miglioramento degli impianti di produzione energetica. Ultima incognita il sole: se questo avesse effettivamente un impatto sulla T globale, allora dovremmo vedere il contributo antropico salire un altro pò. In ogni caso la TSI non è diminuita significativamente negli ultimi 20 anni...insomma, è un problema ma non "IL" problema.

    Ecco il motivo in più per cui mi arrabbio quando si riducono alla CO2 tutti i gravi problemi ambientali a cui stiamo andando incontro , è una cosa assurda.

  3. #183
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Copernicus64 Visualizza Messaggio
    E' il periodo di riferimento che è sbagliato, dato che prende come media climatica uno dei periodi più gelidi degli ultimi 5000 anni. Ovvero quando le case di molti paesi alpini venivano distrutte a causa dell'avanzamento delle lingue glaciali...dire che quella è la situazione "ottimale" e normale trovo che sia a dir poco una forzatura. Sarebbe meglio utilizzare il periodo 1950-1981 anche se è un pò limitato. Credo infatti che in quel periodo il contributo antropico fosse in realtà quasi trascurabile, anche perchè in quell'epoca le polveri di SO2 avranno in gran parte causato un offset degli effetti (ancora molto modesti) della CO2 sul bilancio radiativo. Detto questo penso che il contributo antropico al riscaldamento possa essere di circa +0.5, anche se va considerato che da 30 anni non ci sono più eruzioni vulcaniche rilevanti, quindi forse direi tra +0.3 e +0.4. Va detto che ora la porzione del contributo antropico sembra essere in rapido aumento, questo si, forse anche a causa del fatto che stanno diminuendo gli effetti "raffreddanti" delle polveri di SO2, grazie al miglioramento degli impianti di produzione energetica. Ultima incognita il sole: se questo avesse effettivamente un impatto sulla T globale, allora dovremmo vedere il contributo antropico salire un altro pò. In ogni caso la TSI non è diminuita significativamente negli ultimi 20 anni...insomma, è un problema ma non "IL" problema.

    Ecco il motivo in più per cui mi arrabbio quando si riducono alla CO2 tutti i gravi problemi ambientali a cui stiamo andando incontro , è una cosa assurda.
    Esatto!...si prende come "data 0" di rifermento la situazione climatica di metà 800 ovvero a fine PEG e comunque un periodo estremamente freddo in valore assoluto ( non so se degli ultimi 5000 anni, ma comunque molto freddo...) e come se quello fosse "l'optimum climatico"...per il resto, il dato indubitabile è invece la forte accelerazione del GW negli ultimi 50 anni e anche io credo che il contributo antropico possa essere di circa il 50% e non del 100% o quasi come invece scrive l'IPCC....ma per contributo antropico personalmente non faccio riferimento tanto alle emissioni quanto più a quello che tu hai scritto OVVERO la distruzione dell'ambiente e dei suoi habitat !...QUESTO , lo ribadisco, è il VERO PROBLEMA che poi influenza anche la macchina climatica, non certo invece, come spacciano i media, l'aumento ipotetico di altri +2°C da qui ai prossimi 70 anni !...capisco che le cose sono concatenate, ma il risalto mediatico è assai più dato al climate change che non alla distruzione dell'ambiente e spesso con paradossi falsi e notizie prive di ogni fondamento scientifico .

  4. #184
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Copernicus64 Visualizza Messaggio
    E' il periodo di riferimento che è sbagliato, dato che prende come media climatica uno dei periodi più gelidi degli ultimi 5000 anni. Ovvero quando le case di molti paesi alpini venivano distrutte a causa dell'avanzamento delle lingue glaciali...dire che quella è la situazione "ottimale" e normale trovo che sia a dir poco una forzatura. Sarebbe meglio utilizzare il periodo 1950-1981 anche se è un pò limitato. Credo infatti che in quel periodo il contributo antropico fosse in realtà quasi trascurabile, anche perchè in quell'epoca le polveri di SO2 avranno in gran parte causato un offset degli effetti (ancora molto modesti) della CO2 sul bilancio radiativo. Detto questo penso che il contributo antropico al riscaldamento possa essere di circa +0.5, anche se va considerato che da 30 anni non ci sono più eruzioni vulcaniche rilevanti, quindi forse direi tra +0.3 e +0.4. Va detto che ora la porzione del contributo antropico sembra essere in rapido aumento, questo si, forse anche a causa del fatto che stanno diminuendo gli effetti "raffreddanti" delle polveri di SO2, grazie al miglioramento degli impianti di produzione energetica. Ultima incognita il sole: se questo avesse effettivamente un impatto sulla T globale, allora dovremmo vedere il contributo antropico salire un altro pò. In ogni caso la TSI non è diminuita significativamente negli ultimi 20 anni...insomma, è un problema ma non "IL" problema.

    Ecco il motivo in più per cui mi arrabbio quando si riducono alla CO2 tutti i gravi problemi ambientali a cui stiamo andando incontro , è una cosa assurda.
    Su questo sono d'accordo, considerare la media pre-industriale come punto di riferimento è sbagliato, quello di metà 900 è già più ragionevole. Ma dal punto di vista pratico non cambia sostanzialmente nulla, se non il fatto che non abbiamo alcun bisogno di riportare la CO2 a 280 ppm.
    Non condivido invece la valutazione sull'impatto antropico, ridurlo a pochi decimi secondo me non è una stima empiricamente sostenibile, va almeno raddoppiata (ma ne abbiamo già discusso ampiamente in altre occasioni).

    Il problema comunque è il futuro, se non si contengono subito le emissioni e si va avanti con un aumento di temperatura di due decimi al decennio diventa un bel guaio, anche perché sulle terre emerse quei due decimi diventano quattro e ogni quarto di secolo si aumenta di un grado. Anche se cominciassimo subito ad abbattere le emissioni rimane da scontare un aumento di almeno mezzo grado delle temperature globali, un grado sulle terre emerse. Le estati degli anni 40 di questo secolo realisticamente avranno come media qualcosa di simile alle estati 2015/2017/2019/2021 ed estati come la 2003 saranno "normali" estati calde. Questo con un forte impegno alla riduzione delle emissioni, spero vivamente che non si vada oltre.

    La riduzione delle emissioni di gas serra ha anche il vantaggio di portarsi dietro la riduzione di molte altre fonti di inquinamento e si spera anche una maggiore consapevolezza sull'impatto ambientale delle attività umane nel complesso, ma è assolutamente urgente agire su questo fronte.
    Ultima modifica di snowaholic; 27/08/2021 alle 15:51

  5. #185
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Ma guardate che stiamo dicendo la stessa cosa....+0,5/+0,7° fino a fine anni 70, tutto il resto nei successivi 50 anni...forse non ho ben capito io , ma mi sembra che stiamo dicendo la stessa cosa..
    Basta guardare il grafico che ti ho postato, gli anni 60-70 sono a +0,2/0,3 dalla media di fine 800 (inizio 900 ebbe un calo temporaneo causa vulcani,ENSO-,PDO-,AMO-). Non si arriva nemmeno a +0,5 di riscaldamento fino agli anni 70, mentre è poco meno di un grado da allora ad oggi.
    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Questa però non l'ho capita:

    "...L'inerzia dell'uscita dalla PEG dovrebbe ridursi nel tempo, non accelerare..."....per quale motivo ??
    I minimi della PEG risalgono al 600, con una ricaduta a inizio 800 per la fortissima attività vulcanica, quando si fanno valutazioni a partire dalla seconda metà dell'800 è già un clima più caldo rispetto alla PEG

    Le forzanti che hanno determinato la PEG erano venute meno da tempo, l'attività solare dopo il 1715 è tornata su livelli paragonabili a quella attuale dopo secoli di attività molto debole da fine XIII a inizio XVIII secolo, dopo restava soltanto da smaltire l'inerzia termica degli oceani e i feedback positivi, in particolare legati alla ritirata dei ghiacci.

    leif-9000-fig4-768x310.png

    Ma difficilmente i feedback positivi sono più forti dell'effetto radiativo iniziale (altrimenti il clima sarebbe molto instabile) e le temperature rispondono ad un aumento del forcing radiativo con un incremento termico iniziale seguito da una graduale convergenza verso il nuovo equilibrio. Sono passati tre secoli dall'ultimo grand minimum solare, c'è stato tutto il tempo per smaltirne gli effetti.
    Ultima modifica di snowaholic; 27/08/2021 alle 15:05

  6. #186
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Su questo sono d'accordo, considerare la media pre-industriale come punto di riferimento è sbagliato, quello di metà 900 è già più ragionevole. Ma dal punto di vista pratico non cambia sostanzialmente nulla, se non il fatto che non abbiamo alcun bisogno di riportare la CO2 a 280 ppm.
    Non condivido invece la valutazione sull'impatto antropico, ridurlo a pochi decimi secondo me non è una stima empiricamente sostenibile, va almeno raddoppiata (ma ne abbiamo già discusso ampiamente in altre occasioni).

    Il problema comunque è il futuro, se non si contengono subito le emissioni e si va avanti con un aumento di temperatura di due decimi al decennio diventa un bel guaio, anche perché sulle terre emerse quei due decimi diventano quattro e ogni quarto di secolo si aumenta di un grado. Anche se cominciassimo subito ad abbattere le emissioni rimane da scontare un aumento di almeno mezzo grado delle temperature globali, un grado sulle terre emerse. Le estati degli anni 40 di questo secolo realisticamente avranno come media qualcosa di simile alle estati 2015/2017/2019/2021 ed estati come la 2003 saranno "normali" estati calde. Questo con un forte impegno alla riduzione delle emissioni, spero vivamente che non si vada oltre.

    La riduzione delle emissioni di gas serra ha anche il vantaggio di portarsi dietro la riduzione di molte altre fonti di inquinamento e si spera anche una maggiore consapevolezza sull'impatto ambientale delle attività umane nel complesso, ma è assolutamente urgente agire su questo fronte.
    Io invece penso che quello delle emissioni sia solo una parte del problema e neanche la più rilevante; il problema vero ripeto, è la crescita demografica forsennata che comporta poi tutto il resto ovvero disboscamenti, cementificazioni a gog', allevamenti intensivi senza alcun limite....in più il tutto condito con un bel contorno di micro e macro plastiche e possibili virus e batteri sconosciuti al cospetto dei quali il covid potrebbe essere una barzelletta....il problema PER ME è questo, non tanto le emissioni e neanche l'eventuale crescita di 1°C in 30 anni (peraltro da verificare)...dobbiamo salvaguardare la nostra casa, altrimenti tutto il resto poi conta meno che zero.

  7. #187
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Io invece penso che quello delle emissioni sia solo una parte del problema e neanche la più rilevante; il problema vero ripeto, è la crescita demografica forsennata che comporta poi tutto il resto ovvero disboscamenti, cementificazioni a gog', allevamenti intensivi senza alcun limite....in più il tutto condito con un bel contorno di micro e macro plastiche e possibili virus e batteri sconosciuti al cospetto dei quali il covid potrebbe essere una barzelletta....il problema PER ME è questo, non tanto le emissioni e neanche l'eventuale crescita di 1°C in 30 anni (peraltro da verificare)...dobbiamo salvaguardare la nostra casa, altrimenti tutto il resto poi conta meno che zero.
    Il numero di nascite è già in calo in quasi tutto il mondo (con la notevole eccezione dell'Africa), Paesi come l'Italia perderanno svariati milioni di abitanti nei prossimi decenni. È solo questione di tempo perché cominci a calare anche la popolazione globale, ma i trend demografici cambiano molto lentamente.

    annual-number-of-births-by-world-region.jpg


    I problemi climatici non li puoi isolare da tutto il resto, gli ecosistemi già sotto pressione per le attività umane si ritroveranno a dover sopportare un enorme stress aggiuntivo e i problemi legati alla disponibilità d'acqua e all'innalzamento del livello del mare possono produrre impatti locali devastanti.

    Ridurre disboscamento, cementificazione e allevamenti intensivi aiuterebbe moltissimo anche a contrastare i cambiamenti climatici, non vedo contraddizione tra le due cose.

  8. #188
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Ieri riflettevo su quanto mia madre abusasse del condizionatore, mentre io preferisco il mio caro amico ventilatore. Sono anche contrario all'installarne uno nuovo nel salotto, l'unica (grande) stanza non condizionata (anche se ho notato risente parzialmente dell'aria condizionata che scende dal piano superiore) dove in estate comunque si riesce a reggere sotto i 29° tenendo finestre chiuse e con aperture programmate saggiamente. Dopo la prova di quest'estate poi, che è stata vicinissima alla 2003 per due mesi su tre, so già che fare peggio di così sia difficilissimo.

    Ho trovato questi articoli che mi hanno sorpreso per l'impatto altissimo che hanno i condizionatori per l'effetto climalterante non solo legato alla massiccia produzione di energia elettrica che richiedono (tra l'altro il fatto che la domanda debba essere soddisfatta immediatamente porta, a quanto ho letto, a prediligere l'installazione di centrali che funzionano a combustibili fossili), ma anche ai gas climalteranti che disperdono (in minima quota) nell'ambiente, parlo degli HFC (idrofluorocarburi) che sono ordini di grandezza più potenti nell'effetto serra della semplice CO2.

    L'aumento dei dispositivi nei prossimi anni sarà esponenziale considerando che i paesi in via di sviluppo sono in zona tropicale dove oggi solo l'8% degli edifici dispone di aria condizionata. Tra l'altro la stessa aria condizionata potrebbe rendere abitabili zone prima desertiche (ci sono progetti in Arabia Saudita).

    Insomma, a leggere tutto questo mi sento ancor più convinto della bontà di usare l'energia nucleare come detto da @MarcoSarto.
    Da un articolo ho letto addirittura che la produzione di energia elettrica necessaria per attivare i condizionatori di tutto il mondo corrisponde a quella di USA, Giappone ed UE messe assieme!

    Il problema coi condizionatori - Il Post
    L’aria condizionata rinfresca le citta. Ma alla fine alimenta il climate change - Il Sole 24 ORE

  9. #189
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Su questo sono d'accordo, considerare la media pre-industriale come punto di riferimento è sbagliato, quello di metà 900 è già più ragionevole. Ma dal punto di vista pratico non cambia sostanzialmente nulla, se non il fatto che non abbiamo alcun bisogno di riportare la CO2 a 280 ppm.
    Non condivido invece la valutazione sull'impatto antropico, ridurlo a pochi decimi secondo me non è una stima empiricamente sostenibile, va almeno raddoppiata (ma ne abbiamo già discusso ampiamente in altre occasioni).

    Il problema comunque è il futuro, se non si contengono subito le emissioni e si va avanti con un aumento di temperatura di due decimi al decennio diventa un bel guaio, anche perché sulle terre emerse quei due decimi diventano quattro e ogni quarto di secolo si aumenta di un grado. Anche se cominciassimo subito ad abbattere le emissioni rimane da scontare un aumento di almeno mezzo grado delle temperature globali, un grado sulle terre emerse. Le estati degli anni 40 di questo secolo realisticamente avranno come media qualcosa di simile alle estati 2015/2017/2019/2021 ed estati come la 2003 saranno "normali" estati calde. Questo con un forte impegno alla riduzione delle emissioni, spero vivamente che non si vada oltre.

    La riduzione delle emissioni di gas serra ha anche il vantaggio di portarsi dietro la riduzione di molte altre fonti di inquinamento e si spera anche una maggiore consapevolezza sull'impatto ambientale delle attività umane nel complesso, ma è assolutamente urgente agire su questo fronte.
    Sul contributo antropico, è vero, ne abbiamo già parlato, ma non entrerei troppo nel merito perchè non è il topic di questo td. Credo che ci sia una tendenza troppo forte per vari motivi a volte in buona fede a volte meno a far quadrare i conti delle proiezioni climatiche. Per ora rimango della mia idea, ma il punto è proprio il futuro che ci aspetta: se deforestiamo e bruciamo o rendiamo i cicli biogeochimici troppo accelerati, avremo aumenti di co2 vertiginosi anche con tutti i pannelli solari che possiamo immaginare. Per quello è importante ridurre l'impatto a tutti i livelli, non solo quelli legati alle emissioni. E insisto col dire che il problema climatico sarà solo uno dei tanti problemi (direi tragedie) che ci troveremo ad affrontare, se non ripensiamo la nostra economia e la nostra idea di "sviluppo" prima in casa nostra ma poi anche a livello globale.

  10. #190
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Quel piccolo beneficio è di importanza molti inferiore rispetto al fatto di aver deforestato, cementificato, plastificato, allevato in maniera intensiva senza alcun limite !!...affermare che "più siamo meglio sarà" è una vera FOLLIA, una totale follia !
    Io ho solo osservato che l'aumento della popolazione mondiale non ha avuto come conseguenza uno sfruttamento maggiore delle risorse del pianeta. In tutti i campi da quello industriale a quello agricolo grazie all'innovazione. E visto che è un osservazione del presente con lo sguardo al passato, non vedo perchè in futuro con l'aumento della popolazione debba accadere il contrario.

    stiamo deforestando meno:



    Il pianeta oggi è più verde grazie all'aumento di CO2.

    Dati su cementificazione e plastificazione , nonchè di allevamenti intensivi, non so dove reperirli, mostrate la fonte di quello che affermate, grazie! In Italia ricordo il boom edilizio fino agli anni '90, poi c'è stato un calo se non sbaglio..

    Il pianeta brucia molto meno oggi grazie alle attività umane di controllo:



    "human activities were the dominant factor in determining the declining trend of burned area":

    Error - Cookies Turned Off

    e ancora:

    The Collection 6 MODIS burned area mapping algorithm and product - ScienceDirect
    Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 27/08/2021 alle 23:17

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