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  1. #221
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da andi Visualizza Messaggio
    Questo è un discorso che non sta in piedi: la maggioranza dice che la temperatura aumenterà di tot gradi, che il mare ci sommergerà, voi dovete credergli perchè quello è l'opinione della maggioranza politico-scientifica, anche senza prove che lo dimostrino!
    Ho detto scienza mi interessa solo quello, non ho detto politica. Sono due cose da distinguere. E comunque le prove che dimostrano quanto stai mettendo in dubbio ci sono da decenni, anzi il principio dell’effetto serra è studiato addirittura dal XIX secolo.

  2. #222
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    Predefinito Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da MarcoSarto Visualizza Messaggio
    Lo lasciamo a paesi che possono ospitarlo, come ad esempio la Finlandia, in cui l'utilizzo di energia nucleare ha ampio consenso popolare. Coincidenza vuole che il tasso di alfabetizzazione scientifica è tra i più alti in Europa.
    I morti derivati da incidenti nucleari sono inferiori a quelli di qualunque altra forma di energia.
    Nuclear power may have saved 1.8 million lives otherwise lost to fossil fuels, may save up to 7 million more. - Scientific American Blog Network

    Si è anche già discusso delle tempistiche legate alla fusione nucleare, e alla necessità in ogni caso di portare avanti la ricerca nei reattori a fissione.
    In principio concordo con il tuo ragionamento, anche se non molto tempo fa già ci eravamo espressi sul nucleare (parlo del convenzionale) e risultava che al giorno d’oggi partire da zero risulta forse svantaggioso in termini finanziari e di tempistiche in quanto anche i tempi di progettazione e attivazione di un nuovo impianto sono molto lunghi, a quel punto forse si sarà già virato quasi tutto verso fonti alternative.

  3. #223
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da MarcoSarto Visualizza Messaggio
    Personalmente sono contento delle parole di Cingolani di ieri, per quanto in realtà si sia limitato ad esprimere delle ovvietà assolute, che, in un paese come il nostro, ultimo per alfabetizzazione scientifica in Europa, risultano rivoluzionarie. La frase sugli ''ambientalisti radical chic" che sarebbero peggio del cambiamento climatico non è nemmeno sua, dato che un concetto molto simile è stato espresso già da Bill Gates in un'intervista del 2017. Ed è pura realtà: il cambiamento climatico ha sicuramente ucciso meno persone di Greenpeace con le sue campagne anti Golden Rice (https://www.scientificast.it/golden-rice/), e anche le morti dovute al riscaldamento globale in Germania sono certamente inferiori alla chiusura delle centrali nucleari (voluta dai Verdi), stimate 1100 all'anno: https://haas.berkeley.edu/wp-content/uploads/WP304.pdf


    Più in generale, l'ambientalismo anti-tecnologico propugna, senza spesso rendersene conto, il regresso ad un'epoca in cui la speranza di vita era la metà di quella odierna.
    Anche il fatto che bisognerebbe guardare al nucleare senza pregiudizi ideologici è una cosa che dovrebbe essere ovvia, ma evidentemente in Italia c'è una larga maggioranza di persone che ritiene che mettere l'ideologia di fronte alla scienza sia motivo di vanto. Il punto sulla sicurezza del nucleare di quarta generazione è invece assolutamente fuori bersaglio. Intanto perchè sostenere che ''in futuro avremo reattori che non richiedono nè Uranio arricchito nè acqua pesante" è abbastanza campata per aria - i reattori operativi nel mondo oggi funzionano già senza acqua pesante (con l'eccezione dei CANDU) e l'Uranio arricchito servirà anche con i reattori di quarta generazione, almeno come Kickstarter - e poi soprattutto perchè la frase del ministro lascia intendere che ''il nucleare futuro sarà più sicuro di quello attuale", il che è abbastanza una stupidaggine. Il nucleare di terza generazione è già oggi la tecnologia più sicura disponibile sul pianeta, e anche le generazioni precedenti, nonostante i 2 incidenti famosi (di cui uno ricordo ancora non ha causato vittime), hanno dei numeri invidiabili rispetto alle altre tecnologie per la produzione di energia (e di questo ne abbiamo già ampiamente discusso).
    E in tutto questo cosa rimane? I giornali cercano di spegnere il dibattito sul nascere, e nessuno che correla le parole di Cingolani alle bollette in crescita repentina, alle emissioni che non calano e al problema del riscaldamento globale. Ma intanto la politica è costretta a tornare sul tema, e di questo non si può non essere felici.
    Condivido tutto ciò che hai detto.

    Riguardo alle parole di Cingolani ovviamente non mi riferivo alla battuta sugli ambientalisti, che trovo infelice perché da modo ai media di parlare solo di questo e non dare la giusta attenzione al succo del suo discorso, ma al fatto che sarebbe ora si faccia un discorso serio di come si vuole produrre energia in Italia da qui ai prossimi 20/30 anni.
    Senza slogan e pregiudizi ma analizzando e valutando tutte le opportunità seriamente.

    Attualmente il fabbisogno annuo è più o meno 50 TW, se si passerà pesantemente alle auto elettriche aumenterà per forza…
    E via con i temi già trattati.

    Parlare di decrescita felice non mi sembra una soluzione sensata, si devono assolutamente usare le tecnologie moderne per ridurre i consumi (nel senso di ottimizzare i processi e quindi renderli più efficienti) e assolutamente ridurre l’impatto ambientale, ma con una visione di lungo raggio, non da un anno a quello successivo.

    Ma sembrano discorsi impossibili da fare in Italia


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  4. #224
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da MarcoSarto Visualizza Messaggio
    Personalmente sono contento delle parole di Cingolani di ieri, per quanto in realtà si sia limitato ad esprimere delle ovvietà assolute, che, in un paese come il nostro, ultimo per alfabetizzazione scientifica in Europa, risultano rivoluzionarie. La frase sugli ''ambientalisti radical chic" che sarebbero peggio del cambiamento climatico non è nemmeno sua, dato che un concetto molto simile è stato espresso già da Bill Gates in un'intervista del 2017. Ed è pura realtà: il cambiamento climatico ha sicuramente ucciso meno persone di Greenpeace con le sue campagne anti Golden Rice (https://www.scientificast.it/golden-rice/), e anche le morti dovute al riscaldamento globale in Germania sono certamente inferiori alla chiusura delle centrali nucleari (voluta dai Verdi), stimate 1100 all'anno: https://haas.berkeley.edu/wp-content/uploads/WP304.pdf


    Più in generale, l'ambientalismo anti-tecnologico propugna, senza spesso rendersene conto, il regresso ad un'epoca in cui la speranza di vita era la metà di quella odierna.
    Anche il fatto che bisognerebbe guardare al nucleare senza pregiudizi ideologici è una cosa che dovrebbe essere ovvia, ma evidentemente in Italia c'è una larga maggioranza di persone che ritiene che mettere l'ideologia di fronte alla scienza sia motivo di vanto. Il punto sulla sicurezza del nucleare di quarta generazione è invece assolutamente fuori bersaglio. Intanto perchè sostenere che ''in futuro avremo reattori che non richiedono nè Uranio arricchito nè acqua pesante" è abbastanza campata per aria - i reattori operativi nel mondo oggi funzionano già senza acqua pesante (con l'eccezione dei CANDU) e l'Uranio arricchito servirà anche con i reattori di quarta generazione, almeno come Kickstarter - e poi soprattutto perchè la frase del ministro lascia intendere che ''il nucleare futuro sarà più sicuro di quello attuale", il che è abbastanza una stupidaggine. Il nucleare di terza generazione è già oggi la tecnologia più sicura disponibile sul pianeta, e anche le generazioni precedenti, nonostante i 2 incidenti famosi (di cui uno ricordo ancora non ha causato vittime), hanno dei numeri invidiabili rispetto alle altre tecnologie per la produzione di energia (e di questo ne abbiamo già ampiamente discusso).
    E in tutto questo cosa rimane? I giornali cercano di spegnere il dibattito sul nascere, e nessuno che correla le parole di Cingolani alle bollette in crescita repentina, alle emissioni che non calano e al problema del riscaldamento globale. Ma intanto la politica è costretta a tornare sul tema, e di questo non si può non essere felici.

    Parli in modo talmente antitetico alle tematiche da me aperte, che potresti anche aprire un altro thread. Questo non è un thread sul nucleare e nemmeno contro le politiche verdi che sono a favore dell'ambiente. E' il contrario. Questa arroganza verso chi cerca di fare qualcosa per questo pianeta la trovo veramente intollerabile. Ti ci vorrebbe un bagno di umiltà, magari anche parlando con le migliaia di persone (quelle ancora in vita) che son state contaminate dai terribili incidenti come quello di Fukushima o di Chernobill. Vaglielo a dire a loro quanto è bello il nucleare. Per non parlare di vasti territori diventati inabitabili, forse per secoli...lasciamo perdere...


    E poi senti, visto che nel nucleare ci lavori, dovresti avere almeno il pudore di non parlare sempre e solo di quello. E' come chiedere alla ferrero se la nutella è prodotta in modo sostenibile. Abbiamo capito che per te il nucleare è la panacea di tutti i mali, ma è del tutto fuorviante e distante anni luce dalle tematiche di questo td che vuole affrontare gli argomenti in modo sistemico e non parlare di una singola cosa. Stai facendo solo pubblicità alla tua attività.


    Io ho tutto il rispetto per la Finlandia, ma la Finlandia è un territorio molto poco abitato e esente totalmente da eventi sismici. Pur non condividendo la loro scelta, la rispetto, ma qui in Italia credo sia fortemente rischiosa e sbagliata alla luce dei progressi che si stanno facendo con le altre fonti energetiche. E in ogni caso ripeto, il nucleare è antistorico, che tu lo voglia o no.

    Ribadisco, qui si cerca di discutere in modo serio su come superare il problema della crescita illimitata che per definizione, essendo il pianeta limitato, non è sostenibile, e dunque, il riscaldamento globale, è l'unico problema ambientale che l'umanità deve affrontare? Penso di no. Vediamo allora come ripensare il modello di economia, come diversificare in modo razionale le fonti energetiche e come diminuire progressivamente il nostro impatto sul pianeta, grazie per l'attenzione.

  5. #225
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Copernicus64 Visualizza Messaggio
    Parli in modo talmente antitetico alle tematiche da me aperte, che potresti anche aprire un altro thread. Questo non è un thread sul nucleare e nemmeno contro le politiche verdi che sono a favore dell'ambiente. E' il contrario. Questa arroganza verso chi cerca di fare qualcosa per questo pianeta la trovo veramente intollerabile. Ti ci vorrebbe un bagno di umiltà, magari anche parlando con le migliaia di persone (quelle ancora in vita) che son state contaminate dai terribili incidenti come quello di Fukushima o di Chernobill. Vaglielo a dire a loro quanto è bello il nucleare. Per non parlare di vasti territori diventati inabitabili, forse per secoli...lasciamo perdere...


    E poi senti, visto che nel nucleare ci lavori, dovresti avere almeno il pudore di non parlare sempre e solo di quello. E' come chiedere alla ferrero se la nutella è prodotta in modo sostenibile. Abbiamo capito che per te il nucleare è la panacea di tutti i mali, ma è del tutto fuorviante e distante anni luce dalle tematiche di questo td che vuole affrontare gli argomenti in modo sistemico e non parlare di una singola cosa. Stai facendo solo pubblicità alla tua attività.


    Io ho tutto il rispetto per la Finlandia, ma la Finlandia è un territorio molto poco abitato e esente totalmente da eventi sismici. Pur non condividendo la loro scelta, la rispetto, ma qui in Italia credo sia fortemente rischiosa e sbagliata alla luce dei progressi che si stanno facendo con le altre fonti energetiche. E in ogni caso ripeto, il nucleare è antistorico, che tu lo voglia o no.

    Ribadisco, qui si cerca di discutere in modo serio su come superare il problema della crescita illimitata che per definizione, essendo il pianeta limitato, non è sostenibile, e dunque, il riscaldamento globale, è l'unico problema ambientale che l'umanità deve affrontare? Penso di no. Vediamo allora come ripensare il modello di economia, come diversificare in modo razionale le fonti energetiche e come diminuire progressivamente il nostro impatto sul pianeta, grazie per l'attenzione.
    Ma come ti é già stato fatto notare il PIL non é un parametro adatto a valutare gli impatti ambientali, poiché efficientando i processi, il PIL cresce mantenendo inalterati i consumi.
    Quindi si potrebbe aver crescita con meno "inquinamento".

    Quanto al nucleare fa parte del mix energetico necessario per garantire al mondo uno stile di vita da 21° secolo e non del 18°.
    Pensare di produrre l'energia necessaria con solare o eolico é utopistico, visto che non sono fonti energetiche garantite h24 7/7, il solare di notte é nullo e basta una giornata coperta o nebbia e non produci nulla, per dire.
    Per l'eolico cosa si fa in caso di assenza di vento?
    Per non parlare della loro densità di energia, occorrerebbero superfici enormi per garantire una produzione sufficiente.
    Aggiungiamoci che hanno una durata di max 20 anni per poi veder degradato di molto il rendimento, che per produrli serve energia e si emette molta CO2, che non esiste un modo per riciclare/smaltire i pannelli solari e la fibra di carbonio (pale eoliche) e si vede la necessità di avere una fonte di energia diversa.

    Ripeto la domanda, fissato un fabbisogno energetico qualunque da qui a 20 anni ed in futuro, come lo si soddisferà eliminando completamente carbone, petrolio e nuclaere?
    Senza nucleare é impensabile se non impossibile.

  6. #226
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Copernicus64 Visualizza Messaggio
    Quello che non mi piace è che mi contesti qualsiasi cosa anche quando cerco di venirti incontro. Al punto che mi metti in bocca cose che non ho detto in modo da bollarmi come ambientalista estremista o simili. Ti fermi ai report (ma sarebbe meglio leggersi qualche rivista scientifica con IF non politicizzata, per evitare l'effetto "domanda all'oste...") e non guardi quello che ti succede intorno. Se poi salvaguardiamo solo le città a spese dell'ambiente circostante, non salvaguardiamo l'ambiente, ma solo lo spazio urbano che dipende strettamente dall'ambiente. Può essere che di spazzatura in giro ce n'è di meno in alcune realtà, ma oggi abbiamo le isole galleggianti in oceano grosse come nazioni.

    Nessuno ha parlato di imposizioni te lo sei inventato tu. Ho parlato di regolamentazioni al livello globale. L'ottimizzazione delle risorse porterà a una riduzione del PIL, ma questa è una conseguenza e NON E' il mio sogno o il mio obbiettivo, che è solo quello di vivere in un mondo migliore e in equilibrio e in armonia con l'ambiente. Inoltre ti posso assicurare che l'Italia fino agli anni 70 era bellissima, con la natura intorno alle città ancora in gran parte intatta, con un pò di smog in più nelle grandi città forse (quella è una delle poche migliorie che ci sono state in termini ambientali), ma da allora il consumo di suolo, cave capannoni, edifici mal pensati e mal costruiti è dilagato e a tutt'oggi non da cenni di arresto. Anzi, come previsto dalle leggi della matematica elementare stanno esponenzialmente crescendo dato che si deve far crescere l'economia e con essa il tuo tanto amato PIL.

    Roma non è stata sempre una pattumiera, ma bisogna risalire anche lì agli anni 70 (a parte una breve parentesi intorno agli anni 2000) quando ancora gli addetti ai parchi pubblici erano pagati e facevano il loro mestiere con passione e quando la mole di monnezza era circa 10 volte inferiore a quella che c'è adesso, e nessuno piangeva perchè non c'erano enormi packaging di plastica per la frutta.

    Nessuno ha detto che bisogna "imporre" di non produrre cose inutili, solo constato che si producono una montagna di cose inutili, inutili se la vediamo nell'ottica del rapporto costo/beneficio. Questo implica che ci debba essere una maggiore consapevolezza, sia da parte dei produttori che dei consumatori, o neanche questo va bene???


    La consapevolezza è importantissima


    Ho aperto questo TD non per fare la cassandra, ma per far capire che un alternativa a questo modello di sviluppo c'è, forse non essendo del ramo ancora non ci sono riuscito, ma anche perchè mi devo difendere continuamente da preconcetti e pregiudizi tuoi e di altri. Se uno parla di "decrescita" (intendendo con questo decrescita del consumo di suolo di risorse e dell'inquinamento) viene praticamente bandito come se fosse un criminale e questo già di per se la dice lunga sulle storture di questa società plagiata dai media e dai grossi gruppi che gestiscono l'informazione (con il web sempre più pervasivo in questo).

    Voi giovani DOVETE avere il coraggio di cambiare questa società, ca.zzo! non può andarvi bene tutto quello che vi propinano! Dovete avere il coraggio di sognare, di pensare un mondo diverso da questo come hanno fatto quelli della generazione che ha preceduto la mia e di quelli che hanno fatto uscire l'Europa dalla seconda guerra mondiale! Svegliatevi!!! Altrimenti ci penserà la natura e le crisi globali a farvi svegliare.
    Avete la mente intorpidita dalle tecnologie, pensate che queste risolveranno tutti i nostri problemi... le tecnologie le fanno le persone e se le persone si comportano male anche le tecnologie saranno dannose come qualsiasi altra cosa!

    Quindi dobbiamo cambiare noi stessi, il nostro stile di vita e il nostro modo di percepire la realtà che ci circonda e cambiare le nostre priorità. I nostri genitori e i nostri avi lo hanno fatto, perchè non lo dovremmo fare noi oggi?
    Non avevo colto l'intenzione di venirmi incontro, peraltro ripescando una discussione vecchia più di un mese.

    Io non mi riferivo agli ambienti urbani, in tutta Italia c'è stata una forte ripresa degli ecosistemi naturali, sia terrestri che acquatici (dove adesso il problema maggiore sono le specie invasive più che l'inquinamento). Le isole di plastica negli oceani si sono espanse principalmente a causa dell'assenza di sistemi di smaltimento dei rifiuti adeguati nei Paesi in via di sviluppo (e sicuramente faresti più PIL con uno smaltimento corretto che abbandonando i rifiuti in mare) mentre quelli industrializzati hanno ridotto il loro contributo (e comunque la loro presenza è documentata dagli anni '70).

    share-of-global-plastic-waste-emitted-to-the-ocean.jpg

    Ho già avuto modo di spiegarti che ottimizzare le risorse aumenta il PIL, perché il PIL calcola il valore dei beni e servizi per il consumatore finale e se riduci il consumo di beni intermedi hai maggiore valore aggiunto. Questo è particolarmente vero per Paesi poveri di risorse naturali come il nostro, dove gli input di materie prime sono quasi tutti con il segno meno nel calcolo del PIL. Se vuoi ti faccio anche tutti i conti, ma la contabilità nazionale non è materia semplice quindi lo faccio solo se ti interessa un approccio più analitico.

    Il consumo di suolo non sta aumentando esponenzialmente, anzi sta lentamente rallentando. Se ci fosse una legge adeguata sul consumo di suolo, insieme ad un trattamento fiscale che penalizzi fiscalmente le nuove costruzioni su terreno non edificato incentivando invece le ristrutturazioni e demolizioni di edifici esistenti, si potrebbe tranquillamente ridurre ulteriormente. Non c'è alcun bisogno di cementificare per aumentare il PIL se non c'è un aumento di popolazione, è molto meglio aumentare la produttività dei terreni già edificati e anzi costruire senza criterio porta a ridurre il PIL. Ancora non ci si è adeguati al fatto che perderemo 200-300 mila abitanti all'anno nei prossimi decenni e il problema sarà gestire gli spazi abbandonati più che edificarne di nuovi, con costi economici non indifferenti.


    Consumo_suolo.png

    La consapevolezza nelle scelte di consumo va benissimo, ma il concetto di decrescita è diverso e non riguarda il consumo di risorse ma proprio la riduzione del valore dell'attività economica. Se usi un termine come decrescita ti riferisci ad una precisa corrente di pensiero (quella propugnata da soggetti come Latouche) che ritengo gravemente fallata nei suoi presupposti ed estremamente pericolosa in termini politico-economici concreti. La transizione ecologica ha bisogno di enormi investimenti che produrranno PIL e lavoro, ma questi vengono mal visti da quelle correnti di pensiero. Bisogna essere molto ambiziosi sugli obiettivi ambientali ma per raggiungerli servirà una trasformazione radicale dei processi produttivi, non in senso pauperistico ma invece fortemente innovativo nel conciliare l'attività economica con gli ecosistemi naturali.


    La diatriba sul nucleare è un esempio di questo, c'è una tecnologia che può generare enormi quantità di energia con un impatto ambientale minimo in termini di materie prime e consumo di suolo, ma viene avversata a priori sulla base di obiezioni infondate dal punto di vista ambientale. Io non sono ancora del tutto convinto, ma se rispettasse le promesse il nucleare di quarta generazione sarebbe una aiuto formidabile per ridurre l'impatto ambientale.

  7. #227
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    a proposito delle incaute dichiarazioni del ministro Cingolani suggerisco vivamente questo (secondo me) equilibrato e condivisibile intervento di Scalari su valigiablu

    Perche le affermazioni del ministro della Transizione Ecologica sugli ambientalisti sono un problema – Valigia Blu

  8. #228
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da ldanieli Visualizza Messaggio
    a proposito delle incaute dichiarazioni del ministro Cingolani suggerisco vivamente questo (secondo me) equilibrato e condivisibile intervento di Scalari su valigiablu

    Perche le affermazioni del ministro della Transizione Ecologica sugli ambientalisti sono un problema – Valigia Blu
    Intervento ineccepibile, anche io ho trovato inopportune le dichiarazioni del ministro, pur condividendo un po' di frustrazione verso le posizioni di alcuni gruppi ambientalisti che di fatto finiscono per ostacolare la ricerca di soluzioni praticabili alla crisi climatica. Non credo che fosse questa la sua intenzione, ma ha portato il dibattito in una direzione sbagliata, facendo il gioco di chi invece ostacola il cambiamento per ragioni opposte (scettici e difensori di interessi particolari).

    Ciò che serve invece è mirabilmente riassunto nell'ultimo paragrafo di questo articolo, che riporto per chi non avesse voglia di leggerlo tutto.

    Sulla transizione ecologica serve una discussione seria, approfondita, allargata, inclusiva. Non provocatoria. Parliamo di rinnovabili, di nucleare di IV generazione, di tecnologie di cattura e immagazzinamento del carbonio, di ricerca scientifica e tecnologica, discutiamo laicamente di ogni possibile soluzione tecnologiche. Considerando però che quello che ci serve, per intervenire *adesso*, e non tra 10 anni, lo abbiamo già e che non esiste *LA* soluzione tecnologica alla crisi climatica. Parliamo di costi e benefici, di ogni aspetto,, anche sociale ed economico, della transizione. Che non è soltanto un cambiamento tecnologico ("sostituiamo le energie fossili con quelle non-fossili"), ma che è una questione che riguarda anche la tutela del suolo, dell'acqua, dell'aria, della biodiversità e che quindi, nelle politiche e soluzioni che si propongono, dovrebbe coinvolgere anche diverse competenze scientifiche.

  9. #229
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da MeTeo72 Visualizza Messaggio
    Ma come ti é già stato fatto notare il PIL non é un parametro adatto a valutare gli impatti ambientali, poiché efficientando i processi, il PIL cresce mantenendo inalterati i consumi.
    Quindi si potrebbe aver crescita con meno "inquinamento".

    Quanto al nucleare fa parte del mix energetico necessario per garantire al mondo uno stile di vita da 21° secolo e non del 18°.
    Pensare di produrre l'energia necessaria con solare o eolico é utopistico, visto che non sono fonti energetiche garantite h24 7/7, il solare di notte é nullo e basta una giornata coperta o nebbia e non produci nulla, per dire.
    Per l'eolico cosa si fa in caso di assenza di vento?
    Per non parlare della loro densità di energia, occorrerebbero superfici enormi per garantire una produzione sufficiente.
    Aggiungiamoci che hanno una durata di max 20 anni per poi veder degradato di molto il rendimento, che per produrli serve energia e si emette molta CO2, che non esiste un modo per riciclare/smaltire i pannelli solari e la fibra di carbonio (pale eoliche) e si vede la necessità di avere una fonte di energia diversa.

    Ripeto la domanda, fissato un fabbisogno energetico qualunque da qui a 20 anni ed in futuro, come lo si soddisferà eliminando completamente carbone, petrolio e nuclaere?
    Senza nucleare é impensabile se non impossibile.
    Come sempre mi mettete in bocca cose che non ho mai detto, trovate un punto in cui dico che carbone e petrolio vanno completamente abbandonati. Il nucleare in Italia lasciamolo stare per favore. Ho scritto in grassetto l'ultima parte del mio intervento ma vedo che non è bastato:

    Qui si cerca di discutere in modo serio su come superare il problema della crescita illimitata che per definizione, essendo il pianeta limitato, non è sostenibile, e dunque, il riscaldamento globale, è l'unico problema ambientale che l'umanità deve affrontare? Penso di no. Vediamo allora come ripensare il modello di economia, come diversificare in modo razionale le fonti energetiche e come diminuire progressivamente il nostro impatto sul pianeta, grazie per l'attenzione.



  10. #230
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da ldanieli Visualizza Messaggio
    a proposito delle incaute dichiarazioni del ministro Cingolani suggerisco vivamente questo (secondo me) equilibrato e condivisibile intervento di Scalari su valigiablu

    Perche le affermazioni del ministro della Transizione Ecologica sugli ambientalisti sono un problema – Valigia Blu
    Un pensiero assolutamente condivisibile, come avevo già sottolineato.

    Nell'articolo cita il rapporto Net-Zero 2050 dicendo che un 10% dell'energia sarà prodotto dal nucleare, ma senza dire a quanto ammonta questo 10% rispetto alla produzione nucleare attuale, perché il 10% di 100 é diverso dal 10% di 1000 anche se sempre 10% é.

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