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  1. #321
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    potevo scrivere decenni fa, la sostanza non cambia, la diciottenne non dovrebbe essere poco più che una bambina. I giovani di oggi sono più precoci? e allora come fanno ad essere poco più che bambini? Vanessa e Greta sono strumentalizzate, abbiamo giovani diciottenni che queste due dovrebbero vergognarsi di avere la boria di rappresentare...
    I giovani di oggi sono più precoci ma riflettono meno, e sull'amministrazione del nostro pianeta ce n'è da riflettere con saggezza, calma e attenzione! E' comunque un bene che partano delle istanze da parte loro...meglio di niente. Poi è chiaro che ogni gruppo d'interesse cerchi subito la strumentalizzazione. Avrei preferito in effetti che queste istanze partissero da un trentenne o una trentenne un pò più preparati, ma poi però non facevano notizia!

  2. #322
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Turgot Visualizza Messaggio
    Capito a che titolo parli di giovani? Con in classico prologo: "Ai miei tempi".
    Davvero, sei la cosa più insopportabile che abbia trovato nel web negli ultimi 10 anni.

    Ritorno nell'oblio così evito di farmi perma-bannare da questo forum

    ovviamente concordo
    Si vis pacem, para bellum.

  3. #323
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Copernicus64 Visualizza Messaggio
    Io sopravvivo benissimo senza, anche perchè già internet tra una cosa e l'altra occupa una parte consistente della mia vita. Quindi continuo strenuamente a rimandare l'acquisto del mio primo smartphone!

    Comunque se mi permetti, già mettere sullo stesso piano natura e smartphone è indice di qualcosa che non va. La natura equivale al cosmo quindi riterrei quest'ultima un tantino più importante. Si dice che li dentro ci sono affetti relazioni ecc...ma quelli veri si possono coltivare anche senza quel coso lì a mio avviso, tutto il resto serve solo a rafforzare l'immagine che si ha di se, attraverso l'approvazione degli altri. Questo lo fanno i bambini, magari anche i ragazzi, ma poi bisogna crescere e abbandonare queste forme un pò puerili di esistenza. Invece, trovo patetici quei cinquantenni o sessantenni, che vengono presi da questa rete narcisistica, e anche loro stanno lì davanti ai loro piccoli schermi e continuano con aria compiaciuta a postare messaggini senza mai staccare lo sguardo da quel coso...spesso sono gli stessi che hanno allevato male i propri figli, proponendogli modelli opinabili di vita.

    L'altro aspetto riguarda la dipendenza legata al fatto che alcune cose sono realmente utili. Ma proprio in questo si cela un pericolo, e cioè che demandiamo serenamente alcuni compiti che prima facevamo noi, come fare attenzione alla strada che si percorre, oppure sapere dove sta l'Australia, oppure come si chiama quel monte o come arrivare a quella piazza, perchè tanto ce lo dice lui. Così a poco a poco senza accorgercene ci impoveriamo. Nel momento in cui dovesse arrivare una catastrofe o un mega-blackout saremmo persi.
    Naturalmente si può utilizzare lo smartphone in modo non pervasivo, sapendo quando usarlo, come usarlo e perchè usarlo. Io mi auguro che le future generazioni avranno questa capacità, rendendosi conto che alcune cose ci liberano e ci arricchiscono e altre ci rendono succubi o meno intelligenti e capaci...L'errore è considerare quel coso come parte di se, dovrebbe essere un mero strumento che (non troppo spesso) utilizziamo.
    Io ad esempio nello smartphone ho i contatti di amici, social, conversazioni salvate, appunti anche meteorologici oltre che medici (studiando medicina) raccolti in apposite cartelle.
    Ho tutte le foto che ho scattato negli ultimi anni, ho ricordi immediatamente accessibili in qualche secondo.
    Sostengo per questo che la vita di ognuno può essere compresa e finanche ricostruita analizzando uno smartphone, d'altronde è proprio quel che fa la polizia quando esamina i cellulari degli indagati.
    In un certo senso lo smartphone è davvero una parte di sè, anzi, è il proprio Io sintetizzato in qualche bit di informazione, e non perchè necessariamente ne siamo diventati schiavi ma per il semplice fatto che è così versatile nell'uso che ti serve in diversi modi finendo così per metterci lì dentro gran parte della tua vita nolente o volente.

    Non capisco dunque perchè tu sia avverso allo smartphone di per sè, più che altro la rovina del mondo digitale sono i social, che alimentano una realtà virtuale e fittizia in cui spesso molti si rifugiano. Ma questo è un altro discorso, molto differente. Fosse per me infatti esisterebbe solo Whatsapp, l'essenziale insomma per comunicare con le persone che fanno parte della tua vita, quella reale. Di Facebook e Instagram o altro potrei fare benissimo a meno, e in effetti è così per quanto mi riguarda.


    Circa l'equiparazione natura/smartphone credo che sbagli a vedere una dicotomia, così come sbagli a mitizzare la natura. Qui avrei da fare una disquisizione filosofica: se ti vedi attorno noi viviamo e prosperiamo come genere umano solo perchè viviamo in ambienti che non sono affatto naturali ma sono completamente plasmati a nostra immagine e somiglianza per soddisfare i nostri bisogni. Il nostro sviluppo tecnologico è iniziato nel Neolitico quando abbiamo iniziato a creare insediamenti urbani che naturali non sono. Guardandomi attorno direi che ogni cosa ci dice che l'uomo non tollera la vera natura, la teme, e cerca sempre di sottometterla. Non abbiamo un rapporto ideale con "madre natura" altrimenti vivremmo ancora come i nostri antenati preistorici cibandoci per caccia e raccolto dei prodotti naturali.
    Parlare dunque di amore per la natura lo vedo forzato e frutto anzi del totale disaccoppiamento tra uomo e natura che viviamo quotidianamente, e come sempre capita una cosa bella e lontana appare sempre stupenda (finchè poi non la vivi per davvero, allora subentra la noia e il fastidio).

    Ora, è ovvio che questo discorso non deve arrivare alla conclusione che la natura è matrigna alla Leopardi e che non ha senso impegnarsi per preservarla. Dato che noi stessi, nonostante non lo vogliamo, siamo esseri naturali che dipendono dalla natura, ha senso ed è necessario lottare per essa.
    La mia visione è antropocentrica perchè noi uomini siamo antropocentrici, una verità innegabile. Antropocentrismo che è a sua volta una variante naturale dell'istinto di conservazione della propria specie, iscritto dunque in noi costitutivamente. Ma proprio perchè riconosco questa visione antropocentrica posso dire che si può amare sia lo smartphone sia la natura, il primo perchè riflette la mia vita e la seconda perchè da essa dipende la mia vita e voglio conservarla perchè possano goderne anche i miei figli.

  4. #324
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da andi Visualizza Messaggio
    Quello che è tragico è che presidenti del consiglio, ministri e politici rispondano e quasi si scusino alle farneticazioni di una banda di ragazzi che hanno folli e insensate proposte. Come se ai vecchi scioperi anni 90 che facevamo a scuola per i motivi più disparati fossero venuti a scusarsi e a rispondere politici di alto livello o addirittura presidenti del consiglio!
    Quoto, e non perché non creda nell'AGW, anzi, ma perché penso che il fenomeno Greta e Friday's for Future sia solo pura e semplice propaganda dei cosiddetti nazi-ambientalisti, categoria molto ben presente e politicamente rappresentata in Italia, gli stessi che 34 anni fa hanno strumentalizzato Chernobyl per fare chiudere i reattori nucleari in Italia, condannandoci a decenni di bollette altissime, sprechi e inefficienze.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  5. #325
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Io ad esempio nello smartphone ho i contatti di amici, social, conversazioni salvate, appunti anche meteorologici oltre che medici (studiando medicina) raccolti in apposite cartelle.
    Ho tutte le foto che ho scattato negli ultimi anni, ho ricordi immediatamente accessibili in qualche secondo.
    Sostengo per questo che la vita di ognuno può essere compresa e finanche ricostruita analizzando uno smartphone, d'altronde è proprio quel che fa la polizia quando esamina i cellulari degli indagati.
    In un certo senso lo smartphone è davvero una parte di sè, anzi, è il proprio Io sintetizzato in qualche bit di informazione, e non perchè necessariamente ne siamo diventati schiavi ma per il semplice fatto che è così versatile nell'uso che ti serve in diversi modi finendo così per metterci lì dentro gran parte della tua vita nolente o volente.

    Non capisco dunque perchè tu sia avverso allo smartphone di per sè, più che altro la rovina del mondo digitale sono i social, che alimentano una realtà virtuale e fittizia in cui spesso molti si rifugiano. Ma questo è un altro discorso, molto differente. Fosse per me infatti esisterebbe solo Whatsapp, l'essenziale insomma per comunicare con le persone che fanno parte della tua vita, quella reale. Di Facebook e Instagram o altro potrei fare benissimo a meno, e in effetti è così per quanto mi riguarda.


    Circa l'equiparazione natura/smartphone credo che sbagli a vedere una dicotomia, così come sbagli a mitizzare la natura. Qui avrei da fare una disquisizione filosofica: se ti vedi attorno noi viviamo e prosperiamo come genere umano solo perchè viviamo in ambienti che non sono affatto naturali ma sono completamente plasmati a nostra immagine e somiglianza per soddisfare i nostri bisogni. Il nostro sviluppo tecnologico è iniziato nel Neolitico quando abbiamo iniziato a creare insediamenti urbani che naturali non sono. Guardandomi attorno direi che ogni cosa ci dice che l'uomo non tollera la vera natura, la teme, e cerca sempre di sottometterla. Non abbiamo un rapporto ideale con "madre natura" altrimenti vivremmo ancora come i nostri antenati preistorici cibandoci per caccia e raccolto dei prodotti naturali.
    Parlare dunque di amore per la natura lo vedo forzato e frutto anzi del totale disaccoppiamento tra uomo e natura che viviamo quotidianamente, e come sempre capita una cosa bella e lontana appare sempre stupenda (finchè poi non la vivi per davvero, allora subentra la noia e il fastidio).

    Ora, è ovvio che questo discorso non deve arrivare alla conclusione che la natura è matrigna alla Leopardi e che non ha senso impegnarsi per preservarla. Dato che noi stessi, nonostante non lo vogliamo, siamo esseri naturali che dipendono dalla natura, ha senso ed è necessario lottare per essa.
    La mia visione è antropocentrica perchè noi uomini siamo antropocentrici, una verità innegabile. Antropocentrismo che è a sua volta una variante naturale dell'istinto di conservazione della propria specie, iscritto dunque in noi costitutivamente. Ma proprio perchè riconosco questa visione antropocentrica posso dire che si può amare sia lo smartphone sia la natura, il primo perchè riflette la mia vita e la seconda perchè da essa dipende la mia vita e voglio conservarla perchè possano goderne anche i miei figli.
    Ma non è mitizzazione la amo e basta. Da quando sono bambino che è così, perchè fin da quando ero bambino ho avuto dei contatti profondi con il mare le piante, i sassi, quindi non guardandola da lontano a mo di cartolina. Ma questo dipende dal retroterra culturale, che a poco a poco si sta spostando dal naturale all'artificiale. E' un processo inevitabile? Forse, ma bisognerebbe educare i propri figli ad amare la natura e le bellezze naturali, non con chissà quali paroloni o poesie, semplicemente facendoli stare a contatto con essa, senza essere troppo apprensivi come molti genitori di oggi.

    Io quando avevo 4 anni o poco più, me ne andavo in giro da solo arrampicando tra i sassi di granito della Sardegna, con i miei che mi lasciavano andare senza problemi, o con un materassino gonfiabile e le pinne ai piedi (ancora non sapevo nuotare) giravo libero per gli anfratti rocciosi in un mare, quello della Maddalena, ancor più cristallino di come è oggi. Ricordo ancora il mio primo pensiero filosofico chiedendo a mia madre (sembra incredibile, ma avevo forse neppure tre anni), guardando i monti selvaggi della Tolfa e in transito con mio padre alla guida della nostra fiat 124, se lì ci fosse qualcuno. Alla sua risposta ovvia di no, ebbi l'intuizione di come il cosmo abbia una sua vita propria e indipendente, al di là della mia famigliola dei miei genitori e della mia casetta a Roma.
    E' incredibile come i bambini senza le parole a volte intuiscano cose che poi da adulti difficilmente si raggiungeranno con la stessa profondità. Tutto questo per dire che forse sono stato un privilegiato, ma mi accorgo anche dell'importanza di certe esperienze quando si è molto piccoli. Quando con la famiglia siamo stati in Sicilia alcuni anni fa, siamo andati sull'Etna fino alla parte più alta della strada quasi a 2000 metri, e sia io che mio fratello siamo subito usciti a fare una piccola escursione per goderci l'aria fina e il meraviglioso panorama. Le mie nipoti, allora di 15 e 16 anni, sono rimaste tutto il tempo in macchina a giocherellare con gli smartphone...per me questo è semplicemente inconcepibile, e se qualcuno mi spiega che oggi è così, semplicemente non mi interessa neppure capirlo, mi fa una tristezza enorme e basta.

    Ora non voglio giudicare le mie nipoti, magari oggi che sono più grandicelle non lo avrebbero fatto, però solo per dire che alcune cose proprio non vanno secondo me, e c'è bisogno di un maggior contatto con il mondo naturale. Forse l'iperprotettività ha avuto un ruolo in tutto questo, magari assieme all'alibi del giochetto elettronico al posto del ciuccio... se se ne fossero andati a gironzolare tra posti incantevoli e indisturbati come me, sarebbe stato diverso, di questo sono sicuro.

  6. #326
    Vento forte L'avatar di ale97
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    1) non credo che siano state le nuove generazioni a pretendere l'aria condizionata in ogni aula, ma semplici norme di buonsenso
    2) le lezioni sono fatte al computer per via del Covid, non di certo perchè lo volevano loro
    3) i televisori per ogni stanza li comprano i genitori, mica i figli
    4) e allora? Mica solo i giovani li usano, mio padre ha 2 cellulari e un computer di cui due dei dispositivi sono ad esclusivo uso lavorativo
    5) in realtà la maggioranza degli studenti prende mezzi pubblici se non è possibile andare a piedi
    6) questo può essere vero ma è una stupida generalizzazione sia perchè riguardava pure i nostri genitori (la generazione del giornalista) sia perchè non tutti sono così


    Se proprio si deve contestare qualcosa ai giovani per favore non questa lista.

    Ha un fondo di verità ma è troppo facile dire che certe tecnologie, aria condizionata compresa, in passato non venivano usate...grazie, non esistevano, se fossero esistite sarebbero state usate e con efficienza e consumi assurdi rispetto a oggi. In piú certo che se si passa da lavori manuali e fisici all'aperto a lavori piú cognitivi in ufficio le esigenze e le possibilità cambiano. Io uno di questi paladini anti-aria condizionata vorrei vederli 1) condannare allo stesso modo i riscaldamenti invernali, 2) eseguire lavori che richiedono concentrazione e sforzo mentale, ovviamente con l'efficienza molto alta richiesta ai giorni nostri in ogni ambito, senza aria condizionata e magari senza ventilatore (consuma anche quello, no?) in una stanza con 30/32°C. Tralasciando il fatto che ovviamente alcuni lo soffrono molti piú di altri il caldo. Questi discorsi mi fanno incavolare.


    Peró il fondo di verita credo che stia nel fatto per cui molti manifestanti di FFF non si rendono conto che per buona parte siamo noi stessi a inquinare, ma con comportamenti spesso non evitabili e che comunque ovviamente fanno anche loro.

  7. #327
    Vento forte L'avatar di ale97
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da MeTeo72 Visualizza Messaggio
    Già.
    Vorrei vedere come reagirebbero giovani e non se “i governi” domani decidessero di limitare i consumi di energia obbligando le persone a muoversi in bici o mezzi pubblici, eliminando lavatrici, televisori (al max uno x casa), lavapiatti e telefoni.
    Le prime cose che mi sono venute in mente.


    Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
    Ovviamente tu vivi senza tutto questo dato che emetti giudizi di questo tipo, giusto?

  8. #328
    Vento forte L'avatar di ale97
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da SsNo Visualizza Messaggio
    La prima cosa che mi manda fuori dai gangheri è vedere quanti miei coetanei comprino paccottiglia da H&M, Primark, vestiti di scarsa qualità che durano poco, e di cui il più delle volte non hanno assolutamente bisogno. Non è che abbia tutti i torti il tizio, anche se ha citato gli esempi sbagliati
    Sempre vestiti sono e non è detto che durino poco, poi certo, c'|è chi li compra perché sa che gli servono e chi lo fa in modo compulsivo senza una reale necessità.

    A me dà più fastidio chi si compra continuamente borsette e accessori di ogni tipo spesso superflui ed esclusivamente per rincorrere le mode del momento, magari costruiti con pelle di animali (se vogliamo fare qualcosa per limitare consumismo, caccia e allevamenti devono essere proprio le produzioni di superflue pellicce che devono essere abolite, non certo gli allevamenti per la produzione della carne), chi acquista dispositivi elettronici nuovi anche quando il vecchio va ancora benissimo (es. acquisto di ogni singolo iPhone o altro modello ogni anno) , ecc.

    Non, ad esempio, schierarsi contro le cannucce di plastica per poi comprare quelle di carta avvolte nella plastica o condurre campagne di demonizzazione randomiche a turno sulle cose più disparate

  9. #329
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Copernicus64 Visualizza Messaggio
    Ma non è mitizzazione la amo e basta. Da quando sono bambino che è così, perchè fin da quando ero bambino ho avuto dei contatti profondi con il mare le piante, i sassi, quindi non guardandola da lontano a mo di cartolina. Ma questo dipende dal retroterra culturale, che a poco a poco si sta spostando dal naturale all'artificiale. E' un processo inevitabile? Forse, ma bisognerebbe educare i propri figli ad amare la natura e le bellezze naturali, non con chissà quali paroloni o poesie, semplicemente facendoli stare a contatto con essa, senza essere troppo apprensivi come molti genitori di oggi.

    Io quando avevo 4 anni o poco più, me ne andavo in giro da solo arrampicando tra i sassi di granito della Sardegna, con i miei che mi lasciavano andare senza problemi, o con un materassino gonfiabile e le pinne ai piedi (ancora non sapevo nuotare) giravo libero per gli anfratti rocciosi in un mare, quello della Maddalena, ancor più cristallino di come è oggi. Ricordo ancora il mio primo pensiero filosofico chiedendo a mia madre (sembra incredibile, ma avevo forse neppure tre anni), guardando i monti selvaggi della Tolfa e in transito con mio padre alla guida della nostra fiat 124, se lì ci fosse qualcuno. Alla sua risposta ovvia di no, ebbi l'intuizione di come il cosmo abbia una sua vita propria e indipendente, al di là della mia famigliola dei miei genitori e della mia casetta a Roma.
    E' incredibile come i bambini senza le parole a volte intuiscano cose che poi da adulti difficilmente si raggiungeranno con la stessa profondità. Tutto questo per dire che forse sono stato un privilegiato, ma mi accorgo anche dell'importanza di certe esperienze quando si è molto piccoli. Quando con la famiglia siamo stati in Sicilia alcuni anni fa, siamo andati sull'Etna fino alla parte più alta della strada quasi a 2000 metri, e sia io che mio fratello siamo subito usciti a fare una piccola escursione per goderci l'aria fina e il meraviglioso panorama. Le mie nipoti, allora di 15 e 16 anni, sono rimaste tutto il tempo in macchina a giocherellare con gli smartphone...per me questo è semplicemente inconcepibile, e se qualcuno mi spiega che oggi è così, semplicemente non mi interessa neppure capirlo, mi fa una tristezza enorme e basta.

    Ora non voglio giudicare le mie nipoti, magari oggi che sono più grandicelle non lo avrebbero fatto, però solo per dire che alcune cose proprio non vanno secondo me, e c'è bisogno di un maggior contatto con il mondo naturale. Forse l'iperprotettività ha avuto un ruolo in tutto questo, magari assieme all'alibi del giochetto elettronico al posto del ciuccio... se se ne fossero andati a gironzolare tra posti incantevoli e indisturbati come me, sarebbe stato diverso, di questo sono sicuro.
    In parte è mitizzazione, perchè parli "a sproposito" (dal mio punto di vista) di amare la natura quando non è così e non potrà mai esserlo finchè lo scrivi vivendo in una città, lavorando non per procacciarti cibo ma per guadagnare soldi che sono invenzione umana. Se amassi davvero la natura vivresti immerso in essa, non sottomettendola ma servendoti dei beni che ti offre.
    Tutta la nostra vita è artificiale, e se credi che oggi lo sia di più solo perchè non viviamo più nelle campagne devo informarti però che le campagne sono sì naturali ma a loro volta artificiali visto che abbiamo disboscato tutta Europa per far posto a campi agricoli, eliminando specie arboree o confinandole in determinati habitat (guarda caso quelli meno consoni e facili da gestire), e così anche la fauna. Le campagne che vediamo sono frutto dell'uomo quanto le città.

    Tu non ami la natura, ma ami fuggire temporaneamente nella natura, che è un po' l'equivalente di frequentare un'amante attraente per sfuggire dalla routine. Con l'amante però non ci vivresti mai perchè sapresti non funzionerebbe e non sarebbe rosa e fiori, tutt'altro.

    Circa le tue nipoti comprendo il tuo sgomento, forse però più che amore per lo smartphone non capivano perchè camminare lì o non erano semplicemente interessate. Il solo fatto che senza smartphone probabilmente sarebbero venute non toglie che avendo un'alternativa avrebbe preferito quella. Che so, magari 30 anni fa se lì ci fosse stato un bar avrebbero preferito stare lì piuttosto che fare l'escursione, non per questo però si può dire che amino i bar e non la natura.
    E' la semplice mancanza di interesse segno di distacco dalla natura dovuta alle nostre vite artificiose? Io credo che il discorso sia molto più complesso di così personalmente.

  10. #330
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da ale97 Visualizza Messaggio
    Ovviamente tu vivi senza tutto questo dato che emetti giudizi di questo tipo, giusto?
    Certo che no.
    Ma nel mio piccolo qualche cosa faccio usando la bici (quella "muscolare", non la ebike) il più possibile e anche per andare al lavoro quando lavoravo a 30 km da casa e cercando di avere uno stile di vita il meno impattante possibile.

    Poi non vado in piazza o in televisione ad accusare i governi di agire in modo criminale proponendo soluzioni assurde che fanno a pugni con le leggi della fisica e la matematica.

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