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  1. #381
    Vento moderato L'avatar di dude79
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    Perfetto allora escludiamo Alimonti al cui pensiero sei allergico, ti dò giusto dei chiarimenti visto che nemmeno hai letto la bibliografia relativa a tutti gli altri riferimenti fatti che riguardano a numerosi dati sui cambiamenti considerati climatici dalla letteratura scientifica:

    Diamond H. J. and Schreck C. J., 2020. State of the climate, Bullwetin of the American Meterological society.
    https://ametsoc.net/sotc2020/State_o...0_LowRes96.pdf

    Loehle C., Staehling E., 2020. Hurricane trend detection. Nat Hazards 104, 1345–55, https://doi.org/10.1007/s11069-020-04219-x Bo Xiang, Xinning Dong & Yonghua Li, 2020. Climate change trend and causes of tropical cyclones affecting the South China Sea during the past 50 years, Atmospheric and Oceanic Science Letters, 13:4, 301-307, DOI: 10.1080/16742834.2020.1752110

    Tendenza al ribasso dei cicloni tropicali: vedi n°3 link sopra.

    Campbell et al., 2017 Large historical growth in global terrestrial gross primary production, Nature, vol. 544, issue 7, 648, pp. 84-87.
    Large historical growth in global terrestrial gross primary production | Nature

    Feedback negativo al cambiamento climatico: leggere link sopra
    Climate Research Unit, 2021. Hadcrut4 global dataset, Temperature data (HadCRUT, CRUTEM,, HadCRUT5, CRUTEM5) Climatic Research Unit global temperature
    Dal 1850 manifestano un trend all’aumento, seppur con fasi di crescita (es: 1910-1950) alternate a fasi di decrescita (es: 1950-1977). In complesso l’aumento registrato è stimato in +1,2°C del 1850 ad oggi (Climate Research Unit, 2021).

    Gabrielli, et al 2017. Age of the Mt. Ortles ice cores, the Tyrolean Iceman and glaciation of the highest summit of South Tyrol since the Northern Hemisphere Climatic Optimum, The Cryosphere, 10, 2779-2797, doi:10.5194/tc-10-2779-2016, 2016.
    https://tc.copernicus.org/articles/10/2779/2016/
    Goehring B.M., Schaefer J.M., Schluechter C., Lifton N.A., Finkel R.C., Timothy Jull A.J., Akçar N., Alley R.B., 2011. The Rhone Glacier was smaller than today for most of the Holocene, Geology, July 2011; v. 39; no. 7, 679–682.

    L’arretramento attuale ripropone situazioni più volte verificatesi dopo la fine della glaciazione di Wurm (Goering et al., 2011), ad esempio durante il grande optimum postglaciale, fra 8500 e 5500 anni fa (Gabrielli et al., 2017)
    EEA, 2021 a. Glaciers https://www.eea.europa.eu/data-and-m...s-2/assessment
    Ghiacciai europei in generale arretramento salvo casi specifici (es: Scandinavia) ove la crescita in volume è spinta dalle più intense precipitazioni nevose proprie della fase climatica odierna alle alte latitudini (EEA, 2021 a).

    EEA, 2021 b. Global and European sea level rise https://www.eea.europa.eu/data-and-m...e-7/assessment

    Le misure con mareografi indicano che il livello marino è aumentato di 19 cm dal 1900 a oggi, un aumento medio di circa 1,5 mm / anno e quindi c'è statodal 1900 al 1993 anche un calo(change).
    La crescita per il periodo 1993-2019, per il quale sono disponibili misurazioni satellitari, è stata di 3,1 mm/anno e nel periodo 2010-2019 ed è salita a 4,4 mm/anno.

    Kogan F. et al., 2020. Near 40-year drought trend during 1981-2019 earth warming and food security, Geomatics, Natural Hazards and Risk, doi: 10.1080/19475705.2020.1730452
    https://www.tandfonline.com/doi/full...5.2020.1730452

    Limitandoci alla sola siccità agronomica (carenza idrica per le colture agrarie), Kogan et al (2020) hanno analizzato le sue tendenze globali utilizzando dati da satellite periodo 1981-2018. I risultati mostrano che per l’intero globo, negli emisferi e nei principali paesi produttori di grano (Cina, USA e India) la siccità nel periodo indagato non si è intensificata e/o ampliata arealmente.
    Sun et al., 2021. A Global, Continental, and Regional Analysis of Changes in Extreme Precipitation, Journal of climate, pp. 243-258, DOI: https://doi.org/10.1175/JCLI-D-19-0892.1

    Sun et al. (2021) su un totale di 8326 stazioni pluviometriche distribuite sull’intero globo per il periodo 1950-2018 mostrano che l’89% delle stazioni presenta intensità pluviometriche stazionarie, il 9% presenta un aumento di intensità e il 2% un diminuzione della stessa.
    Perkins-Kirkpatrick, S.E., Lewis, S.C., 2020. Increasing trends in regional heatwaves. Nat Commun 11, 3357. https://doi.org/10.1038/s41467-020-16970-7
    La tendenza globale riferita alle serie storiche delle ondate di caldo tra il 1951-2017 indica un aumento in frequenza, ma non in intensità.

    Piomas, 2021. Arctic Sea Ice Volume Reanalysis (http://psc.apl.uw.edu/research/proje...olume-anomaly/)

    Dopo il consistente regresso del volume dei ghiacci registrato fra 1988 e 2010, il volume si è poi stabilizzato come attestano i dati del Pan-Arctic Ice Ocean Modeling and Assimilation System
    Sharma A., Wasko C., Lettenmaier D.P., 2018. If Precipitation Extremes Are Increasing, Why Aren’t Floods?, Water Resources Research,
    https://agupubs.onlinelibrary.wiley....9/2018WR023749
    Assenza di evidenze stringenti circa l’aumento della magnitudo delle inondazioni, mente alcuni studi indicano il prevalere delle diminuzioni sugli aumenti(vedi sopra).

    Scheuren J-M. et al., 2007. Annual Disaster Statistical Review: Numbers and Trends 2007 https://www.cred.be/node/316

    La crescita dei disastri naturali registrata dal 1950 al 2000 viene attribuita alle maggiori capacità di reporting.
    Zeng, Z., Ziegler, A.D., Searchinger, T. et al. A reversal in global terrestrial stilling and its implications for wind energy production. Nat. Clim. Chang. 9, 979–985 (2019). https://doi.org/10.1038/s41558-019-0622-6
    Per i venti con velocità superiore a 10 m/s la tendenza riferita alle serie storiche 1973-2019 è lievemente negativa per tutti gli areali mondiali.

    Non riguardano cambiamenti climatici?
    Non fare il furbo, in senso lato tutto riguarda i cambiamenti climatici. Io sono partito dalla tua domanda sarcastico-retorica:
    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    Quindi in questa bibliografia sarebbero tutti negazionisti?
    Quindi immagino che la lista comprenda, a tuo parere, bibliografia che contesta la tesi del riscaldamento forzata dall'incremento in atmosfera di climalteranti. Le uniche forzature che vedo sono invece i tuoi goffi commenti per giustificare la tua controtesi.
    Cosa c'entrino con l'AGW lo stato del clima 2020, il dataset HadCRU di temperatura globale, l'annuario dei disastri climatici, i report della EEA su aumento del livello del mare e ghiacciai continentali lo sai soltanto tu. Non c'entrano nulla nemmeno le reanalisi PIOMAS sul ghiaccio artico, che tu usi per dire che il volume si è stabilizzato. EEEEH? Ti do una notizia, l'Artico è tra i sistemi meno in equilibrio sulla Terra, se ad Aprile noti un appiattimento del trend è perché si è ormai raggiunto un valore di soglia per il volume, che nel periodo di massimo annuale consta ormai quasi completamente di ghiaccio annuale o biennale.
    Riguardo agli altri articoli, mi dispiace ma non ci hai capito niente:
    Sun et al., ad esempio, ti stanno dicendo che in un clima stazionario ci si aspetta al massimo il 2.5% di stazioni che hanno aumentato significativamente le precipitazioni estreme, e invece ne hai un 11% con un incremento delle piogge con tempo di ritorno ventennale e un 9% con un incremento di quelle con ritorno centennale. Altro esempio: nel paper di Sharma, si dice che i motivi per cui le inondazioni non aumentano a seguito dell'aumento di precipitazioni sono da ricercarsi nella diminuzione della soil moisture e della quantità di neve al suolo.

    Direi che posso fermarmi qui.

    Ultima modifica di dude79; 12/10/2021 alle 10:14
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  2. #382
    Vento moderato L'avatar di dude79
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Mi intrometto solo un attimo per dire che un articolo di Alimonti (il primo, l'unico che ho guardato) riporta a grandi linee le conclusioni sul consenso estrapolate dal sito messo a disposizione da Cook qui
    The Consensus Project
    dove basta inserire le proposizioni-guida, cliccare ''search abstracts'' e salta fuori il numero degli studi che supportano quella posizione.

    Non è uno studio ma appunto un sommario di opinioni in cui c'è un inequivocabile appiglio ai numeri ricavati; c'è ben poco spazio, se non nullo, per la soggettività, non solo per Alimonti ma anche per qualsiasi comune mortale che si metta ad armeggiare 2 minuti con questo portale. Lui alla fine giustamente fa anche notare i limiti di un metodo così ''barbaro'' di estrapolazione (menzionando Lindzen ad esempio).
    Giusto per riassumere in due secondi, nei poco più di 3000 studi costituenti quel 97% la stragrande maggioranza (2934) ricade nella posizione 3, piuttosto vaga (come se alcune delle altre non lo fossero, oltre che sovrapponibili tra loro) e ben lungi dal sentenziare quantità.

    Per il resto vi seguo coi pop-corn! Non so manco chi sia Alimonti, ho aperto il link per vedere se fosse roba a me familiare e ci ho trovato cose che avevo già trattato in vari 3d anni fa. Difatti poi i successivi link erano tutti in inglese e ho alzato i tacchi
    Sono d'accordo con te e con Alimonti sul fatto che il climate consensus è costruito in maniera approssimativa. Il problema di Alimonti è che fa di questo una battaglia ideologica contro la tesi del AGW, come se questo dataset dimostrasse che il riscaldamento non sia indotto dall'uomo. Alimonti è un fisico rispettabile nel suo campo, la fisica delle particelle, ma dimostra di non avere un'idea su un sistema complesso come il clima, viste le assunzioni banalmente confutabili su cui basa le sue opinioni.

    Visto che si è parlato anche di Parisi, faccio notare che Parisi ha vinto il Nobel per i suoi studi sui sistemi complessi, e il sistema Terra, di cui il clima è un sottoinsieme, è complesso e caotico. Complesso, perché è un sistema dinamico con un enorme numero di componenti, che interagendo tra loro generano feedback non lineare. Caotico, perché con una piccola perturbazione delle condizioni iniziali il sistema diventa rapidamente imprevedibile. Non a caso il premio è stato condiviso con Manabe e Hasselman, che per primi hanno dimostrato la prevedibilità del clima utilizzando modelli accoppiati terra-atmosfera-oceano.

    Quindi Parisi ha tutta l'autorità e l'autorevolezza per poter parlare di necessità di limitare i cambiamenti climatici, e le sue motivazioni (anche in Senato) si basano su elementi fisici ad ora inconfutabili, che prescindono dagli scenari socio-economici.
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  3. #383
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Sono d'accordo con te e con Alimonti sul fatto che il climate consensus è costruito in maniera approssimativa. Il problema di Alimonti è che fa di questo una battaglia ideologica contro la tesi del AGW, come se questo dataset dimostrasse che il riscaldamento non sia indotto dall'uomo. Alimonti è un fisico rispettabile nel suo campo, la fisica delle particelle, ma dimostra di non avere un'idea su un sistema complesso come il clima, viste le assunzioni banalmente confutabili su cui basa le sue opinioni.

    Visto che si è parlato anche di Parisi, faccio notare che Parisi ha vinto il Nobel per i suoi studi sui sistemi complessi, e il sistema Terra, di cui il clima è un sottoinsieme, è complesso e caotico. Complesso, perché è un sistema dinamico con un enorme numero di componenti, che interagendo tra loro generano feedback non lineare. Caotico, perché con una piccola perturbazione delle condizioni iniziali il sistema diventa rapidamente imprevedibile. Non a caso il premio è stato condiviso con Manabe e Hasselman, che per primi hanno dimostrato la prevedibilità del clima utilizzando modelli accoppiati terra-atmosfera-oceano.

    Quindi Parisi ha tutta l'autorità e l'autorevolezza per poter parlare di necessità di limitare i cambiamenti climatici, e le sue motivazioni (anche in Senato) si basano su elementi fisici ad ora inconfutabili, che prescindono dagli scenari socio-economici.
    Penso che Alimonti faccia questa battaglia ideologica (che in realtà personalmente leggo più come un mettere i puntini sulle i) perché quel consenso è spacciato quasi ovunque per una maggioranza schiacciante che dimostra che il riscaldamento globale è interamente (o quasi) causato dall'uomo.
    La divulgazione (anche la più autorevole, come ad esempio Climalteranti) si ''ribalta'' praticamente sempre sul discorso del consenso.
    In realtà secondo me per correttezza basterebbe una democratica spiegazione in cui si affermi che questo lavoro sul consenso (così come quelli impostati alla stessa maniera) non dimostra né che il riscaldamento sia indotto/causato dall'uomo né che non lo sia, perché è estremamente generico e vago; è un esercizio che, una volta eseguito, lascia esattamente con gli stessi interrogativi di prima.

    Per il resto niente da dire su Parisi, anzi, condivido la riflessione.

  4. #384
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Copernicus64 Visualizza Messaggio
    Non dipende tutto dallo stato delle tecniche utilizzate...questa è una pia illusione. Un sistema che mira all'espansione continua di merci e di scambi è un sistema miseramente destinato a fallire. La tecnologia potrebbe anzi illuderci ancora di più di poter espanderci sempre più con il risultato che il tracollo sarà ancor più disastroso anche se ritardato di qualche decennio. Mi spiace che non si voglia affrontare questo nodo. Ma è ancor più strano dal mio punto di vista il non riuscire a vedere in questo un cappio al collo dal quale dovremmo liberarci al più presto. E' che è proprio la concezione di vita che è sbagliata, non capisco come si possa desiderare di essere sempre più nevrotici e indaffarati, tra l'altro solo per non far crollare la baracca, che via via scricchiolerebbe sempre di più. Finchè lo vedo dire a un ventenne posso capire, ma quando vedo che anche persone più attempate della mia stessa età hanno questa visione del mondo boh, proprio non capisco. Perchè non vedete la bellezza di ottimizzare i sistemi riducendo progressivamente il nostro impatto sul pianeta, rendendolo quindi più bello e più vivibile, anche per le future generazioni? Le tecnologie possono aiutarci, ma solo se decidiamo di non aumentare sempre più e all'infinito le nostre industrie e i nostri capitali. Le priorità dovrebbero essere altre, cercare di vivere quanto più possibile serenamente e in armonia con i nostri simili e col creato per quanto ci è concesso, anche perchè, a volte occorre ricordarlo, siamo esseri mortali.

    La tecnologia ci diventa amica solo se affrontiamo questo nodo e capiamo che è possibile vedere le cose diversamente, senza l'horror vacui ancestrale, che è figlio delle paure ataviche dell'uomo delle caverne. Saremo finalmente esseri evoluti quando abbandoneremo questo mito che più grande è più bello...naturalmente mi rivolgo a chi già ha tanto e forse troppo in termini di energia e beni materiali, non ai paesi del terzo mondo...il che non vuol dire non poter progredire e evolversi, tutt'altro.
    appunto...tutto questo dipende dall'uomo enon capisco come fai ad afferrmare che tutto ciò che stai scrivendo non sia sempre accaduto. Prova a vedere per esempio quanto materiale/risorsa viene utilizzata per produrre qualunque cosa o azione, già lo stiamo facendo da anni, tu stai solo affermando che dobbiamo continuare a farlo...questo mito del più grande è più bello cosa sarebbe? si parla di altro...le tecnologie innovative riducono l'utilizzo di risorse, quindi mi pare c'entri nulla con quanto ho scritto.

  5. #385
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Non fare il furbo, in senso lato tutto riguarda i cambiamenti climatici. Io sono partito dalla tua domanda sarcastico-retorica:
    nessuno fa il furbo, io penso che non si possa negare il fatto che il cambiamento climatico ci sia sempre stato. Non capisco in quale altro senso bisognerebbe prendere i dati meteorologici per discutere di cambiamenti climatici. In quella bibliografia andiamo a cercare le parole "climate change", sono presenti e quindi non capisco quale altro senso tu consideri.
    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Quindi immagino che la lista comprenda, a tuo parere, bibliografia che contesta la tesi del riscaldamento forzata dall'incremento in atmosfera di climalteranti.
    no, della bibliografia io ho commentato quella a cui mi sono riferito e non ad altro che mi attribuisci visto che non ho scritto altro a cui invece tu vuoi riferirti.

    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Le uniche forzature che vedo sono invece i tuoi goffi commenti per giustificare la tua controtesi.
    appunto, tu mi attibusci una tesi che io non ho, vedi commento sopra

    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Cosa c'entrino con l'AGW lo stato del clima 2020, il dataset HadCRU di temperatura globale, l'annuario dei disastri climatici, i report della EEA su aumento del livello del mare e ghiacciai continentali lo sai soltanto tu. Non c'entrano nulla nemmeno le reanalisi PIOMAS sul ghiaccio artico, che tu usi per dire che il volume si è stabilizzato. EEEEH?
    Dicci tu allora cosa è che c'entra con l'AGW, illuminaci.

    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Ti do una notizia, l'Artico è tra i sistemi meno in equilibrio sulla Terra, se ad Aprile noti un appiattimento del trend è perché si è ormai raggiunto un valore di soglia per il volume, che nel periodo di massimo annuale consta ormai quasi completamente di ghiaccio annuale o biennale.
    ma se c'entra nulla col AGW, perchè ne parli?


    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Riguardo agli altri articoli, mi dispiace ma non ci hai capito niente:
    Sun et al., ad esempio, ti stanno dicendo che in un clima stazionario ci si aspetta al massimo il 2.5% di stazioni che hanno aumentato significativamente le precipitazioni estreme, e invece ne hai un 11% con un incremento delle piogge con tempo di ritorno ventennale e un 9% con un incremento di quelle con ritorno centennale.
    Parlando di cambiamenti climatici normale che abbia preso come riferimento quello centennale.

    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Altro esempio: nel paper di Sharma, si dice che i motivi per cui le inondazioni non aumentano a seguito dell'aumento di precipitazioni sono da ricercarsi nella diminuzione della soil moisture e della quantità di neve al suolo. Direi che posso fermarmi qui.
    eh infatti mi pare che facciano notare che i vari parametri tra loro sono profondamente correlati e non è certamente un caso.

  6. #386
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    appunto...tutto questo dipende dall'uomo enon capisco come fai ad afferrmare che tutto ciò che stai scrivendo non sia sempre accaduto. Prova a vedere per esempio quanto materiale/risorsa viene utilizzata per produrre qualunque cosa o azione, già lo stiamo facendo da anni, tu stai solo affermando che dobbiamo continuare a farlo...questo mito del più grande è più bello cosa sarebbe? si parla di altro...le tecnologie innovative riducono l'utilizzo di risorse, quindi mi pare c'entri nulla con quanto ho scritto.
    Si tratta solo di buon senso. Non mi puoi venire a dire che non c'entra nulla. Le tecnologie innovative riducono l'utilizzo di risorse, ma non possono farlo allo stesso ritmo con cui aumenta il consumo stesso di risorse. L'ottimizzazione di un processo segue andamenti logaritmici mentre la crescita esponenziale insita nel reinvestimento continuo di capitali sul capitale di partenza implica una crescita di consumo di risorse che invece è esponenziale. E' una questione molto semplice. Non capisco il non voler accettare questo fatto. Nel passato l'impatto era talmente ridotto che si poteva immaginare le risorse come infinite (mi riferisco soprattutto alle risorse ecosistemiche che sono quelle che ci sostentano), ora non più.

    Ci vedo più un muro ideologico dietro, ma ci accorgeremo presto e sulla nostra pelle che occorrerà abbatterlo. Spero solo che non sarà troppo tardi. Il punto centrale del TD è proprio questo, pensare che il problema ambientale sia soprattutto legato ai cambiamenti climatici è fuorviante, gli squilibri ecosistemici stanno già oggi creando enormi problemi in varie parti del mondo (le più sfruttate dai paesi ricchi ovviamente). Ma non si deve pensare che non è un problema nostro, prima per le migrazioni, e poi perchè diventerà un problema diretto, magari sotto altre forme, anche qui da noi. Inoltre, se non rispettiamo l'ambiente, saremo sempre più schiavi di lobby e multinazionali sempre più forti che amministreranno con le loro tecnologie sempre più costose e raffinate i vari problemi ambientali emergenti, il tutto solo per stare un pò meno peggio (ma solo per chi se lo può permettere) e sinceramente non è un bel mondo in cui vivere. Quindi sta a noi imprimere il cambiamento con stili di vita meno impattanti, in primo luogo privilegiando le scelte di consumo sostenibili ed evitando di foraggiare chi sfrutta e degrada l'ambiente.

  7. #387
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Copernicus64 Visualizza Messaggio
    Si tratta solo di buon senso. Non mi puoi venire a dire che non c'entra nulla. Le tecnologie innovative riducono l'utilizzo di risorse, ma non possono farlo allo stesso ritmo con cui aumenta il consumo stesso di risorse. L'ottimizzazione di un processo segue andamenti logaritmici mentre la crescita esponenziale insita nel reinvestimento continuo di capitali sul capitale di partenza implica una crescita di consumo di risorse che invece è esponenziale. E' una questione molto semplice. Non capisco il non voler accettare questo fatto. Nel passato l'impatto era talmente ridotto che si poteva immaginare le risorse come infinite (mi riferisco soprattutto alle risorse ecosistemiche che sono quelle che ci sostentano), ora non più.
    Se così fosse, la quantità di risorse dovrebbe essere un dato conosciuto, misurabile e immutabile. Il che non è affatto così. Anzi, nella storia le risorse sono andate sempre diversificandosi e moltiplicandosi. Se pensiamo ai minerali, ad esempio, vediamo che nel XX secolo le riserve conosciute di tutti i minerali sono moltiplicate (e i costi diminuiti) in misura ben maggiore rispetto all’aumento della popolazione che, pure, nel giro di un secolo è quadruplicata. Solo tra il 1950 e il 1990 la disponibilità di bauxite è aumentata del 1.436%, il cromo del 500%, il rame del 250%, il ferro del 663%, e così via. Nello stesso periodo le riserve conosciute di petrolio sono aumentate dell'863%.

    Si parla sempre di risorse consumate, mai si menziona il fatto che le risorse vengono anche prodotte. I modi sono diversi, uno di questi è la sostituzione e creazione dei materiali, sempre più efficienti e meno costosi. Ad esempio, l’introduzione dei metalli per costruire le navi ha salvato l’Europa dalla deforestazione; e ancora, la maggior parte dei vestiti che indossiamo oggi è preparata con fibre sintetiche costruite in laboratorio. E si potrebbe proseguire per parecchio.


    Citazione Originariamente Scritto da Copernicus64 Visualizza Messaggio
    Ci vedo più un muro ideologico dietro, ma ci accorgeremo presto e sulla nostra pelle che occorrerà abbatterlo. Spero solo che non sarà troppo tardi. Il punto centrale del TD è proprio questo, pensare che il problema ambientale sia soprattutto legato ai cambiamenti climatici è fuorviante, gli squilibri ecosistemici stanno già oggi creando enormi problemi in varie parti del mondo (le più sfruttate dai paesi ricchi ovviamente). Ma non si deve pensare che non è un problema nostro, prima per le migrazioni, e poi perchè diventerà un problema diretto, magari sotto altre forme, anche qui da noi. Inoltre, se non rispettiamo l'ambiente, saremo sempre più schiavi di lobby e multinazionali sempre più forti che amministreranno con le loro tecnologie sempre più costose e raffinate i vari problemi ambientali emergenti, il tutto solo per stare un pò meno peggio (ma solo per chi se lo può permettere) e sinceramente non è un bel mondo in cui vivere. Quindi sta a noi imprimere il cambiamento con stili di vita meno impattanti, in primo luogo privilegiando le scelte di consumo sostenibili ed evitando di foraggiare chi sfrutta e degrada l'ambiente.
    a definire la risorsa non è la natura, ma l’uomo e la sua capacità e creatività di usare gli elementi della natura. L’unica vera risorsa è dunque l’uomo. E da temere sono soltanto quegli Stati o quelle entità sovranazionali che, per un motivo o l’altro, vogliono limitare la presenza dell’uomo o ingabbiare la sua creatività, vincolandola a leggi e regolamenti che hanno proprio lo scopo di dimostrare che è necessario limitare la presenza e l’attività dell’uomo. Esattamente come sta avvenendo con le leggi “ecologiste” e “contro i cambiamenti climatici”.

  8. #388
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Quindi Parisi ha tutta l'autorità e l'autorevolezza per poter parlare di necessità di limitare i cambiamenti climatici, e le sue motivazioni (anche in Senato) si basano su elementi fisici ad ora inconfutabili, che prescindono dagli scenari socio-economici.
    Se però inizia a parlare di economia no, o meglio non si può far valere la sua opinione come importante solo perchè ha vinto il nobel in altra disciplina. Diventa solo un'opinione come tante altre.

  9. #389
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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Non fare il furbo, in senso lato tutto riguarda i cambiamenti climatici. Io sono partito dalla tua domanda sarcastico-retorica:


    Quindi immagino che la lista comprenda, a tuo parere, bibliografia che contesta la tesi del riscaldamento forzata dall'incremento in atmosfera di climalteranti. Le uniche forzature che vedo sono invece i tuoi goffi commenti per giustificare la tua controtesi.
    Cosa c'entrino con l'AGW lo stato del clima 2020, il dataset HadCRU di temperatura globale, l'annuario dei disastri climatici, i report della EEA su aumento del livello del mare e ghiacciai continentali lo sai soltanto tu. Non c'entrano nulla nemmeno le reanalisi PIOMAS sul ghiaccio artico, che tu usi per dire che il volume si è stabilizzato. EEEEH? Ti do una notizia, l'Artico è tra i sistemi meno in equilibrio sulla Terra, se ad Aprile noti un appiattimento del trend è perché si è ormai raggiunto un valore di soglia per il volume, che nel periodo di massimo annuale consta ormai quasi completamente di ghiaccio annuale o biennale.
    Riguardo agli altri articoli, mi dispiace ma non ci hai capito niente:
    Sun et al., ad esempio, ti stanno dicendo che in un clima stazionario ci si aspetta al massimo il 2.5% di stazioni che hanno aumentato significativamente le precipitazioni estreme, e invece ne hai un 11% con un incremento delle piogge con tempo di ritorno ventennale e un 9% con un incremento di quelle con ritorno centennale. Altro esempio: nel paper di Sharma, si dice che i motivi per cui le inondazioni non aumentano a seguito dell'aumento di precipitazioni sono da ricercarsi nella diminuzione della soil moisture e della quantità di neve al suolo.

    Direi che posso fermarmi qui.

    L'ha copiato e incollato da Climatemonitor con commenti inclusi, non è nemmeno farina del suo sacco e nemmeno li ha letti.
    Alcuni link li ho aperti, ad esempio quello che parla dell'aumento della frequenza ma non dell'intensità delle ondate di caldo. A parte che ciò è vero ma non per il Mediterraneo (e potrei linkare già soltanto un centinaio di statistiche riscritte a Brindisi tra suolo e radiosondaggi solo nell'ultima decade di questo Giugno ) o il Nord Africa o l'Arabia, lo stesso studio basato sui dati Berkeley evidenzia come l'aumento della durata delle ondate di caldo determina conseguentemente un aumento dell'anomalia media giornaliera delle stesse ondate, quindi alla fine è come se l'intensità aumentasse comunque.
    L'affermazione per cui il volume dei ghiacci è costante è un'impropria estrapolazione dei dati che se fatti partire dal 2010 evidenziano sempre un lieve calo, al massimo è dal 2014 che la situazione pare stabile dalla lettura del grafico.

    Sull'aumento della temperatura di +1,2° è giusto, ma nel commento perchè non si pone come esempio di fase di crescita gli ultimi decenni dal 1980? Forse perchè la crescita non si è arrestata?

    Giusta l'affermazione sull'aumento del livello del mare, ma credo che i modelli non vedano un aumento superiore al metro fino al 2100, ed è lo scenario peggiore. Chi sproloquia di aumenti superiori in breve tempo non sa di che parla o è un estremista apocalittico (come quando sui social vedi mappe con la Pianura Padana sommersa, roba che dovrebbe sciogliersi tutto l'Antartide).

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    Predefinito Re: Cambiamenti climatici e ambiente: punto centrale o "paravento" per l'establishment?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    Se così fosse, la quantità di risorse dovrebbe essere un dato conosciuto, misurabile e immutabile. Il che non è affatto così. Anzi, nella storia le risorse sono andate sempre diversificandosi e moltiplicandosi. Se pensiamo ai minerali, ad esempio, vediamo che nel XX secolo le riserve conosciute di tutti i minerali sono moltiplicate (e i costi diminuiti) in misura ben maggiore rispetto all’aumento della popolazione che, pure, nel giro di un secolo è quadruplicata. Solo tra il 1950 e il 1990 la disponibilità di bauxite è aumentata del 1.436%, il cromo del 500%, il rame del 250%, il ferro del 663%, e così via. Nello stesso periodo le riserve conosciute di petrolio sono aumentate dell'863%.

    Si parla sempre di risorse consumate, mai si menziona il fatto che le risorse vengono anche prodotte. I modi sono diversi, uno di questi è la sostituzione e creazione dei materiali, sempre più efficienti e meno costosi. Ad esempio, l’introduzione dei metalli per costruire le navi ha salvato l’Europa dalla deforestazione; e ancora, la maggior parte dei vestiti che indossiamo oggi è preparata con fibre sintetiche costruite in laboratorio. E si potrebbe proseguire per parecchio.

    a definire la risorsa non è la natura, ma l’uomo e la sua capacità e creatività di usare gli elementi della natura. L’unica vera risorsa è dunque l’uomo. E da temere sono soltanto quegli Stati o quelle entità sovranazionali che, per un motivo o l’altro, vogliono limitare la presenza dell’uomo o ingabbiare la sua creatività, vincolandola a leggi e regolamenti che hanno proprio lo scopo di dimostrare che è necessario limitare la presenza e l’attività dell’uomo. Esattamente come sta avvenendo con le leggi “ecologiste” e “contro i cambiamenti climatici”.
    Mi hai appunto confermato qual'è la ricetta verso il disastro: hubris portata alla follia, devastazione della terra in nome del suo sfruttamento indiscriminato. Il fatto che aumenti in quel modo la capacità di depauperare risorse sfruttandole nei modi più disparati senza badare alle conseguenze per l'uomo e per l'ambiente è un fatto tragico, non una buona cosa. Prima per altro mi riferivo alle risorse degli ecosistemi che sono di gran lunga più importanti di tutte le miniere messe insieme. E invece per estrarre i materiali e le fonti energetiche si commettono orrori di ogni tipo, come in Germania che per estrarre lignite stanno ingoiando paesi e città intere del loro stesso paese ricche di bellezza e di storia. Se non è follia questa...


    La vera creatività si misura con la capacità di reinventare il proprio futuro salvaguardando la natura e le future generazioni, non devastando il mondo in nome di un superomismo folle e senza futuro. E' l'avidità fine a se stessa che è figlia dell'horror vacui ancestrale che ci sta portando alla rovina. Anzichè pensare all'armonia e alla bellezza cercando appunto di rendere il mondo più bello e più vivibile, pensiamo solo ad accumulare ricchezze, quando entro breve saremo nella tomba.

    Sono sicuro che presto le cose cambieranno e che molti si renderanno conto, specie i giovani, che c'è un modo più bello e più creativo di vivere, in armonia con l'ambiente e con tutto ciò che la natura e la tecnologia ci possono offrire, senza pensare a espandere sempre e comunque le proprie attività in termini quantitativi...il germe di questo già c'è in molte aree del pianeta, compresa l'Europa...se non sarà nell'immediato, dovrà essere poi così per la forza degli eventi a cui andremo incontro.

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