Non fare il furbo, in senso lato tutto riguarda i cambiamenti climatici. Io sono partito dalla tua domanda sarcastico-retorica:
Quindi immagino che la lista comprenda, a tuo parere, bibliografia che contesta la tesi del riscaldamento forzata dall'incremento in atmosfera di climalteranti. Le uniche forzature che vedo sono invece i tuoi goffi commenti per giustificare la tua controtesi.
Cosa c'entrino con l'AGW lo stato del clima 2020, il dataset HadCRU di temperatura globale, l'annuario dei disastri climatici, i report della EEA su aumento del livello del mare e ghiacciai continentali lo sai soltanto tu. Non c'entrano nulla nemmeno le reanalisi PIOMAS sul ghiaccio artico, che tu usi per dire che il volume si è stabilizzato. EEEEH? Ti do una notizia, l'Artico è tra i sistemi meno in equilibrio sulla Terra, se ad Aprile noti un appiattimento del trend è perché si è ormai raggiunto un valore di soglia per il volume, che nel periodo di massimo annuale consta ormai quasi completamente di ghiaccio annuale o biennale.
Riguardo agli altri articoli, mi dispiace ma non ci hai capito niente:
Sun et al., ad esempio, ti stanno dicendo che in un clima stazionario ci si aspetta al massimo il 2.5% di stazioni che hanno aumentato significativamente le precipitazioni estreme, e invece ne hai un 11% con un incremento delle piogge con tempo di ritorno ventennale e un 9% con un incremento di quelle con ritorno centennale. Altro esempio: nel paper di Sharma, si dice che i motivi per cui le inondazioni non aumentano a seguito dell'aumento di precipitazioni sono da ricercarsi nella diminuzione della soil moisture e della quantità di neve al suolo.
Direi che posso fermarmi qui.
![]()
Ultima modifica di dude79; 12/10/2021 alle 10:14
Climate is what you expect
Weather is what you get
Sono d'accordo con te e con Alimonti sul fatto che il climate consensus è costruito in maniera approssimativa. Il problema di Alimonti è che fa di questo una battaglia ideologica contro la tesi del AGW, come se questo dataset dimostrasse che il riscaldamento non sia indotto dall'uomo. Alimonti è un fisico rispettabile nel suo campo, la fisica delle particelle, ma dimostra di non avere un'idea su un sistema complesso come il clima, viste le assunzioni banalmente confutabili su cui basa le sue opinioni.
Visto che si è parlato anche di Parisi, faccio notare che Parisi ha vinto il Nobel per i suoi studi sui sistemi complessi, e il sistema Terra, di cui il clima è un sottoinsieme, è complesso e caotico. Complesso, perché è un sistema dinamico con un enorme numero di componenti, che interagendo tra loro generano feedback non lineare. Caotico, perché con una piccola perturbazione delle condizioni iniziali il sistema diventa rapidamente imprevedibile. Non a caso il premio è stato condiviso con Manabe e Hasselman, che per primi hanno dimostrato la prevedibilità del clima utilizzando modelli accoppiati terra-atmosfera-oceano.
Quindi Parisi ha tutta l'autorità e l'autorevolezza per poter parlare di necessità di limitare i cambiamenti climatici, e le sue motivazioni (anche in Senato) si basano su elementi fisici ad ora inconfutabili, che prescindono dagli scenari socio-economici.
Climate is what you expect
Weather is what you get
Penso che Alimonti faccia questa battaglia ideologica (che in realtà personalmente leggo più come un mettere i puntini sulle i) perché quel consenso è spacciato quasi ovunque per una maggioranza schiacciante che dimostra che il riscaldamento globale è interamente (o quasi) causato dall'uomo.
La divulgazione (anche la più autorevole, come ad esempio Climalteranti) si ''ribalta'' praticamente sempre sul discorso del consenso.
In realtà secondo me per correttezza basterebbe una democratica spiegazione in cui si affermi che questo lavoro sul consenso (così come quelli impostati alla stessa maniera) non dimostra né che il riscaldamento sia indotto/causato dall'uomo né che non lo sia, perché è estremamente generico e vago; è un esercizio che, una volta eseguito, lascia esattamente con gli stessi interrogativi di prima.
Per il resto niente da dire su Parisi, anzi, condivido la riflessione.
appunto...tutto questo dipende dall'uomo enon capisco come fai ad afferrmare che tutto ciò che stai scrivendo non sia sempre accaduto. Prova a vedere per esempio quanto materiale/risorsa viene utilizzata per produrre qualunque cosa o azione, già lo stiamo facendo da anni, tu stai solo affermando che dobbiamo continuare a farlo...questo mito del più grande è più bello cosa sarebbe? si parla di altro...le tecnologie innovative riducono l'utilizzo di risorse, quindi mi pare c'entri nulla con quanto ho scritto.
nessuno fa il furbo, io penso che non si possa negare il fatto che il cambiamento climatico ci sia sempre stato. Non capisco in quale altro senso bisognerebbe prendere i dati meteorologici per discutere di cambiamenti climatici. In quella bibliografia andiamo a cercare le parole "climate change", sono presenti e quindi non capisco quale altro senso tu consideri.
no, della bibliografia io ho commentato quella a cui mi sono riferito e non ad altro che mi attribuisci visto che non ho scritto altro a cui invece tu vuoi riferirti.
appunto, tu mi attibusci una tesi che io non ho, vedi commento sopra
Dicci tu allora cosa è che c'entra con l'AGW, illuminaci.
ma se c'entra nulla col AGW, perchè ne parli?
Parlando di cambiamenti climatici normale che abbia preso come riferimento quello centennale.
eh infatti mi pare che facciano notare che i vari parametri tra loro sono profondamente correlati e non è certamente un caso.![]()
Si tratta solo di buon senso. Non mi puoi venire a dire che non c'entra nulla. Le tecnologie innovative riducono l'utilizzo di risorse, ma non possono farlo allo stesso ritmo con cui aumenta il consumo stesso di risorse. L'ottimizzazione di un processo segue andamenti logaritmici mentre la crescita esponenziale insita nel reinvestimento continuo di capitali sul capitale di partenza implica una crescita di consumo di risorse che invece è esponenziale. E' una questione molto semplice. Non capisco il non voler accettare questo fatto. Nel passato l'impatto era talmente ridotto che si poteva immaginare le risorse come infinite (mi riferisco soprattutto alle risorse ecosistemiche che sono quelle che ci sostentano), ora non più.
Ci vedo più un muro ideologico dietro, ma ci accorgeremo presto e sulla nostra pelle che occorrerà abbatterlo. Spero solo che non sarà troppo tardi. Il punto centrale del TD è proprio questo, pensare che il problema ambientale sia soprattutto legato ai cambiamenti climatici è fuorviante, gli squilibri ecosistemici stanno già oggi creando enormi problemi in varie parti del mondo (le più sfruttate dai paesi ricchi ovviamente). Ma non si deve pensare che non è un problema nostro, prima per le migrazioni, e poi perchè diventerà un problema diretto, magari sotto altre forme, anche qui da noi. Inoltre, se non rispettiamo l'ambiente, saremo sempre più schiavi di lobby e multinazionali sempre più forti che amministreranno con le loro tecnologie sempre più costose e raffinate i vari problemi ambientali emergenti, il tutto solo per stare un pò meno peggio (ma solo per chi se lo può permettere) e sinceramente non è un bel mondo in cui vivere. Quindi sta a noi imprimere il cambiamento con stili di vita meno impattanti, in primo luogo privilegiando le scelte di consumo sostenibili ed evitando di foraggiare chi sfrutta e degrada l'ambiente.
Se così fosse, la quantità di risorse dovrebbe essere un dato conosciuto, misurabile e immutabile. Il che non è affatto così. Anzi, nella storia le risorse sono andate sempre diversificandosi e moltiplicandosi. Se pensiamo ai minerali, ad esempio, vediamo che nel XX secolo le riserve conosciute di tutti i minerali sono moltiplicate (e i costi diminuiti) in misura ben maggiore rispetto all’aumento della popolazione che, pure, nel giro di un secolo è quadruplicata. Solo tra il 1950 e il 1990 la disponibilità di bauxite è aumentata del 1.436%, il cromo del 500%, il rame del 250%, il ferro del 663%, e così via. Nello stesso periodo le riserve conosciute di petrolio sono aumentate dell'863%.
Si parla sempre di risorse consumate, mai si menziona il fatto che le risorse vengono anche prodotte. I modi sono diversi, uno di questi è la sostituzione e creazione dei materiali, sempre più efficienti e meno costosi. Ad esempio, l’introduzione dei metalli per costruire le navi ha salvato l’Europa dalla deforestazione; e ancora, la maggior parte dei vestiti che indossiamo oggi è preparata con fibre sintetiche costruite in laboratorio. E si potrebbe proseguire per parecchio.
a definire la risorsa non è la natura, ma l’uomo e la sua capacità e creatività di usare gli elementi della natura. L’unica vera risorsa è dunque l’uomo. E da temere sono soltanto quegli Stati o quelle entità sovranazionali che, per un motivo o l’altro, vogliono limitare la presenza dell’uomo o ingabbiare la sua creatività, vincolandola a leggi e regolamenti che hanno proprio lo scopo di dimostrare che è necessario limitare la presenza e l’attività dell’uomo. Esattamente come sta avvenendo con le leggi “ecologiste” e “contro i cambiamenti climatici”.
L'ha copiato e incollato da Climatemonitor con commenti inclusi, non è nemmeno farina del suo sacco e nemmeno li ha letti.
Alcuni link li ho aperti, ad esempio quello che parla dell'aumento della frequenza ma non dell'intensità delle ondate di caldo. A parte che ciò è vero ma non per il Mediterraneo (e potrei linkare già soltanto un centinaio di statistiche riscritte a Brindisi tra suolo e radiosondaggi solo nell'ultima decade di questo Giugno) o il Nord Africa o l'Arabia, lo stesso studio basato sui dati Berkeley evidenzia come l'aumento della durata delle ondate di caldo determina conseguentemente un aumento dell'anomalia media giornaliera delle stesse ondate, quindi alla fine è come se l'intensità aumentasse comunque.
L'affermazione per cui il volume dei ghiacci è costante è un'impropria estrapolazione dei dati che se fatti partire dal 2010 evidenziano sempre un lieve calo, al massimo è dal 2014 che la situazione pare stabile dalla lettura del grafico.
Sull'aumento della temperatura di +1,2° è giusto, ma nel commento perchè non si pone come esempio di fase di crescita gli ultimi decenni dal 1980? Forse perchè la crescita non si è arrestata?
Giusta l'affermazione sull'aumento del livello del mare, ma credo che i modelli non vedano un aumento superiore al metro fino al 2100, ed è lo scenario peggiore. Chi sproloquia di aumenti superiori in breve tempo non sa di che parla o è un estremista apocalittico (come quando sui social vedi mappe con la Pianura Padana sommersa, roba che dovrebbe sciogliersi tutto l'Antartide).
Mi hai appunto confermato qual'è la ricetta verso il disastro: hubris portata alla follia, devastazione della terra in nome del suo sfruttamento indiscriminato. Il fatto che aumenti in quel modo la capacità di depauperare risorse sfruttandole nei modi più disparati senza badare alle conseguenze per l'uomo e per l'ambiente è un fatto tragico, non una buona cosa. Prima per altro mi riferivo alle risorse degli ecosistemi che sono di gran lunga più importanti di tutte le miniere messe insieme. E invece per estrarre i materiali e le fonti energetiche si commettono orrori di ogni tipo, come in Germania che per estrarre lignite stanno ingoiando paesi e città intere del loro stesso paese ricche di bellezza e di storia. Se non è follia questa...
La vera creatività si misura con la capacità di reinventare il proprio futuro salvaguardando la natura e le future generazioni, non devastando il mondo in nome di un superomismo folle e senza futuro. E' l'avidità fine a se stessa che è figlia dell'horror vacui ancestrale che ci sta portando alla rovina. Anzichè pensare all'armonia e alla bellezza cercando appunto di rendere il mondo più bello e più vivibile, pensiamo solo ad accumulare ricchezze, quando entro breve saremo nella tomba.
Sono sicuro che presto le cose cambieranno e che molti si renderanno conto, specie i giovani, che c'è un modo più bello e più creativo di vivere, in armonia con l'ambiente e con tutto ciò che la natura e la tecnologia ci possono offrire, senza pensare a espandere sempre e comunque le proprie attività in termini quantitativi...il germe di questo già c'è in molte aree del pianeta, compresa l'Europa...se non sarà nell'immediato, dovrà essere poi così per la forza degli eventi a cui andremo incontro.
Segnalibri