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Si da per ovvio che piantar alberi sia il meglio per migliorare la terra (CO2 compensata dalle ditte, ecc.).
Io credo che una qualsiasi coltura o incolto o anche pascolo catturi più CO2 di molte piantagioni improvvide come questa. (che è lì in un grande parcheggio di Modena in quelle condizioni da almeno 10 anni, senza che nessuno faccia niente, evidentemente la gente crede che gli alberi siano così)
Una delle stime che mi aveva lasciato più di sasso era questa, le torbiere sono dei veri sink di carbonio:
Screenshot 2021-10-26 at 12-40-06 Peatlands keep a lot of carbon out of Earth's atmosphere, but .pngAlthough they only occupy 3% of the global land area, peatlands contain about 25% of global soil carbon — twice as much as the world’s forests.
Per il resto concordo, è un po' diventata una moda quella del piantare alberi per compensare, il che di per sè non è una cosa sbagliata (anzi) ho solo dei leciti dubbi sul controllo della filiera del mio albero piantato chessò in Kenya, in Tanzania, ...
quegli alberelli semi rinsecchiti che vivacchiano nei parcheggi, le radici immerse tra asfalto e cemento, sono patetiche foglioline di fico che ben poco possono fare per assorbire carbonio, e spesso non riescono neppure a fare un po' d'ombra ai pedoni o alle auto.
Quella di piantare alberi rischia inoltre di essere una delle più colossali operazioni di green-washing, ne scrivevo giusto qualche mese fa in questo breve articolo:
Piantare alberi oggi per ridurre le emissioni domani? Pro e contro del business delle compensazioni - Icona Clima
dove concludevo:
- La mitigazione degli effetti del cambiamento climatico richiede di ridurre drasticamente le nostre emissioni di gas serra da subito, senza ulteriori indugi (e senza trucchi!).
- Le promesse di ridurre le emissioni in futuro o gli annunci di compensazione delle emissioni (ad esempio tramite la messa a dimora di alberi) vanno valutate con il dovuto senso critico perché rischiano di essere operazioni di “greenwashing” volte a rimandare sine die la loro riduzione effettiva.
- Gli alberi da soli non salveranno il mondo, ma è imperativo fermare la deforestazione, specialmente nelle aree tropicali, anche per centrare l’importante obiettivo della salvaguardia della biodiversità. Gli alberi inoltre potranno svolgere una funzione importante nel processo di adattamento al cambiamento climatico e pertanto è razionale e urgente azzerare la cementificazione e cercare di rinverdire le nostre città ed i nostri paesi (troviamo un buon esempio nel progetto milanese Forestami).
Da biologo mi permetto di dire che gli alberi aumentano a dismisura la copertura fotosintetica a parità di superficie occupata, naturalmente non quegli alberelli rinsecchiti mostrati nella foto. Inoltre le foreste sequestrano la co2 sotto forma di humus. I tempi del ciclo del carbonio in foreste integre si allungano moltissimo dato che il carbonio rimane intrappolato nell'humus molto più a lungo. Infatti è fondamentale la lentezza del ciclo del carbonio per diminuire la porzione della CO2 residente in atmosfera. Questo implica che tutte le soluzioni proposte di semina e raccolto in tempi rapidi in sostituzione delle foreste fa aumentare e di molto i livelli do co2 in atmosfera. Ergo, conviene salvaguardare le foreste vergini quanto più possibile non solo per la biodiversità ma perchè mantengono più bassi i livelli di co2. I politici si dovrebbero occupare di questo ancor prima delle politiche energetiche ma naturalmente non lo fanno.
Mi dispiace, ma l'errore alla base del dogma "piantar alberi" è veramente grande.
L'unica operazione che produrrebbe un miglioramento nel bilancio O2/CO2 sarebbe togliere pavimentazione da grandi superfici.
Infatti la maggior parte degli alberi messi artificialmente a dimora vegetano molto peggio della vegetazione che spontaneamente si instaurerebbe in breve tempo.
Se tu pianti alberi dove naturalmente non ce n'erano, quelli si seccano, o al massimo agonizzano per decenni come in quel parcheggio e catturano quasi niente CO2.
Invece molte delle vituperate colture intensive di mais o altri cereali, magari assistite da irrigazioni, quelle sì si mangiano tonnellate di CO2 (più dei boschi).
Per carità, non interpretate al rovescio questa mappa. I sink del carbonio proprio perchè sink permettono il sequestro di CO2 in forma solida per tempi molto lunghi, guai a eliminare le torbiere! E' lo stesso principio dei sink negli oceani formati dai resti del fitoplancton, sono tutti elementi che ritardano il ciclo del carbonio e dunque il tasso di emissione di CO2 in atmosfera! Occhio quindi perchè i sink hanno proprio il ruolo di eliminare la CO2 allo stato gassoso. Non si può togliere la CO2 tout cour...Questo si riallaccia anche al mio intervento precedente.
Ahimè è proprio il contrario...le colture intensive producono tantissima CO2 perchè accelerano il ciclo del carbonio...è un fatto di equilibrio nelle varie fasi solido/gassoso, mi dispiace ma è così. Anche ammettendo che la filiera di produzione sia estremamente sostenibile, la CO2 in atmosfera aumenterà per la semplice ragione che la sua residenza allo stato gassoso sarà maggiore perchè mancheranno i sink che sono alla base dei bassi livelli di co2. E' come prendersela col petrolio e dire che che è un sink che va eliminato estraendolo...è di per se una follia...i sink (in questo caso l'humus) vanno salvaguardati non solo perchè fertilizzano il terreno ma anche perchè sequestrano CO2 e rallentano il ciclo del carbonio...L'accelerazione del ciclo implica una maggiore porzione di CO2 in atmosfera, non so se è chiaro questo concetto.
La mangia quando è in fase di crescita, ma poi la ricede al 100% e come ti dicevo comunque se in sostituzione di un bosco, stai accelerando il ciclo, con la conseguenza che più CO2 rimane in forma gassosa anzichè starsene buona nel terreno. Purtroppo l'accelerazione dei cicli vegetali implica un prezzo da pagare, che ovviamente è da mettere in conto dato che ci sono popolazioni da sfamare, ma che non deve essere visto come una soluzione contro l'aumento dei GHG. Le foreste, specie se sono in salute, teniamocele care.
L'humus è per definizione materia organica in decomposizione. Significa che viene mineralizzata da organismi respiranti, cioè che liberano CO2 in atmosfera.
Non dico che tu abbia torto, è probabile che tu ne sappia molto più di me, ma gradirei qualche confronto numerico.
Io in rete ho trovato questo
confagricolturamantova.it
Sulle foreste non ho mai detto il contrario di te, ma piantar alberi il più delle volte rallenta anzichè accelerare l'instaurarsi di un bosco.
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