Una VEI6 avrebbe comunque avuto un impatto rilevante, magari ti faceva 4-5 Gt di SO2 anziché 15 come Pinatubo ma si sarebbe sentito l'effetto (anche perché magari le mandava a 40 Km di altezza anziché 30).
Avere un magma povero di solfati riduce l'effetto a parità di altre condizioni, non lo annulla.
E comunque anche ammettendo che avesse avuto impatto o abbia impatto atmosferico, sicuri dei risvolti "raffreddanti? Intendo che dopo il Pinatubo è stato più freddo un paio d'anni , ma poi c'è stato un effetto successivo speculare: stratosfera + fredda e troposfera + calda, ricordo che di questo se n'è parlato più volte in passato...
Non penso sia necessario avere una serie di eruzioni colossali credo che già una sequenza simile al periodo 1960-1995 basterebbe a rallentare l'aumento di T e forse anche a invertirlo, almeno temporaneamente. Se ci fossero poi una serie di eruzioni "colossali" come dici tu allora si potrebbe ritornare alla PEG almeno per i prossimi decenni dato che la diminuzione del numero di watt in arrivo dal sole sarebbe in media di 2-3 volte quello esercitato dalla CO2 e dagli altri gas serra...
Poi io sono dell'idea che è probabile un interazione tra attività solare debole e elevati livelli di polveri in stratosfera, dato che l'effetto sui pattern (negativizzazione della NAO e della AO) provocherebbe una riduzione dell'insolazione alle medie latitudini non compensata dall'aumento di temperatura che si ha ai tropici con questo tipo di pattern...credo anzi che questo possa essere il meccanismo primario dei periodi PEG che non a caso sono contraddistinti da bassa attività solare e elevata o elevatissima attività vulcanica.
Secondo me, idea, avviene questa espansione dell’onda d’urto che passa su di noi a quote elevate comprimendo un po’ l’aria di quei 2 hPa, appena passata c’è l’effetto contrario di rimbalzo e comunque anche le successive ore si è assistito a nuove oscillazioni minore.
Non credo ci sia dubbio sull'impatto delle eruzioni vulcaniche ma per vederlo in modo più evidente nelle serie storiche è necessario rimuovere altre fonti di variabilità (enso e cowl) e il trend al riscaldamento, nell'area enso viene favorita una risposta verso il nino e questo in parte compensa il raffrddamento dell'eruzione stessa, nell'immagine sotto si vede la serie intorno all'eruzione del pinatubo, dati grezzi a sinistra, al centro dopo avere rimosso l'enso e il cowl e a destra dopo aver rimosso anche il trend al riscaldamento, in questo ultimo caso è molto più evidente il raffreddamento post pinatubo ed anche che sono serviti diversi anni fin verso il 1998 per un recupero totale dall'eruzione, non sarà di sicuro il caso dell'hunga tonga.
pinatubo.PNG
E' lo stesso principio delle onde sonore: compressione ed espansione successive, è questo il modo con cui si trasmette un'onda in un fluido. In un mezzo solido invece causando vibrazioni del mezzo.
La compressione corrisponde ad un aumento di pressione (banalmente le particelle si "concentrano" e pertanto quel settore d'aria diventa più denso di particelle ergo con maggiore pressione, temporaneamente).
Il motivo per cui il vulcano ha generato questa compressione è che l'eruzione ha spostato le particelle d'aria in maniera prepotente, generando un aumento di pressione di svariati hPa.
Ad esempio un rumore da 60 decibel (una normale conversazione) genera un'onda di 0,02 Pascal (0,0002 hPa). Naturalmente l'onda sonora è però concentrata (ergo la frequenza è sopra l'udibile, 20 Hz), l'onda sonora del vulcano era inudibile al nostro orecchio perchè la frequenza era da infrasuoni (una lunghezza d'onda di 10 minuti = circa 0,0016 Hz, inudibile per qualunque specie vivente, nello stesso range delle variazioni atmosferiche classiche).
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