Nel vaso di agrifoglio mi è spuntata pure qualche piantina di orapi, non so come li chiamate dalle vostre parti. Chenopodium bonus henricus, ne ho raccolti in montagne ed evidentemente, riutilizzando l'acqua con cui li ho lavati per innaffiare, qualche seme ci è finito dentro.
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Ultima modifica di TreborSnow; 02/08/2022 alle 20:35
Nella prima foto, in alto a sinistra, si vede un rametto di abete bianco
Nella seconda foto, quello bello sviluppato che si vede in alto cos'è? un castagno, un farnetto?
Abete, castagno.
Il farnetto è poco più in la.
Nei miei "esperimenti" ho notato che le querce non amano molto i trapianti. E nonostante la gran quantità di farnetti non sono riuscito a trovare ghiande. Quindi, dopo aver sbagliato un paio di volte (ho preso cerri pensando fossero farnetti, le plantule sono molto simili) sono riuscito a prendere piantine di farnetto che hanno ripreso, in vaso.
Anche quelle da piantare poi da qualche parte.
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Qualcuno sa dirmi cosa sono? Cresciuti sotto cerro
Lago di Como. Sopra Moltrasio.
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Una curiosità, esiste qualche progetto per riforestare la pianura Padana?
Anche quest'anno diversi cerri all'Abbadia di Fiastra con foglie secche e siamo a 2 di fila.
Colorazioni arancioni anche sui rilievi premontani a causa della siccità storica. Intanto dopo la confermata presenza delle betulle ad Abetito di Montegallo (AP) vengo a conoscenza della loro presenza vicino Castro (Ap).. Sempre in condizioni di arenaria e terreno sicuramento acidofilo che costituiscono il contnuo della formazione della Laga (Sibillini prevalentemente calcarei tranne questa fascia submontana). Le coordinate precise le ho sapute solo dopo aver fatto un anello di 20 km per cercarle e ho scoperto che ci sono passato molto vicino. Questa la foto di 2 betulle (poi non so quante altre ce ne saranno) fatta nel 2010 dal CFS. Sempre intorno ai 1200 m.
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Qua invece foto dal secondo sopralluogo ad Abetito (e alta probabilità di essere il primo "carotatore" di betulla delle Marche ). Posto magnifico con potenzialità enormi: castagne, nocciole,noci, al 90% di sicurezza anche roveri (devo aspettare che le ghiande siano mature per capirlo.. servirebbero analisi genetiche per capire poi se sono ibridi). Molti tigli, pioppi tremuli, lamponi, more di vario tipo (Rubus), zona funghiva e MIRTILLI che sono molto rari nelle Marche appunto perchè vogliono terreni acidi (solo sulla Laga.. e in queste zone). Oltre a ciò i soliti faggi e le magnifiche betulle, le signorine del bosco, relitti glaciali.
Secondo le nostre prime ipotesi potrebbero esserne così tante a causa dell'abbandono dei pascoli, da loro colonizzati insieme al pioppo tremulo essendo specie eliofile e pioniere. Le si trova in radura ma anche in bosco in popolamento quasi puro (raro, rarissimo). Ritrovata anche rinnovazione abbondante. Su alcune piante schiantate sollevando la zolla ho potuto osservare vera e propria "renella" (molto atipico per chi come me vede sempre terreni argillosissimi.
Soliti problemi dell'abbandono di praterie: brachipodio e asfodelo diffusissimi e perdite di Habitat/specie pabulari (brometo). Successione vegetazionale portata avanti non solo dal solito ginepro ma anche dalla erica arborea (acidofila). Bello constatare come nonostante l0annata queste zone siano comunque quasi acquitrinose e aiutate nelle ultime 2 settimane dai primi temporali che portano vere e proprie "irrigazioni di soccorso". In questa zona solo i tigli ho visto sofferenti per la pioggia mancante. P.s. la foto della carotatura si riferisce ad un Salix caprea (prima volta che ne vedo uno ed era di dimensioni enormi). Betulla più grande con niente meno di 63 cm DBH
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