Una delle poche superfici lacustri naturali che si trovano in Sicilia orientale sono i pantani Longarini e Cuba (a pochi km da casa mia), ovviamente non sono usati a scopo irriguo perché sono formati da infiltrazioni marine nel sottosuolo che rispuntano in superficie e si mescolano all'acqua piovana e di qualche torrente, quindi l'acqua è salmastra ma rappresentano una delle zone umide più importanti del Mediterraneo dato che ci stazionano per diverso tempo molte specie di uccelli migratori. Adesso parte del territorio di questi pantani è sotto tutela di un associazione tedesca che si occupa di salvaguardare le biodiversità.
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Pesche Springbell
Immagine di ieri degli Iblei intorno ai 700 m, sullo sfondo il Monte Lauro (986 m) che è la cima se così si può chiamare più alta dei Monti Iblei, il verde è ancora rigoglioso ma d'altronde le medie di precipitazioni vanno dagli 800 ai 1000 mm (non so quest'anno come sono messi a mm.)
Foto scattate domenica 1° maggio, durante una passeggiata nella parte più bassa della Val Leira. Inizia la fioritura delle robinie ai piedi della collina di Mele Paese, l'altitudine è compresa tra gli 80 e i 160 m circa. Non ci sono grossi segni di siccità, ma gli alberi da frutta nel giardino della villetta non sono precisamente lo specchio della salute e i terreni, nonostante i prati ormai verdi, sono belli secchi e duri. Nel Leira e nei suoi due affluenti maggiori, compreso il Gorsexio che nasce proprio nel Fado, c'è un discreto scorrimento, ma non fa testo, c'era pure nel luglio 2017 e nell'agosto 2003.
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La zona più alta della vallata (in senso altimetrico, non è la più settentrionale) il 17 aprile aveva ancora questo aspetto e nelle ultime 3 settimane non è che sia cambiato molto, la montagna è la Punta Martin, che è anche il culmine altimetrico del bacino del Leira, appena 1001 m anche se sembra più alta...
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Ultima modifica di galinsog@@; 04/05/2022 alle 09:45
Ciao Alnus,
quelli sul crinale roccioso sono esemplari di pino laricio (da seme di provenienza corsa) messi a dimora durante il periodo tra le due guerre mondiali, gran degli esemplari più vecchi sono bruciati durante un incendio a metà anni '70, ma si sono naturalizzati, per cui c'è rinnovazione abbastanza regolare. Poi ci sono pinastri (ma più in basso). Negli impluvi ci sono faggi e roveri, carpini neri, qualche carpino bianco e c'è poi una discreta presenza di specie colonizzatrici come sorbi montani, ciliegi canini (Prunus mahaleb) e peri corvini, nonché eriche arboree che sono praticamente onnipresenti in esposizione sud. Tieni conto che si tratta di un grande affioramento di rocce ultrafemiche e su questo tipo di suolo, che contiene quantità molto elevate di ossidi di magnesio e anche di metalli pesanti la vegetazione arborea ha grosse difficoltà di attecchimento, soprattutto dove affiora la matrice rocciosa. Il grosso dei pendii è occupato da una vegetazione erbacea formata da poche specie che tollerano questo tipo di suoli ed è costituita nella fattispecie da Sesleria pichiana, Molinia arundinacea (nonostante l'aridità apparente) e in misura minore da Brachypodium genuense (che nonostante il nome è un endemismo dell'Appennino presente dal Savonese al Nord della Calabria). Ci sono poi nelle zone ventose brughiere con brugo, erica carnea e dafne odorosa e pseudogariche più termofile a euphorbia spinosa e santorreggia montana. Sotto i 400 m in esposizione Sud c'è pure qualche lembo di macchia mediterranea arbustiva con alaterno, fillirea latifoglia e perfino qualche corbezzolo.
Ultima modifica di galinsog@@; 04/05/2022 alle 17:57
Il "parchetto" che ho creato sotto casa è da qualche settimana in gran ripresa vegetativa.
L'anno scorso notai alcune piantine di fragole di bosco sotto un acero opalo, nate probabilmente grazie a qualche seme venuto via dal bosco insieme ad un po' di fogliame che ho utilizzato per migliorare il terreno.
Le ho curate anche se l'anno scorso non portarono frutti.
Quest'anno paiono ben intenzionate.
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Si nota tra le foglie anche una piantina di rovere, nata anch'essa casualmente.
nonostante la scarsità (eufemismo) di precipitazioni anche quest'anno si sta ripetendo quello che io chiamo il "miracolo di maggio". Si assiste cioè ad una vera esplosione del verde e anche gli alberi più ritardatari come le robinie si coprono di foglie (nel caso delle robinie, anche di fiori).
In giardino, in mezzo alla distesa di pachisandra, si è insediata da qualche anno questa poco appariscente orchidea, Cephalanthera longifolia. (me la tiro da conoscitore botanico, ma è in realtà il nome l'ho scoperto per caso )
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