Per ora é poca roba, hanno sei livelli di allerta e sono passati da zero a uno.
Indubbiamente Taupo è di gran lunga il supervulcano più attivo del pianeta, con una VEI 8 e una VEI7 in 25 mila anni non ha eguali, va sempre tenuto d'occhio ma al momento ha molti meno segnali di riattivazione rispetto a Campi Flegrei, giusto per fare un esempio.
Taupo volcano (New Zealand): strong M 5.6 earthquake relates to ongoing unrest
Veramente agitato quest'anno
"Non farà tanto caldo" Frase più divertente del 2022
"We are Motörhead. And we play rock and roll."
è brutto da dire ma spero di essere ancora vivo quando esploderanno i Campi Flegrei![]()
Sono così avanti che quando guardo dietro vedo il futuro
Ciao
Valerio
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Epi volcano (Vanuatu): powerful submarine explosion today, alert status raised to Orange
Speriamo che questo non faccia troppi casini
"Non farà tanto caldo" Frase più divertente del 2022
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Cosa curiosa, volcanodiscovery cita il vulcano Epi dando come fonte il Vanuatu Meteorology and Geo-hazards Department il cui sito però non riporta tale allarme.
Volcano (gov.vu)
Ingrandendo la mappa però si vede che a fianco dell'isola Epi c'è un vulcano, chiamato Suretamatai (Vanua Lava) il cui livello di allerta è però 1 (Signs of Volcanic Unrest) e l'ultimo comunicato risale al 26 gennaio
Current Volcanic Activity (gov.vu)
La notizia però non sembra una balla, molto probabilmente il sito non è ancora stato aggiornato.
Rimane curioso il fatto che volcanodiscovery non citi il vulcano con nome che la fonte, il Vanuatu Meteorology and Geo-hazards Department, deve aver usato.
Cerro Machin volcano (Colombia): elevated surface temperatures
Questo non erutta da quasi mille anni
"Non farà tanto caldo" Frase più divertente del 2022
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Professore Giuseppe De Natale, lei è un vulcanologo dell'Ingv con una grande conoscenza dei Campi Flegrei. Dunque: l’attività sismica nell’Area flegrea sta aumentando come lei stesso aveva ipotizzato in uno studio, assistiamo a terremoti sempre più forti e con maggiore frequenza. Cosa sta succedendo?
«Innanzitutto voglio precisare che quanto dirò in questa intervista non rappresenta necessariamente la posizione ufficiale del mio istituto, né di qualunque altra istituzione. È semplicemente il mio personale pensiero, basato sulle mie ricerche e pubblicazioni da circa 40 anni. L’attività sismica può solo aumentare finché continua il sollevamento del suolo. Perché il sollevamento del suolo è un’indicazione dell’aumento di pressione nel sottosuolo. Lo scrivemmo già nel 2017, ed avvisammo che la sismicità, allora molto rara e di bassa magnitudo, sarebbe aumentata progressivamente: in numero ed in magnitudo. Oggi siamo quasi al livello della sismicità del periodo 1982-1984. Non siamo ancora a quel livello soltanto perché, come abbiamo osservato già dagli anni ’80, la sismicità in quest’area, oltre che dal livello di pressione interna, dipende anche dal tasso di incremento della pressione, ossia del sollevamento. Nel bradisisma degli anni ’80, il tasso di sollevamento era oltre 5 volte maggiore di oggi, e quindi anche la sismicità era maggiore».
Abbiamo ormai superato il punto di massimo sollevamento registrato nel precedente bradisismo ma la terra continua a lievitare, se lo aspettava?
«Il sollevamento del suolo iniziato alla fine del 2005 è quasi perfettamente speculare all’abbassamento osservato dal 1985 al 2003 circa. Quindi, personalmente speravo che sarebbe terminato una volta raggiunto il livello del 1984. Negli ultimi mesi invece abbiamo superato la quota massima del 1984, ormai siamo diversi centimetri più sopra».
L’intrusione che quasi certamente c’è stata tra l’82 e l’83, essendo di forma laminare (sill) si è solidificata in meno di vent’anni. Quindi, bisogna anche considerare il tasso di afflusso di magma, sia perché parte della pressione può essere assorbita da un comportamento viscoso delle rocce, sia perché appunto il magma ha tempi di solidificazione che, nel caso di intrusioni laminari, possono essere abbastanza brevi. Per fare un esempio abbastanza emblematico, il sollevamento totale avvenuto durante oltre un secolo prima dell’eruzione di Monte Nuovo, implica un’intrusione superficiale di magma di alcuni chilometri cubi; ma alla fine, l’eruzione ha prodotto soltanto due centesimi di chilometri cubi di magma. Questo vuol dire che, negli oltre cento anni di sollevamento, la grande maggioranza del magma progressivamente intruso si era già solidificato prima dell’eruzione».
Alla luce di quello che stiamo dicendo cosa bisognerebbe fare per prevenire il rischio?
«Bisogna rendere le aree a più alta pericolosità (prima di tutto la zona rossa) effettivamente resiliente. Questo significa innanzitutto consolidare gli edifici (per renderli quanto più resistenti alla sismicità associata, che sebbene non molto forte può causare danni ad edifici particolarmente fatiscenti) e razionalizzare la rete viaria. Dopodiché, è chiaro che anche diminuire la densità di popolazione sarebbe importante. Abbiamo scritto vari lavori scientifici su questo problema, e sarebbe qui molto lungo riassumerli al di là di questi elementi più ovvii. Per chi volesse approfondire ecco due link di riferimento, uno è in inglese: NHESS - Peer review - Invited perspectives: The volcanoes of Naples: how can the highest volcanic risk in the world be effectively mitigated? E poi il capitolo 5 di questo volume Cnr, in Italiano: Errore | Consiglio Nazionale delle Ricerche.
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