Quella del piantare alberi è una misura nota ed efficace nel sequestrare naturalmente co2 dall'atmosfera. E' stato pure stimato quanto potrebbe incidere se venissero dedicati allo scopo tutti i terreni adatti e non sfruttati in altro modo. Non grossi numeri ma sicuramente neanche pochissimo. Ricordo che se ne parlò in altro topic. Inserita in un contesto di misure diversificate però ha senza dubbio valore. Che si allarga a dismisura se consideriamo tutti gli altri effetti che avrebbe.
Nella maggior parte dei casi è possibile far crescere gli alberi nei luoghi dove sono già cresciuti, piantarli dunque aiuterebbe a rimediare ai danni causati dalla deforestazione. Non c'è però la concreta possibilità di piantarne una quantità sufficiente a far fronte ai problemi causati dai combustibili fossili. La strategia più efficace legata agli alberi consiste nello smettere di abbattere una parte così consistente di quelli già presenti.
Diciamo che con tutti i terreni dismessi/capannoni/ex zone industriali che abbiamo di spazio per piantare alberi ce ne sarebbe, e non poco.
La cosa che mi fa piacere è che nella mia zona, negli ultimi 3-5 anni, diversi terreni agricoli sono stati convertiti a castagneto. Ora gli alberelli sono piccoli, ma cresceranno: c'è già un pò di impatto visivo.
Lou soulei nais per tuchi
In Italia non abbiamo bisogno di più alberi, ma di uno loro gestione attiva! (ovviamente parlo fuori dai centri abitati, nei centri abitati per questioni psicologiche, di cattura delle polveri, abbassamento locale delle temperature del terreno sono molto utili.. senza aprire ancor di più la parentesi però mi limito a dire che non tutte le piante hanno le stesse capacità di cattura inquinanti e soprattutto le piante urbane vanno censite e gestite altrimenti meglio non metterle ed evitare schianti, vite sofferenti ed effetto marginali).
Nelle altre zone del mondo dove la deforestazione ha fatto danni sarà difficile restaurare la foresta.. la foresta tropicale/equatoriale ha un equilibrio molto sottile e delicato, molto difficile da ripristinare. Da noi fondamentalmente siamo abituati al fatto che, se ripianto, la foresta rinasce (e in effetti è così, nel corso di 150/300 anni la foresta piantumata ritornerebbe naturaliforme.).
Comunque in zone come il Brasile la deforestazione continua per fare spazio a pascoli e poi a coltivazioni di soia per alimentare gli allevamento intensivi di tutto il mondo. Mondo con numeri di persone in crescita e quindi bocche da sfamare (con cosa non si sa), mentre la maggior parte dei terreni del mondo stanno perdendo la fertilità e la sost. organica in loro presente per erosione del suolo, sfruttamento eccessivo, lavorazioni agricole meccanizzate (che ribaltano la terra fino a strati profondi ossigenando lo strato e favorendo l'attività di mineralizzazione della sostanza organica. Finchè durano abbiamo le "flebo" di concimazioni chimiche a sopperire a questo impoverimento.
Certo è che, più alberi si mettono e più terre si riforestano e meglio è
Leggo solo ora questo TD.
Come scritto altrove, inutile dire che, seppur estremamente teorica, la vedo come unica vera ipotesi possibile per il futuro del clima questa dell'ingegneria climatica: molti scrivono che non si conoscerebbero gli effetti "collaterali" di tali idee, ma se esplodesse un Tambora o un Samalas credo che nessuno si preoccuperebbe veramente di questo, ma dell'unica certezza che si andrebbe in direzione di un raffreddamento.
Capisco tutta la logica legata alle piogge, ma un mondo progressivameente di nuovo più "fresco" andrebbe ad equilibrare anche quei parametri che oggi cominciamo a trovare estremi.
Premesso che questo non deve fermare la campagna e i vari divieti di emissioni a cui stiamo gradualmente andando incontro, ma fra quello che è già stato e quello che ancora sarà per un pò, il clima è praticamente "andato" nelle sue caratteristiche, premesso che l'uomo si è sempre adattato e la catastrofe climatica è data dal fatto che si tratterebbe di un passaggio molto rapido di cambiamento, ma in posti dove il clima è caldo e secco di base e da millenni, nessuno si crea il problema, ma il discorso è comunque legato ad uno spretto molto ampio del tutto, insomma gli idrocarburi in atmosfera sono il male e non solo per quanto riguarda il clima.
Speriamo non rimangano solo idee ...
Considera che le tecnologie di CCS esistono sotto forma di prototipi e il problema principale è che, oltre ai costi, i processi richiedono elevate quantità di energia. È molto importante piantare alberi (per svariate ragioni, non solo legate alla CO2), ma quantitativamente sarà fondamentale puntare su queste tecnologie specie nel momento in cui avremo raggiunto la neutralità carbonica, quindi dal 2050 in avanti.
Oggi si sta puntando molto ai sistemi CCU (Carbon Capture and Utilisation), il cui obiettivo è trovare un’applicazione commerciale alla CO2 catturata. Alcune idee vedono la produzione di combustibili sintetici a partire dalla CO2, mentre altre vedono un suo impiego negli impianti come fluido operativo. Oggi l’utilizzo più diffuso è l’iniezione nei pozzi di petrolio per favorire l’estrazione di ulteriore greggio.
Il problema è estremamente complesso, motivo per cui sarà necessario lo sviluppo e l’impiego di numerose tecnologie nei prossimi anni.
Per avere un progresso tecnologico veloce secondo me dobbiamo aspettare che il problema venga percepito come critico il prima possibile a livello mondiale. Per la prima volta sta accadendo qui in Italia dove quest'estate sarà utile a sensibilizzare la gente (Marmolada, possibili razionamenti acqua, raccolti agricoli esigui). Nei prossimi anni la situazione peggiorerà quindi la speranza è di almeno trarne un'allerta nei vari popolini votanti e consapevolezza nelle classi dirigenti del fatto che il problema intaccherà le crescite economiche in maniera non più così silenziosa o velata.
Sarebbe bello che la divulgazione ne parlasse, invece di trasformare perennemente il punto di partenza (del tipo, 1987: ''c'è il GW, dobbiamo sensibilizzare'') nel punto di arrivo (2022: ''c'è il GW, dobbiamo sensibilizzare''), generando un loop eterno di pressione sul tasto ''reset'' che non fa altro che fomentare frustrazione, rifiuto e negazionismi.
Ultima modifica di DuffMc92; 18/07/2022 alle 14:26
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