Ma siamo d'accordo sul tagliare il metano, l'UE ha anche una iniziativa specifica su questo.
Methane emissions
Il problema del tuo discorso è nella parentesi, l'uso del gas non c'entra quasi nulla con le emissioni di metano, di conseguenza quel "quindi l'uso del gas" è un non sequitur. Se passando dal carbone al gas si possono abbattere le emissioni di CO2 più rapidamente nel periodo di transizione verso le rinnovabili (che non si introducono dall'oggi al domani) è comunque un grosso vantaggio, si risparmieranno anche le emissioni di metano dall'estrazione del carbone, che non sono poche e sono sostanzialmente ineliminabili.
Certo sarebbe necessario imporre all'industria estrattiva una regolamentazione stringente per limitare le perdite (da estendere anche al metano importato), ma questo si può fare a prescindere e spesso è economicamente conveniente, il metano che viene disperso anziché bruciato non serve a niente.
Poi aumentare a dismisura l'utilizzo di gas non avrebbe comunque senso, ma non è quello che sta succedendo, anzi.
Ha invece perfettamente senso che si utilizzi il gas per la produzione di energia elettrica finché non ci sarà una produzione di rinnovabili e una capacità di accumulo abbastanza elevata da consentire di azzerare completamente le emissioni del settore, mentre il carbone andrebbe eliminato prima possibile.
Ultima modifica di snowaholic; 23/11/2022 alle 22:38
Il gas naturale è prevalentemente metano, ma quando lo bruci rimane anidride carbonica e acqua.
E poiché il gas è il prodotto che viene venduto, tutto quello che viene disperso è un mancato guadagno per i produttori/distributori. Di conseguenza le dispersioni sono minime e potrebbero essere ulteriormente ridotte senza troppe difficoltà.
Sono più problematiche le fonti di metano diffuse dovute ad altri processi, come la produzione di carbone/petrolio, la digestione dei ruminanti o le risaie, perché dove manca l'infrastruttura per catturare il gas e trasportarlo ai consumatori ridurre le emissioni di metano diventa esclusivamente un costo, specialmente se le fonti sono molto diffuse è proprio impossibile (non possiamo mettere una maschera per catturare il gas ogni mucca. Al massimo si può intervenire sulla dieta delle mucche stesse per ridurlo).
In qualche caso il gas viene bruciato sul posto (flaring) per evitarne la dispersione, è una pratica comune in molti pozzi di petrolio sconnessi dalla rete, anche in quantità considerevoli. Ma il flaring viene praticato solo quando il gas è concentrato, altrimenti viene lasciato disperdere spontaneamente o ventilato, come nelle miniere di carbone in cui scavando si libera gas intrappolato nel carbone.
Ultima modifica di MeTeo72; 24/11/2022 alle 13:46
Certamente, nell'ultimo post mi sono concentrato sulle fonti antropiche (tra cui le risaie che hanno lo stesso meccanismo degli ambienti anossici naturali) ma nei giorni scorsi avevo messo anche un grafico con le fonti naturali, che sono altrettanto rilevanti.
Però queste ultime ci sono sempre state, a differenza delle prime, e sono per lo più al di fuori del nostro controllo .
Stamattina a SkyTG24 Business c'era un'intervista dell'amministratore delegato di Wolfsvagen che diceva hanno difficoltà per le tante richieste di auto elettriche e che già hanno in previsione di anticipare lo stop a quelle termiche al 2033 ma se continua questo trend potrebbero farlo già nel 2030. Un'altra azienda rovinata dal blocco nel 2035
Database dei record in Toscana: http://climaintoscana.altervista.org/
Record assoluti: +43,1°C ad Antella il 06/08/2003; -26,0°C a Firenzuola l'08/01/1985.
ma per favore! Tutti i costruttori considerano una follia l'obbligo climatico-politico di abbandonare il motore termico nel 2035 e prevedono una devastante perdita di posti di lavoro, io non so dove vedi questa enorme richiesta, qui in Italia è quasi a zero, forse nei paesi del nord Europa, che incentivano grazie al petrolio venduto a caro prezzo! E ripeto una folllia del genere per seguire delle previsioni a 20 anni farlocche deve essere stoppata
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