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Risultati da 331 a 340 di 545
  1. #331
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: La lunga strada verso le emissioni zero

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    ma non è affatto vero,i ghiacciai c'erano eccome ed erano più avanzati di oggi anche quelli più grossi con lunghi tempi di risposta come l'Alescht hanno superato il minimo medievale già ad inizio anni 2000, c'è anzi anche stata una significativa avanzata nel mezzo del medioevo, è ormai dimostrato in molti altri ghiacciai. Anche solo con le medie 1988-2018 l'Alescht perderebbe un altro 40% in lunghezza altro che il medioevo.

    Se la torbiera è quella del rutor si trova a 2500m, il rutor non arriva a 3500m e si è formata nella prima parte dell'olocene e anche allora nonostante il ciclo orbitalico favorevole il ghiacciaio non era scomparso solo si era ritirato poco più in alto.

    Abbiamo anche carote glaciali che datano 6900 anni su un ghiacciaio sommitale (pochissimo accumulo annuale, è sensibile alle temperature e la risposta climatica è veloce) a quote di 3500m, se il medioevo fosse stato così caldo sarebbe scomparso del tutto:

    Contemporary mass balance on a cold Eastern Alpine ice cap as a potential link to the Holocene climate | Scientific Reports

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  2. #332
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    Predefinito Re: La lunga strada verso le emissioni zero

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano Riccio Visualizza Messaggio
    La tanto temuta direttiva sulle case "green" l'hanno edulcorata ancora, niente più obbligo di classe D al 2030 ma solo classe E con la D posticipata al 2033 e nessuna sanzione quindi de facto ognuno farà quel che gli pare, al più perderà valore sul mercato se nessuno la vuol comprare (ma già ora una casa in classe F te la schifano quasi tutti). E non è manco l'approvazione finale quindi magari edulcorano ancora, al solito poi mettono il miraggio delle emissioni zero nel 2050 a cui credono solo loro...
    Case green, via libera alla direttiva in commissione al Parlamento Ue. Pichetto: "Non imporre lavori onerosi". Ma in ottobre aveva detto si - Il Fatto Quotidiano
    Ogni tanto qualche barlume di ragione passa in qualche burocrate europeo; visto che a te piace tanto se avessi una casa magari costruita o comprata con tanti sacrifici anni fa e il costo dei lavori di adeguamento fosse vicino al valore reale saresti felice vero, in nome delle pagliacciate green europee?

  3. #333
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: La lunga strada verso le emissioni zero

    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    wow, lifegate
    si carotano ghiacci a meno o a poco più di 3000m (il calderone, che ghiacciaio non è più, ne è un esempio) e si riesce ad andare indietro anche di migliaia di anni. quindi solo questo è più che sufficiente per smentire l'aberrante frase de: sotto i 3800m nell'optimum medievale non c'erano ghiacciai.
    Si vis pacem, para bellum.

  4. #334
    Vento teso L'avatar di Stefano Riccio
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    Predefinito Re: La lunga strada verso le emissioni zero

    Citazione Originariamente Scritto da andi Visualizza Messaggio
    Ogni tanto qualche barlume di ragione passa in qualche burocrate europeo; visto che a te piace tanto se avessi una casa magari costruita o comprata con tanti sacrifici anni fa e il costo dei lavori di adeguamento fosse vicino al valore reale saresti felice vero, in nome delle pagliacciate green europee?
    Io la casa me la comprerei il più moderna ed efficiente possibile, ma lo pensavo pure 10 anni fa, mica per via della direttiva green. Vorrei farti venire a sentire come si sta qui in questi palazzoni vecchi di secoli, al forno in estate e al gelo d'inverno...
    Database dei record in Toscana: http://climaintoscana.altervista.org/
    Record assoluti: +43,1°C ad Antella il 06/08/2003; -26,0°C a Firenzuola l'08/01/1985.

  5. #335
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: La lunga strada verso le emissioni zero

    Premesso che sono favorevole agli impianti forovoltaici sui tetti e non a quelli sul campo ( almeno nel nostro bel paesaggio italico), copio ed incollo da Facebook un articolo del SOLE 24 ORE:

    Sisto Ceci ( utente Facebook)
    NUMERI DA BRIVIDO , FOLLIA EUROPEA .COSTI PER MIGLIAIA DI MILIARDI DI €.
    non per l'apocalisse ecologica di Greta ma per la transizione ecologica che l'Europa persegue a tutti i costi .Faranno un deserto e lo chiameranno transizione ecologica .Per produrre la quantita' dei minerali necessari alla transizione , il cambio di passo nella produzione e' sconvolgente : entro il 2040 la produzione di nickel dovra' crescere 41 volte, quella di cobalto 21 volte , di rame 28 volte e quella di grafite 28 volte .PURA FOLLIA .
    Perche' queste cifre ? In termini di minerali necessari per la produzione di un megawatt di energia elettrica gli impianti eolico off - shore ,richiedono 16 tonnellate di minerali vari , il solare fotovoltaico 6,8 ,e appena 1,1 di una centrale a turbogas . E l'offerta di questi minerali ? Secondo L'AIE ( Agenzia internazionale per l'Energia ) , all'attuale ritmo di estrazione e considerati i progetti di espansione gia' avviati la domanda globale di rame superera' l'offerta gia' nel 2025 !!!!!anzi senza un nuovo piano aggressivo di incremento dall'attivita' estrattiva l'offerta comincera' a declinare dal 2024 ( praticamente da domani ).Stesso destino per il cobalto che gia' nel 2024 la domanda superera' l'offerta e nel 2030 la domanda sara' 2,5 volte superiore all'offerta , per il litio nel 2030 , il fabbisogno globale superera' di 2,35 volte l'offerta !!!In queste condizioni la transizione verde dovrebbe anche ridisegnare gli assi dell'influenza geopolitica globale dai paesi produttori di idrocarburi verso Cina , Australia e Cile .L'industria chimica Cinese raffina il 40% del rame , il 35 % del nickel ,il 65% del cobalto e il 58% del litio a livello mondiale e sulle terre rare , altrettanto importanti ,si puo' parlare di vero e proprio monopolio cinese non solo nella produzione ma anche nella raffinazione .Sui minerali di transizione da decenni la Cina gode di una posizione dominante che e' andata rafforzandosi nel tempo , indisturbata , e non appare diversificabile nel breve periodo , bisognera' farci i conti altrimenti saremo spacciati .
    DATI " SOLE 24 ORE "del 5 febbraio 2023 .

  6. #336
    Enrico_3bmeteo
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    Predefinito Re: La lunga strada verso le emissioni zero

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    ma non è affatto vero,i ghiacciai c'erano eccome ed erano più avanzati di oggi anche quelli più grossi con lunghi tempi di risposta come l'Alescht hanno superato il minimo medievale già ad inizio anni 2000, c'è anzi anche stata una significativa avanzata nel mezzo del medioevo, è ormai dimostrato in molti altri ghiacciai. Anche solo con le medie 1988-2018 l'Alescht perderebbe un altro 40% in lunghezza altro che il medioevo.

    Se la torbiera è quella del rutor si trova a 2500m, il rutor non arriva a 3500m e si è formata nella prima parte dell'olocene e anche allora nonostante il ciclo orbitalico favorevole il ghiacciaio non era scomparso solo si era ritirato poco più in alto.

    Abbiamo anche carote glaciali che datano 6900 anni su un ghiacciaio sommitale (pochissimo accumulo annuale, è sensibile alle temperature e la risposta climatica è veloce) a quote di 3500m, se il medioevo fosse stato così caldo sarebbe scomparso del tutto:

    Contemporary mass balance on a cold Eastern Alpine ice cap as a potential link to the Holocene climate | Scientific Reports

    Immagine
    L'articolo è interessante.
    Non metto in discussione i risultati ma faccio notare che ci sono diffusi errori, piuttosto banali ed evidenti, a partire dal titolo (cold Eastern Alpine ice cap).
    Mi stupisco che i referi di Nature non se ne siano accorti ed abbiano permesso che venisse pubblicato in queste condizioni....
    Certo, se dovessi attenermi ai criteri di affidabilità scientifica, non esiterei un attimo a cassarlo totalmente....
    Ultima modifica di Enrico_3bmeteo; 14/02/2023 alle 08:27

  7. #337
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    Predefinito Re: La lunga strada verso le emissioni zero

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo Visualizza Messaggio
    L'articolo è interessante.
    Non metto in discussione i risultati ma faccio notare che ci sono diffusi errori, piuttosto banali ed evidenti, a partire dal titolo (cold Eastern Alpine ice cap).
    Mi stupisco che i referi di Nature non se ne siano accorti ed abbiano permesso che venisse pubblicato in queste condizioni....
    Certo, se dovessi attenermi ai criteri di affidabilità scientifica, non esiterei un attimo a cassarlo totalmente....
    mi interessano appunto i risultati e poco della terminologia corretta ma che problema ha il titolo? cold-based? mi sembra appropriato alle caratteristiche di questo ghiacciaio.
    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    chissa perchè penso di sapere chi sono:

    Soon and Baliunas controversy - Wikipedia

    le ricostruzioni non si fanno con gli aneddoti, ne è stata appena pubblicata una nuova della groenlandia basata su molteplici ice core e aggiornati fino al 2010, c'è parecchia variabilità ma anche li il medioevo era giusto meno freddo della peg e niente più.

    Modern temperatures in centralnorth Greenland warmest in past millennium | Nature


  8. #338
    Enrico_3bmeteo
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    Predefinito Re: La lunga strada verso le emissioni zero

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    mi interessano appunto i risultati e poco della terminologia corretta ma che problema ha il titolo? cold-based? mi sembra appropriato alle caratteristiche di questo ghiacciaio.
    Il titolo è sbagliato perché non è un ghiacciaio freddo. Forse, lo è stato durante la PEG o fino all'ultima fase di neoglaciazione degli anni '60 e '70 del XX secolo, ma ora cola permafrost in fusione da tutte le parti. Come si può definire "freddo" un ghiacciaio in evidente stato di dissoluzione ? Per non parlare del grafico delle temperature che è sbagliato. E le didascalie delle foto ? Anche quelle sbagliate. Il riferimento del confronto della calotta ? Sbagliato anche quello. Il confronto fotografico frontale si ferma al 1962.....e per quale motivo ? Forse, perché nelle successive immagini si vedrebbe il permafrost in fusione ?
    C'è anche scritto che la calotta è immobile perché posta sopra alla berchsgrund ("The stake positions did notchange within the DGPS accuracy, proving the stagnancy of the ice dome at the summit above the bergschrund."). Non è vero. Si vede nelle foto del 2003 e del 2000 che tutta la calotta si sta dislocando anche sopra la berschrund e questo è un fenomeno tipico delle fase di dissoluzione e destabilizzazione dei siti a causa del permafrost sottostante....
    Non ho parole. Mi viene solo da ridere...


    Lupus in fabula:

    Il nuovo, grande, crepaccio sul Breithorn Occidentale - Lo Scarpone
    Ultima modifica di Enrico_3bmeteo; 14/02/2023 alle 11:36

  9. #339
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    Predefinito Re: La lunga strada verso le emissioni zero

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo Visualizza Messaggio
    Il titolo è sbagliato perché non è un ghiacciaio freddo. Forse, lo è stato durante la PEG o fino all'ultima fase di neoglaciazione degli anni '60 e '70 del XX secolo, ma ora cola permafrost in fusione da tutte le parti. Come si può definire "freddo" un ghiacciaio in evidente stato di dissoluzione ? Per non parlare del grafico delle temperature che è sbagliato. E le didascalie delle foto ? Anche quelle sbagliate. Il riferimento del confronto della calotta ? Sbagliato anche quello. Il confronto fotografico frontale si ferma al 1962.....e per quale motivo ? Forse, perché nelle successive immagini si vedrebbe il permafrost in fusione ?
    C'è anche scritto che la calotta è immobile perché posta sopra alla berchsgrund ("The stake positions did notchange within the DGPS accuracy, proving the stagnancy of the ice dome at the summit above the bergschrund."). Non è vero. Si vede nelle foto del 2003 e del 2000 che tutta la calotta si sta dislocando anche sopra la berschrund e questo è un fenomeno tipico delle fase di dissoluzione e destabilizzazione dei siti a causa del permafrost sottostante....
    Non ho parole. Mi viene solo da ridere...


    Lupus in fabula:

    Il nuovo, grande, crepaccio sul Breithorn Occidentale - Lo Scarpone
    è riferito al sito di osservazione, le caratteristiche del ghiacciaio e dei campioni estratti sono ampiamente descritte in un precedente articolo, al sito del carotaggio il ghiaccio è più vecchio almeno del 1962 con età che crescono fino a 5900 anni fa, le temperature basali sottozero e la presenza solo occasionale di acqua di fusione quando si è formato, da allora è rimasto stagnante e freddo. il movimento molto limitato è confermato anche da osservazioni recenti.

    Still, it generally holds that if basal ice temperatures are below the melting point, the so-called “cold ice” remains frozen to bedrock. If it moves at all, it does so by slow internal deformation, in contrast to temperate ice (i.e. ice at around 0 °C), which is able to slide along the bedrock11. Even though its remaining thickness is only around 10 m, millennial-old stagnant cold ice has recently been found at the base of an Alpine summit glacier12. Constraining the maximum age of the stagnant ice near bedrock can indicate past ice-free periods, followed by neoglaciation13. Hence this age information alone contains important information on paleoclimatic conditions.

    The Weißseespitze summit glacier (WSS, 3500 m) marks the highest point of Gepatschferner in the Austrian Alps. It is a unique site: (1) located only 12 km from the Iceman location, it offers a potential surrogate to investigate the local glacier conditions during the lifetime of the Iceman; (2) it has a dome-shaped glacier geometry, which is an extremely rare feature in the Alps (Fig. 1). Historical photographs dating back to about 1888, maps and digital elevation models, as well as direct measurements at the summit ice dome reveal continuous volume loss since the LIA maximum (Table 1) around 1855 for Gepatschferner21. The limited ice thickness and dome geometry mean minimal to no ice flow, confirmed by differential GPS measurements at stakes in 2018 and 2019. In these circumstances, the influence of ice dynamics at the ice divide is negligible for ice age interpretation. Despite the ablation measured at stakes in 2018 and 2019, englacial borehole temperatures remained permanently sub-zero at 1 m below surface, with − 3 °C at 9 m depth, implying that the ice is frozen to bedrock (“Methods” section).
    In March 2019, two parallel cores were drilled 11 m to bedrock at the ice divide with nearly flat bed conditions. Visible layers of refrozen meltwater indicate that there was only limited occasional melt at this site when this ice was formed. The main part of the ice core includes bubble-rich glacier ice, the likely result of dry metamorphosis of snow. This view is supported by stable oxygen (δ18O) and hydrogen (δD) ratios of a range typical for the seasonal variation in snow at this altitude, with no deviation from the meteoric water line (“Methods” section). Within the upper 4 m of ice, a tritium content in the order of 100 mBq/kg suggests that the ice was formed before widespread tritium release from nuclear weapons tests in the early 1960s (maximum concentrations in 1963 are expected to exceed 10 Bq/kg) and that the layers from that time had already been removed by melting. The present surface at WSS is thus older than 1963, with the remaining ice the remnant of an originally thicker ice cap. The aerosol-based micro-14C dating of five samples from the ice core returned ages continuously increasing with depth, from (0.62 ± 0.35) ka cal (i.e. calibrated years in ka before 1950, 1 sigma range) at about 4.5 m depth to (5.884 ± 0.739) ka cal just above the bed (Fig. 2 and “Methods” section).
    Ultima modifica di elz; 14/02/2023 alle 13:51

  10. #340
    Enrico_3bmeteo
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    Predefinito Re: La lunga strada verso le emissioni zero

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    è riferito al sito di osservazione, le caratteristiche del ghiacciaio e dei campioni estratti sono ampiamente descritte in un precedente articolo, al sito del carotaggio il ghiaccio è più vecchio almeno del 1962 con età che crescono fino a 5900 anni fa, le temperature basali sottozero e la presenza solo occasionale di acqua di fusione quando si è formato, da allora è rimasto stagnante e freddo. il movimento molto limitato è confermato anche da osservazioni recenti.
    Mi inchino di fronte ai ricercatori che sono riusciti a trovare un ghiacciaio freddo sulle Alpi, a meno di 3500m, che cola acqua di fusione da tutte le parti. Complimenti ai ricercatori
    Perdonami, ma da uomo comune potrei fartelo passare, ma da uomo scientifico non posso che cassare un articolo con quegli errori. Lo stesso avrebbe dovuto fare Nature prima di pubblicare un articolo con errori tanto evidenti.



    p.s.

    Questo non significa che le conclusioni dell'articolo siano errate ma, semplicemente, che l'articolo non era degno di essere pubblicato in quelle condizioni

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