Da qualche tempo volevo aprire un td sulle prospettive di riduzione delle emissioni, come si possono raggiungere gli obiettivi degi accordi di Parigi e come procede la loro implementazione, l'approvazione nei giorni scorsi dell'Inflation Reduction Act da parte del congresso USA mi sembra un'ottima occasione per cominciare.
A dispetto del nome la parte più importante del provvedimento riguarda le misure per contrastare il cambiamento climatico, con uno stanziamento di centinaia di miliardi di dollari in 10 anni.
Secondo le stime elaborate dal Progetto Repeat la norma dovrebbe produrre una riduzione di 1 miliardo di tonnellate di CO2 equivalenti nel 2030 rispetto a quanto previsto con la normativa attuale, poco meno di 1,5 miliardi nel 2035, contribuendo quindi a coprire circa i 2/3 degli obiettivi assunti dagli USA per l'accordo di Parigi (riduzione de 50% nel 2030 rispetto alle emissioni del 2005 e neutralità nel 2050). Per mettere in prospettiva l'impatto di queste riduzioni, 1,5 miliardi di tonnellate sono quasi il 4% delle emissioni globali attuali e 5 volte le emissioni italiane.
Questa è la scomposizione per settore delle riduzioni previste.
Meglio che niente, per carità, ma se la riduzione è pari al 4% di quelle totali, è molto poco.
Inoltre, se è pari a 5 volte le emissioni italiane, viene spontaneo chiedersi il senso di abolire i combustibili fossili per alimentare i motori nei prossimi anni.
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4% del totale globale sarebbe moltissimo invece, considerando che stiamo parlando di un singolo paese in un arco temporale di 13 anni.
Sono oltre il 25% delle emissioni degli USA attuali e un terzo di quelle previste al 2035 a legislazione corrente, quindi è un cambiamento enorme. La riduzione delle emissioni rispetto al 2021 passa da 1 a 2,5 miliardi al 2035, non poco.
La riduzione delle emissioni globali sarà fatta da piccoli contributi nazionali, l'Italia fa circa lo 0,7% delle emissioni globali (0,3 Gt annue) ma per arrivare alle emissioni zero deve essere azzerato anche quello 0,7%. L'accordo di Parigi è stato sottoscritto da 192 nazioni, ognuno deve fare il suo pezzo e con questo provvedimento gli USA si avvicinano molto a fare la loro parte. Nessun altro Paese potrà offrire un contributo paragonabile con quelle tempistiche, la Cina dovrebbe darlo ma con tempi più lunghi.
Per azzerare la nostra quota di emissioni entro il 2050 devi abolire l'uso dei combustibili fossili nei trasporti entro quella data, considerata la vita utile di un mezzo a combustione interna quindi le vendite di mezzi nuovi devono essere fermate circa 15 anni prima. È una conseguenza del tutto logica dell'obiettivo delle emissioni zero nel 2050.
Ultima modifica di snowaholic; 15/08/2022 alle 11:55
Il problema per quanto mi riguarda non riguarda solo l'elettricità, per cui comunque tra lotta a risorse e terre rare e altri problemi ci sarà tanto da fare.
Ma più che altro con riscaldamenti, processi di produzione industriali e alimentari vari, ecc. come si dovrebbe arrivare a zero nelle emissioni??? Nel 2050 poi, mah...
Ridurre gradualmente le emissioni può anche andare bene, ma la follia ambientalista che pervade sopratutto l'Europa per prevedere emissioni zero sarà, se mai approvata, e mi auguro proprio di no, una catastrofe economica per milioni di persone a scapito di altri paesi (Cina). Tutto poi per seguire modelli che hanno una validità tutta da dimostrare nel lunghissimo periodo, nonostante la spinta politico-mediatica voglia fare il lavaggio del cervello alla gente
Ci sono pompe di calore, coibentazione degli edifici, gas da biomasse e idrogeno da rinnovabili, se si vogliono esplorare le soluzioni tecniche possibili ce ne sono a bizzeffe.
Se invece si parte da una sostanziale avversione al cambiamento si può liquidare tutto con un mah, evidentemente ti sta bene che le temperature aumentino ancora di un paio di gradi rispetto ai livelli attuali (che diventano 3-4 locali).
Riporto una utile sintesi da climateactiontracker.org dei vari scenari prodotti da
Temperatures
| Climate Action Tracker
Nel grafico è riportato l'andamento totale delle emissioni di gas serra (non solo CO2 quindi) espresso in miliardi di tonnellate di CO2 equivalenti, per ogni scenario si indica la variazione media di temperatura attesa.
Lo scenario 2030 targets only include solo gli obiettivi vincolanti entro il 2030 formalizzati nell'ambito degli accordi di Parigi, mentre "pledges" fa riferimento agli impregni assunti dai vari stati anche a lungo termine. Optimistic scenario invece è la traiettoria che include tutti gli obiettivi annunciati dagli stati membri, come la promessa cinese di cominciare a ridurre le emissioni prima del 2030 e raggiungere le emissioni zero entro il 2060.
Quest'ultima consentirebbe di rimanere sotto i due gradi di aumento, rispettando quindi l'obiettivo di restare sotto i due gradi di aumento sulla pre-industriale (o se preferite 0,8 gradi di aumento rispetto ad ora).
Qui sono riportati anche gli intervalli di confidenza sulle stime delle temperature.
In base a cosa dici che sarà una catastrofe economica? Il 2050 è lontano, scommetto che se 30 anni fa qualcuno ti avesse detto che nel 2020 tutti avrebbero avuto un dispositivo elettronico tascabile in grado di fare da telefono, macchina fotografica, videocamera, navigatore satellitare, andare su internet e tutte le altre cose che consente di fare uno smartphone moderno avresti detto che era una follia.
Per l'Europa anzi è una occasione per essere leader tecnologico in questo ambito e avrebbe grossi vantaggi commerciali e geostrategici se si rendesse indipendente dalle importazioni di idrocarburi che arrivano prevalentemente da paesi dittatoriali inaffidabili e in varia misura ostili.
Pensa solo al blocco delle auto termiche; migliaia di aziende che producono componentistica spariranno, oltre al fatto che rischiano di sparire anche produttori di auto sportive: immaginati chi si comprerà una Ferrari o una Lamborghini elettrica, tanto vale comprarsi un aspirapolvere. E non diciamo le sciocchezze che sia facile riconvertire. Tutto questo poi per nulla di dimostrato
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