Per dire: acta plantarum mette l’olivo come indigeno in alcune regioni del Centro-Sud, mentre è alloctono naturalizzato nelle regioni con il triangolino viola e casuale (quindi più raro) in quelle col triangolino arancione
60F0C7DF-7692-4A2E-B3D5-014D52601CA1.png
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese
Sito di Centro Meteorologico Bolognese: https://centrometeobolognese.com/
Sito personale: https://martinmb.wixsite.com/*******martinmb
Stazione meteo: http://www.meteosystem.com/dati/sanchierlo/index.php
Il lavoro di cui ho messo il link fa capire che la coltivazione era piuttosto marginale anche perché l'uso dell'olio stesso lo era, si usavano grassi animali perlopiù. Poi tra gelate frequenti e il fatto che con il commercio era più facile procurarsi la piccola quantità che serviva si smise di reimpiantarlo, la produzione seria era a sud.
E le gelate fanno danni anche oggi, quella citata del 1985 in Toscana fece una strage.
Wikipedia
L'ulivo o olivo (Olea europaea L., 1753) è un albero da frutto che si presume sia originario dell'Asia Minore e della Siria, poiché in questa regione l'olivo selvatico spontaneo è diffuso sin dall'antichità, formando delle foreste sulla costa meridionale dell'Asia Minore.
Quella in inglese invece dice che la varietà selvatica è l'Olea oleaster.
Del resto mi sembra che tutti gli ulivi nel sud siano stati piantati e credo che non ne esistono di nati spontanei dal seme. Cosa che è comune alla stragrande maggioranza delle coltivazioni attuali: al di fuori dei campi non ne troviamo.
Eppure sembra che il nocciolo sia vitale, qui
Come propagare l’ulivo: tutto quello che devi sapere (noisiamoagricoltura.com)
oltre che della talea parlano di innesto e come portainnesto usano la pianta sviluppata dal nocciolo.
San Donato milanese, solito pratone davanti a casa, ieri mattina... l'erba è gialla e secca, ormai andata. Il foliage... beh, potrebbero impegnarsi di più...
el P1200219 bs.jpg el P1200221 bs.jpg el P1200223 bs.jpg
Zona nord dell'Etna, lungo la strada che dalla Grotta dei Lamponi porta al rifugio di Monte Timpa Rossa.
20231109_130243_DSC_0956.jpg
Quelle a terra devono essere quelle dell'inverno scorso perché sugli alberi ci sono ancora e sono verdi.
Foto scattata giorno 9.
Ieri sono riuscito a fare una passeggiata in montagna e ne ho approfittato per "sciacquarmi la bocca"
IMG_20231113_134844.jpg
IMG_20231113_141230.jpg
IMG_20231113_120209.jpg
Da un articolo scientifico il genere Olea era assente ovunque tranne in Sicilia circa 9000 anni fa poi è risalito soprattutto grazie la coltivazione con picco pollinico circa 3k anni fa. Durante l'ultima era glaciale probabilmente non era presente neanche in Sicilia (ma questa è una mia considerazione).
Intanto nelle mie zone foliage in ritardo.. querce praticamente verdi (lo scorso anno mai completamente spoglie con riscoppi invernali a causa del caldo record di Dicembre). Fiumi molto contratti. Betulla a casa ancora completamente verde con riscoppi. Le foglie vecchie cadono più che altro perchè sfinite . Tiglio unica pianta avanzata ma più per la siccità e vento asciugante continuo.
Se faceva molto freddo dubito anche io che ci fosse un Olea in Sicilia.
Ma ormai è da millenni una pianta addomesticata, parlare di autoctono è un po' fuori luogo, ormai l'Olea europea da sola non mi pare che si diffonda in nessun luogo al mondo.
Per questo io pensavo all'Olea oleaster che invece sembra si diffonda per i fatti suoi.
Domenica scorsa nel prato sotto casa pascolava un cavallo.
...no, non ho sbagliato topic. La notizia non è il cavallo - che sarebbe osservazione zoologica banale - bensì il fatto che a Clusone ci sia ancora a novembre erba verde e pascolabile dal suddetto cavallo...
el P1200172 bs.jpg
Segnalibri