Comunque, devo dire che qui, nonostante l'inverno particolarmente mite, molte specie non sono particolarmente avanti con la ripresa vegetativa (anzi molte specie hanno appena gli abbozzi delle gemme), pure le specie più precoci (mirabolani, mandorli ecc.) non hanno fiorito molto più presto del solito.
Probabilmente avrà influito la bassa disponibilità idrica dei terreni fino a metà febbraio
Beh ma il problema è molto più ampio di così, questi alberi, come tutti gli alberi, producono dei frutti che vengono diffusi facilmente su tutto il territorio, nel caso del leccio da varie specie di uccelli. Ciò comporta certamente una naturalizzazione molto maggiore di questa specie rispetto a quella che ci sarebbe senza una piantagione così estensiva di questi alberi, il che accentua ancora più artificialmente il riscaldamento del clima…basta vedere come è andata con l’alloro, che non era spontaneo delle regioni settentrionali e ora è presente quasi ovunque in stato naturalizzato. Poi il fatto che una specie sia autoctona dell’Italia non vuol dire molto, questo paese è estremamente vario come clima e come bioma, quindi non è che sei una pianta è spontanea in una zona allora va bene per tutto il paese, come può magari invece valere in paesi con clima molto più uniforme
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese
Sito di Centro Meteorologico Bolognese: https://centrometeobolognese.com/
Sito personale: https://martinmb.wixsite.com/*******martinmb
Stazione meteo: http://www.meteosystem.com/dati/sanchierlo/index.php
La reggono benissimo, come ho detto ormai le città padane sono perfette per il leccio.
Tieni anche conto che il bosco della Mesola, delta del Po, è una lecceta da sempre e lì l'umidità non se la fanno di certo mancare ...
Io però intendevo che una città piena di lecci, o di qualsiasi altro sempreverde (vedi cedri ) tende comunque ad essere più umida ed inquinata di una città con caducifoglie.
E le città padane non ne hanno certo bisogno.
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Anche qui qualcosa si sta muovendo, albicocchi e forsizie già fiorite, spuntano gli aumenti dei pioppi, fra qualche giorno inizieranno a fiorire i ciliegi
anno 2008:1176 mmanno 2009:1222,5 mmanno 2010:1265 mm
...Always looking at the sky...
Da me le piante da frutto come i peschi, albicocchi ed altre piante simil susini dalle foglie rosse scure hanno fiorito da circa 5 giorni, direi in anticipo di circa 3 settimane. Pure i pioppi hanno iniziato a sviluppare sempre più il germoglio. Per non parlare dei salici piangenti da quasi 2 settimane.
Tuttavia in quest'autunno (2023) a causa del freddo della terza decade di novembre c'è stata una caduta fogliare precoce rispetto all'anno precedente (2022), che secondo me è stato estremo o forse record con foglie sugli alberi di pioppo anche nei primi giorni di dicembre.
2024 -> estremi: -4,2°C (21/1)/37,5°C (11/7)
vento massimo: 58,7 km/h (20/4)
UR minima: 20% (16/4)
iniziata la fioritura dei ciliegi nel campo, solo i più tardivi sono ancora chiusi.
avanti un paio di settimane abbondanti rispetto a 20 anni fa.
da iniziare la potatura degli olivi, gemme che prendono corpo.
In certe zone della pianura e fondivalle ci sono state brinate anche con temperature positive: teoricamente i fiori soffrono ma vero che non ci sono brutali conseguenze con temperature intorno gli 0°C per poche ore o mezzore?
2024 -> estremi: -4,2°C (21/1)/37,5°C (11/7)
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