C'è la versione in italiano
L'edera sugli alberi nei boschi è dannosa? - waldwissen.net
In sostanza però dipende dall'albero. Se con alberi grandi o con conifere non è un problema lo è invece per quelli più piccoli
Correttamente, dice che se l'edera si limita al fusto non ci sono problemi che invece sorgono se invade la chioma e i rami più sottili. E questo può capitare se l'albero è in sofferenza per altri motivi.Specie arbustive come il biancospino, che cresce formando piccoli alberelli forestali, o specie arboree più piccole come il salicone (Salix caprea) o la betulla comune (Betula pendula) possono pertanto essere danneggiate dall'edera. Anche le chiome strette di specie come il pero (Pyrus sp.) o tipicamente eliofile come la betulla pendula, rischiano di subire la concorrenza da parte dell’edera. Nel caso di specie arboree autoctone di grandi dimensioni come la quercia (Quercus sp.), il frassino (Fraxinus excelsior) o l'acero montano (Acer pseudoplatanus), in base alle attuali conoscenze, l'edera non dovrebbe danneggiare l'albero a seguito della competizione per la luce.
Non esistono evidenze scientifiche che l'edera privi l'albero che la ospita di luce e spazio quando essa cresce lungo il fusto.Gli alberi sani e ben provvisti di fogliame vengono scalati dall'edera solo in condizioni di piena luce. Querce, betulle e altre latifoglie che sono già deperenti o deboli hanno un fogliame rado che offre all'edera condizioni di luce e spazio ideali per crescere.
La causa della morte di questi grandi alberi non sono quindi le piante di edera, ma piuttosto le condizioni stazionali sfavorevoli, come la mancanza di umidità nel suolo per le querce o le malattie come le muffe patogene o gli insetti parassiti come la tignola o la processionaria della quercia.
Considerato che l'articolo postato esprime poche certezze, tanti dubbi e svantaggi noti direi che è fuori luogo parlare di delirio.
Osservazioni personali: nel pieno del bosco l'edera non cresce molto e non crea particolare disturbo. Il problema si pone ai bordi, lungo i sentieri ed in generale nelle zone aperte, dove entra più luce e crescono meglio sia edera che albero. L'articolo dice che non c'è evidenza di danni ma neanche il contrario. Nelle foto però si vede benissimo come i rami con le foglie siano relegati solo in alto. Togli l'edera e ricrescono pure in basso. L'impressione è che l'edera controlli l'albero lasciandogli il minimo per sopravvivere. E lo fa soprattutto con i suoi tronchi, che avvinghiano il tronco dell'albero e non la lasciano crescere. Provate a tagliare un tronco d'edera che gira attorno l'albero: da uno schioppo, segno evidente che stringe forte, ed infatti appena tagliato le due parti si distanziano nettamente.
Ed allora per me non si pone il problema, e lo dice pure l'articolo: c'è da scegliere tra albero ed edera. Ed io non ho dubbi, sceglierò sempre e comunque l'albero. Perchè l'articolo di una cosa non tiene alcun conto, il valore estetico.
Questa roba fa letteralmente schifo, a prescindere da tutte le "costrizioni" che l'albero subisce.
Concordo assolutamente. In realtà quello che ha detto alnus è in buona parte vero e non si tratta di baggianate, l’articolo stesso dice che per alcuni alberi l’edera può essere pericolosa togliendo luce e, nel caso di alberi che presentano ferite corticali, crea anche un microclima per i funghi, il che mette ulteriormente in pericolo l’albero. Senza contare che, come detto nell’articolo, se non si parla di alberi grandi e maestosi (che in Italia non sono certo la regola, dunque vale molto più l’analisi per gli alberelli e alberi medi), l’edera può aggiungere peso all’albero soprattutto in caso di neve pesante e aggiunge anche superficie “vela” in caso di venti forti, rendendo meno efficace la perdita delle foglie degli alberi decidui d’autunno, che alcuni tra i loro obiettivi principali nel fare questo sono proprio quelli di ridurre peso e superficie vela nella stagione fredda per contrastare le tempeste e le nevicate pesanti. Io sono convinto che l’edera abbia anche parecchi vantaggi per l’ecosistema, è assolutamente importante, ma il mio parere è che andrebbe limitata molto solo una volta che raggiunge i rami degli alberi. Senza contare, che però va contato, l’aspetto estetico, carino se l’edera non è enorme, poco affascinante in caso contrario, fagocitando praticamente tutto l’albero.
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
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Guarda caso, proprio adesso davanti a casa mia, dopo una bella sventagliata di bora.
È vero che nelle foreste estese l'edera è un problema relativo (comunque anche lì ho presenti casi abbastanza tristi).
Io parlavo soprattutto delle strade, dei parchi cittadini, dei bordi dei campi, cioè di quelle aree dove la gente invoca la piantumazione e non vede che gli alberi sorti spontaneamente hanno sempre una crescita più rapida e migliore.
Lì, anzichè piantare, ha molto più senso togliere l'edera. Operazione che non può essere fatta una volta per tutte, ma sempre di tanto in tanto. Come tutte le altre operazioni volte a difendere la nostra esagerata presenza su questo pianeta (vedi fiumi).
Sul fatto poi che l'edera attaccherebbe solo alberi già deperiti per altre cause, lo smentisco recisamente, avendo io piantato migliaia di alberi nella mia vita ed avendoli seguiti per più di 40 anni.
Non so se i redattori dell'articolo svizzero possono dire altrettanto.
Ultima modifica di alnus; 14/02/2025 alle 18:15
Sempre a proposito di edera, ho notato che lungo un sentiero nel bosco in cui purtroppo ha attecchito la robinia succede che l'edera avvolge in prevalenza quest'ultima. Almeno una cosa positiva...
Almeno qualcuno lo fa ...
Però anche lì, immagino tu stia parlando dei cedui nei quali lasciano le matricine, io nell'appennino emiliano, nel corso degli ultimi 50 anni ho notato una evoluzione più rapida verso l'alto fusto in quei cedui (per lo più di cerro e di faggio) lasciati semplicemente intatti, rispetto a codesti tagli selettivi: in molti casi le matricine (alberi cresciuti nel folto e quindi allungati ed esili, che si trovano improvvisamente isolati) vengono abbattute da vento e neve
Si, ovviamente mi riferivo agli alberi adulti lasciati per il seme, che se non ricordo male sono segnati con una croce prima del taglio. Le matricine purtroppo soffrono anche qui neve e vento, e spesso le piu esili si spezzano. Da qualche parte avevo letto uno studio che riteneva superata questa modalità, e che era meglio tagliare tutto a zero lasciando zone quadrate intatte che si autoproteggevano. Cerco di ritrovarlo.
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