Avevi ragioneadova Arpav 17.4 Legnaro 17.8,alla faccia dei negazionisti.
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Estremi termici dal 1774: -18.6° (1985) / +38.1° (2003)
Il mio sito e la mia stazione meteo: http://meteopsn.altervista.org/index.html
Climatologia di febbraio.
Salvo diversamente indicato, il riferimento è Legnaro.
Medie delle Tmin e Tmax del mese, 1774-2024:
Media delle minime più bassa nel 1929 e più alta nel 1843. Media delle massime più bassa nel 1929, e più alta nel 1998. Temperatura minima assoluta di febbraio -16.4°C nel 1929, massima assoluta 22.9°C nel 1990.
Questa è l'anomalia media complessiva, in questo caso dal 1725:
Febbraio più freddo come media complessiva quello del 1740, -10.9°C rispetto alla media 1991-2020, e il più caldo il 2024, anomalia +3.6°C. Il giorno invece mediamente più freddo appartiene al 1929, -12.0°C, il più caldo al 1951, 13.7°C.
Pressione al livello del mare, in questo caso è la serie di Padova:
Minimo di febbraio 968.4 hPa nel 1989 e massimo 1045.5 hPa nel 2008.
Precipitazioni, anche in questo caso è la serie di Padova:
Febbraio più piovoso il 2004 con 227.1 mm, e diverse volte si è rimasti a 0.0 mm.
Numero di giorni piovosi (≥ 1 mm):
20 giorni nel 1902.
Tornando a Legnaro, questa è l'umidità relativa:
Il dew point:
Il febbraio col dew point medio maggiore è il 2024, il minore il 1956. Valore minimo assoluto (e minimo annuale) -30.4°C nel 1940 e massimo 17.0°C nel 1861.
Infine, le stime di alcuni parametri in quota.
Zero termico:
Record minimo 0m diverse volte e massimo 4186m nel 2016.
Temperature a 850hPa:
Record negativo (e record annuale) nel 1940 con -21.9°C. Valore massimo record di 15.6°C nel 2020.
Temperature a 500hPa:
Freddo record -42.4°C nel 1970. Record di caldo nel 2020 con -12.4°C.
Infine, geopotenziale a 500hPa:
Minimo 5027m nel 1940 (record annuale) e massimo 5854m nel 1998.
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L'ultima decade di Gennaio con la t. media di 7.7 dovrebbe essere record, visto che sul tuo sito da 7.6 come massima:confermi?
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Se intendi qui: WeatherVeneto - Averages and record, i record di temperatura indicati, riferiti a Legnaro, sono quelli giornalieri più estremi per ciascuna decade (che ora devo aggiornare con i nuovi record del mese scorso). Che il 1804 sia stato estremo come media per la terza decade invece lo si intuisce da qui: WeatherVeneto - Historical time series (selezionando gennaio)![]()
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Climatologia di marzo.
Salvo diversamente indicato, il riferimento è Legnaro.
Medie delle Tmin e Tmax del mese, 1774-2024:
Media delle minime più bassa nel 1785 e più alta nel 2024. Media delle massime più bassa nel 1785, e più alta nel 2012. Temperatura minima assoluta di marzo -8.9°C nel 1865, massima assoluta 25.3°C nel 2012.
Questa è l'anomalia media complessiva, in questo caso dal 1725:
Marzo più freddo come media complessiva quello del 1785, -7.8°C rispetto alla media 1991-2020, e il più caldo il 2012, anomalia +2.6°C. Il giorno invece mediamente più freddo appartiene al 1865, -5.5°C, il più caldo al 2012, 16.3°C.
Pressione al livello del mare, in questo caso è la serie di Padova:
Minimo di marzo 973.2 hPa nel 1820 e massimo 1042.4 hPa nel 1990.
Precipitazioni, anche in questo caso è la serie di Padova:
Marzo più piovoso il 2013 con 274.6 mm, e diverse volte si è rimasti a 0.0 mm.
Numero di giorni piovosi (≥ 1 mm):
19 giorni nel 1960 e nel 2013.
Tornando a Legnaro, questa è l'umidità relativa:
Il dew point:
Il marzo col dew point medio maggiore è il 2024, il minore il 1808. Valore minimo assoluto -24.7°C nel 1949 e massimo 18.1°C nel 1948.
Infine, le stime di alcuni parametri in quota.
Zero termico:
Record minimo 0m diverse volte e massimo 4144m nel 1920.
Temperature a 850hPa:
Record negativo nel 1829 con -15.5°C. Valore massimo record di 14.0°C nel 2008.
Temperature a 500hPa:
Freddo record -42.7°C nel 1949. Record di caldo nel 1981 con -12.7°C.
Infine, geopotenziale a 500hPa:
Minimo 5131m nel 1869 e massimo 5852m nel 1920.
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Climatologia di aprile.
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Medie delle Tmin e Tmax del mese, 1774-2024:
Media delle minime più bassa nel 1938 e più alta nel 1794. Media delle massime più bassa nel 1817, e più alta nel 2007. Temperatura minima assoluta di marzo -4.6°C nel 1790, massima assoluta 32.0°C nel 2011.
Questa è l'anomalia media complessiva, in questo caso dal 1725:
Aprile più freddo come media complessiva quello del 1742, -6.6°C rispetto alla media 1991-2020, e il più caldo il 1755, anomalia +4.2°C. Il giorno invece mediamente più freddo appartiene al 1774, -0.8°C, il più caldo al 1841, 22.5°C.
Pressione al livello del mare, in questo caso è la serie di Padova:
Minimo di aprile 974.3 hPa nel 1742 e massimo 1037.2 hPa nel 1779.
Precipitazioni, anche in questo caso è la serie di Padova:
Aprile più piovoso il 1958 con 235.7 mm, e 0.0 mm nel 1865.
Numero di giorni piovosi (≥ 1 mm):
17 giorni nel 1799, 1918, 1936 e 0 nel 1755, 1789, 1865, 1955.
Tornando a Legnaro, questa è l'umidità relativa:
Il dew point:
L'aprile col dew point medio maggiore è il 1961, il minore il 1938. Valore minimo assoluto -19.6°C nel 1929 e massimo 20.9°C nel 1949.
Infine, le stime di alcuni parametri in quota.
Zero termico:
Record minimo 117m nel 1839 e massimo 4388m nel 2024.
Temperature a 850hPa:
Record negativo nel 1839 con -10.6°C. Valore massimo record di 17.9°C nel 2011.
Temperature a 500hPa:
Freddo record -40.9°C nel 2003. Record di caldo nel 1891 con -11.9°C.
Infine, geopotenziale a 500hPa:
Minimo 5253m nel 1956 e massimo 5859m nel 2024.
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Ciao! Oggi propongo un'analisi diversa, un riassunto dell'articolo che ho prodotto insieme a colleghi del CNR e che trovate liberamente accessibile qui: Access Denied
Si tratta dello studio delle ondate di caldo e di freddo nonchè delle nevicate a Padova, per gli ultimi 300 anni
Non entro nei dettagli tecnici, che comunque trovate nel paper, è importante comunque tenere a mente che nelle definizioni di ondate di caldo/freddo:
- si sono considerate soglie giornaliere del 90th/10th percentile, applicate alle temperature medie, con uno smoothing opportuno applicato per ridurre il rumore ma non perdere eventi
- l'anomalia climatologica su cui è basata l'analisi è la 1901-2000
- un'ondata di caldo/freddo dura almeno 3 giorni, cioè ci devono essere almeno 3 giorni sopra/sotto le soglie di cui sopra, ma sono possibili interruzioni di al più un giorno. Esempio: giorno X con tmed sotto soglia del 10th percentile per quel giorno, giorno X+1 pure e giorno X+3 idem. Il giorno X+2, pur non essendo oltre la soglia, non interrompe l'ondata di freddo, pur non entrando poi nel computo della durata, intensità, ecc.
- essendo le soglie basate su percentili calcolati sul calendar day, tutte le ondate di caldo/freddo sono intese in senso relativo. Così, è ondata di caldo naturalmente se fa più giorni oltre, che so, 30° a luglio come tmed, ma anche valori oltre i 10° a gennaio (altro numero a caso) fanno un'ondata di caldo. Similmente per quelle di freddo.
Come introduzione, è chiaro che nel corso del tempo, e nell'ultimo trentennio in particolare, le anomalie di temperatura mensili hanno subito un aumento importante:
Così, se nel trentennio 1725-1754 la frequenza di mesi con anomalia < -2°C era il 23%, nel 1995-2024 è solo 0.5%. All'opposto, valori > +2°C sono passati dal 7% al 40%.
Tuttavia il mese con l'anomalia maggiore è ancora antico, l'aprile 1755, con +5.6°C di anomalia (e assai secco -solo 1mm-), solo di poco superiore al secondo in classica che è il giugno 2003. Dall'altra parte, verso il freddo, però la situazione fa forse più impressione: il gelido febbaio 1929 occupa il secondo posto con -8.1°C di anomalia, ma il primo posto è molto più lontano: il febbraio 1740 con -9.2°!
E in effetti la situazione sinottica di questi due estremi è stata opposta:
Venendo più nel dettaglio della statistica delle ondate di caldo/freddo, la loro durata media ha un andamento abbastanza chiaro:
ovvero ondate di caldo che nell'ultimo trentennio sono sempre più lunghe e quelle di freddo sempre più corte. Notare la durata estrema di quelle di freddo nel periodo più antico, che tuttavia ha visto anche ondate di caldo piuttosto lunghe, come appunto quella dell'aprile 1755, durata l'intero mese.
Volendo stilare una classifica in base alle diverse caratteristiche, la situazione è questa:
- L'ondata di freddo più lunga è quella tra febbraio e aprile 1808
- Londata di freddo più intensa, secondo un certo parametro MI (magnitude index) che tiene conto delle anomalie e di quanto si sono protratte, è quella del gennaio-marzo 1740
- Quella che ha permesso di registrare il giorno con l'anomalia più forte è quella del febbraio 1929
- Il valore invece in assoluto più basso appartiene a quella del dicembre-gennaio 1789, con un giorno che ha avuto -11.2° di temperatura media.
- L'ondata di caldo più lunga e al contempo la più intensa è quella recente di luglio-settembre 2024
- L'anomalia maggiore si è avuta durante quella di aprile 2011 (nonostante ovviamente in termini assoluti non fosse eccezionale, ma per essere aprile lo era)
- Il giorno più caldo in assoluto appartiene all'ondata dell'agosto 2003, ben +32.1°C
Questo si riflette sulla tempistica dei record giornalieri. I seguenti grafici rispondono alla domana: a che periodo appartengono gli attuali record di freddo (sinistra) e caldo (destra) ?
Una fetta piccolissima, solo il 1.6% dei record di freddo appartengono all'ultimo trentennio, mentre la maggioranza addirittura assoluta di quelli di caldo (50.5%) è capitata negli ultimi 30 anni.
Un altro modo di vedere questa anomalia è il seguente. Consideriamo ogni anno e chiediamoci quanti record ci aspetteremmo, dal punto di vista puramente probabilistico in un ipotetico contesto di stazionarietà. Nei primi anni ne avrei tantissimi, perchè la serie è corta, ma man mano che la serie cresce, ecco che me ne aspetto sempre di meno. L'andamento (linea nera nei grafici sotto) è il valore atteso, che scende come 1/n, con n il numero di anni dall'inizio. Di fatto, non si hanno più record di freddo da quasi 20 anni, l'ultimo appartiene al maggio 2006 (quell'ultima piccola barra bru isolata nel grafico di sinistra), quando me ne dovrei aspettare diciamo 1 o 2 all'anno. Quelli di caldo sono invece tantissimi, negli ultimi decenni ne capitano fino anche una decina in un anno, quando dovrei averneappunto 1 o 2 al massimo.
Questa cronica mancanza di freddo si riflette sulle nevicate ovviamente. Qui è riprodotto il numero medio di giorni con neve per ogni trentennio:
Vista così la situazione non è nemmeno così drammatica, e in effetti fino a una decina di anni fa le occasioni non erano troppo rare. Cosa interessante: ci sono stati periodi in cui aprile ha superato novembre come nevosità! Nel 1995-2024 il numero annuo di giorni con neve è stato 4.4 ma fu 10.4 nel 1785-1814.
Tuttavia guardando un po' meglio la situazione per i singoli anni ecco che succede qualcosa (grafico di sinistra):
ovvero che l'ultimo decennio è un periodo di magra. Tuttavia ce ne sono stati anche in passato, anche in tempi non sospetti. Perchè in effetti non è solo la temperatura ad avere un ruolo. Ma prima di vedere questo,alcune curiosità: la data media dell'ultima nevicata, per l'ultimo trentennio, è verso fine febbraio, ma è riuscita ad arrivare anche a fine marzo. La prima nevicata di stagione invece ora in media arriva a metà dicembre, ma è capitato arrivasse anche a fine novembre. La nevicata più precoce è quella del 27 ottobre 1946 (mista a pioggia) e la più tardiva 26 aprile 1784.
Ritornando al perchè le nevicate siano calate, consideriamo anche le situazioni sinottiche. Utilizzando i dati di pressione giornalieri di Padova, Londra e Uppsala, tra le città che hanno le serie più lunghe, si può capire quali erano le situazioni sinottiche nei giorni in cui a Padova nevicava. Tramite un clustering si sono selezionati 4 pattern:
Il cluster #4 è storicamente quello che ha portato più nevicate, anche se non è sempre stato il primo (grafico di sinistra seguente), nell'ultimo trentennio ad esempio è stato il #2 che ha portato più giorni di neve a Padova. Ma provando ad allargare la prospettiva, il grafico di destra mostra quanti giorni per trentennio hanno avuto pattern favorevoli alla neve, che poi abbia nevicato o no non importa, è semplicamente il conteggio di quanti giorni sono stati ricondotti a ciascuno dei 4 cluster, durante il periodo invernale (NDJFM). In tal caso, i cluster #2 e #3 sono più frequenti degli altri, ma ciò significa anche che sono accompagnati da temperature che nella pratica poche volte permettono davvero di nevicare.
In effetti se si sommano il numero di patter potenzialmente favorevoli alle nevicate (linea nera del grafico di sinistra seguente) e si confrontano con la temperatura media (linea rossa) e il numero di giorni con neve (blu), ecco che diventa chiara una cosa: le nevicate degli ultimi decenni sono state scarse rispetto ai secoli precedenti, a causa sia di un aumento della temperatura ma anche di una diminuzione del numero di situazioni sinottiche favorevoli alla neve. Nei primi anni 2000 è 'andata bene', nonostante fosse più caldo che in passato, grazie a diverse situazioni favorevoli, ma ultimamente sono sparite anche quelle e la neve si è pressochè azzerata. Poi si può discutere sulle cause di queste variazioni sinottiche, magari sono figlie anch'esse del cambiamento climatico globale, ma forse se gli ingranaggi messi in moto dalle SST oceaniche e quant'altro dovessero orientarsi di nuovo nella direzione giusta, potremmo avere ancora qualche annata favorevole, chissà. Sperando che nel mentre le temperature non aumentino troppo, che allora non c'è circolazione a grande scala che tenga.
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