A mio parere gli schermi andrebbero realizzati tutti con gli stessi piatti. Ho cercato di realizzarne uno schermo ma ho incontrato difficoltà già all'inizio nel reperire i piatti. Inizialmente pensavo di usare i piatti per i sottovasi (sono plastici ben resistenti leggeri e abbastanza lavorabili ma devono essere colorati di bianco ma ho notato che il colore non resiste e si scrosta) al contrario ho trovato dei piatti marca jostyle in melamina ma sono pesanti (la pila di sei otto piatti pesa anche 2 Kg) senza sensore, sono bianchi e difficilmente si deteriorano ma hanno maggior massa e quindi potrebbero sballare maggiormente la temperatura. Sinceramente sono ancora alla ricerca di piatti leggeri ma realizzati in melamina o altro materiale plastico ma che non necessiti di passate di colore bianco. Se avete qualche consiglio sui piatti (dove trovarli anche in rete). Proverò a vedere le vaschette che contengono il paste pronte o insalate se possono essere valide anche nelle dimensioni per poter introdurre il sensore e realizzare i fori per le aste.
Maurè, la stima della temperatura dell'aria si effettua con schermatura solare esposta alla radiazione diretta per tutto l'arco temporale dall'alba al tramonto. (situazioni diverse da questa inducono degli errori nella determinazione della curva termica).
I termometri messi all'ombra di un qualsivoglia artificio edilizio non stimano bene perchè non rappresentano le condizioni ambientali generali e non vengono schermati dalla radiazione infrarossa.
Non è assolutamente vero che, di giorno, la reale temperatura dell'aria sia quella indicata da un termometro a temperatura più bassa; la stima migliore è quella di 8.1°C dei sensori schermati.
Le indicazioni sono condivisibili a parte la scelta della schermatura in base al tipo di installazione e non rispetto alle generali condizioni climatiche del luogo.
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Attiva dal 08/05/2009 -altezza stazione 183 m s.l.m.
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Ho uno schermo autoventilato da 3 anni con vernice poliuretanica. Non si è staccato nemeno un mm2 di vernice. Se uno vernicia a modo non ci sono problemi. Oltretutto dare una mano di vernice anche una volta l'anno non mi sembra un problema visto ch cmq si effettua manutenzione e pulizia della strumentazione.
I sottovasi vanno leggermente scartavetrati e/o spruzzare del "primer" per far aderire con forza la vernice successiva. La prima mano va data solo a sporcare. Una volta ben asciutta su questo fondo di danno le mani successive che terranno molto bene. Inoltre non accontentiamoci di due mani di vernice perchè è bene fare un discreto spessore protettivo.
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In questi due giorni nelle ore maggiormente soleggiate c'è stato uno scarto di un grado fra i due schermi, e questo a favore del Davis:
ieri : 17,4 Davis 18,5 Daytime
oggi:18,6 " " 19,5 " "
Questa sera ,ho provveduto a schermare totalmente il Daytime in quanto
il sensore furiusciva di circa un cm dalla parte inferiore dello schermo.
Vi aggiornerò prossimamente, intanto allego tabelle temperature registrate!
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Altra pecca (e non piccola) di quel daytime: mentre negli schermi con sensore intubato l'aria aspirata NECESSARIAMENTE viene aspirata dal basso senza venire a contatto peraltro con i piatti (che si scaldano sempre un pochino anche se sono bianchi) e poi passa OBBLIGATORIAMENTE attraverso il sensore prima di essere espulsa dall'alto ("lavaggio" totale del termoigro), nel caso in esame l'aria viene aspirata preferenzialmente dai piatti di testa poichè il sensore crea un forte ostacolo fisico dal basso e quindi l'aria trova molto più comodo passare attraverso le fessure in alto. In questo modo, l'aria aspirata può essere intiepidita dal passaggio sopra la superficie irradiata dei piatti (non esiste un materiale riflettente al 100%), non avvolge completamente il sensore ed inoltre potrebbe essere parzialmente ricircolata visto che aspirazione ed espulsione sono molto vicine. Se ciò avvenisse, come temo, determinerebbe immancabilmente un aumento della temperatura interna dello schermo anche perchè i piatti sono molto fondi e non permettono una buona circolazione naturale come nel caso del passivo Davis che infatti sembra essere vincente.
L'autoventilato Davis, ed il mio, hanno una corona circolare piatta sotto i piatti di espulsione dell'aria per evitare che l'aria espulsa in alto, ma diretta ovviamente verso il basso, vada ad essere aspirata nuovamente dal basso.
Morale della favola lo schermo è troppo stretto nel suo vano interno e non c'è efficacia ventilatoria. Infatti io consiglio sempre di porre la ventolina in basso, nel caso di schermo daytime, con aria che viene "sparata" verso l'alto ed impattante direttamente col sensore premesso che SIA STATO VERIFICATO CHE IL MOTORINO DELLA VENTOLINA NON GENERI UN CALORE APPREZZABILE (se mi scalda l'aria di 2 centesimi di grado che me frega?!). In tal modo si salvano capra e cavoli.
Non tutti sono capaci di fare le cose a modo e bisogna fare attenzione a rivolgersi a persone realmente competenti.
Ultima modifica di Conte; 27/03/2009 alle 22:16
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A prescindere che sono sempre scettico su il tuo schermo day time
Ti sei accertato se almeno la ventola gira
La differenza è un picco o è lineare ?
Cioè partendo dalle minime pressoché uguali con l'aumentare dell'irraggiamento aumentano con linea uniforme o ci sono dei picchi
Gigi
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ma non potresti comperarti una ventola da Pc di quelle moderne, con doppio cuscinetto a sfere e bassissimo assorbimento, e lo metti sotto come dice Conte?
Ah. Per vedere come circola l'aria, puoi usare il fumo di una sigaretta, la metti sotto di lato allo schermo,sopra e ti da' un'idea....rende visibile l'andamento dei filetti d'aria. talvolta le indicazioni son sorprendenti.
ps
se vuoi, ne ho una nuova Hewlett Packard (te la spedisco gratis) che potresti sperimentare....non so se ha i cuscinetti, ma è molto silenziosa.
bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.
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