Buonasera, provo a trasferire la domanda in questa in questa sezione, come mi è stato suggerito. Ho un termometro a mercurio da laboratorio circa 40cm (-10/+50°C) div.0.1°C. L'accuratezza dovrebbe essere (su dichiarazione del venditore) +/-0.2°C, che è notevole se paragonata ai termometri elettronici, anche i più accurati. Lo utilizzo per testare altri sensori in ambiente interno, in quanto in assenza di luce solare o vento non vi è bisogno di schermature. Tuttavia mi è venuto un forte dubbio. Il termometro fornisce letture leggermente differenti, a seconda che sia posto in posizione verticale o orizzontale (stessa altezza dell'elemento sensibile). In entrambi i casi ho fatto in modo che l'elemento sensibile non poggi su alcuna superficie, ma sia completamente sospeso e circondato dall'aria. Ad esempio nel periodo invernale vi sono discrepanze costanti di 0.1 a vantaggio della posizione orizzontale. D'estate con temperature più alte la differenza è 0.2. E' evidente che la gravità incide di poco sulla dilatazione del fluido. Ecco mi chiedo se:
1-la posizione corretta sia quella orizzontale (in quanto non vi sono impedimenti alla corretta dilatazione del mercurio) e da verticale vi è una leggera sottostima progressiva proporzionale all'aumentare della temperatura;
2-la posizione corretta è invece quella verticale, in quanto il termometro è calibrato tenendo conto di questo fattore e posizionandolo in orizzontale avrà al contrario una lieve sovrastima.
A voi la risposta, grazie.
N.B. Ho testato un altro termometro ad alcol per uso fotografico e li ho disposti l'uno accanto all'altro in orizzontale e sporgenti di circa 10cm, con la punta (dove vi è la parte sensibile) sospesa nel vuoto e segnano entrambi 22.6°; quindi la differenza tra misurazione in verticale o orizzontale sembrerebbe comune a questo tipo di dispositivi. Resta da capire quale delle due sia la lettura reale.