Grazie a te
qui abbiamo tutti da imparare, io per primo, ma da quel poco che ho imparato, non mi fido dei test eseguiti dal produttore, per quanto facciano apparire il test professionalmente eseguito, non c'è straccio di un protocollo ne di un'analisi che evidenzi le incertezze, il tutto si basa solo su loro affermazioni
Mi riallaccio per un attimo al discorso relativo alle sottostime in condizioni di pioggia, purtroppo in questi giorni il tempo è poco, il lavoro mi occupa la maggior parte della giornata, intanto però posto una tabella che mette a raffronto:
- capannina stevenson modificata con ventilazione attiva
- schermo solare professionale rmi a ventilazione attiva
- barani meteoshield standard passivo
- barani meteoshield pro passivo
delta temperature in condizioni di tempo asciutto e piovoso, i test sono stati eseguiti dal Royal Belgium Meteorological Institute con la supervisione di Meteomet
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al seguente link un video relativo ad un workshop tenuto da Andrea Merlone, a capo del progetto Meteomet di Inrim, con il reparto tecnico Arpa Piemonte, teoricamente farebbe parte di un documento riservato e non pubblicabile ma dato che qualcuno ha avuto la bella idea di pubblicarlo su youtube....
non sarebbe pubblicabile perchè in alcuni passaggi, e in un paio di slide, viene messo in cattiva luce uno schermo professionale di un'azienda italiana molto utilizzato in ambito professionale, in alcuni slides alcuni noteranno anche la presenza del barani meteoshield, la prima parte è piuttosto noiosa e spiega chi è Meteomet e cosa fa, ma dall'ottavo minuto in poi è un documento abbastanza didattico, seppur sbrigato in fretta e furia a causa dei tempi concessi
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ad un certo punto della seconda parte, si fa cenno, seppur molto brevemente, al discroso relativo alla sottostima in caso di precipitazioni
Mauro
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Bene, come immaginavo non vi è nulla di nuovo. Si inserisce una incertezza che non significa avere un valore di quanto la misura viene falsata.
Anche l'utilizzo della ventola inserisce una incertezza in caso di pioggia che è la stessa di quando nevica, grandina o piove sabbia, ecc.
Siamo ben lontani dal dire: la vera temperatura è questa e quando piove devi aggiungere tot decimi, quando piove ed è coperto tot, ecc.
È esattamente lo stesso ragionamento che faccio io per decidere quando accendere la ventola.
Non c'è abbastanza sole, direi che posso metterla al 30% ma non c'è una formula matematica da seguire.
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Certamente, l'incertezza è quel valore che in un protocollo di comparazione evidenzia l'attendibilità del dato finale, lo scopo sarebbe di abbassare l'incertezza il più possibile a 0, cosa non fattibile, se non in camera climatica, e comunque neanche li è fattibile, tantomeno in ambiente
non c'è nulla di nuovo in ciò che ho postato, volevo solo rimarcare che la sottostima in caso di pioggia è un dato reale, non teorico, per il momento andiamo avanti così, un poco a tentoni, a forza di prove ma che, in presenza di incertezze, non ci potranno dare risposte certe, e su questo sono d'accordo, perlomeno fino a quando non avremo tecnologia sufficiente a creare una camera climatica aperta
in sintesi finale, ciò che voglio dire, in questo post come in altri che ho fatto, è che si, ammetto la superiorità della ventilazione attiva in poche e determinate condizioni, lo scotto da pagare potrebbe, ripeto potrebbe, essere maggiore dei vantaggi, ecco che, perlomeno allo stato attuale, non posso considerare la ventilazione attiva la soluzione che ci permetta il rilevamento della reale temperatura dell'aria in ambiente esterno
Mauro
Ultima modifica di capriccio; 26/02/2019 alle 22:29
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Intanto i primi dati dalla mezzanotte di oggi fino alle 8,30 circa, ventola apogee in funzione, nessun evento particolare con ventilazione debole e alcune velature
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Io modificherei questa frase così:
In installazioni extraurbane, con sensori installati secondo normativa WMO, non posso considerare la ventilazione attiva la soluzione che ci permetta il rilevamento della reale temperatura dell'aria in ambiente esterno
Per la Urban meteorology vedo molto utile se non indispensabile, l'utilizzo della ventilazione attiva.
http://urban-climate.org/newsletters/IAUC061.pdf
Non ricordo se questo articolo sia lo stesso postato da Tommy:
https://iopscience.iop.org/article/1...81-7575/aaaa52
Una frase è però significativa:
We do not know why the Radiation Compensated Thermocouple [3]—or a descendent of it—is not widely used in meteorology. But the absence of an equivalent instrument means that radiative errors are ubiquitous in meteorological measurements.
Ultima modifica di Raffaello; 27/02/2019 alle 11:27
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D'accordissimo Raffaello, la correzione è giusta ed è una mia dimenticanza, in installazioni prettamente urbane la ventilazione attiva è l'unica via percorribile ad oggi per cercare di limitare al massimo i danni derivanti da isole di calore, cementificazione, macanza di ricambio d'aria etc, lo davo per scontato ma ho dimenticato di evidenziarlo, grazie
intanto alcuni dati di oggi dalle 11 a pochi minuti fa, la radiazione solare potrebbe essere maggiore, una velatura abbastanza compatta rende la presenza del sole piuttosto "malaticcia", passatemi il termine
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È bello vedere come il ventilato rileva la minima variazione immediatamente, mentre il passivo ha una linea più retta. Inoltre la linea del ventilato è traslata, non penso per errori di orari dei campionamenti, ma proprio perché il ventilato è più reattivo.
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Ed ecco invece, ciò che è successo nella mia stazione.
Alle quindici la ventilazione dell'ST-110 (apogee) si è spenta perchè la riadiazione solare è scesa sotto i 500w/m2.
Guardate come si è impennata la temperatura fino ad arrivare alla temperatura rilevata dal rotronic.
Forse dovrei modificare il software per continuare a tenere la ventola accesa se si passa da un watt maggiore verso uno minore (in discesa verso l'imbrunire)...per continuare a raffreddare ancora un po'.
In questo grafico non fate caso al MeteoHelix. Purtroppo ho dei problemi sull'alimentazione. Mi verrà presto sostituito dal produttore.
Vorrei anche farvi notare la curva dei due sensori digitali SHT all'interno delle Davis e della Netatmo.
Lo schermo SIAP si è comportato meglio dello schermo Davis.
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Raffaello Di Martino - IZ0QWM
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Molto interessante Raffaello, e mi dispiace dei problemi di alimentazione, speriamo tu possa risolvere al più presto
concordo amche sul discorso ventilazione, un abbattimento totale a 0 sotto una certa soglia non va bene, forse sarebbe meglio, ma non so se è fattibile, una curva di discesa che faccia decrescere il regime di rotazione in maniera dolce, un poco corrispondente alla curva di discesa della radiazione solare tipica di una giornata soleggiata e come ben evidente dal grafico
di seguito posto il grafico di oggi dalla mezzanotte a pochi minuti fa, la davis sta, ovviamente, iniziando a cedere sotto i colpi del rialzo delle temperature e dell'aumento della radiazione solare, non benissimo neanche il meteoshield pro, e c'è una spiegazione, la t massima è stata raggiunta nel tardo pomeriggio, dopo le 17, situazione in cui il meteoshield pro tende un pelo a soffrire, ecco perchè sta nascendo una nuova versione rivista, tra le altre cose, proprio nella geometria delle elicoidi per risolvere questo lieve problema, meglio la meteohelix ma che del meteoshield pro ha solo il contenitore, internamente la disposizione dei componenti è totalmente differente e questo può spiegare le differenze, nel complesso una buona giornata per i test.
molto bene anche il powerbank nuovo, dopo 14 ore segna ancora il 100% di autonomia
molto bene l'apogee nonostante la ventilazione che sto utilizzando, che, seppur h24, è veramente risibile, questa ventola noctua ha un regime molto basso e sposta veramente poca aria, a raffronto della ventola originale apogee che ho provato al massimo regime e che è invece in grado di muovere lo schermo
Schermata del 2019-02-27 21.19.09.jpeg
Mauro
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