Originariamente Scritto da
capriccio
Se lo ritenete utile esprimo il mio umile parere,
anche quando, come in questo caso, abbiamo a che fare con sensori di fascia molto economica e dalle prestazioni dubbie, possiamo comunque tentare di avere un approccio scientifico, senza necessariamente disporre di attrezzature costose, ma seguendo una logica metrologica.
Prima di intraprendere lavori di dissaldatura e modifica io tenterei un raffronto in ambiente, seppur minimamente, controllato, disponendo i due sensori in una scatola ben chiusa, posizionata in un punto interno dell'abitazione in cui non vi sia accesso frequente, non vi siano impianti di riscaldamento o condizionamento in funzione, i sensori vanno posizionati nel medesimo modo e lasciati "riposare" un paio d'ore, tempo necessario per adattarsi alla temperatura dell'interno del contenitore.
Fatto ciò, con cadenza di 30 minuti, si verificano e ci si appuntano le temperature dei due sensori, questo non ci consente di capire se i sensori sono accurati, nessuno conosce la reale temperatura al momento all'interno del contenitore, ma se sono allineati tra loro e, seppur a grandi linee, se sono precisi, e si fa in un contesto che limiti al massimo i trasferimenti termici.
Quando ero più giovane, e avevo più tempo a disposizione, facevo questa prova anche in frigorifero e in forno a 40° C.
Al termine di questo test conosceremo il comportamento dei due sensori a raffronto, a quel punto si potrà valutare più correttamente la risposta in aria libera ed agire di conseguenza.
Mauro
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