I miei dati in tempo reale:
http://genovameteo.altervista.org/
Se verniciato di bianco il materiale conta poco anche perchè cmq la palpebra va posta un pochino distante dallo schermo. Si può usare un lamierino, un pezzo di plastica bianco (ma non deve far passare luce), legno verniciato....Insomma un qualsiasi materiale pieghevole bianco riflettente e che resista alle intemperie.
Il lamierino di alluminio laccato di bianco è ottimo. Si piega facilmente e resiste nel tempo senza alterarsi.
Ultima modifica di Conte; 20/11/2007 alle 21:37
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
- Questo potrebbe andar bene se avessimo tutte le stazioni posizionate alla stessa maniera ma purtroppo così non è. E poi, come si farebbe ad applicare un termine correttivo se non sappiamo quanto e come soleggiato è stato il tempo durante i rilevamenti nelle varie stazioni (fattore che inficia i dati)? Quindi strada completamente impraticabile a meno di non affiancare ai termoigrometri anche un rilevatore di luminosità.
- Infatti è quello che auspico e suggerisco ormai da molto tempo.
Ultima modifica di Conte; 21/11/2007 alle 10:40
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scusa alessandro entro nel merito del link postato, cosa serve dal punto di vista precisione abbinare un sensore con precisione <=0.3°C con uno schermo simil Davis passivo dall'errore in confronto macroscopico (fino a 10volte superiore)?
il punto è riuscire ad ottenere il minor errore possibile indotto dalla non prestazionalità rispettivamente di uno schermo ventilato Davis 24h/daytime/passivo rispetto ad uno strumento che potrei definire preciso (in condizioni quasi standard ma considerate ideali) come nel esempio del confronto il Qualimetrics 8150A; l'adozione oltre alla ventilazione dello schermo nel caso di un passivo di una schermatura ulteriore come un ulteriore piatto superiore o di un 'ombrello o paracadute' sopra potrebbe sicuramente determinare un ombra sullo schermo e sull'intorno dell'aria considerata e misurata con una sottostima di qualche decimo di grado ma di sicuro sarebbe molto minore rispetto alla sovrastima causata dal riscaldamento diretto sullo schermo solare senza copertura alcuna..
Ho letto l'interessante articolo in pdf il quale va in accordo alla mia filosfia di eliminare i passivi dalla faccia della terra o per lo meno di migliorarli con qualche artificio (palpebra o meglio ventolina) visto che nelle condizioni più critiche sono una vera ciofeca, alla faccia della confrontabilità dei dati. Infatti io preferisco avere 5 gradi in meno anche se non confrontabili con altri piuttosto del contrario. Semmai sono gli altri che si devono adeguare. Alla fine altro che lavatrice sopra lo schermo...in certi casi ci vorrebbe un frigorifero.
Immaginate ora se al test avesse preso parte anche il passivo 5 piatti delle Davis più economiche.
Curioso il prezzo dello schermo RM passivo che costa quasi il doppio dell'equivalente Davis ed ha prestazioni peggiori. Quando si dice che l'abito......
Dal grafico con il Qualimetrics poi si nota che il gap con i passivi aumenta man mano che si va verso il pomeriggio nonostante l'irraggiamento solare diretto diminuisca.
Ciò mi induce a pensare che i passivi soffrano anche nei confronti delle radiazioni infrarosse emesse dal terreno ed oggetti circostanti quindi radiazioni indirette (provenienti dal basso e che entrano bene quindi tra i piatti) altrimenti non saprei cos'altro ipotizzare.
Altro elemento impotante è la velocità di flusso d'aria nello schermo che non deve essere necessariamente debole come molti pensano adducendo paricolari timori (termometrie ed igrometrie sfalsate) ma senza dare una vera spiegazione termodinamica alle loro affermazioni. Addirittura nell'RM autoventilato si va dai 3 ai 7 m/s. Mica poco....
Ultima modifica di Conte; 21/11/2007 alle 10:41
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
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Replico alle obiezioni sollevate iniziando con una precisazione sul link postato in precedenza. Nel rispondere ad un interrogativo ho voluto dapprima informare sull’esistenza di altri schermi commerciali e poi evidenziare implicitamente (da qui l’accenno all’analogia con gli schermi autocostruiti) che le prestazioni di quella “catena strumentale” (sensore + schermo) è fissata dall’anello più debole, cioè lo schermo.
Anche nella nostra strumentazione, relativamente alla misura della temperatura, l’anello debole è rappresentato dallo schermo, che sarebbe opportuno uniformare per l’auspicata omogeneità dei dati. Altro vantaggio, e rispondo alla seconda obiezione, è l’indipendenza da quei fattori esterni che influenzano le prestazioni degli schermi. Parlare di durata del soleggiamento, di differenti risposte alle radiazioni infrarosse, ecc., ha senso solo se si adottano schermi differenti; altrimenti i comportamenti degli schermi, rispetto alle variazioni ambientali, saranno i medesimi (tralascio sempre, per semplificazione della discussione, le argomentazioni relative alla corretta installazione e collocazione del sensore).
Infine, ricordando che la raccolta dei dati prodotta da una rete meteo è originata da più stazioni, non dobbiamo credere che se la nostra strumentazione rilevi 5 gradi in meno siano gli altri ad adeguarsi. Senz’altro in questo forum c’è gente a conoscenza del “trattamento dei dati” e potrà confermare che il “fuori sequenza” è proprio il dato di quella stazione che ha rilevato i 5 gradi in meno: in poche parole sarà scartato.
Ciao, Alessandro.
Per me il vero anello debole di una rete è la location e non la SCHERMATURA. Quest'ultima la si può migliorare facilmente. Il microclima ambientale e le scelte per la locazione sono purtroppo condizionate da diversi fattori che per molti di noi sono invalicabili. Non si può certo eliminare una casa, un albero una strada e quant'altro.
Se io ho 5 gradi in meno perchè gli altri hanno schermature ciofeche , mi spiace ma si adeguano gli altri usando schermature più efficienti altrimenti vanno fuori dalla ipotetica rete. Così dovrebbe essere a rigore. Non si può creare un database chiaramente sballato. Cosa ce ne facciamo di rilevamenti così palesemente fuori dal reale? Quale lavoro scientifico può nascere da dati errati in partenza? Meditate gente, meditate...
L'unica cosa che ci viene in aiuto, meteologicamente parlando, è che le situazioni critiche non sempre si verificano per cui la maggior parte dei dati rivelati anche da schermature passive sono accettabili. Quando parliamo però di record assoluti allora le cose cambiano perchè l'attendibilità del dato (schermatura + location idonee) è di fondamentale importanza.
Ultima modifica di Conte; 21/11/2007 alle 15:01
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
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Ho un altro punto di vista. I dati, sai benissimo, non sono palesemente errati in partenza (l’esempio dei 5 gradi è stato fatto da te, immagino, per esprimere una situazione paradossale) e il metodo scientifico, semmai, richiede l’accuratezza del dato piuttosto che la precisione. La locazione, importantissima e determinante ai fini di una adeguata scelta strumentale (spesso l’amatore non procede in questi termini), non deve essere mai considerata un “mezzo” di misurazione ma il “fine” della misurazione stessa (credo sia questa la confusione che permane in molti meteoappassionati). Se, come dici, abbiamo un ambiente con alberi, case, strade, ecc., dobbiamo monitorare il microclima di questo ambiente sia che si disponga di una stazione amatoriale che professionale. Non solo, sembrerebbe, sempre dalla tua affermazione, che il tuo ideale è quello di avere una identica locazione per ognuno di noi; francamente, oltre ad essere una ipotesi irrealistica non avrebbe neanche valore scientifico. Differente, invece, il discorso di poter raggiungere la capacità di disporre stazioni che, se collocate in ambienti analoghi, forniscano risultati coerenti.
E’ chiaro che, al riguardo, le nostre idee divergano ma consentimi anche a me di invitare i lettori a meditare……
Ciao, Alessandro.
Ciao Conte.
Davvero ingegnoso. Ma perchè lo hai fatto?
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
Mi sembrò lampante la sovrastima dei passivi (ufficiali e artigianali) per cui ebbi modo di suggerire un tale artificio già tempo fa. Chi come MeteoTitano l'ha adottato si è trovato benissimo e mi ha ringraziato. Anzi, chi è interessato lo contatti così spiegherà meglio di chiunque quali siano stati i benefici riscontrati. Lui infatti possiede Davis sia passive che autoventilate e può creare e mostrare grafici di confronto.
Il motivo per cui l'ho realizzata fisicamente è che molti mi chiedevano come farla. Per non star sempre lì a ripetere le stese cose e per essere più chiaro ecco che in pochi minuti ne ho fatta una indicativa da postare nel forum.
Non immaginavo si generasse un tale dibattito ma ne sono contento così almeno si chiariscono tante problematiche legate alle schermature e relativi dati.
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