Mi intrometto...ma scusami un attimo, se hai un innevamento forte e molto esteso, secondo te da cosa è dovuto (sull'eurasia) ))...non è forse dovuto all' "intrusione" del VP in quell'area ??...sennò come nevica in eurasia, con la wave 3 ??.....o con velocità zonali altissime ??....è stralogico che l'innevamento forte ed esteso è provocato dall'intrusione del VP in area euroasiatica, da cosa vuoi che dipenda ? .......poi si parla del 2007 , come similitudine (io mi tengo assai più il 2002 come similare, parlando di SAI e ESC...) e in quell'anno la AO invernale media fu +0,8......
Potrebbe anche essere, nei modelli la risposta ad un anomalo snowcover rispetto al caso di controllo con poca neve è di avere nei primi 30 giorni(indipendentemente dalla data di inizio del forcing che sia settembre od ottobre) un'interferenza distruttiva tra la wave1 nel run di controllo(WAFz cnt) e la risposta al forcing criosferico che comporta anomalie negative nei geopotenziali lungo l'intera colonna atmosferica, al seguito la fase della wave 1 di controllo è simile a quella del forcing criosferico e diversi impulsi di WAF si propagano verso la stratosfera indebolendo il VPS; se dopo il rafforzamento iniziale del VP il forcing viene meno(più copertura nevosa ad inizio periodo e meno dopo--->SAI favorevole ad AO+) ci si può aspettare, secondo quanto riportato sopra, che il VPS più forte del normale renda ancora più difficile la propagazione del (a quel punto più debole) WAF ed il successivo indebolimento del vps.
aaa2.png
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Ultima modifica di elz; 29/10/2013 alle 22:27
Sulla PDO, cui ha fatto riferimento non a caso Remigio Zago in altro thread, possiamo aggiungere qualche dettaglio non propriamente trascurabile cui hanno fatto riferimento steph ed Elz citando gli studi di Cassou:
pdo-5-pg.gif
Si fa riferimento, a proposito della NAO, al fatto che PDO-/AMO+ ad alta frequenza, cioè su lunghi periodi, siano generalmente maggiormente associabili ad un valore mediamente negativo dell'indice.
Aggiungo che in tale contesto va però tuttavia evidenziata, specie nel breve /medio periodo, il segnale proveniente dal dipolo nord Pacifico WPO/EPO.
A tal proposito, veniva appunto fatto riferimento all'attuale e previsto basso gradiente termico tra le due SST:
wpo.png epo.png
Gradiente che non favorisce l'amplificazione dell'onda come d'altro canto un vp quasi baricentrico:
ecmwf100f144.gif
con dirette conseguenze sul segno della NAO:
nao.png
Una scarsa sollecitazione d'onda in questa fase non è propriamente il peggiore dei mali.
Anche se necessita un occhio di riguardo la moderata anomalìa positiva di trasporto di Ozono tra il 63/90°N che potrebbe rendere la stratosfera particolarmente suscettibile se ce ne fosse l'occasione...
Matteo
potrebbe essere un errore (quello del 26 ottobre) per il valore di concentrazione minore:
The minimum ozone is found from total ozone satellite measurements north of 40°N. No interpolation of missing values is performed. This means that the actual minimum value on a day may be estimated too high, especially in the polar night region.
tra 40°N e 90°N ancora valori record di bassa concentrazione di ozono:
------------.....Attuale.......Record precedente
2013-10-27.... 187.00 DU ...198.00 DU
OZONE_D.PNG
Può darsi tuttavia c'è anche questa:
gfs_o3mr_30_nh_f00.gif
Matteo
± quel che penso anche io (ricordo bene il predictor del 2007). Rispetto a quello che dici, però, credo abbia più importanza il forcing esercitato dalla copertura nevosa, aspetto peraltro già parecchio studiato e citato in letteratura e non soltanto da Cohen. Si vedano, a tal proposito e per citarne solo alcuni, ad es. Alexander et al. 2010, Walland e Simmonds 1997, Saito e tal. 2001, Cohen et al. 2001, Cohen e Entekhabi 2012, Watanabe e Nitta 1998, 1999.
Da uno di questi:
Tuttavia, come ho detto, il problema è che non si tratta di una relazione lineare. E il modo in cui il nascente VPS si manifesta, il suo vigore e la sua forza iniziali, potrebbero essere importanti nel rendere questa relazione più efficace o meno. È anche una questione di efficienza energetica in gioco.Terrestrial snow cover (SC) can influence the atmosphere via surface heat and radiative fluxes, as it is a good insulator and has both high albedo and thermal emissivity. For example, changes in snow cover during winter alter the surface fluxes, thereby changing the lower-tropospheric temperature (e.g., Walsh et al. 1982; Vavrus 2007). In addition to this local effect, snow cover also generates a remote response that differs depending on the dynamical processes involved. Changes in the Northern Hemisphere annular mode (NAM; Thompson and Wallace 2000) have been linked to the distribution of snow over Siberia via vertically propagating Rossby waves that break in the stratosphere and whose energy subsequently propagates back down into the troposphere (...) In contrast to this zonal response, snow cover can also affect storm tracks and horizontal Rossby wave propagation, creating alternating highs and lows.
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Nel mentre il SAI ha continuato a calare e si assesta al 30/10 a +1.59, dovrebbe risalire un poco poichè negli ultimi giorni ancora non coperti dalle reanalisi è calata parecchio la copertura nevosa in eurasia.
Un'altro aspetto da considerare riguardo i forcing criosferici è la ben diversa risposta allo snowcover in nord america, tralasciando le ragioni fisiche il lavoro di Allen e Zender (Effects of continental-scale snow albedo anomalies on the wintertime Arctic oscillation - Allen - 2010 - Journal of Geophysical Research: Atmospheres (1984?2012) - Wiley Online Library) mostra come la risposta ad un ampio forcing dato dallo snowcover in nord america è più debole rispetto all'eurasia e rimane confinata in stratosfera/alta troposfera mentre in bassa troposfera si sviluppa una risposta opposta limitatamente al mese di marzo, nel loro esperimento idealizzato la risposta totale ad un elevato snowcover sia in eurasia che in nord america è molto debole pervia di nuovo di un'intererenza distruttiva d'onda, questo però non si osserva nella realtà probabilmente poichè il forcing in Nord America avviene più avanti nella stagione(è più forte in Novembre) e di conseguenza l'interferenza è limitata:
allen.png
Ho letto quegli studi steph. Ma proprio perché non c'era correlazione con lo esc che Cohen ha indirizzato i suoi studi sul tasso d'innevamento sotto il 60 parallelo. Che poi l'innevamento crei disturbi termodinamici al vp nessuno lo mette in dubbio: i primi warming avvengono sempre nella prima fase ogni anno proprio sul settore est siberiano. È la sua capacità di determinare un vp disturbato o forte la cosa a cui non credo..se così fosse quest'anno dovremo avere ao-- vista l'estensione ottobrina dell'esc mentre nel 2009 avremo dovuto avere ao++. Quindi come hai detto bene la causa potrebbe essere proprio la condizione iniziale del vp che genera l'innevamento (l'opi studia proprio quest'aspetto)...per questo motivo penso che il disturbo termodinamico dovuto alla copertura nevosa agisca come fenomeno retroattivo e non come causa principale. Quedt'anno sarà un ulteriore e grande banco di prova.
Ciao
Elz a quanto ha chiuso il SAI?
[B][SIZE=2][FONT=arial]Non puoi sapere quanto sei forte r[/FONT][/SIZE][B][SIZE=2][FONT=arial]ealmente, fino a che l'esserlo non diventa la tua unica scelta
[URL]http://www.youtube.com/watch?v=ToZ0DZxpL44[/URL]
[/FONT][/SIZE][/B][/B]
Vero, però attento che quest'anno non lo sappiamo ancora che AO avremo (nonostante l'OPI lasci poco spazio al dubbio)
Nel 2009 avevamo comunque, a fine ottobre, il nono SCE da fine anni 60.
http://forum.meteonetwork.it/meteoro...post1059303765
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concordo...difficlmente il disturbo al VP, quello che tecnicamente va sotto il nome di instabilità baroclina, è dovuto a fattori di innesco termici. In pratica il campo di vorticità dovrebbe risentirne di brutto, cosa che le osservazioni non confermano (si usa la tecnica inversa della vorticità potenziale)... In realtà neve/ gelo ecc sono fattori secondari per "amplificare/potenziare" il disturbo.
Francesco Nucera
"Sono un tipo burbero, scontroso e permaloso ma se mi impegno so essere anche simpatico"
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meteorologo Meteosolutions S.r.l.
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