Me ne ero scordato (e il thread nel frattempo è sceso a pagina 3\fp\), ecco con un po' di ritardo come è andata a gennaio:
PtCcjCjrPM.png_5hXc6jW7R.png
Mese connotato da NAO sostanzialmente neutra, leggermente positiva (+0.29) se si usa la vecchia media in uso nelle reanalisi NCEP/NCAR 1968-1996, leggermente negativa (-0.17) con le nuove medie Clim 1981-2010.
± come previsto, la prima parte del mese la NAO è stata più bassa rispetto alla seconda metà del mese (vedi quadratura), mentre complessivamente la NAO da inizio inverno è ancora positiva (vedi cerchiatura)
Schermata 2014-02-03 a 23.00.48.png
Per quel che concerne la sorella emisferica, a gennaio abbiamo invece avuto AO- (vedi quadratura), da inizio inverno è però ancora leggermente positiva (vedi cerchiatura).
Schermata 2014-02-03 a 23.01.05.png
1Ovr4bnGCL.pngjbM8mr5NKV.png
Prima del prossimo appuntamento di inizio marzo con la verifica del terzo mese invernale e dell'intera stagione, ecco la sintesi dei pattern teleconnettivi principali (ad eccezione dell'AD). Spiccano ancora l'EA+ e l'EA/WR-, una combinazione particolarmente favorevole (unitamente allo SCAND+) ai grossi accumuli precipitativi sul versante meridionale alpino. Sul comparto Pacifico-Nordamericano il dipolo fra il coriaceo blocco occidentale e la saccatura centro-orientale è ben leggibile dalla persistenza del pattern TNH+ unito stavolta a PNA abbastanza +.
NAO: -0.17
AO: -0.97
EA: +1.37
EA/WR: -1.32
SCAND: +1.75
PNA: +0.59
TNH: +1.57
WP: +0.54
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L'ultimo mese "invernale", infine, prima di un consuntivo:
7ipeg53Crb.pngmytiRpgqFp.png
Mese di nuovo, come dicembre, connotato da NAO+ praticamente per tutta la durata, con lieve diminuzione dell'intensità attorno al 20.
La "sorella emisferica" è pure risultata positiva ma molto di poco, al punto che il mese potrebbe tranquillamente essere catalogato come mese con AO neutra.
HuxWU7WTkr.pngqseNYv399j.png
Il mese è anche stato segnato dalla persistenza dell'accoppiata EA++ (mostruoso!) e EA/WR--, combinazione ideale per grossi accumuli di neve (EA/WR-) sul versante meridionale delle Alpi (EA+) e la NAO+ li ha praticamente scaricati sottoforma di neve solo alle quote medio-alte portando invece gran mitezza e pioggia in pianura.
Sul settore Nordpacifico-Nordamericano, è stato un mese contrassegnato dal PNA-.
NAO: +1.07
AO: +0.044
EA: +2.23
EA/WR: -1.93
SCAND: +1.10
PNA: -1.57
TNH: +0.27
WP: -1.37
~~~ Always looking at the sky~~~
Questa la configurazione complessiva della stagione:
42EIP0T_oO.pngmuPmMIgrvw.png
lEqwBdBnvY.png4CvPLZTvao.png
Schermata 2014-03-04 a 01.13.21.png Schermata 2014-03-06 a 23.34.16.png
La NAO+ ha, come previsto, connotato una stagione peraltro abbastanza insolita. Questa volta - complice la variazione intra-stagionale e soprattutto la combinazione di altri modi di circolazione collaterali quali EA+ e EA/WR- nonché, da poco dopo Natale in avanti, la debolezza dell'intensità dell'AO - ha influenzato principalmente le temperature continentali, segnando la mitezza di uno degli inverni europei più caldi di sempre. Il pattern delle precipitazioni ha seguito lo schema della NAO solo sull'Europa occidentale, in altre regioni molto meno.
2yoNDvBHxT.pngKrErIQxnLu.png
Alcune possibili cause di questa particolare stagione - al di là della mera variabilità interna - sono analizzate in questo thread e nel seguente rapporto del MetOffice:
http://forum.meteonetwork.it/meteoro...-accadute.html
http://www.metoffice.gov.uk/media/pd...R_20140211.pdf
Citerei soprattutto il particolare stato del pacifico (enso neutro ma con effetti teleconnettivi abbastanza nina-like a causa delle forti precipitazioni con associata divergenza in quota sulla regione indonesiana, pdo neutra ma npgo/victoria mode estremamente negativo) per quel che concerne la variabilità interna. E l'impennata del flusso solare (unitamente a qbo+) per quel che concerne possibili cause esterne. Inoltre il gradiente termico meridiano ridotto fra artico europeo e latitudini più basse potrebbe anche aver esacerbato il pattern.
Bisogna anche ricordare che su un singolo anno le dinamiche di variabilità interna tendono sempre ad essere parecchio prevalenti e a mascherare possibili altre influenze.
E questo è il bello ma anche il brutto delle proiezioni stagionali.
Anyway:posso comunque ritenermi soddisfatto di un outlook che è stato in linea con l'andamento generale della NAO di questa stagione. È andata bene.
Valor medio stagionale di NAO e AO:
NAO: +0.56
AO: +0.18
Al prossimo autunno...
Ultima modifica di steph; 07/03/2014 alle 00:40
~~~ Always looking at the sky~~~
Eccoci al primo nuovo appuntamento con l'analisi della proiezione NAO per l'inverno 2014/15.
Dapprima un veloce sguardo al passato: la skill di questo metodo empirico e sperimentale risulta essere abbastanza soddisfacente, pur se ancora ampiamente migliorabile. Nel corso degli ultimi 7 inverni (da quando lo sperimento, utilizzandolo anche per outlook), cercando di migliorarlo di volta in volta, il metodo è riuscito a prevedere il segno della NAO in quasi il 60% dei casi. In 3 volte su 4 nei quali la proiezione era almeno sufficientemente chiara (probabilità ≥ 60%), il segno effettivo della NAO si è poi rivelato azzeccato e pure anche parecchio profilato (indice > 0.5 o < -0.5). In 2 casi su 7 la proiezione risultava di difficile interpretazione (segno NAO con probabilità non superiore al 55%), essendo orientata verso un segno poco chiaro e la stagione è poi effettivamente stata connotata da NAO poco profilata, pur tuttavia con segno opposto rispetto a quello previsto. Solo in un caso avevo previsto con sufficiente chiarezza (60%) una stagione orientata in un modo ed invece è poi risultata essere opposta nella tipologia di configurazione. Ma ne parlerò più in dettaglio in futuro.
I limiti e gli aspetti su cui vorrei lavorarci ancora (tempo permettendo) sono la variabilità intra-stagionale e inter-mensile della NAO e la relazione con altri modi di variabilità della circolazione atmosferica significativi per le condizioni meteorologiche invernali europee (per es. EA e EA/WR o blocco europeo). Ci sto lavorando ormai non più solo e a livello amatoriale. Ne parlerò più avanti nel tempo.
Come si può vedere dai post delle precedenti pagine (vedi per es. qui), l'analisi verte su 4 categorie di predittori. Quelli che presentano maggiori lagtimes (e che quindi sono utilizzabili per primi) sono parecchi predittori oceanici ma anche alcuni atmosferici, sui quali tornerò presto.
Oggi però inizio con un importante predittore criosferico ancora molto provvisorio (visto il periodo), quello relativo all'estensione della copertura nevosa euroasiatica (SCE).
Alla fine della prima settimana di ottobre (settimana 40 dell'anno, chiusa il 5 ottobre), ecco la situazione di quest'anno e quella degli ultimi anni, in ordine quantitativo inverso (in milioni di kmq, dati Rutgers):
2013: 9.68
2002: 9.49
2006: 7.82
2012: 6.16
2014: 5.86
2005: 5.73
2004: 5.49
2011: 5.25
2003: 5.01
2007: 4.96
2010: 4.62
2009: 2.15
2008: 1.70
Quest'anno, finora abbiamo la quinta maggior SCE degli ultimi 13 anni, pur se molto lontana dal record del 2013. A fine settembre la situazione era però simile all'anno scorso, poi c'è stato un forte calo.
Schermata 2014-10-09 a 00.07.09.png
In sé, però, questo non ci dice molto. Avere uno SCE più o meno abbondante ad inizio ottobre non si riflette automaticamente in un potenziale predittore dell'AO (o della NAO) invernale.
Sappiamo altresì dell'importanza, forse pure superiore, del predittore collaterale scovato da Cohen, il tasso di incremento della copertura nevosa euroasiatica (con massima covarianza fra il 50esimo e il 60esimo parallelo) denominato Snow Advance Index (SAI). Per comodità (di correlazione) consideriamo, come fatto l'anno scorso, il valore inverso del SAI.
Bisogna tener conto di alcune cose:
1) ovviamente più lo SCE è basso ad inizio mese e poi aumenta in seguito, più il SAI si correlerà con l'AO (ed ev. la NAO) e quindi tenderà a favorire AO- (e NAO-). E viceversa. Va comunque considerato che la massima correlazione si ha con il SAI della latitudine al di sotto del 60esimo parallelo.
2) come mostrato lo scorso anno da elz, negli ultimi 15 anni la correlazione migliore fra SCE e AO avviene all'incirca fra la metà di ottobre e la fine della prima decade di novembre (mese in cui si iniziano a vedere gli effetti in atmosfera delle anomalie nell'albedo indotto dallo SCE), con correlazione più forte nell'ultima decade di ottobre, mentre nella prima decade del mese c'è addirittura una (più debole) anticorrelazione fra i due. E questa cosa non contraddice il punto 1, anzi.
3) come già visto, lo SCE , di per sé, risulta essere utile in particolare in considerazione dello stato del VPS di ottobre, perché occorre che il VPS sia già in situazione iniziale di debolezza per poter permettere alla bassa stratosfera di essere in una condizione sufficientemente anelastica da poter assorbire l'eventuale flusso di attività d'onda indotto dalla perturbazione radiativa criosferica e tale da poter spezzare successivamente l'equilibrio. In caso contrario, occorre poter sperare solo nel cosiddetto “ponte” troposferico generato dal mutamento dei gradienti termico-barici fra continente euroasiatico e oceano nordpacifico, cosa che tende a riflettersi sulla parte finale della stagione. Per il momento, ottobre parte con un VPS (a 50 hPa, piano barico di riferimento) piuttosto deboluccio.
Schermata 2014-10-09 a 00.07.56.pngSchermata 2014-10-09 a 00.08.07.pngSchermata 2014-10-09 a 00.08.18.pngSchermata 2014-10-09 a 00.08.27.pngSchermata 2014-10-09 a 00.15.12.png
Infine due annotazioni sullo scorso anomalo inverno. Guardando al SAI, avremmo dovuto avere AO+. Anche l'OPI verteva su AO+. In effetti l'AO è stata positiva ma di ben poco (+0.18), sostanzialmente si può dire che sia stata neutra. Seguendo invece lo SCE (che però non aveva dalla sua il “lavoro dietro le quinte” del nascente VPS di ottobre, già abbastanza forte), in generale, avremmo dovuto avere AO-. Cohen stesso era abbastanza incerto a tal proposito, pur privilegiando il SAI.
Ora: a prescindere dalla mera variabilità atmosferica che può anche portare ad eventi configurativi rari (dal punto di vista della persistenza, per es.) e a situazioni di difficile predicibilità, la stagione è stata interessante anche per questa apparente dicotomia in ambito di analisi prognostica. Se si guarda al SAI, non può non passare inosservato il fatto che, nonostante una AO prevalentemente neutra, la NAO sia stata positiva e non proprio di poco (+0.56). Un elemento forse da non trascurare, in futuro.
Se guardiamo allo SCE del solo mese di ottobre probabilmente guardiamo male. A parte quel che dicevo a proposito della poca sollecitazione avuta da parte del VPS, occorre forse spostare l'attenzione sul perdiodo che va da metà ottobre a metà novembre: e allora si nota come lo SCE del 2013 sia diminuito e di molto e questo, di per sé, non rappresenterebbe più un segnale chiaro verso AO-. Un altro elemento forse da non trascurare, in futuro.
Ultima modifica di steph; 08/10/2014 alle 23:15
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Quoto due aspetti molto interessanti, dei quali sul primo rivendico il copyright : è la NAO il target principale dei rapporti causali OPI vs SAI.
http://forum.meteonetwork.it/meteoro...post1059971928
Il secondo aspetto è scaturito da un'ottima intuizione di elz: si potrebbe pensare di spostare in a vanti la finestra temporale. Ci ragiono un pò, conto di farvi sapere...
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La finestra temporale dipende dalla nascita del vortice polare. E' logico che non può andare bene sempre dal 1° al 31° ottobre, ma neanche da metà ottobre a metà novembre. Secondo me bisogna far partire lo zero ( inteso come il giorno in cui iniziare il monitoraggio dell'OPI VS SAI ) quando ad esempio le esterlies in medio-bassa stratosfera ( diciamo 50hpa ) dal 60 al 90° parallelo sono state completamente sostituite dalle westerlies, non so se mi sono spiegato bene.
Complimenti a tutti.
In effetti la questione "temporale" pare fondamentale e da parametrare.
Come i FW possono avvenire in periodi molto distanti da loro, allo stesso modo lo "START" del Vp può avvenire in tempi diversi magari più ristretti rispetto al FW
Sì, ovviamente se teniamo in considerazione la relazione fra SCE e nascente VPS.
Ma al di là di questo, quello che volevo rimarcare (e che elz ha ben documentato) è il fatto in sé che la correlazione fra SCE e AO invernale è più forte all'incirca fra metà ottobre e metà novembre e ha correlazione massima nell'ultima decade di ottobre e invece addirittura è negativa nella prima decade di ottobre.
Questa cosa ha almeno una conseguenza e potrebbe anche dipendere, a sua volta, da una causa fisica. Sono cose già messe in luce in precedenti post.
La conseguenza è il fatto che nell'ultimo decennio e mezzo il SAI di ottobre è diventato più efficace dello SCE nel prevedere l'AO (o la NAO?) successiva.
La causa fisica è che la correlazione più forte fra SCE/albedo autunnale e flusso di attività d'onda (WAF) è centrata, in modo significativo, sul mese di novembre.
allenalbedo.pngzen.png
@4ecast
sì, avevo letto il tuo commento e mi ero scordato di citare i copyright anche se, in effetti, questa cosa del presunto "successo" dell'accoppiata SAI e NAO l'avevo già notata alla fine dello scorso inverno...
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ANTIcorrelazione tra metà ottobre-metà novembre SC-nh e AD a gennaio, cioè copertura manto nevoso anomala su tutto il periodo che va dalla seconda decade di ottobre alla seconda decade di novembre e su TUTTO l'emisfero nord, è anticorrelata ad una alta centrata su Nova Zemljia ed affusolata dalla Scandinavia al nord della Siberia, per completezza...
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