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Marco se gli eventi strong fossero stati eventi senza conseguenze nel lungo periodo, l'atteggiamento più prudenziale sarebbe stato quello di considerarli rientranti nella normale variabilità climatica ma siccome così non è decisamente stato, vien da sé ritenere plausibile in ottica di ascesa del riscaldamento artico e di intensificazione dell'A.A. considerare anche quest'ultimo evento come un potenziale surplus di calore che andrà ad aggiungersi a quello preesistente e MAI smaltito anzi...accumulato ulteriormente nella seconda decade degli anni 2000.
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Vero indubbiamente che se ci deve essere una stagione (a parte il caso di segnale enso+ attivo) ove maggiormente potrebbe ampliarsi il gradiente ovvero risultare meno intaccato dal riscaldamento artico, quella è la primavera dal momento che è il periodo in cui maggiormente sono stati in parte smaltiti i surplus di calore e contemporaneamente tendono a riscaldarsi le fasce tropicali e quindi il tuo discorso ci può stare anche se modifica poco in termini generali le considerazioni fatte sul trend dell'andamento della corrente a getto.
E in effetti....per ora (effetti del Nino strong a parte ancora poco visibili nella reanalisys che arriva fino al 2015):
rispetto inizio secolo, la corrente a getto primaverile appariva ancora pimpante anche se, come ripeto, si tratta di valutare gli effetti su un eventuale ulteriore modifica degli assetti dopo l'ultimo Nino.
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Ancora molti i dubbi su questo quesito... Se valutiamo gli step di inversione del segno probabilmente è ancora presto, se valutiamo invece altri fattori alcuni di questi eclatanti quali quello legato al freddo blob del NATL non saprei se collegarlo ad altri fattori legati o meno all'AMO:
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La Circolazione a Celle si basa sulla differenza di temperatura/pressione in relazione alla F. di Coriolis e quindi i dubbi e i timori vengono da sé...
Speriamo siano davvero infondati.
Matteo
Se il regime di variabilità, caratteristica tipica delle regioni Europee che si affacciano all'oceano Atlantico è in fase di declino, va da sè quanto detto ovvero che un sistema più lento tenda a creare i presupposti per pattern duraturi.
Non penso invece possa persistere un pattern unico piuttosto il fatto che questo, una volta instaurato nell'ambito della modifica delle normali forzanti climatiche (vedi AMO/NAO/PDO/QBO, ecc) presenti connotati più forti in quanto meno stemperati dal regime di variabilità.
Matteo
il "pimpante" è molto criptico visto i molteplici modi in cui viene scambiato calore tra i due strati atmosferici e il riferimento di come appariva la corrente a getto che conosciamo tramite reanalisys è qualcosa che può subire trend multidecennali che andrebbe dimostrato che non possano essere parte stessa della variabilità climatica atmosferica.
Immaginavo questa tua osservazione che confuto nella maniera più assoluta proprio in quanto i trend multidecennali sono ormai mera accademia e ritengo inadatti al monitoraggio di dinamiche potenzialmente fortemente evolutive.
Non stiamo parlando di variabilità interna ma di dinamiche legate ad un sensibile e repentino riscaldamento artico.
Tirare fuori la statistica in questo contesto reputo sia inadatto e anacronistico
Matteo
sì infatti, ma la dinamica fortemente evolutiva, è descritta come "fortemente evolutiva" perchè abbiamo un riferimento del passato ben preciso e quello che sta succedendo dovrebbe essere dimostrato che non faccia parte della ben poco conosciuta variabilità climatica.
Tirare fuori la statistica significa tirarla fuori con la stessa modalità di acquisizione dei dati e della durata di secoli (che purtroppo non possediamo).
Se ci riferiamo al medioevo o ad epoche remote nelle quali può essere accaduto qualcosa di simile beh.....cmq sono abbondantemente saltati i parametri statistici cui ci rifacciamo ancora oggi x definire cosa sia anomalo e cosa possa rientrare nella variabilità normale del sistema
Matteo
l'acquisizione dei dati e la modalità e strumenti di acquisizione sono troppo differenti solo nell'ultimo secolo, non mi paiono confrontabili e tutt'oggi stimati da "modelli di calcolo"
sì, appunto che mi riferivo al relativismo del "fortemente evolutivo"
Matteo
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