Sembra di dover assistere ormai da anni a dinamiche ormai consolidate e che principalmente riguardano la ritardata e aggiungerei estremamente discontinua sincronizzazione tra le "vicende" del vortice polare troposferico rispetto quelle del vps.
I processi evolutivi che si verificano tra la fine dell'estate e il periodo autunnale che riguardano il vortice stratosferico prevedono una ripresa dello stesso a partire dai piani più elevati ove maggiormente va ad incidere l'elemento radiativo fino a quando risultano inaccessibili, da parte degli eddies di calore e momento, le forzanti dalla troposfera e ciò a causa della discontinuità tra i diversi piani nei quali si ripartisce la colonna del vps.
Nel mese di settembre a partire dagli anni 2000 troviamo una media alta stratosfera mediamente più fredda a testimoniare, in assenza di moti orizzontali (inibiti fino a quel momento dalla presenza dell'hp polare) e verticali, i probabili effetti di un ciclo solare in degrado (a partire dal 23° e poi in particolare dal 24°).
Si tratta tuttavia di un raffreddamento sostanzialmente ininfluente ai fini delle dinamiche sugli strati sottostanti e quindi, come dicevo, puramente radiativo.
Il minor gradiente ad ogni buon conto, proprio nel range degli anni presi in considerazione (e per semplificare) quindi da inizio degli anni 2000 al 2014, si esprime nel forte raffreddamento verificatosi nelle fasce tropico equatoriali avvenuto in misura maggiore rispetto alle regioni polari.
La ripresa poi delle dinamiche orizzontali dovute al successivo sviluppo del vps è all'origine anche dell'inizio dei moti di trasferimento delle masse d'aria dai tropici ai poli e quindi in sostanza dell'intensificazione della Brewer Dobson Circulation.
I disturbi che nel frattempo si verificano nel mese di ottobre e ancora più a novembre a carico della troposfera costituiscono, da una parte, motivo ostativo nei confronti di una sincronizzazione tra vpt e vps ma anche di un prematuro riscaldamento ad opera delle onde di Rossby che mettono i presupposti per creare successivi ostacoli al regolare flusso orizzontale e verticale degli eddies.
La divergenza negativa dei flussi di calore (causa debole gradiente) finisce per essere causa di malformazione del vps nel momento del suo sviluppo se non addirittura di creazione di strati antizonali che inibiscono o limitano il trasporto t-s.
Il decoupling di cui si è sovente parlato in questi anni tra troposfera e stratosfera è il risultato di questa cattiva sovrapposizione dei piani del vortice e il cui risultato porta poi ad uno scollamento.
Il successivo raffreddamento della stratosfera (NAM+) è una conseguenza ulteriore di questa sorta di impermeabilizzazione.
Ultima modifica di mat69; 02/10/2015 alle 13:43
Matteo
l'anomalia cambiando il dataset si inverte
kn3zZcqZAL.pngf4CJLCRqQ8.png
Stiamo sempre parlando di anomalìe negative.
E a tal proposito aggiungiamo quelle relative alla fascia tropico-equatoriale:
trop.gif polo.gif
cambiamo pure il dataset:
dataset tropoico.gif dataset polo.gif
e al di là delle speculazioni da pochi centesimi si nota lo stesso fattore.
Del resto se vogliamo supporre che dietro ad una modifica termico/barica puramente radiativa (e non vedo a settembre a 10 hpa come potrebbero essercene di altro tipo...) ci sia il fattore solare, è abbastanza palese immaginarsi che questo incida più che proporzionalmente sulla fascia tropico equatoriale dal momento peraltro che è la più sensibile alle reazioni fotochimiche associate alle dinamiche dell'ozono.
Ultima modifica di mat69; 03/10/2015 alle 09:15
Matteo
Questo messaggio andrebbe bene per AA, Amplificazione Artica, perchè questo topic osserva le conseguenze di AA e non le cause, interessa lo shift estivo sull'AO in se, se c'è o meno. Poi ricercarne le cause verrà di conseguenza.
E cosa si osserva ?
L'ipotesi è questa:
La sincronizzazione tra vortice polare stratosferico e troposferico avviene in novembre. Si tratta di circa 2 mesi dopo del periodo climatico antecedente lo scioglimento estivo dell’artico. In pratica con questo shift di 2 mesi, l’unico mese invernale rimarrebbe febbraio
(e aggiungo, lo shift stagionale comporta altro come settembre=estate).
Forse quest'anno si sincronizza prima, intorno al 20 ottobre a vedere i modelli, ma la sostanza cambia poco anche se si potrebbe pensare ad un tentativo di rientro. Quanto isolato lo vedremo.
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Ricevuto.
. se volete spostare tranquillamente nell' altra Discussione.
Per lo shift climatico al quale hai accennato avevo già letto qualcosa , in parte anche grazie ai vostri interventi , che danno quasi sempre ottimi spunti , almeno per me. In base ai Modelli avrei anticipato l' "Inverno" a metà Gennaio circa ; questa era una mia idea , che poi non mi sembra molto distante da ciò che tu dici ( 20 Ottobre ) . Correggimi se sbaglio.
Si si, quelle sono le linee generali che stiamo battendo da una decina d'anni. Niente vieta di avere delle eccezioni, quest'anno la situazione sta anticipando quella degli ultimi anni essendo stato estremizzato anche troppo lo spostamento in avanti della stagione.
Ora si tratta di capire se questo fatto è un piccolo ritorno alle origini oppure è un grande ritorno alle origini laddove il Nino strong est-based sale in cattedra come il vero marcatore del clima (?)
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Un corale "quotone" nei confronti dei precedenti interventi di Andrea e Remigio.
Matteo
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