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  1. #111
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di 4ecast
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    Predefinito Re: Oscillazione Artica (AO): indicazioni per lo shift climatico

    Citazione Originariamente Scritto da valdoman Visualizza Messaggio
    Se ho capito bene, gelo che si propaga dalla stratosfera allo troposfera polare?
    Quindi se questo gelo viene traghettato verso le basse latitudini dall'azione delle alte pressioni pacifica ed atlantica, alcune zone dell'emisfero nord potrebbero piombare nel gelo... può essere?
    Attualmente questo contribuisce a mantenere massimo il gradiente polo-equatore(tropici) migliorando la cintura contenitiva zonale del JS. L'ipotesi da prendere in considerazione è quella di poter disporre di un discreto scambio energetico che tenda all'equilibrio termico del nord emisfero non appena questa cintura viene meno, cioè all'inizio (shiftato) dell'inverno.
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  2. #112
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    Predefinito Re: Oscillazione Artica (AO): indicazioni per lo shift climatico

    Citazione Originariamente Scritto da 4ecast Visualizza Messaggio
    Tuttavia mi preme mettere in evidenza come uno spostamento dell'inverno in avanti crei un feedback positivo che lo porti ad iniziare sempre più in là con la stagione.
    Il fatto è che una sincronizzazione dei vari piani isobarici del VP che avviene troppo a ridosso del massimo raffreddamento radiativo crea un approfondimento del VP sul suo asse principale in quanto 2/3 della stratosfera, cioè la parte medio-alta è "pronta" ad agire sugli strati sottostanti. Un "inizio" di sincronizzazione in queste condizioni comporta che l'intrusione stratosferica si abbatta fin sul suolo artico propagando e liberando la massa d'aria fredda e pesante presente sull'asse del VP.
    I valori sotto i -50° in media troposfera polare sono gli effetti più tangibili dello stratcooling (ESE Cold) in essere.

    Immagine



    Per quanto ci riguarda questi valori rimarcando attivi per una settimana, in attesa di sviluppi.
    Negli ultimi anni la prima metà dell'inverno è stata latitante con focus l'Europa centrale (per l'Italia questo discorso è valido al centro-nord, meno al sud) ma a mio avviso lo shift troppo avanzato degli ultimi 2 inverni fu dirimente. Ora il concetto mi sembra meglio contestualizzato e anche l'outlook prima parte rischia (nella sua parte testuale) di essere stato preso in pieno
    Così diviene novembre il mese da tenere sotto osservazione. Se la colonna non ripartirà, con un indice prudenziale AO<+0.6, le westerlies faticheranno non poco ad entrare in Europa nelle prime 3 settimane del mese successivo
    Al contrario, se a monte (Eurasia interna) le Wlies non rallentano prima, in novembre appunto, ci sarà un effetto trasporto su quelle a valle (Europa) in dicembre: si formerà la colonna a ridosso del raffreddamento radiativo e dicembre a mio avviso AO andrebbe vicino a +2.
    Il meccanismo di rallentamento le Wlies in Eurasia è quello del maggiore attrito offerto alle medie latitudini (45°-65°N) da una termicizzazione degli strati sottostanti. Valutare un incremento di snowcover SAI-like non può essere in accordo a quanto detto per cella subtropicale troppo shiftata a nord in uscita dall'estate ma lo sarà più in là con la stagione. L'anno scorso il corrispettivo Novembre Advanced Index fu molto negativo nella porzione di nostro interesse ovest Eurasia, dalle Alpi all'Himalaya: AO novembre a +2 e a dicembre a +1.5

    Quest'anno le previsioni AO son quelle relative al passaggio di testimone ancora negativo in ottobre e al venir meno (metà novembre ??) della forzante troposferica PNA, con VP completamente disassato sul nord Pacifico.

    pna.sprd2.gifao.sprd2.gif

    Il monitoraggio continua..... stay tuned
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  3. #113
    Vento teso L'avatar di damiano23
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    Predefinito Re: Oscillazione Artica (AO): indicazioni per lo shift climatico

    Lo scorso 10 Febbraio l'indice AO è riuscito a raggiungere il suo massimo storico, con un valore di +6,34, mentre nel 2010 scese in febbraio ad un livello medio storico di -4,27.L'incide AO rappresenta approssimativamente la differenza tra la pressione atmosferica delle zone subtropicali e quella delle zone polari.Quando questa differenza è positiva le zone di alta pressione dominano alle basse latitudini, mentre nelle zone polari dominano instabilità e venti forti. La corrente a getto emisferica nei prossimi giorni non subirà incisive ondulazioni proprio a causa della potenza del VP e del divario, separato dalla zonalità, fra basse latitudini ed alte latitudini. In concomitanza si avrà una NAO altrettanto positiva che garantirà fortissime anomalie positive in area atlantica ma non permetterà all'hp di spingersi verso nord per uno scambio meridiano poiché il VP gira a mille, ma qualora dovesse intervenire un'onda planetaria, indebolirsi il getto atlantico, e avvenire una spinta meridiana, l'hp sarebbe ubicato troppo a est rispetto all'Italia, agevolando l'Europa orientale con veloci ma intense ondate di freddo, che ovviamente in un contesto di AO a livelli record non possono che durare pochissimo i fronti freddi poiché il VP tende a chiudersi. Se in questo periodo avessimo avuto la AO anche neutra le cose sarebbero state totalmente diverse sia perché il VP non sarebbe stato così violento, sia perché la NAO non avrebbe raggiunto valori estremamente positivi che può favorire al massimo i Balcani nel caso in cui avviene un'azione meridiana (scordiamoci che possa essere interessato il nostro centro-sud), sia perché la corrente a getto sarebbe stata più flessibile e non avrebbe apportato tanta mitezza nell'Europa centro-settentrionale fino in Russia (vedi anche Gennaio 2020), ma questa è un'ipotesi che resta irrealizzabile visto che la tendenza sarà superare Febbraio 2016 (quadro termico nazionale)...

    La mappa del 10 ci mostra che nell'emisfero nord, malgrado la furia del JS pacifico e atlantico, il VP non era totalmente chiuso poiché i meandri della corrente a getto globale erano ondulati in prossimità della costa W degli USA, mentre in Medio Oriente si nota che il JS ondula a forma di "U" proprio per lasciare libera strada ad un impulso freddo continentale di rilevanza storica, dato che, mentre la NAO e l'AO erano estremi, a Baghdad nevicò con accumulo dopo 111 anni. L'irruzione fredda e veloce nel Vicino Oriente è la prova che la NAO sia fortemente positiva, che l'Europa centro-occidentale sia tendenzialmente sopra media e anche che l'oscillazione artica sia positiva, visto il successivo e rapido ricompattamento del VP.

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    Io sono già stato quello che voi siete, ma non so se voi sarete, e dico a tutti, quello che io sono.

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