Qualcuno in ogni caso lo aveva ipotizzato che questo primo disturbo avrebbe avuto ben pochi effetti in termini di depotenziamento generale del vps e delle velocità zonali; al contrario è possibile produca un ultimo " rush" finale fino allo scemare fisiologico degli effetti dell'Ese
Muro invalicabile asse Iberia - Norvegia
Nivofilo puro, Caldofilo dal 1 Aprile al 31 Agosto
Mi sa che quest'anno si rientra in pieno nella casistica dello shift stagionale...va a finire davvero che l'unico mese invernale "a disposizione" resta febbraio ed è su quello che dobbiamo puntare tutte le fiches e poi tirare la monetina.
Speriamo in uno sblocco per allora...in modo tale cche non sia un 1989-90, ecco
Del resto, una delle poche correlazioni note riguardo al tema delle previsioni stagionali, riguarda le vicende ENSO/QBO: nella fattispecie un Nino strong est e una QBO+ rendono la troposfera "piegata a 90" rispetto al volere che arriva "dall'alto", dalla strato. A questo aggiungiamoci pure che siamo in una fase climatica già improntata ad esasperare le anomalie calde...e il gioco è fatto.
Credo che il 2015-16 sia uno degli inverni più semplici da prevedere, purtroppo per la nostra passione meteo, perchè i segnali erano molto chiari sin da subito.
Una cosa che ho notato è che, a differenza dell'anno scorso, sembra ci sia molto poco spazio anche agli episodi, seppur "isolati"
Ultima modifica di Nix novariensis; 17/12/2015 alle 10:58
non c'entra niente con lo shift quest'anno, secondo me eh. un conto è una tardiva maturazione del VP e quindi un tardivo (shift) inizio delle manovre invernali, un conto invece è una perfetta (nella tempistica) maturazione del VP che va a sfociare in ESE di tipo cold con precondizionamento. son due cose ben distinte, IMHO.
Si vis pacem, para bellum.
Da quello che ho capito dall'ottimo studio di 4ecast è che in realtà VP strong e shift stagionale non sono affatto due cose distinte.
A causa dell'ammanco di ghiacci, il Vp matura tardi (a settembre-ottobre è debole) poi si approfondisce esageratamente a novembre-dicembre persistendo sino a gran parte di gennaio (siamo in questo step), infine si indebolisce a febbraio.
Io ho anche una mia chiave di lettura, ovvero che la fusione dei ghiacci ha alzato di svariati gradi la latitudine in cui si ha il maggior gradiente termico tra ghiacci e oceano e, quindi, ha alzato le storm tracks...un indizio in tal senso è arrivato con l'inverno 2013-14 quando, nonostante un valore AO positivo ma di poco, la NAO era positiva a fondoscala.
Non è "solo" una questione di AO, ma anche e soprattutto di area di prevalente collocazione delle depressioni in Atlantico.
Sempre a mio parere
Non c'è alcuno shift quest'anno, la lettura di jack è esatta...non c'è alcun paragone possibile con gli ultimi 3/5 autunno, quest'anno è andata in maniera diametralmente opposta, anche troppo direi visto che ci troviamo con un VP fortissimo.
Scusami Fabri se questo mio post ti sembrerà una critica, ma volevo chiederti se tutte quelle frecce viola al ribasso sono una tua previsione basata su qualcosa di fondato oppure sono frutto della tua speranza, perchè oggi ho letto novità per nulla buone riguardo la stratosfera, venti zonali in aumento e flussi di calore azzerati...
Stazione meteo Davis Vantage Pro2
Dati Valdobbiadene (fraz. S.Pietro di Barbozza) http://valdobbiadene.altervista.org
Rete Stazioni Meteonetwork: http://my.meteonetwork.it/station/vnt201
Alcuni aggiornamenti con l'obiettivo, soprattutto, di comprendere cosa stia accadendo e quali le prospettive.
Il minor warming in atto a breve (prima pulsazione calda verso la strato) viene causato da un e.p. flux parzialmente convergente (direi fino a 10 hpa almeno). Tuttavia il flusso di calore opererà su tutta la colonna verticale del vps comportandone una visibile compressione della massa.
Conseguenza di ciò è un fisiologico raffreddamento e aumento delle velocità zonali per la conservazione del momento angolare.
La previsione di azzeramento dei flussi di calore (vedi grafico e.p. flux ed heat flux) dovrebbe quindi inquadrarsi in una dinamica cold reattiva a questa coercizione imposta sul vps ed è una normale resistenza del vortice che parte da condizioni very strong.
Il seguito diverrà fondamentale per vedere se si tratti solo di una situazione transitoria.
Quando e se infatti, a seguito del tentativo di una nuova imposizione di tipo cold verso i piani più bassi (quindi con ulteriore incremento dell'indice medio zonale) e quindi con crollo dei flussi di calore, segue a brevissimo una sua nuova e repentina impennata, significa che stiamo entrando nella fase di destrutturazione del vps.
La realizzazione di tale fase è evidenziata da un forte richiamo di calore verticale dalla troposfera, già mediamente convergente verso il polo e segnalato dall'attivazione della Madden Julian Oscillation nelle fasi 7/8.
Oggi si è attenuata la preoccupazione circa la difficoltà di uno sblocco (molto forte in questi ultimissimi giorni) nel vedere che, nonostante il previsto crollo dell'e.p. flux parrebbe ricalare il grafico che mostra le dinamiche dell'indice medio zonale (u) in relazione alle vorticità potenziali di Ertel.
Queste infatti indicano gli effetti diabatici (quindi con variazione di pressione) all'interno del vps per attrito di calore molecolare (flussi verticali contro le velocità zonali) in caso di convergenza dell'e.p. flux.
Oggi ecmwf nel long mostra una carta davvero interessante che, stante l'interpretazione addotta, ritengo assai verosimile nelle sue linee generali:
Si tratta del richiamo di aria calda imposto in troposfera (quindi il passaggio propagativo della dinamica del minor warming) nel momento in cui avviene il touch down imposto dal raffreddamento soprastante.
Da quel momento la "palla" tornerà alla troposfera e da lì potremmo valutare se la stessa è pronta ad un cambiamento sostanziale rispetto gli attuali scenari oppure se ci sarà una nuova fase contraddistinta da un rinforzo del vortice.
Ultima modifica di mat69; 18/12/2015 alle 09:26
Matteo
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