Assolutamente d'accordo.
Spesso, per studiare le sinottiche facendo uso di indici teleconnettivi, si fa riferimento a delle statistiche riguardanti gli anni precedenti (come ovvio che sia). Ma l'eccezionalità di questi ultimi anni ha reso molto difficile tale studio. Purtroppo dobbiamo prendere atto che la situazione di quest'anno, sia a livello troposferico che stratosferico, non trova similitudini in anni passati.
Ma non per questo credo che dobbiamo abbandonare le discussione teleconnettiva. Anzi, oggi più che mai dobbiamo focalizzarci su tali indici per cercare di capire che cosa sta succedendo realmente, e cosa aspettarci i prossimi anni. Research must go on!![]()
Secondo me nessuno studio dovrà prescindere dal fatto che nel sistema climatico c'è un notevolissimo surplus di energia rispetto agli anni scorsi. Avere una dose di energia termica in più, non può far altro che "truccare i dadi" e scombinare le relazioni a cui eravamo abituati.
Parte di questa energia termica in surplus si sta "sfogando" con la PDO+ a fondoscala e con il Nino monstre...il Pacifico è diventato una piscina termale, diciamo
Temo che in futuro (spero di sbagliarmi anche in questo caso) dovremo abituarci a veder "fallire" anche inverni, il cui impianto teleconnettivo in passato sarebbe stato considerato buono![]()
A proposito di eccezionalità: ampiezza Wave1 da record quest'inverno
wave1.png
Wave2 sottomedia quasi tutta la stagione:
http://acdb-ext.gsfc.nasa.gov/Data_s...2015_merra.pdf
Grazie Mat
Personalmente penso che la ricerca in ambito meteorologico sia una delle più difficili (Si può benissimo affermare infatti, con le informazioni che abbiamo, che conosciamo più il nostro Sistema Solare che il nostro pianeta). Negli ultimi anni, poi, si sente dire sempre più spesso "ma che studiate a fare la stratosfera e le teleconnessioni, tanto c'è il GW farà sempre più caldo" (populisti). E' proprio questo l'errore che non bisogna commettere, anzi, può essere l'occasione di elaborare un modello migliore.
La stratosfera ha purtroppo mantenuto, dati i presupposti iniziali (esordio a fine novembre dell'ESE cold), velocità zonali molto elevate nel mese di dicembre e che solo temporaneamente si sono andate ad attenuare nel mese di gennaio.
dic.gif gernn.gif
Questo ha permesso lo sviluppo di attività d'onda in troposfera tale da sviluppare in troposfera un'area di limitata interferenza zonale (le aree termicizzabili delle pianure eurasiatiche).
dic.gif genn.gif
Il dialogo contrapposto tra tropo e stratosfera si è principalmente basato sui minors sviluppati grazie a quest'area di disturbo motivo e genesi di successive brevi attività d'onda in troposfera.
Brevi in quanto quasi subito schiacciate dalla fase cold imposta da una stratosfera facente capo ad un vps che per quasi tutto il tempo ha continuato ad essere "straordinariamente" freddo e profondo.
Il lieve abbassamento del flusso zonale atlantico proprio nei meridiani dell'Europa centromeridionale nel mese di gennaio è l'evidenza chiara del fatto che ad oggi il fronte polare si sia comunque mediamente mantenuto alto di latitudine.
Quest'ultima evoluzione contraddistinta dal più forte SSW da inizio stagione, per quanto sempre a carico prevalentemente della wave 1, sta generando una sorta di displacement del vps verso l'area euroatlantica.
Va da sé che anche in troposfera si dovrebbe registrare un graduale abbassamento del fronte polare ma in un contesto di correnti mediamente occidentali piuttosto tese almeno fino a quando le maggiori vorticità continueranno a permanere e quindi a svilupparsi al di sopra dell'Oceano Atlantico.
Le possibili soluzioni sono già state oggetto di discussione e, a mio avviso, la rimozione dell'attuale pattern (che è una lieve variante rispetto quanto avuto ad oggi) deve passare o attraverso la rimozione del disturbo causato dal minor warming ( e quindi la risoluzione del displacement) oppure attraverso la rottura del vps.
E' cmq evidente che il vortice stratosferico uscirà da tutto questo finalmente piuttosto indebolito (qualora non rotto da uno split) in tempistiche da photofinish invernale (tra la fine della seconda e l'inizio della terza decade di febbraio).
A questo punto potrebbe essere lecito pensare ad una sorta di maggior indipendenza da parte della troposfera nell'imporre le proprie dinamiche.
Niente di strano visto che ormai l'inverno sarà praticamente terminato (almeno meteorologicamente) ~
![]()
Matteo
Devo fare i miei sinceri complimenti a Matteo,che,già il giorno dell'Epifania aveva centrato in pieno l'evolversi della situazione;d'altronde,chi nasce tondo non muore quadrato...
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